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VITA:

Nato da una giada famiglia borghese di origine ebraica nel 1861 a Trieste

-vita ragioniere e drammaturgo. in un collegio in materie utili per

semplice: Studio Germania, l’attività commerciale

del padre e contemporaneamente scoprì un interesse per la letteratura come

leggendo libri di alcuni scrittori tedeschi

Goethe, Shiller

-Svevo è uno pseudonimo che unisce le due culture: Italia (Italo) e Svevo (un nome tedesco quindi Germania).

Vero nome: Aron Hector Schmitz

-Inizio a scrivere e

testi drammatici già a 17 anni collaborò ad un giornale del Trieste

-prende perché si trasferisce in Inghilterra per un periodo

lezioni di inglese da James Joyce

-scopre la con gli studi condotti da Freud e lo riprende nella letteratura scrivendo la

psicoanalisi coscienza di Zeno

-un giorno il padre seguì un investimento sbagliato e Svevo conobbe così passando dalla

l’esperienza del declassamento,

giada borghesia ad una condizione di ristrettezza economica ed è così che iniziò a lavorare presso una banca per 19 anni

-questo per lui è per cui cercava un’evasione nella letteratura leggendo i classici italiani dell’ottocento.

lavoro opprimente

così a dedicarsi alle prime prove narrative e progettando il suo primo romanzo

Iniziando scrivendo alcune novelle

intitolato è una volta pubblicato non ebbe successo

“una vita”che

-in seguito e questo matrimonio segnò in lui una in quanto riuscì a superare molte sue

si sposò svolta fondamentale

sicurezze personali anche perché ed assunse un nella fabbrica di

abbandonò l’impiego in banca incarico prestigioso

vernici di navi del suocero, ben posta in ambito portuale.

-Per cui si trova nel anche perché divenne dirigente d’industria e questo lavoro gli consentì di

mondo dell’alta borghesia,

viaggiare in Francia in Inghilterra.

-1898: pubblicò il suo secondo romanzo, anche quest’ultimo non riscosse successo e decise di abbandonare

senilità,

che inizio a vedere come qualcosa che poteva compromettere la sua nuova vita attiva

l’attività letteraria

-non smise per davvero di scrivere del tutto ma si dedicò alla scrittura autobiografica quindi diari o appunti

ma anche a una ma

personali, scrittura narrativa e teatrale senza pubblicare nulla.

DUE EVENTI IMPORTANTI:

-1906: inizio a prendere lezioni di inglese del giovane scrittore

Irlandese James Joyce in quel periodo insegnava a Trieste, il quale

dopo aver letto i testi di Svevo, lo incitò a proseguire l’attività

letteraria. I SUOI MAESTRI DI PENSIERO :

il suocero stava seguendo la terapia a Vienna con il dottor

1910: -Schopenhauer per l’atteggiamento pessimistico

e svevo scoprì così le teorie psicoanalitiche e

Sigmund Freud per la rinuncia della volontà di vivere

decise di approfondire questo tema poiché credeva di poterne -Nice per L’idea del soggetto come pluralità di

trarre ottimi spunti per la scrittura ed è così che all’inizio a scrivere stati in continua trasformazione

grazie questi due eventi, E grazie anche al fatto che lo scoppio della -Darwin per la teoria evoluzionistica (lotta

prima guerra mondiale la fabbrica di vernici fu requisita per cui e selezione naturale )

per la vita

svevo si trovò libero da ogni impegno. -Marx per il perché nei

conflitto di classe

romanzi Marx andava ad analizzare il pensiero

inizia a comporre il suo terzo romanzo, la

1919: coscienza di che era frutto di un contesto sociale. Affascinato

pubblicato nel 1923 anch’essa non riscosse successo.

Zeno, da ciò in quanto in una fase della sua vita rimase

Causa in lui un senso di esasperazione, manda il romanzo a Parigi affascinato dal socialismo.

dall’amico Joyce te lo sottopose l’attenzione di intellettuali francesi, -Freud: Per la psicoanalisi, gli interessava la

l’opera ebbe subito fama e cominciò a diffondersi in tutta Europa. tortuosità della psiche che aveva già affrontato nei

Addirittura, nel 1926 un una prestigiosa rivista letteraria francese suoi primi testi però non vide la psicoanalisi come

dedico a Svevo un intero capitolo. terapia che portava l’uomo ad una nevrosi, lo

vedeva solo come uno strumento conoscitivo per

-questi riconoscimenti lo portarono a scrivere un quarto romanzo capire meglio se stessi.

sempre con protagonista Zeno, inoltre scrisse una serie di racconti

nel contesti teatrali.

1928: muore improvvisamente per un incidente d’auto

I MAESTRI LETTERARI :

la critica della coscienza del piccolo borghese, il rapporto tra individuo e contesto sociale.

-Flaubert:

Venne colpito in particolare da il testo dove esalta la miseria della coscienza del piccolo borghese.

madame Bovary

Colpito inoltre dal personaggio inetto, alla tendenza al sogno, gli alibi costruiti per soffocare i sensi di colpa.

-Zola: nella minuziosa descrizione degli ambienti in quanto il suo primo romanzo vi è la ricostruzione minuziosa

dell’ambiente della banca.

