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PROPRIO COMBATTIMENTO CHE HA LO SCOPO DI FAR EMERGERE IL
PROLETARIATO COME GRUPPO UNICO E COLLETTIVO A DISCAPITO DEL
SOCIALISMO PARLAMENTARE CHE NON FA EMERGERE QUESTA CHIAREZZA
Sorel proprio perché ritiene che la violenza sia una risorsa del proletariato introduce la
differenza tra forza e violenza
Per Sorel hanno accezioni diverse
FORZA->data dall’ordine e esercitata dalla minoranza
VIOLENZA-> associata a una forma di disordine esercitata dalla maggioranza
La forza è ciò che istituisce l’ordine statuario e produce una forma di ordine frutto della
minoranza
Violenza contro questa forma di ordine produce disordine ma in essa agisce un sistema
collettivo maggioritario.
Secondo Sorel lo sciopero e la rivoluzione stanno dalla parte della maggioranza e del
disordine.
L’uso della violenza attraverso azioni di sciopero sono una soluzione perfettamente
legittima.
L’elemento della forza è in uso anche dall’altra parte ed è l’unico modo attraverso il quale
l’ordine può essere abbattuto.
I primi due decenni del XX secolo sono a livello europeo e negli Usa la fase d’oro dei
movimenti per il diritto di voto alle donne
Anche in Italia c’erano movimenti prima della prima guerra mondiale che ritenevano che il
suffragio maschile non fosse sufficiente.
Si inizia a discutere se alle donne andasse a concesso o meno il diritto di voto
Un autore che scriverà su questo tema e sul tema del parlamentarismo sarà Marinetti
CONTRO L’AMORE E IL PARLAMENTARISMO
Marinetti discute della questione nello stesso testo dove discute se il parlamento è lo
strumento migliore per governare
Marinetti è favorevole all’ingresso delle donne in parlamento perché proprio il loro
carattere debole garantirà la crisi del parlamento
Con l’entrata delle donne in parlamento, daranno il colpo di grazia a un istituzione in crisi
dove si esercitano eloquenza inutile e si fanno affari del tutto individuali
Secondo Marinetti, le donne sono inclini a farsi affascinare dall’eloquenza
Le donne che entrano in politica aggraveranno i caratteri di malfunzionamento del
parlamento perché secondo Marinetti è un luogo di CORRUZIONE e BANALITÀ
Prendono una parte oppure l’altra senza vedere la natura delle decisioni politiche.
Il popolo rimane estraneo al governo ma grazie al parlamentarismo il popolo deve la
propria esistenza.
Secondo Marinetti i parlamenti sono incapaci di prendere una decisione politica vera e
propria
La figura in cui meglio si incarna l’istituzione dei parlamenti sono gli avvocati->esseri
meschini, futili, sono incapaci did agitare le grandi idee generali
Marinetti vede nel parlamento un luogo di interessi-> infinite mediazioni tra gli interessi
delle parti
I discorsi generali non sono altro che giustificazioni di particolarismi.
PARLAMENTI INADEGUATI A PRENDERE DECISIONI E SONO ESTRANEI AL CORPO
COLLETTIVO
Secondo Marinetti la dimensione nella quale il soggetto politico prende forma è un ambito
dove prevale lo scontro.
Soltanto e soprattutto nello scontro bellico il popolo prende forma, dispositivo di
semplificazione nella costituzione del popolo, tutti gli altri interessi perdono senso e nella
guerra si capisce che si è soggetto collettivo
VIOLENZA STRUMENTO DI CHIARIFICAZIONE
Anche per Marinetti ciò che la guerra insegna è legato alla violenza e all’agire-> è
nell’agire che impari chi sei
La rappresentanza politica sembrava aver fallito poiché mostrava tanti interessi diversi.
Un corpo politico che passa attraverso la violenza diventa consapevole di se e assume
delle forme diverse a chi non è passato attraverso la violenza.
Un corpo collettivo che è passato attraverso la violenza riesce a riconoscersi come corpo
politico unitario e il problema di autogovernarsi viene meno
Il parlamento a quel punto discute su argomenti di interesse collettivo.
La violenza è presente anche nella tradizione anarchica in Francia,Inghilterra,Spagna e
Italia
I movimenti anarchici a partire dalla metà del XIX secolo fanno uso della violenza e
dell’omicidio politico gesto chiarificatore.
L’uso della violenza mostra quali sono le parti in gioco, riesce a profilare la fisionomia di
uno scontro che senza l’uso della violenza resta poco chiaro e rende quindi l’azione
politica e rende quindi l’azione politica più chiara.
Nella prospettiva di Bakunin, forza e violenza prevedono una fase di distruzione
dell’ordine che dovrebbe garantire la presenza di un disordinerei quale sorga un nuovo
ordine.
L’uso della violenza è un passaggio necessario, l’idea di distruggere si spinge all’idea che
sia giustificato l’omicidio politico.
Secondo Kropotkin sia la violenza sulle barricate, sia l’omicidio politico hanno il fine di
distruggere l’ordine presente ed è un atto di umanità ma deve essere chiaro il movente
della violenza.
Secondo questi autori è grazie all’esercizio di fare violenza che le persone assistendovi
assumeranno la posizione dell’umanità.
