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Vratyastoma: il fossile rituale

Si tratta di varie sedute di 12 o 61 giorni durante il momento più freddo dell'anno, ovvero nel giorno più buio e corto dell'anno (note cupa dell'anno). Durante queste sedute, tutti sono seduti attorno al fuoco alla pari e si svolgono sacrifici di bovini nella foresta. Si fa uso di sostanze intossicanti (non soma, ma alcolici potenti) unito a tecniche di controllo del respiro (pranayama) e rituali di tipo orgiastico sessuale, finalizzati alla fertilità. Inoltre, un giovane celibe deve fare sesso rituale con una prostituta. Tutto ciò serve a mantenere sempre il controllo in situazioni che normalmente distraggono.

Durante il Vratyastoma si utilizza un linguaggio esoterico osceno e si cantano canti di guerra, che manifestano ostilità e aggressività nei confronti dei non-iniziati, nemici e brahmani, che rappresentavano l'ortodossia vedica e venivano considerati perfetti. Inoltre, i vratya sembrano anticipare alcune pratiche e rituali legati all'ascetismo e alla meditazione, ma non vi sono ulteriori informazioni a riguardo.

sono prove dicontinuità, ma vi sono molti elementi in comune non solo nell'ambito indiano, ma anche nell'ambito indo-europeo sono state elaborate 6 possibili tesi sui vratya:
  1. figli impoveriti dalla pratica della primogenitura, che si riuniscono in bande e si dedicano a razzie nelle terre limitrofe per accumulare beni;
  2. membri di varie tribù Arya, che per motivi poco chiari non hanno ricevuto l'iniziazione vedica e non hanno preso parte ai sacrifici, quindi hanno offeso gli dei e vivono ai margini della società;
  3. tesi non plausibile= clan non-Arya introdotti al sacrificio vedico, ma che continuano a seguire pratiche ed usi extra-vedici, quindi tutto ciò che non è conforme viene dal mondo tribale e selvaggio, ma i vratya parlavano lingue indo-arie e forse avevano delle parti cane non vediche;
  4. depositari di un'ortodossia vedica, secondo questa tesi i vratya erano iniziati con il compito di mantenere gli elementi della
tradizione vedica arcaica prima della riforma dei Kuru, quindi potevano rappresentare il mondo antico e depositari di una conoscenza arcaica che pochi seguivano a seguito dell'egemonia e riforma dei Kuru nel 1000 a.C. (antico ritualismo pan-indoeuropeo), in particolare la pratica del sacrificio durante il solstizio d'inverno nella foresta lontano dalla società, ma per la società; 5. questa tesi si basa sull'analisi del Vratyastoma, che considera i vratya come asceti, rinunciati o proto-yogin, ovvero che praticavano una forma di yoga esoterico; 6. tesi basata sui testi in cui i vratya si definiscono come branco di cani e lupi del dio selvaggio Rudra, che uccide e sbrana la vacca sacrificale nel momento dell'anno in cui mancano maggiormente le risorse alimentari e in questo modo invitano la prosperità e fertilità per l'anno nuovo, quindi indicano il passaggio tra il momento più buio dell'anno alla primavera quando aumenta la.

luce e risorse= riti di passaggio trainverno e stagione con più luce e risorsenelle Chandogyoupanishad si fa riferimento ai vratya come canto dei cani, si procurano cibo attraverso la caccia e rapina e non come nella cultura vedica attraverso il sacrificio di un animale domestico, vi è un branco di lupi o cani chespesso si mettono in cerchio attorno al capo branco e recitano delle formule/mantra con significato simbolico ed esoterico, parte il capo e poi incominciano anche gli altri, quindi la voce si alzava sempre di più e viene consumato un pasto comune

ADIVASI= è un neologismo/termine recente non presente nei testi indiani ed indica gli abitanti originari/aborigeni, invece nel periodo coloniale si parlava scheduled tribes, ovvero tribù censite, ma fuori dal sistema castale, sono presenza limitate e costituiscono circa il 9% della popolazione indiana sparse in tutti il subcontinente indiano, forse sono 645 comunità tribali diverse, non vi

È alcuna unità, ma sono comunità sparse e non unite, vi sono problemi di classificazioni (livello linguistico, territoriale, etnico o economico), poiché si tratta di culture orali, che non hanno lasciato traccia di testi scritti, quindi si fa riferimento a fonti vediche, sanscrite, medio-indoarie e lettere dei missionari, quindi non vi è un punto di vista interno affidabile per questo tipo di cultura, vi sono comunità che parlano lingue uniche, rare e molto diverse tra loro.

Questione religiosa: inizialmente i sociologi ed antropologi parlavano di animismo nel mondo tribale = culture animistiche per la mancanza di figure divine trascendenti, credere in un principio vitale onnipervadente e divinizzazione della natura (no dei, ma spiriti degli antenati, animali e della natura, come laghi, fiumi, colline e montagne), oggi vi è una discussione sulla sacralità del paesaggio legato al mondo degli antenati (questione per l’estrazione mineraria).

