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Riforme sociali in Europa alla fine del XIX secolo

Danimarca: riconosciuto il diritto alla pensione di anzianità anche a chi aveva superato il settantesimo anno di età senza versare contributi nel 1891.

Nuova Zelanda 1898: assistenza ai cittadini bisognosi con più di 65 anni di età.

Svezia: distinzione tra aspetto previdenziale e assistenziale.

Liberali e socialisti: dalle riforme di inizio secolo alla grande guerra. Inizio 900 -> riforme sociali nuova fase di espansione -> apertura settori liberali più avanzati a collaborare con partiti socialisti.

Francia: blocco delle sinistre formato da radicali e socialisti moderati. -> Repubblica radicale si distinse con il rilancio del processo di laicizzazione e modernizzazione del paese. -> Importante fu -> legge riguardante assistenza obbligatoria ad anziani infermi e incurabili -> 1910 approvato disegno di legge su pensioni operaie e contadine, finanziamento avveniva su base di versamenti annuali effettuati dai lavoratori datori di lavoro stato.

legge con poco successo.

Approvate prime leggi sulla protezione della maternità garantivano alle lavoratrici la reintegrazione nel posto di lavoro, diritto al riposo per 8 settimane consecutive prima e dopo il parto + indennità.

Regno Unito: movimento sindacale in collaborazione con partito laburista promotore di un avvicinamento al partito liberale con obiettivo di realizzare un vasto programma di riforme sociali.

Problema della disoccupazione affrontato attraverso aumento di posti di lavoro con diretto coinvolgimento dello Stato.

Governo - riforma legislazione sul lavoro - provvedimento estendeva la legge chamberlain sulla responsabilità in caso di infortuni sul lavoro a tutte le malattie professionali degli operai.

Riforma sistema delle pensioni di vecchiaia (Old Age Pension Act 1908) - sistema pensionistico finanziato esclusivamente dallo stato - pensione assicurata a chi superasse il settantesimo anno di età.

contributo modulato su base del reddito. 1910 -> assicurazioni obbligatorie contro le malattie gestito da associazioni private; schema assicurativo obbligatorio contro la disoccupazione per un gruppo limitato di lavoratori.

- Italia: collaborazione - competizione tra liberali progressisti e socialisti riformisti -> dibattito -> ufficio del lavoro e consiglio superiore del lavoro 1902. -> nuova legislazione sul lavoro di donne e fanciulli, lavoro notturno e sulla settimana lavorativa -> 1903 -> approvato progetto di legge case popolari.

-> 1904 -> Ampliate categorie che rientravano nello schema assicurativo obbligatorio. -> 1907 -> riposo settimanale e festivo. ->1910 -> Creazione Cassa di maternità in cui si assicurava copertura assicurativa le lavoratrici in caso di parto o aborto.

- USA: Tutela lavoro femminile e minorile, disciplina dei minimi salariali. -> partito progressista di Roosevelt: perseguire assistenza pubblica attraverso protezione contro

alcuni rischi e adozione di assicurazioni sociali. Esperienze a confronto 5
  • Caratteristiche comuni politiche sociali del primo 900- tendenza alla progressiva scomparsa carattere volontario delle associazioni e affermazione di schemi obbligatori-> ruolo crescente dello Stato- affiancarsi accanto ai tre originari schemi di tutela (infortuni, malattia, vecchiaia) un quarto-> copertura del rischio di disoccupazione- ampliamento dei beneficiari degli schemi di tutela con estensione copertura anche ai familiari dei lavoratori- assicurazioni concepite come nazionali o statali-> diventate a carattere universalistico rivolte anche a chi non aveva potuto versare le proprie quote.
  • Prima guerra mondiale favori ulteriore espansione del ruolo dello Stato->massimizzazione della produzione, esigenza di tutelare i ceti sociali più deboli, numero enorme di morti feriti invalidi. -> in tutti i paesi in guerra riordino delle strutture preposte alla gestione degli schemi previdenziali.

italia -> primi provvedimenti a favore di militari invalidi e indennità di infortuni per gli operai che lavoravano in zone di guerra 1915-16 -> 1917 -> creata operanazionale per protezione e assistenza di invalidi di guerra e assicurazione obbligatoria per gli infortuni degli invalidi di guerra.

3. Le politiche sociali tra le due guerre

Dalla grande guerra alla crisi del 1929

Grande guerra-> stato impegnato assicurare il benessere propri cittadini-> erano risorsa preziosa per ottenimento della vittoria finale. guerra conclusa-> scopo di gestire al meglio la riconversione da economia di guerra a economia di pace-> indotti schemi assicurativi a copertura del rischio di disoccupazione. espansione sistemi di sicurezza sociale in senso universalistico-> interesse paesi scandinavi, Regno Unito, Nuova Zelanda e Canada. Stati Uniti-> situazione arretrata Italia-> avvio lavori della commissione di studio sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie 1917.

1919 -> Obbligatorietà assicurazione contro invalidità e vecchiaia per lavoratori dipendenti.

