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DESTRA:Semplificazione del racconto e forte gerarchizzazione.Abbandono del naturalismo di origine ellenistica a favore di un più marcato carattere simbolico, figure + tozze, teste sproporzionate, scene di massa, affollate, non interesse per le singole figure che sono idealizzate. Volti con occhi sbarrati, simbolici.Uso del trapano, chiaroscuro, più linea di contorno che volume.

1/12/2022

RITRATTO ROMANO

genere caratteristico dell'arte romana,Anche questo è un perché il mondo greco fino ad concepito l'idea di rappresentare le persone così come sono,Alessandro Magno non ha ma tutto è legato ad un processo di idealizzazione: erma di Pericle (non riconducibile a lui ma ad un modello).Tutto rimanda alla fase ellenistica, Roma si inserisce in questo momento, dal 323 al 31 nell'impianto culturale.a.C.Produzione artistica dal 2sec quando Roma viene in contatto con la Grecia.Coesistono diverse concezioni ritrattistiche, artigiani che venivano dalla Grecia a

Roma e le tradizioni condividono. All'interno della tradizione si trova un influsso di ambito italico, collegato al mondo etrusco e l'uso del ritratto nel mondo funerario. 3 ipotesi che il ritratto sia così importante perché legata al mondo funerario non comprovata. Concezione magica affidata all'immagine. 3 IUS IMAGINIS di conservare le immagini degli antenati. Attraverso il ritratto del defunto con delle maschere si elabora il suo stato in cera sul volto dei defunti conservati nel tablinum, l'archivio familiare.

Ritratto aristocratico: politica, religione.

Il ritratto romano funziona in un sistema abbastanza complicato: cerimonie specifiche. Ricerca fisiognomica si accompagna al processo di celebrazione della virtus dei personaggi della fine della repubblica, personalità come Silla, Pompeo, Cesare con ruoli importanti. Nella composizione del ritratto ci si muove tra il momento classico e quello del pathos ellenistico, questo anche nel rilievo romano. Esempio di eclettismo, si fondono la

Tradizione ellenistica e quella etrusco-italica. Il ritratto romano nasce dal contatto fra la tradizione ellenistica e quella etrusco italica: per lungo tempo (Wickhoff, Riegl) è stato ritenuto espressione della genuina arte romana. Nel mondo romano il ritratto è spesso ridotto alla sola testa o al massimo alle spalle; si sviluppa in ambito italico a partire dal IV sec. a.C. (ritratti in bronzo e terracotta; solo più tardi si usa il marmo). Uscita dalla dominazione etrusca ma ancora conoscenze di quelle. Ritratto pubblico (che risente dell'influsso ellenizzante) si sviluppa la ritrattistica privata - legata soprattutto al patriziato e alla tradizione di conservare in casa i ritratti degli antenati che venivano fatti sfilare in occasione delle cerimonie funebri (descrizione in Polibio) dominata da un forte realismo. Alla fine III inizi II sec. a.C. sono presenti DUE TRADIZIONI: - il dinasta ellenistico

(torsione del capo, sguardo volto al cielo, capigliatura scomposta, bocca semiaperta, arcate orbitali sporgenti, occhi infossati, etc.); Giovanni Lipioni (presso Chieti) rinvenuto nel 1847. Altezza 28 cm Parigi, Bibl. Des médailles. IV-III sec. a.C. In bronzo con occhi in pasta vitrea bianca per rendere l'espressione; sopracciglia «a cordone», tratti stilistici tipici di questa fase; capelli che ricordano in parte il trattamento della terracotta; indicazione della barbula, resa con una picchiettatura della superficie delle guance. Adulto con tratti definiti, come solchi tra gli occhi --- esempio di ritratto ellenizzante.

BRUTO CAPITOLINO Già noto nel 8500 è stato riconosciuto come ritratto del Cesari cida per confronto con la monetazione, non sicuri. La datazione oscilla fra IV-III o età augustea. Oggi la datazione alta è preferita per le analogie con gli altri ritratti in bronzo di produzione L'influsso ellenistico si nota nell'introspezione medio italica. psicologica. Probabilmente realizzato da botteghe itineranti in area medio-italica, anche il ritratto virile. ritrattistica.

dell'oratore Alcuni nel volto hanno voluto riconoscere in riferimento alla Demostene, di ambito greco-ellenistico con una semplificazione degli elementi del volto per rendere l'espressione austera e rigida. Ritratto fisiognomico, resa degli occhi ed espressione austera, introspezione. Esempio di psicologia. Espressione data dagli occhi in pasta vitrea.