-Dickens: Uno scrittore umorista, che ebbe un ruolo fondamentale nell’elaborazione dell’umorismo della coscienza di Zeno

UNA VITA

-titolo originale: ma era troppo accattivante quindi lo

un inetto

cambiò

LA LINGUA :

-Per la critica Svevo effettivamente la sua

scrive male, -non riscosse successo

prosa e lontana dal bello scrivere, in quanto la lingua

parlata dello scrittore non era italiano bensì il dialetto TRAMA:

triestino. storia di un giovane che abbandona il paese e la

Alfonso Nitti,

-La

Inoltre Svevo il e le tracce

conosceva bene tedesco madre per andare a lavorare a Trieste, dopo che la morte del padre ha

di questa lingua si riconoscono nella sua scrittura. lasciato la famiglia in gravi tristezze economiche.

-trova ma esso gli appare

lavoro presso una banca, mortificante

-la sua prosa è molto efficace nell’evidenziare le (sono evidenti i riferimenti alle esperienze dell’autore).

,ed

tortuosità della psiche dei suoi personaggi

esalta i loro discorsi interiori. -cerca quindi di compensare la sua vita solitaria proiettandosi

Infatti i suoi sono narrati

primi due testi in terza e dopo qualche tempo riceve un invito a casa

verso la letteratura

e domina il tale

persona discorso indiretto libero, del proprietario della banca, e conobbe così sua figlia annetta, che ha

elemento vale ancora di più per la coscienza di anch’essa ambizioni letterarie e propone ad Alfonso di aiutarla nella

scritta narrato da Zeno

Zeno, in prima persona, stesura di un romanzo.

stesso: la critica ha messo in luce come quest’ultimo Nonostante lui non provasse nulla nei suoi confronti decise di sedurla

romanzo la scrittura riproduca il linguaggio e ci riuscì, sposando la avrebbe una vita molto ricca, invece egli prese

tipico di un borghese triestino che usa dal inspiegabile e torna al suo paese d’origine

paura, fugge per

dunque alcune stilistiche

l’italiano, imperfezioni accudire la madre gravemente ammalata

per cui questo suo scriver male non è

sono volute, -dopo nuovamente a e

la morte di quest’ultima torna Trieste

altro che una ricerca stilistica. rinuncia alla lotta per la vita, non vuole farsi influenzare dalle

emozioni e va si vede

verso la contemplazione la rinuncia:

l’influenza di Schopenauer.

- Nel mentre annetta ha trovato un altro uomo e lui trova una ed è inoltre

grande gelosia disprezzato dei suoi colleghi

della banca e venne inoltre la questione con annetta ma il suo stessa

declassato, cerco di risolvere gesto venne frainteso,

cosa che accade col padre di lei.

-questi eventi scaturiscono in lui un di essere inadatto e e decide di cercare nella morte una

sentimento incapace alla vita,

via di scampo e si suicida.

-Alfonso incarna la figura dell’inetto, una debolezza psicologica che rende l’uomo incapace alla vita, Alfonso e infatti il piccolo

borghese che dopo la morte del padre vive l’esperienza traumatica del declassamento, ed è un intellettuale, legato alla sua cultura

umanistica.questi fattori lo rendono diverso nella città borghese triestina, che ha il culto dell’individuo dominatore ed energico ed

esalta il solo profitto e lui viene paralizzato da questa sua diversità e cerca riparo nella letteratura.

ANTAGONISTI:

-agonisti che hanno le caratteristiche che Alfonso non ha:

1. (proprietario della banca Maller in cui lavora)= della figura del

Signor Maller incarnazione padre, in quanto nella sua

immaturità psicologica egli e alla ricerca di una figura paterna jar per trovare sicurezza

2. (il giovane di cui si innamora annetta): un uomo disinvolto in società, brillante, sicuro di sé, perfettamente adatto alla

Macario

vita ed Alfonso e sconfitto in partenza in quanto alla fine della storia egli gli sottrae La donna che è l’unico mezzo per la

realizzazione dei sogni di Alfonso

IMPOSTAZIONE NARRATIVA:

-Terza persona : voce fuori campo (dei personaggi) come in Madame Bovary di Flaubert

-focalizzazione interna al protagonista: il punto di vista da cui sono presentati gli eventi narrati e collocato nella sua coscienza:

tutto passa attraverso il filtro della sua soggettività: il lettore vede le cose come le vede Alfonso

-passaggio dal romanzo realistico naturalistico a quello psicologico

SENILITÀ

-un romanzo che vede come protagonista Emilio Brentani

-conduce una vita da mediocre da romanziere, che un senso di

impiegato lasciando l’attività letteraria causa

e lo porta a vivere una vita appartata, evitando i pericoli ma anche i piaceri, finché della

insoddisfazione vede un riscatto

sua esistenza mediocre quando un giorno s’innamora di (una ragazza di umili origini) nella quale vedrà una

Angiolina figura

( un po’ come con Dante). Dopo i suoi diversi tradimenti verrà vista come una che

angelica donna fatale priva l’uomo

delle sue energie vitali.

- a seguito di , in quanto scoprì che Angiolina lo tradì più volte e decide di

vare delusioni si richiuderà in se stesso

allontanare la ragazzara, ma così facendo si rassegna alla vita e vive una per questo il romanzo e

vita priva di emozioni:

chiamato (un po come i malati senili: collegamento con malattie in

senilità = un esistenza senile priva di emozioni

storia dell’arte e seconda guerra mondiale con arte degenerata).

-rivediamo l’intento quindi lui che che egli rivede nei cliché, cioè

ha paura di rapportarsi e di affrontare la realtà

guarda la realtà secondo degli schemi , come se io basassi la realtà su dei film , su qualcosa di immaginario. (Come madame

Bovary tu che si era fatta la sua idea sui ro

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher peppedelux0505 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Foti Rita.