A metà anni 20 -> tutti i principali paesi -> dotati sistema di protezione sociale su assicurazioni che coprivano quattro tipologie di rischio:

  • infortuni sul lavoro
  • malattia o maternità
  • invalidità o vecchiaia
  • disoccupazione

Queste assicurazioni si differenziavano fra:

  • quelle a copertura occupazionale -> finanziate tramite contributi -> finanziavano i lavoratori
  • Quella copertura nazionale -> finanziate dallo stato -> fornivano un reddito minimo a tutti i cittadini

Il New Deal e il concetto di social security

Post crisi 1929 -> Stati Uniti -> sperimentarono un nuovo approccio chiamato social security. -> 1933 creazione della FERA (Federal Emergency relief Administration) -> primo passo in direzione di modernizzazione dell'impianto previdenziale e assistenziale statunitense -> compiuto dal presidente Roosevelt. -> social

security Act 1935->istituiva una copertura assicurativa obbligatoria per invalidità vecchiaia e superstiti, eun'indennità per i disoccupati.le istituzioni pubbliche intervenivano solo se la famiglia e il mercato avevano fallito nelloro scopo-> la sicurezza sociale fece degli USA una nazione all'avanguardia -> solobreve periodo. Lo stato sociale totalitariocrisi del 29-> spartiacque tra due epoche-> riaccese dibattito sul ruolo dello Statonell'economia e nel sociale.Post marcia su Roma -> governo Mussolini -> non modifica approccio di fondo allequestioni sociali -> continuità gestione liberale. -> cancellazione monopolio statale suassicurazioni sulla vita. -> Modifiche legislazione sociale: contadini esclusi dallacopertura assicurativa per invalidità vecchiaia e disoccupazione.1925 -> Attribuzione monopolio della rappresentanza sindacale alle organizzazionifasciste;1926 -> associazione nazionale per laprevenzione degli infortuni sul lavoro (ANPI)assistenza sanitaria -> lanciate una campagna anti tubercolare e una politica di costruzione di strutture ospedaliere; istituiti enti opere assistenziali (EOA) -> avrebbero dovuto erogare servizi assistenziali a tutti i cittadini ma risultava favorito chi faceva parte del partito o sindacato fascista. Stato sociale fascista -> caratterizzato da frammentazione e disparità di trattamento tra soggetto e soggetto -> lavoratori dell'industria più tutelati rispetto a quelli agricoli -> situazione modificata 1941 -> introduzione salariale per ore di lavoro perdute a causa della guerra. Obbligatorietà assicurazioni estesa a molte categorie -> attenzione alla politica sanitaria -> nazismo introdusse elementi moderni come assegni familiari e agevolazioni fiscali per le famiglie ritenute la base dello Stato. Unione Sovietica: stato sociale si sviluppò seguendo una direttrice totalitaria -> sistema.Le radici del welfare socialdemocratico Nel periodo tra i due conflitti mondiali, si sono sviluppati differenti approcci alle politiche sociali. Uno dei risultati di questo processo è stato lo Stato sociale socialdemocratico. Le socialdemocrazie hanno affrontato la crisi del 1929. La vera trasformazione si è verificata nell'Europa del nord, in particolare in Svezia. Il Partito Democratico di Hansson ha stabilito un'alleanza politica tra il movimento operaio e le masse contadine, chiamata "folkhempolitik" nel 1932. Questa alleanza si basava su tre elementi fondamentali: prezzi agricoli, piena occupazione e riforme sociali. La svolta di Beveridge: verso il welfare state In Gran Bretagna, le riforme degli Stati Uniti e della Nuova Zelanda, ispirate al nuovo concetto di sicurezza sociale, hanno avuto un forte impatto. L'economista William

Beveridge pubblicò un rapporto che rivoluzionò il sistema di sicurezza sociale britannico. Rispetto a quello neozelandese, presentava due differenze: forniva protezione a tutti i cittadini e le sue prestazioni corrispondevano ad un minimo nazionale ritenuto indispensabile per condurre una vita dignitosa.

Il decennio 1929-1939 fu un periodo decisivo per l'evoluzione delle politiche sociali europee e si propose una formula simile a quella di Bismarck, emergendo uno stato sociale socialdemocratico.

Il Regno Unito fu influenzato dal Social Security Act del 1935-1939, mentre in Nuova Zelanda fu introdotto il Social Security Act nel 1938, che prevedeva un servizio sanitario nazionale destinato a tutti.

4. La costruzione del welfare state: previdenza e assistenza dal 1945 ai primi anni '70

Dal Warfare al welfare

I primi anni del secondo dopoguerra furono caratterizzati dallo sviluppo di politiche sociali. Nel Nord Europa e in Gran Bretagna si univa una forte impronta universalistica degli schemi di protezione sociale e una concezione avanzata del ruolo attivo dello stato.

nel campo della prevenzione e della riabilitazione. Il sistema di welfare inglese e scandinavo si basa su un nuovo modello di Stato, che combina le teorie economiche di Keynes con il piano di riforma sociale di Beveridge. L'obiettivo principale di questo modello è garantire il pieno impiego e la nazionalizzazione dei settori chiave dell'industria. Un elemento fondamentale di questo sistema è il sistema sanitario nazionale, che è gestito e finanziato dallo Stato. Questo significa che i cittadini possono usufruire gratuitamente dei servizi sanitari. Il sistema sanitario nazionale è strutturato in tre livelli: 1. Prestazioni mediche di base: comprendono le visite mediche, le prescrizioni di farmaci e i trattamenti di base. 2. Strutture ospedaliere: includono gli ospedali, dove vengono effettuati interventi chirurgici e trattamenti più complessi. 3. Rete di strutture con l'incarico di integrare i servizi sanitari con l'assistenza nella prevenzione e nella riabilitazione: queste strutture offrono servizi come la riabilitazione fisica, la consulenza psicologica e l'assistenza domiciliare. Grazie a questo sistema di welfare, i cittadini possono accedere a cure mediche di qualità senza dover affrontare costi elevati. Questo ha contribuito a migliorare la qualità della vita e a ridurre le disuguaglianze sociali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
20 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarp098 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dello stato sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Novelli Cecilia.