RITRATTO DI SILLA Da Roma, metà del II secolo a.C. Esempio di ritratto ellenizzante (patetizzante), dove domina l'elemento patetico: torsione del capo, tatti del volto tesi, bocca aperta, occhio affossato che determina chiaroscuro, capelli ricci con ciocche scomposte che rimandano al pathos. Volontà di rendere la maturità con una serie di rughe sulla fronte, sulla radice del naso e spazio naso-labiale per rendere la gravitas.

RITRATTO DI VECCHIO Esempio di ritratto veristico. Ritrattistica privata dove si insiste sulla riproduzione fedele dei tratti. Ambito medio-italico. Da Osimo, della metà del primo sec. A.C. Naturalismo

RITRATTO DI POMPEO MAGNO naturalismo italico: esempio di Copenhagen, copia degli inizi del I sec. di un ritratto degli anni 960. Verismo che accentua i tratti e esprime elementi propri del patriziato: morigeratezza, mentre l'altro influenzato dall'arte ellenistica gravitas: che punta al naturalismo. Espressione naturalistica ed austera nel volto, ma anche tocchi che rimandano all'età di pathos ellenistico di Alessandro. Negli anni 960, Pompeo vittorioso sui Pirati, acquisisce l'appellativo di Magno, uno dei più vittoriosi. La sua importanza militare fa riferimento alla ritrattistica di Alessandro Magno. Anastolè: riprende nella resa dei capelli quelli di Alessandro, alzati sulla fronte. Arcate sopraccigliari molto sporgenti, leggero spostamento della testa. In questo momento cronologico artisti e committenti disponevano di forme artistiche diverse tra loro a cui potevano attingere. Dietro a questo volto con espressione intensa ma

individuato dai tratti del volto occhi è labocca piccola, volontà di Pompeo, che commissiona il ritratto. Dunque forte motivazione ideologica, Pompeo vuole essere rappresentato così. Capacità degli artigiani di lavorare intorno alle caratteristiche fisiche e psicologiche, non di ringiovanire e un po' idealizzare i tratti somatici, come nella tradizione manca volontà greca. In questa fase il ritratto romano cerca la sua misura; il riferimento al ritratto di Alessandro (solo l'anastolé, di cui parla Plutarco nella Vita di Pompeo (2.1) è più apparente che reale cioè i capelli scostati dalla fronte) sembra evocare il volto del Macedone: in realtà il volto dall'espressione intensa, è individualizzato e segnato da rughe.

RITRATTO DI CESARE

Del 44 a.C. circa.

Volto del dictator reso aderente alla realtà del personaggio, perché altre volte rappresentato così ma anche con un certa idealizzazione dei

tratti.Ripreso concetto della capigliatura con ciocche a tenaglia.un collegamento da lui all9imperatoreElemento per individuareClaudio, motivo firma.TOGATO BARBERINIRoma Musei Capitolini, h.1.65 m.

La testa è antica ma non pertinente al togato, affonda la sua concezione nel realismo italico, tardorepubblicana.Si data alla prima età augustea.

Egli porta in mano due ritratti, padre e nonno del togato, sono busti e non maschere.Da notare la voluta somiglianza fisionomica con i ritratti dei parenti (filone naturalistico, con leggera idealizzazione). La statua è la plastica rappresentazione del passo di Polibio, relativo ai funerali degli aristocratici.

Fronte alta, volto pieno, labbra strette.concetto pittorico dell9atrio delle caseTraduce il del primo stile: di tutta la casa che magari ha ridipinture, l9atrio mantiene il primo stile x ricordare la tradizione.

Riassume in senso delle pratiche sociali e dello IUS IMAGINUM, mostrare le immagini. Tutto a veicolare lo status sociale.

elevato.Statua più tarda della testa.

La testa richiama la famiglia con i ritratti.

RITRATTO FUNERARIO

Copenhagen Museo Nazionale; metà I sec. a.C. Lungh. 0.34; h. 0.10

La lastra allude agli armaria entro cui erano i ritratti dei maiores.

La pettinatura femminile consente di datare il pezzo alla metà circa del I sec.a.C. (cfr. con Ottavia Fulvia:Fulvia e Ottavia). Simile a quella di e capigliatura raccolta con basso chignon da cui partono due boccoli e parte che incornicia le guance.

ci dà i nomi dei due defunti: Aemilius Aristomachus Aemilia Hilara,

L9iscrizione e forse dueliberti della gens Aemilia di ori

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
126 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erikasor33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte classica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Salvadori Monica.