ELETTROSPINNING
L’elettrospinning è una tecnica che consiste nella produzione di fibre polimeriche
grazie all’utilizzo di una forza elettrostatica. L’aspetto veramente interessante e che lo
differenzia dalle altre tecniche è il fatto che la dimensione delle fibre che possiamo
ottenere variano in un range piuttosto ampio, in particolare possiamo ottenere fibre
che vanno dall’ordine dei micron fino alle dimensioni del nanometro. Essenzialmente la
tecnica consiste nel far viaggiare una soluzione polimerica all’interno di un campo
elettrico. Sotto l’effetto di questo campo elettrico, la soluzione polimerica viene
elongata e questo processo di elongazione si traduce nella formazione del filamento. Il
filamento, quindi, viaggia all’interno di questo campo elettrico prima di raggiungere
collettore
quello che si chiama , che è la regione di deposizione delle fibre ottenute su
cui vengono osservate i filamenti. La soluzione polimerica è allo stato liquido, ed è
possibile portarla allo stato liquidi utilizzando ad esempio opportuni solventi organici.
Illustriamo più nel dettaglio la tecnica: la soluzione polimerica è contenuta in un tubo
di vetro, in genere una pipetta che va a formare una specie di siringa. Questa
soluzione polimerica viene spinta alla punta della siringa attraverso l’utilizzo di una
pompa; è importante lavorare a controllo di pressione perché la quota di getto
polimerico che viene immesso nel campo elettrico è determinante per il
funzionamento della tecnica stessa. Quindi questa pompa attaccata al pistone della
siringa genera una pressione costante in modo tale che una quota di questa soluzione
polimerica sia alla punta del tubo capillare (la pressione deve essere controllata per
evitare che la soluzione polimerica inizi a gocciolare). Dopodiché la soluzione viene
caricata elettricamente connettendo l’elettrodo ad un generatore di alta tensione. Il
collettore è un collettore la cui geometria può essere diversificata e inoltre può essere
statico o capace di muoversi. DI solito il collettore è movibile e può essere messo in
rotazione. Se la pressione applicata dalla pompa è opportunamente definita
all’estremità della punta del capillare si sviluppa questa gocciolina che rimane stabile.
Quindi la finalità è di introdurre un campo elettrico che vince la tensione superficiale
che si sviluppa sulla goccia di soluzione polimerica all’estremità del capillare. Questa
forza elettrica comporta che il getto comincia a muoversi all’interno della regione in
cui esiste questo campo elettrico. Anche il campo elettrico va opportunamente
controllato, in particolare è fondamentale che il campo elettrico sia superiore al valore
di tensione superficiale, ma in tutti i casi non va aumentato in maniera eccessiva.
Gli elementi base dell’elettrospinning sono i seguenti:
- Abbiamo il sistema di alimentazione della soluzione polimerica che banalmente
è una pompa collegata ad una siringa
- Poi abbiamo un campo elettrico che induce la formazione di cariche all’interno
del fluido
- Infine, abbiamo il collettore che ha la banale funzione di raccogliere le fibre
VARIANTI DI PROCESSO
È importante ricordare che il materiale polimerico ovviamente deve passare allo stato
fluido e questo può essere fatto lavorando o con soluzioni polimeriche o grazie ai
polimeri termoplastici. Un altro aspetto importante è legato al getto: esso può
avvenire da un capillare con ago (getto singolo) o da un capillare senza ago (getti
multipli). Come ultima variante di processo abbiamo il collettore che come già detto
può essere statico o dinamico. Nel caso in cui sia statico abbiamo fibre orientate in
maniera casuale, nel caso in cui sia dinamico abbiamo un cilindro.
VANTAGGI E SVANTAGGI VARIANTI DI PROCESSO
Soluzioni polimeriche/polimeri termoplastici : sicuramente un vantaggio
importante delle soluzioni polimeriche è che ci permette di ottenere fibre con un
diametro molto piccolo; inoltre, il set up è sicuramente più semplice e poi c’è la
possibilità di scegliere numerosi polimeri; il problema invece è sempre lo stesso,
ovvero l’utilizzo dei solventi organici. Per quanto riguarda i polimeri termoplastici un
vantaggio è sicuramente poter passare allo stato fluido banalmente innalzando la
temperatura ed essendo tenuti da polimeri termoplastici la soluzione polimerica
presenta una viscosità più facilmente controllabile. Il problema ovviamente sta nel
fatto che presentano un set up molto più complesso.
Getto: se il getto è ottenuto da capillare con ago il processo di evaporazione del
solvente è un processo ridotto e quindi evapora più velocemente tuttavia produce una
deposizione non uniforme ed inoltre abbiamo una bassa resa. Se invece il getto è
ottenuto da capillari senz’ago la superficie è più ampia ma il processo di
evaporizzazione è più complicato.
Collettore : nel caso di collettore statico il vantaggio è che è facilmente
implementabile ma il problema sta nel posizionamento delle fibre mentre il collettore
dinamico permette un giusto posizionamento delle fibre ma presenta un set up più
complesso.