Attuale delle montagne piene delleanime dei defunti), il termine animismo fu coniato dall'antropologo Edward Tylorpropugnatore dell'evoluzionismo dello studio delle religioni(oggi teoria inaccettabile),secondo cui vi erano 3 passaggi: animismo, politeismo e monoteismo come stadidell'evoluzione umanatotemismo= simbolizzazione sistematica delle entità sociali attraverso immagini,❖ spesso specie naturali, e lo sviluppo di questi simboli in relazioni di identità, potere ecomune origine, totem come simboli che creano unità(tribù o clan si identifica in unafigura, che rappresenta uno spirito guida ed antenati, quindi il totem identifical'identità della tribù), quasi tutte queste tribù indicano se stessi come discendenti daun particolare antenato(animale), poi vi è lo sciamanesimo= abilità di raggiungere econtrollare stati modificati di coscienza(trance o estasi) utilizzando allucinogeni,sostanze alcoliche,

Percussioni (tamburi), danze, iper-ventilazione, deprivazione sensoriale o anche controllo del respiro e digiuni, gli sciamani riescono a controllare queste visioni e raggiungono certe entità e forme di esistenza. Queste esperienze visive e sensoriali straordinarie permettono di ricostruire una cosmologia (storia della creazione del mondo). Quindi lo sciamano è il punto di mediazione tra il mondo della sua tribù e quello degli dei, spiriti ed antenati. Nel viaggio extracorporeo (anche possessione) lo sciamano entra in contatto diretto con spiriti ed entità di animali e può guarire e controllare il tempo atmosferico. Forse lo sciamanesimo è la forma di proto-religione più arcaica (nell'alto paleolitico alcuni individui dopo aver assunto delle sostanze erano in grado di vedere le mandrie e poi cacciarle = pitture rupestri, quindi si andava a caccia basandosi sulle visioni dei proto-sciamani) legata anche alla disposizione funebre (separare i vivi.

Dai morti sprecando tempo ed energia = importante problematizzazione della morte e post-mortem, venivano colorati gli scheletri), l'energia dello sciamano è spesso legata a spiriti guida (spesso in forma animale), lo sciamanesimo è una tradizione che convive con molte altre tradizioni più solide, diffuse ed organizzate, lo sciamanesimo può resistere, infatti le comunità adivasi sono state penetrate nei millenni da elementi legati alle tradizioni hindu e buddhiste e a loro volta anche tratti delle religioni adivasi hanno influenzato il pantheon hindu e buddhista, vi è stata una massiccia conversione al cristianesimo di queste tribù nell'India a causa delle presenza delle missioni cristiane, invece non vi sono conversioni all'islam, ma rimane la presenza dello sciamano, che resiste insieme a santi cristiani. La letteratura indiana è ricca di riferimenti ai tribali come tribù selvagge e pericolose (che non si conosce).

invece nella letteratura epica gli adivasi vengono elogiati per il loro coraggio ed abilità guerriera, vi è una distinzione tra gente del villaggio e foresta e chi compie il sacrificio vedico ed è riconducibile al sistema castale, i primi riferimenti alle tribù degli adivasi si hanno nel II millennio a.C.= Arya vs Dasa/Dasyu, non è una distinzione etnica, ma politica e culturale, Indra (re degli dei) distrugge le fortezze di Dasa/Dasyu, inoltre il nemico di Indra è Vrtra, che è un dasa, ovvero un guerriero tribale. Editti di Asoka Maurya (III secolo a.C.)= primi documenti dell'India scritti su pietra, viene stabilita una pace, le tribù orientali sono legate ancora oggi alla caccia e guerra. Storia di Ekalavya (Mahabharata III secolo a.C.-II secolo d.C.)= Ekalavya era il miglior arciere del mondo, Drona è il più grande maestro d'armi e guerra dell'India e del mondo, che è ksatriya e promette ad

Arjuna di insegnargli e renderlo il più capace guerriero del mondo, ma Ekalavya era migliore e più capace di Arjuna, che si lamenta e sostiene che Drona ha mancato la sua promessa, nel frattempo Ekalavya era andato da Drona per diventare ancora più bravo, ma il maestro d’armi non accetta, poiché ha fatto una promessa ad Arjuna, che dovrà combattere in una battaglia dharmica, ed Ekalavya è un tribale, poi Ekalavya ritorna alla sua capanna, costruisce una statua di fango del maestro Drona e di fronte a lui si esercita, ma si accorgono e Drona vuole il compenso del maestro, Ekalavya accetta qualsiasi cosa, Drona vuole il suo pollice destro, quindi vi è il taglio del pollice destro come pagamento nei confronti del maestro, rovina di Evalkya e gioia di Arjuna, questo episodio rappresenta che racconto crudele e racconta la sottomissione di un individuo tribale ai margini nato con un dono incredibile, ma che non viene integrato, ma per il dharma.

Drona ha dovuto fermare per sempre Ekalavya per sempre per il suo voto fatto ad Arjuna e che sapeva che Arjuna avrebbe combattuto in una battaglia cosmica (dialogo con Krishna) = difficoltà di seguire il dharma, nei gruppi di organizzazione politica tribale contemporanei Ekalavya è considerato simbolo della rivolta politica e sociale dei tribali.

Nell'ambito del tantrismo (forma rituale esoterica, che emerge nel medioevo) i tribali sono considerati come puri e non toccati dalla società e sistema castale, quindi vivevano a contatto con la natura. Poi nel pantheon indù entrano una serie di divinità, come Parnavasari (donna saora vestita di foglie, ha 3 teste e 6 braccia, è nuda col ventre rotondo coperto da un gonnellino di foglie).

Le tribù dei tribali non costituivano un problema prima del periodo coloniale, poiché queste tribù vivevano isolate. Invece, con il periodo coloniale iniziano degli scontri e vere e proprie guerre con l'autorità britannica.

Poiché queste tribù occupano importanti aree di terra con numero

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
77 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/17 Filosofie, religioni e storia dell'india e dell'asia centrale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dvn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Ferrari Filippo.