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Passaggio dall'architettura dell'Europa a quella dell'America
EUROPA - pilastro cruciforme
AMERICA - pilastro a doppia T
Seagram Building, New York
Questo grattacielo, alto 157 metri per 38 piani, fu disegnato dall'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe in collaborazione con Philip Johnson che curò parte degli interni e fu completato nel 1958. Secondo l'idea del progettista la struttura doveva essere visibile e non nascosta, in particolare le travi di acciaio con cui normalmente venivano costruiti i grattacielidurante quel periodo. Questo però si scontrava con le normative del tempo che richiedevano che le strutture in acciaio fossero ricoperte di materiale antincendio, quasi sempre calcestruzzo. Così Mies van der Rohe decise di usare una struttura interna "anorma" con calcestruzzo rinforzato inserendo però nelle pareti esterne travi non strutturali in bronzo a doppia T che correvano verticalmente, come montanti, sulla
facciata dell'edificio, delimitando le finestre in vetro fumé. Il risultato fu una facciata omogenea dalle linee pulite e semplici. Tra i materiali utilizzati per la sua costruzione c'erano 1.451 tonnellate di bronzo e i costosi travertino e marmo, per questo quando fu completa la costruzione fu considerato il più costoso grattacielo del mondo mai realizzato. Torna in Europa e realizza: Neue Nationalgalerie a Berlino, 1968 La Nuova Galleria Nazionale è uno dei musei che compongono i Musei Nazionali di Berlino. Il nome "Nuovo" si riferisce sia all'edificio relativamente nuovo che all'età della sua collezione. La galleria pone particolare enfasi sul lavoro dall'inizio del XX secolo fino agli anni '60. Costruita nel 1968, la New National Gallery è stato il primo edificio dedicato alla cultura e alle belle arti. Progettato dal celebre architetto modernista Ludwig Mies Van Der Rohe, è conosciuto popolarmente come ilcome Le Corbusier, è stato uno dei più influenti architetti del XX secolo. La sua visione dell'architettura come "macchina per abitare" ha rivoluzionato il modo in cui venivano progettati gli edifici. Le Corbusier è famoso per aver sviluppato il concetto di "cinque punti dell'architettura", che includevano l'uso di pilotis (pilastri), la pianta libera, la facciata libera, la finestra a nastro e il tetto giardino. Questi principi sono stati applicati in molti dei suoi progetti, compreso il famoso edificio Unité d'Habitation a Marsiglia. Oltre alla sua attività di architetto, Le Corbusier era anche un prolifico scrittore e teorico dell'architettura. I suoi libri, come "Vers une architecture" e "Le Modulor", hanno influenzato generazioni di architetti. Nonostante le sue idee innovative, Le Corbusier non è stato immune alle critiche. Alcuni lo hanno accusato di essere troppo razionalista e di non considerare abbastanza le esigenze umane. Tuttavia, il suo impatto sull'architettura moderna è innegabile e il suo lavoro continua ad essere studiato e apprezzato ancora oggi.con lo pseudonimo Le Corbusier, è certamente la figura di maggior spicco nel complesso panorama dell'architettura del XX secolo: abilissimo costruttore, ha esercitato (e continua a esercitare) un'influenza straordinaria sulle generazioni che gli sono succedute. Considerato il maestro del Movimento Moderno, è stato la fonte d'ispirazione - tra gli altri - per i giovanissimi membri del Gruppo 7, l'anima dei Congressi Internazionali di Architettura Moderna (CIAM), la pietra di paragone nei giudizi sulla contemporaneità, apparsi sulle riviste di ogni dove: da "Domus" a "Casabella". Nato e cresciuto nel borgo di La Chaux-de-Fonds, formatosi all'ombra di Charles L'Eplattenier, Le Corbusier ha esordito come architetto nel 1905, costruendo a soli diciassette anni una villa per Louis Fallet. Come da tradizione dell'epoca, però, subito dopo la conclusione degli studi (svolti presso laLe Corbusier, nato Charles-Édouard Jeanneret-Gris nel 1887 a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, è stato uno degli architetti più influenti del XX secolo. Dopo aver studiato all'École d'Art di La Chaux-de-Fonds (ora nota come Scuola di Arti Decorative), ha intrapreso un lungo viaggio in giro per l'Europa, che lo ha profondamente segnato: tra il 1907 e il 1909, Le Corbusier ha visitato (e spesso ridisegnato) opere osservate in Italia (in particolare, la Certosa di Ema che negli anni Cinquanta diventerà modello per la