Fasi elettrospinning prima fase
La formazione del filamento è legata a quattro fasi. La è quella che
riguarda la generazione del cono di Taylor e l’emissione del getto. Il cono di Taylor è la
fase due
struttura che vediamo all’estremità del capillare. Dopodiché c’è una che si
identifica come fase lineare perché il viaggio del getto segue una traiettoria lineare.
fase tre
Poi c’è una , che è la fase in cui si realizza il moto whipping e quello che
accade è che il getto incomincia ad avere un movimento che si definisce di whipping;
in poche parole, si formano queste traiettorie elicoidali. Infine, l’ultima fase, è quella
conosciuta come Nanofiber collection che consiste appunto nel raccoglimento delle
fibre.
È importante ricordare che, quando un piccolo volume di liquido elettricamente
conduttivo è esposto ad un campo elettrico, esso acquista una forma stabile grazie
all’equilibrio che si è formato tra le tensioni superficiali del liquido e le forze elettriche.
Ciò che succede è che, quando il potenziale aumenta fino a raggiungere il potenziale
critico, l’equilibrio si rompe e il liquido assume una forma conica con un angolo di 49.3
cono di Taylor.
gradi, conosciuto come Il valore minimo da superare affinché la
funzione polimerica viaggi all’interno del campo elettrico si può ricavare dalla
VOLTAGGIO CRITICO
seguente relazione:
All’interno di questa relazione ci sono numerosi parametri. Sicuramente il campo
elettrico è direttamente proporzionale a gamma, che rappresenta la tensione
superficiale e che dipende strettamente dalla soluzione polimerica. Poi abbiamo altri
parametri, che sono quelli dimensionali. In particolar modo H è la distanza tra la
punta della siringa e il collettore, L è la lunghezza della punta della siringa ed R il
diametro della siringa. Ovviamente il voltaggio dipende dalla distanza.
Vantaggi
Quindi gli aspetti positivi di questa tecnica sono sicuramente: diametro molto piccolo,
elevata porosità del tessuto, elevato rapporto superficie-volume, possibilità di
allineamento delle fibre, e nel caso in cui non si lavori con polimeri termoplastici
possiamo pensare anche di incapsulare biomolecole sensibili all’interno delle fibre (ad
esempio fattori di crescita).
PARAMETRI DI PROCESSO [elettrospinning]
I parametri di processo sono il potenziale elettrico, velocità e concentrazione del
flusso, parametri ambientali e la distanza tra il capillare e lo schermo collettore.
Vediamo in che termini i parametri di processo possono condizionare il risultato del
capillare-collettore
processo di elettrospinning. Per quanto riguarda la distanza è
facilmente intuibile che nel momento in cui aumentiamo questa distanza, quello che
riduciamo è il diametro del filamento. Questo in primis perché l’intensità della forza
che è responsabile dell’elongazione della soluzione polimerica è maggiore, ma anche
perché il getto polimerico viaggia all’interno del campo elettrico per più tempo. Un
problema da tenere sotto controllo è quello dovuto alla formazione di strutture
beads
globulari che prendono il nome di . Questo fenomeno può essere legato alla
rottura del getto durante il viaggio all’interno del campo elettrico e conseguentemente
alla deposizione di una quota del materiale con la formazione di queste strutture
globulari. È importante sottolineare che queste sono strutture che non si vogliono
avere. Le cause che possono generare la formazione delle beads sono sicuramente la
viscosità della soluzione, la densità di carica netta della soluzione e la tensione
superficiale della soluzione polimerica. Un altro parametro da controllare è la
concentrazione, infatti l’aumento della concentrazione del polimero si traduce in un
aumento della dimensione del diametro delle fibre. Questo perché aumentare la
concentrazione del polimero, significa ridurre la quota all’interno della soluzione di
solvente. Aumentare la concentrazione del polimero, vuol dire anche aumentare la
viscosità della soluzione. Se si abbassa notevolmente la concentrazione è possibile
potenziale elettrico,
riscontrare la presenza di beads. Per quanto riguarda il aumentare
il potenziale elettrico vuol dire ridurre la dimensione del filamento stesso.
PHASE SEPARATION
Quando parliamo di phase separation intendiamo un mix di tecnologie differenti. Ci
stiamo riferendo ai diagrammi di fase delle soluzioni polimeriche; quindi, ancora una
volta abbiamo la necessità di richiamare alcuni principi di termodinamica; infatti,
sfruttiamo la miscibilità delle soluzioni per la formazione di strutture porose. L’idea è la
seguente: la phase separation si basa sul fatto che la formazione di queste matrici
porose può essere ottenuta partendo da una soluzione omogenea solvente-polimero,
inducendo all’interno di questa soluzione una smiscelazione attraverso un’instabilità
termodinamica, che può essere introdotta o chimicamente o fisicamente. Il gas
foaming è a tutti gli effetti una tecnologia di phase separation perché si basa sul fatto
che nella prima fase portiamo il gas nella zona super critica che ne garantisce una sua
solubilizzazione all’interno del polimero (aumentando temperatura e pressione); dopo
di che, creiamo l’instabilità termodinami
-
Tecniche convenzionali di fabbricazione di scaffold
-
Tecniche
-
Tecniche separative
-
Tecniche costruttive