Secondo Grave l’esercizio della violenza politica troverà consenso, anzi la sua forma
persuasiva sarà così forte poiché così visibile e scandalosa
L’idea è che l’uso della violenza sia una risorsa politica insostituibile, attraverso la violenza
si rendono visibili e chiare le caratteristiche di soggetti collettivi che i tempi di pace non
sono in grado di produrre
LENIN E LA RIVOLUZIONE RUSSA
Lenin intende sviluppare elementi della teoria marxiana rivolti all’idea di rivoluzione.
Nel capitole Marx faceva riferimento alle condizioni di possibilità del mercato del lavoro e
che fine fanno queste condizioni all’interno della fabbrica.
Nello spazio pubblico si aggirano individui tra loro uguali e liberi dal punto d vista formale-
> questa uguaglianza rende la possibile la stipulazione di contratti di lavoro.
Accordo legale che rispetta i diritti d’entrambe le parti.
Quello che succede a questo accordo nella fabbrica ha poco a vedere con la libertà.
La struttura del diritto liberale è quella che rende possibile il contratto del lavoro e le
subordinazioni all’interno della fabbrica.
LUOGO DI LAVORO->FORMA DI SUBORDINAZIONE
Il fatto di essere tutti uguali davanti alla legge non garantisce un uguaglianza sostanziale
in una società di tipo capitalistica.
Alla base dell’idea di abbattere il sistema liberale per Marx si trova la teoria che non
bisogna riproporre una democrazia liberale perché l’origine dell’emancipazione non sta
nella democrazia, l’emancipazione della classe operaia corrisponde all’emancipazione
dell’umanità tutta.
La classe operaia è una parte della società capitalistica ma a questa affida
l’emancipazione.
Secondo Marx l’emancipazione viene solo da una parte
Questa è la base attraverso la quale Lenin
L’uso della forza contro gli oppressori per liberare gli oppressi non costituisce un
problema
Lenin non fa mistero che uccidere i piccoli proprietari terrieri rossi non costituisca un
problema
L’uso della violenza per Lenin così come per Sorel avrebbe prodotto consenso, la
violenza serviva per esibire la misura nella quale coloro che ammettevano questi omicidi
stavano dalla parte del popolo.
L’idea è che dentro il sistema capitalistico non ci sia un solo corpo collettivo
L’emancipazione è però affidata a una sola parte
Dal punto di vista di Marx la funzione che il sistema parlamentare svolge è quello di
stabilizzare il sistema capitalistico.
Le istituzioni politiche non sono affatto neutre rispetto alla frattura che Marx individua nel
corpo politico.
L’emancipazione del lavoro per Marx è l’emancipazione dell’umanità tutta.
Quando il comando della fabbrica verrà meno, ognuno farà il lavoro che sa fare, e verrà
pagato pagato per il suo lavoro effettivo.
I bolscevichi concepiscono questa contrapposizione in termini di scontro armato-> ha a
che vedere con lo spazio pubblico e le istituzioni dello spazio pubblico.
Lenin critica la democrazia rappresentativa perché non costituisce una struttura idonea a
un paese che ha una struttura ANTI BORGHESE
l’abolizione del sistema zarista con l’uso della violenza, nella forma di una guerra civile
non è solo l’inizio di un esperimento di carattere politico ma costituisce una circostanza
nella quale in Russia si intraprendono esperimenti a carattere sociale.
La Russia sarà infatti il primo paese che stabilisce procedure di separazione, iniziando a
eliminare la figura della famiglia borghese
1918-> a Mosca viene abolita la proprietà privata degli immobili
1° paese a introdurre il termine anticipato della gravidanza
I bolscevichi conducono un esperimento di trasformazione sociale, cercano di abolire il
comando sul lavoro e gli effetti sociali del capitalismo
In Russia non si abolisce solo la proprietà privata dei mezzi di produzione ma si cerca di
abolire tutte quelle condizioni che derivano dal sistema capitalistico-borghese.
Si fa il tentativo di concepire un tipo di abitazione non prenda forma la tipica famiglia
borghese, abolizione matrimonio borghese e la casa diventa un diritto-> ti viene data dalle
istituzioni.
Rivoluzione russa non è solo una rivoluzione politica ma anche sociale
Nel ’17 Lenin riflette sui problemi della democrazia e la individua come una forma di
governo compatibile della società capitalistiche sulla linea di pensiero coerente con la
teoria marxiana
Secondo Lenin il modo in cui le democrazie distribuiscono il diritto di voto mostra che gli
esclusi appartengono tutti alle classi sociali marginali.
La distribuzione non si basa su caratteri tecnici ma su un esclusione a carattere classista.
L’idea che possa votare solo chi ha un certo censo, porta alcuni elementi alla irrilevanza
politica -> tutti quelli che non hanno patrimonio
La distinzione tra chi è residente in un collegio e chi ci vota è che i membri più poveri
vergini esclusi dalla vita politica.
Secondo Lenin queste distinzioni non hanno un carattere tecnico ma di classe.
Alla base delle rappresenta censitaria c’è l’idea che solo coloro che possiedono una certa
quota importante di censo possono partecipare alla vita politica riflettendo su caratteri
generali.
Quello che è un dispositivo per far si che quelli che che votassero conoscessero le misure
istituzionali della funzione di voto in realtà è un dispositivo che serviva per tenere fuori
alcune frange della popolazione dal diritto di voto.