costruzione del convento di La Tourette), Ungheria e Austria (a Vienna ha frequentato gli studi di Josef Hoffmann, Koloman Moser e Gustav Klimt). Fino a raggiungere la Francia - a Lione ha incontrato Tony Garbier - e Parigi, divenuta temporaneamente la sua nuova casa, grazie a un impiego ottenuto come disegnatore presso i fratelli Perret. Rientrato brevemente a La Chaux-de-Fonds, viene incaricato di redigere uno studio sulle arti decorative tedesche durante il quale matura la volontà di trasferirsi in Germania. Qui, ha contatti con Walter Gropius, Mies Van der Rohe, Heinrich Tessenow e Peter Berehens, che lo assume per un breve periodo. Per poi partire nuovamente,
stavolta in direzione est: si spinge fino a Istanbul e ripiega attraverso la Grecia. Atene è altra tappa fondamentale nell'evoluzione del suo pensiero architettonico.- VILLA STOTZER, 1907
Questa dimora, commissionata dai cognati di Louis Fallet (proprietario di Villa Fallet) era originariamente composta da due appartamenti. Sono stati progettati da Charles-Edouard Jeanneret durante il suo soggiorno a Vienna. Costruite nel 1908 nello stesso stile regionalista di Villa Fallet, si differenziano da quest'ultima per la facciata più sobria in stile francese meridionale. Costruita in montagna, con un'architettura tradizionale con il tetto a falde. In facciata troviamo un basamento in pietra rustico. Viene poi scavata una grotta (nicchia) tipica dell'architettura da giardino.
- VILLA JEANNERET-PERRET, 1912-13
Villa Jeanneret-Perret (conosciuta anche come Maison Blanche) è il primo progetto indipendente dell'architetto svizzero Le Corbusier. Costruita
nel 1912 a La Chaux-de-Fonds, città natale di Charles-Edouard Jeanneret, fu disegnata per i suoi genitori. Aperta al pubblico dal 2005, la casa è sotto il patronato della commissione svizzera per l'UNESCO ed è stata proposta dal Governo svizzero per l'iscrizione come Patrimonio dell'umanità. Troviamo superfici interamente bianche intonacate diversamente dalla pietra rustica usata in precedenza; infatti, con questa opera abbiamo un allontanamento da quei caratteri visti in precedenza.MAISON DOM-INO 1914
La maison Dom-Ino è un progetto elaborato da Le Corbusier nel 1914 per favorire la ricostruzione edilizia al termine della Prima guerra mondiale, con la filosofia di impiegare pochi mesi per rifondare le città distrutte ipotizzando una casa in cemento armato «dove i solai era lastre sospese sui pilastri». e Corbusier decise di proporre un sistema costruttivo talmente semplice da risultare quasi scontato: a questo prototipo
diede il nome di «progetto Dom-Ino», combinando le parole Domus [casa] e Innovation [innovazione] ed evocando, con un arguto gioco di parole, la possibilità di estendere le logiche aggregative delle tessere del domino agli organismi edilizi. Il sistema proposto da Le Corbusier si basa su una «struttura-ossatura» in cemento armato elementarmente composta da tre solai rettangolari sostenuti da sei esilissimi pilastri, arretrati rispetto al filo della facciata e discendenti in maniera netta, rigorosa sino ai plinti di fondazione (atti anche a distaccare emblematicamente l'edificio dal suolo) e raccordati da una scala integrata nella struttura. Questa matrice strutturale, se opportunamente completata con pareti perimetrali e tramezzature, consentiva una «totale indipendenza e riproducibilità degli elementi» potendo porsi come elemento abitativo indipendente o, alternativamente, come un'unità modulare sistematicamente aggregabile.nel pieno rispetto della libertà progettuale dell'architetto. L'intera struttura era ovviamente da concepirsi in cemento armato, materiale costruttivo tra i più radicalmente innovativi tra quelli offerti dall'industria edilizia del primo Novecento.VILLA SCHWOB, 1916
La Villa Schwob, nota anche come casa turca, è una casa situata a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera. È opera di Charles-Edouard Jeanneret, futuro Le Corbusier per il suo sponsor, Anatole Schwob, orologiaio. La sua costruzione è avvenuta nel 1916-1917. La villa è stata acquistata dalla società Ebel nel 1986. La costruzione si basa su una struttura in cemento armato. Le Corbusier applica i principi del brevetto "Dom-Ino" che aveva depositato nel 1914. La struttura sostiene i pavimenti e la scala e libera così la pianta. L'architetto combina mattoni e cemento in una costruzione senza muri portanti e tetti piani. 16 pilastri supportano 4 lastre.
