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MAISON CITROHAN

La Maison Citrohan richiama la casa automobilistica francese “Citroen”,

questa casa traduce lo schema della Maison Dom-ino. Quest’edificio è

sollevato da terra con dei pilastrini, occupa un lotto stretto e lungo, c’è

una terrazza all’ultimo piano racchiusa da una parete. Maison Citrohan è

l’elemento generatori di diverse possibili varianti.

IL PADIGLIONE DE “L’ESPRIT NOVEAU” 1925 PARIGI

Lo schema della Maison Citrohan trova applicazione per la realizzazione

del padiglione de “L’esprit noveau”. Per l’epoca questa architettura fu

sorprendente per la sua modernità. 125

CASE ALLA WEISSENHOFSIEDLUNG, STOCCARDA

Qui possiamo vedere ancora meglio come queste case sono ispirate alla

Maison Citrohan, Durante un'esposizione che si tenne a Stoccarda dove

furono invitati i più importanti architetti del momento per realizzare delle

case prototipo, che servivano per definire la nuova architettura

dell’abitare, Le Corbusier realizza una soluzione duplice: abbiamo sia una

coppia di case affiancate, sia un blocco singolo che ricorda la Maison

Citrohan. 126

I CINQUE PUNTI DELLA NUOVA ARCHITETTURA Pubblicati nel 1927 da

Le Corbusier

1. I PILOTIS (PILASTRINI)= Sono i sostegni dell’architettura e poggiano

su dei plinti; il principio per cui si ricorre ai pilotis è che l’edificio non

deve poggiare sul terreno ma deve essere sollevato da terra

per questioni igieniche e per realizzare giardini o garage;

2. IL PLAN LIBRE (PIANTA LIBERA)= Non abbiamo più le murature

portanti che condizionano la pianta dell’edificio; infatti, dato che

abbiamo uno scheletro portante in calcestruzzo armato con i pilastrini,

tutta la superficie è libera e può essere articolata a piacimento

dell’architetto;

3. LA FACCIATA LIBERA= È una derivazione anche essa dello scheletro

portante in calcestruzzo armato; infatti, se gli elementi portanti si

concentrano esclusivamente nei pilastrini, non abbiamo pareti

perimetrali portanti; quindi, le pareti possono essere svuotate (facciata

libera da elementi strutturali). Tuttavia, a Le Corbusier, non piace

l’edificio completamente svuotato o vetrato, piuttosto, sfrutta questa

possibilità per realizzare la finestra a nastro;

4. LA FENETRE EN LONGUEUR (FINESTRA A NASTRO)= Anche questa

è resa possibile grazie alle potenzialità del calcestruzzo armato. La

facciata può essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una finestra

che permette un’illuminazione straordinaria ed un contatto più diretto

con l’esterno;

5. IL TOIT-TERRASSE (TETTO A TERRAZZA O TETTO GIARDINO)= Il

solaio di copertura è uno spazio abitabile (terrazza) o addirittura può

essere uno spazio per restituire quel verde che è stato sottratto dalla

casa (giardino). Oltre che dal punto di vista estetico, il tetto giardino ha

una funzione isolante nei confronti dei piani inferiori ed inoltre rendono

abitabile il tetto. Questo è reso possibile grazie all’uso del calcestruzzo

armato che rende possibile la costruzione di solai particolarmente

resistenti.

LE VILLE DI LE CORBUSIER:

VILLA STEIN-DE MONZIE, GARCHES

In questa villa possiamo notare ancora la presenza di elementi classici

come la distinzione tra facciata principale (ingresso) e facciata secondaria

(retro) però troviamo anche i 5 punti di Le Corbusier.

VILLA SAVOYE, POISSY

Questa villa è il simbolo della modernità nonché la sintesi dei 5 punti di Le

Corbusier. È stata realizzata da Le Corbusier per una committenza

127

facoltosa; egli interviene successivamente su questa villa per renderla

completamente bianca (prima era giallino) perché aveva capito che

poteva essere l’opera simbolo della modernità.

Nella realizzazione di questa villa, Le Corbusier non è interessato a

problemi di funzionalità (il committente si lamentò che c’erano delle

infiltrazioni d’aria negli infissi) e di comfort ma voleva solamente

realizzare la sua idea di architettura moderna.

La pianta ha la forma di un quadrilatero con una parete curva che ricorda

l’altra matrice formale di Le Corbusier insieme al quadrato, la

chiocciola.

Al piano terra abbiamo i pilastrini e la parete vetrata curva del garage che

è stata realizzata in base alla massima curva di sterzata in modo da

facilitare l’ingresso delle auto nel garage.

Nella casa ci sono due collegamenti verticali: una scala a chiocciola

(matrice formale) ed una rampa inclinata chiamata promenade

architecturale (passeggiata architettonica) perché attraversava l’intera

architettura e permetteva di vederla da visuali.

Nel primo piano abbiamo pochi ambienti chiusi ed un grande terrazzo a

cielo aperto che è concepito come una stanza; infatti, è tutta recintata da

murature e troviamo una finestra a nastro.

Nel secondo piano abbiamo il tetto-giardino in cui abbiamo delle pareti

curvilinee che delimitano il solarium.

Le quattro facciate da lontano sembrano tutte uguali, in realtà non lo sono

perché: in due lati i pilastrini sono lungo il perimetro; in altri due lati sono

lievemente arretrati; inoltre, a seconda della prospettiva, in alcune

facciate si vedono i corpi del solarium mentre in altre no. Questo ci fa

capire che Le Corbusier non è succube del principio funzionalistico ma lo

reinterpreta dando privilegio alla qualità della forma.