La sagoma generale di Villa Schwob la distingue con il suo classicismo dalle future ville bianche (1922-1931), lo spirito moderno è presente nella struttura dell'edificio. La villa è elencata come bene culturale di importanza nazionale. Il complesso di Villa Schwob, più grande rispetto alle produzioni dei successivi edifici di architettura Le Corbusier, rivela che il progettista stava ancora sperimentando metodi volti a purificare l'ideale delle linee pulite e dell'equilibrio architettonico-strutturale: come il sistema Dom-Ino, l'open space e l'ordine matematico, messi poi a punto nelle sue costruzioni più recenti.
Nel 1917 si stabilisce definitivamente a Parigi dove incontra il pittore Amédée Ozenfant con il quale nel 1918 fonderà il Purismo, movimento degli elementi d'avanguardia critico nei confronti del cubismo. Due anni dopo, nel 1920 insieme ad Ozenfant e al poeta dadaista Paul Dermée fondano la
Rivista ‘L’Esprit Nouveau’ e fu un fondamentale strumento di diffusione del movimento “purista”. (28 numeri)
Nel 1923 Le Corbusier pubblica “Verso una architettura”, una raccolta di saggi di Le Corbusier, apparsi precedentemente sulla rivista L'Esprit Nouveau, che contengono le teorie dell'autore circa i nuovi linguaggi e forme nell'architettura moderna. Pubblicato col titolo “Vers une architecture”, rimane uno dei testi fondanti del Movimento moderno. All’interno mette a confronto i modelli antichi con le macchine, le automobili con calcoli per realizzare forme perfette. Nel libro tratta dei tre punti fondamentali di una nuova architettura: I Pilotis, i tetti giardino, il plan libre.
MAISON CITROHAN, 1920-27
La Maison Citrohan è un'abitazione creata da Le Corbusier che intendeva produrre alloggi da costruire in serie come l'automobile. Si tratta di uno dei temi fondamentali di interesse di Le Corbusier e fu un esempio di come l'architettura potesse essere razionale, funzionale e adattabile alle esigenze dell'uomo moderno.
nomica. Il suo approccio all'architettura era basato su principi di funzionalità, razionalità e efficienza. Corbusier credeva che l'architettura dovesse rispondere alle esigenze dell'uomo moderno e che la forma dovesse seguire la funzione. Uno dei concetti chiave di Corbusier era quello di "pilotis", colonne che sollevavano gli edifici dal suolo, permettendo così di liberare spazio per aree verdi e di creare un senso di leggerezza e apertura. Questo concetto è evidente nel suo famoso edificio "Villa Savoye", dove l'edificio sembra fluttuare sopra il terreno. Corbusier era anche un sostenitore dell'uso del cemento armato, che permetteva di creare strutture più leggere e flessibili. Questo materiale gli consentiva di sperimentare con forme innovative e di creare spazi interni aperti e luminosi. Un altro aspetto importante dell'approccio di Corbusier all'architettura era l'attenzione per l'ambiente. Egli credeva che l'architettura dovesse essere in armonia con la natura e che gli edifici dovessero essere progettati in modo da massimizzare l'uso della luce naturale e della ventilazione. Questo si riflette nella sua famosa "Fenêtre en longueur", una finestra lunga che permetteva una maggiore penetrazione della luce naturale negli interni. In conclusione, l'approccio di Corbusier all'architettura ha avuto un impatto significativo sull'industrializzazione e sulla creazione di nuove forme abitative. Le sue idee innovative e il suo desiderio di creare spazi funzionali ed eco-nomici hanno influenzato molti architetti successivi e hanno contribuito a definire l'architettura moderna.