LE CORBUSIER URBANISTA

Le Corbusier non si accontenta di fermarsi alla progettazione del singolo

edificio; egli riteneva che per rinnovare la società bisognasse

rinnovare l’architettura ma anche la città. Lui collaborava con i

regimi totalitari purché gli consentissero di realizzare architetture; di

fronte all’alternativa architettura o rivoluzione armata, lui sceglieva

l’architettura perché riteneva che la rivoluzione si potesse evitare

trasformando la città e quindi la società.

LA CITTÀ PER 3 MILIONI DI ABITANTI

Tutte le sue progettazioni urbanistiche comportano la riorganizzazione o

in alcuni casi la distruzione del tessuto storico che considera “la

strada dell’asino” con le sue viuzze strette e labirintiche; egli preferisce

concentrare il costruito in blocchi edilizi e grattacieli cruciformi, molto

distanziati fra di loro (igiene). 128

Questa idea di Le Corbusier avrebbe dovuto trovare applicazione a Parigi:

“La Ville Radiouse”

*lo stesso “nero” degli edifici nella città storica”, si trasforma in quel poco

“nero” della città moderna”; dove tutto il resto e spazio verde e libero per

passeggiare.

PIANO ALGERI (capitale Algeria)

Questa soluzione è molto più originale perché Le Corbusier non abbatte il

centro storico, come voleva fare a Parigi, ma lo “scavalca” con un

grande nastro che è una strada sollevata al cui interno ci sono delle

cellule abitative. Fu un’idea originale perché egli costituisce sia una strada

a scorrimento veloce, sia delle cellule abitative ad alveare.

Nessuno di questi progetti urbanistici di Le Corbusier sarà realizzato, ma

egli troverà campo di realizzazione in una scala intermedia, ovvero in

grandi complessi edilizi che non sono singole case ma quasi dei quartieri,

ricordiamo ad esempio:

LE CORBUSIER E IL TEMA DEGLI ALLOGGI POPOLARI

L’IMMEUBLE VILLAS

È un'architettura quartiere, Le Corbusier dà una risposta molto diversa

rispetto al tema dell’alloggio minimo del razionalismo in Germania. I

razionalisti tedeschi realizzavano delle stecche di abitazioni di diverse

tipologie e con disposizioni diverse; invece, Le Corbusier vuole ricondurre

il quartiere ad una grande architettura unica.

L’UNITÀ DI ABITAZIONE, MARSIGLIA (realizzata in diverse città)

È un edificio modello che replicato più volte avrebbe dato vita alla nuova

città. È un edificio quartiere, nel senso che tutte le funzioni del quartiere

vengono riassunte in un solo edificio (esercizi commerciali, abitazioni,

alberghi, sale riunioni, attività). L’edificio ha 18 piani e ci sono oltre 300

alloggi disponibili. Anche in questo edificio possiamo trovare i 5 punti

dell’architettura di Le Corbusier.

L’edificio assomiglia ad un grande transatlantico: c’è una poppa ed una

prua, è sollevata da terra con dei pilotini, c’è una specie di scafo che si

chiama “machineries” (ci sono tutti i macchinari di questo grande

edificio), ci sono una serie di appartamenti che sono interrotti da una

grande scala commerciale.

Gli appartamenti sono dei semi-duplex da un piano e mezzo; il corridoio si

trova ad un piano sì ed uno no perché ciascun corridoio ci può portare sia

al piano superiore sia al piano inferiore. Lo sfalsamento (1 altezza e 2

altezze) causa un problema per quanto riguarda l’esterno, c’è il rischio

che penetri troppo sole così negli edifici a doppia altezza egli non ha una

loggia a doppia altezza; infatti, alla seconda altezza c’è una soletta ma

non è praticabile ma serve soltanto per protegge l’edificio

dall’irraggiamento del sole. 129

Il corridoio conduce da due direzione e La prima soletta è praticabile, la

seconda

ad un piano superiore ed uno inferiore non è praticabile

Gli interni degli appartamenti sono realizzati con delle misure minime,

anche Le Corbusier indaga sul tema dell’Existenzminimum. Egli

dimensiona questi spazi in base al “Le Modulor”

LE MODULOR

“Le Modulor” è l’unità di misura utilizzata da Le Corbusier ed è un uomo

con il braccio alzato, questo viene utilizzato per calcolare l’altezza

minima degli ambienti ma anche per capire come a che altezza realizzare

gli arredi interni.

Le diverse parti dell’uomo sono in proporzione secondo la regola della

sezione aurea. 130

CONVENTO DELLA TOURETTE, FRANCIA

Nella realizzazione del Convento della Tourette, Le Corbusier utilizza il

calcestruzzo armato senza curarsi del suo impatto estetico, in questo

edificio egli lascia in vista il segno delle casseforme. Il convento ha un

chiostro ed una chiesa, si trova in pendenza e Le Corbusier utilizza dei

setti murari che diventano dei pilotini. Le celle sono organizzate lungo dei

corridoi e sono chiusi da vetrate non disposte casualmente ma disposte

secondo la composizione di un musicista greco (Iannis Xenakis); le vetrate

permettevano di creare un favoloso gioco di ombre nel corridoio interno.

La chiesa si presenta come un grande scatolone di calcestruzzo con un

campanile a vela, l’interno, cos&i

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
190 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aq200 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Lenza Concetta.