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L’occidente non avrà ciò, dovrà distinguere il potere laico da quello religioso, in oriente coesistono.

Giustiniano da molta importanza all’opera legislativa, è un imperatore che produce una grande

quantità di norme che avevano al tempo due terminologie: 1) constitutiones, quello che viene

affermato dall’imperatore; 2) edictum; 3) rescripta, norme che scaturiscono da altre occasioni, viene

posto un quesito giuridico, autorità periferiche che chiedono alla capitale come agire, l’imperatore

risponde attraverso un ufficio il scrinium a libellis. Giustiniano ha un progetto, che sintetizzava con

iura et arma, diritto e armi, l’impero deve dotarsi di leggi complete ed efficienti, di un territorio che

ricomprenda l’occidente, questa guerra per riavere l’occidente si svolge in Italia per 18 anni,

sembrerebbe il periodo storico in cui l’Italia aveva il minor numero di cittadini, molte zone erano

disabitate e alla fine i bizantini vinsero. Alla metà del sesto secolo l’Italia torna bizantina ad un prezzo

carissimo. L’Italia bizantina non ha un grande futuro, viene chiamata esarcato chiamato nel 584 e

dura fino al 751, i bizantini si sfaldano ma non scompaiono, solo quando cade Ravenna nel 751

l’esarcato finisce. La presenza dei bizantini è precaria, ma qualcosa funziona, anche se non valvole

per tutta l’Italia, diventa una provincia di Costantinopoli, è una grande area decentrata. Si chiama

esarcato perchè è un area che corrisponde all attuale Romagna. I funzionari per la giurisdizione erano

innumerevoli, il cancelliere fa i verbali, gli adsessor con funzioni di merito, un notaries, gli

scholastici etc. gli atti scritti non ci saranno più nei popoli germanici; un’altra figura è il prefetto, con

compiti finanziari e fiscali con due vice uno a Roma e uno a Milano che poi passa a Genova, dei

governatori civili provinciali, dei duces capi militari, i ducati di Roma, Venezia, Calabria, Napoli,

Lucania; la Puglia e la Sicilia hanno nomi differenti, thema e stratega. C’è un'amministrazione evoluta

e complessa, è uno stato che controlla il territorio. Dopo giustiniano arriveranno i Longobardi, popolo

germanico, i confini cambiano con la posizione dell’esercito, l’Italia in quel momento rende la

popolazione bizantina frammentata. L’Italia da questo punto di vista ha la caratteristica di mescolare

la cultura germanica e bizantina. Giustiniano lo conosciamo come autore del corpus iuris civilis, non

è il primo a pensare a questo progetto di mettere insieme tutte le norme, alla fine del terzo secolo

parliamo di codici privati che circolavano perché i privati avevano bisogno di prontuari per le norme

che si stavano accumulando, contenevano i rescritti sino all’età di diocleziano (gregoriano); il codice

teodosiano, Teodorico rende il cristianesimo religione di stato, raccoglie in 16 libri le costituzioni

imperiali da Costantino in poi, è un opera complessa. Queste raccolte che circolavano a Bisanzio poi

vengono utilizzate da giustiniano, non avranno più rilievo perchè superato dalla raccolta di

giustiniano.

● Il corpus giustinianeo (Triboniano)

Le norme che promulga giustiniano: nel 529 le institutiones, sulla gioventù vogliosa di imparare, in 4

libri; nel 533, 50 libri, i digesta, una raccolta di iura, brani di dottrina non leggi imperiali, prende brani

dei giuristi e li fa diventare leggi, nel momento in cui li pubblica diventano legge; nel 534, il codex, in

12 libri, che conserva le norme imperiali, le constitutiones e rescripta; 534 le novelle raccolgono le

ultime 168 costituzioni da giustiniano, raccolte dalla sua commissione. Mentre giustiniano è in vita sta

facendo combattere la guerra gotica bizantina, quando finisce estende l’applicazione del corpus

all’Italia con una norma che si chiama Pragmatica Sanzio (554), dice che le institutiones digesta

codex vengono applicate anche in Italia. La cosa che fa discutere gli storici è una frase: su richiesta di

Gilio, un vescovo di Roma, estende all’Italia il corpus su richiesta del vescovo di Roma, non avrebbe

senso secondo noi immaginare che un imperatore come giustiniano, per estendere il suo diritto

conquistato ha bisogno della richiesta di vescovo di Roma, in qualche modo serve per l’elite bizantina

in Italia, parte di origine ecclesiastica, poteva sembrare più accettabile che non venisse imposto da

Costantinopoli ma dalle autorità ecclesiastiche, che avevano una propria credibilità. L’autorità della

chiesa in orienta è l’autorità dell’imperatore, per l’occidente c’è un autorità ecclesiastica diffusa che

viene utilizzata per far accettare le norme in modo migliore. I romani sono stati fino a Costantino

pagani, il diritto di giustiniano è un diritto che proviene da imperatori e giuristi che sono tutti pagani,

ora a Bisanzio sono tutti cristiani, ma come si è mischiato con il diritto romano? Probabilmente uno

dei problemi di giustiniano, l’esito lo vediamo nel primo libro del codex, che è una parte aggiunta da

giustiniano, il 1 libro è intestato a vescovi e chierici, che in oriente sono delegati dell’imperatore, capo

della chiesa, invece in occidente non sono ancora delegati dell’imperatore, Bisanzio in Italia ha una

presenza non ampia, vediamo norme che riguardano trinità, chiesa, episcopali audientia; in tutte le

altre parti del diritto romano tradizionale ha inciso con la patria potestas, nel corpus la patria potestas

viene addolcita dalla pietas, estranea al mondo romano, nella successione legittima, vengono parificati

maschi e femmine, in chiesa sono tutti creature di dio. Gli schiavi vengono considerati cose, nel

corpus sono creature di dio, in una parte la manomissione si fa davanti all’altare, le cause di

scioglimento del matrimonio, ha mantenuto il divorzio. Rafforzamento dei poteri della moglie sulla

dote per sostenere gli oneri del matrimonio. Altre norme bizantine: greche che avranno poca influenza

in Italia, guarda slide.

Il diritto dei regni germanici

Secondo protagonista sono i regni germanici, con la caduta dell’Imperatore, tutta l’Europa è in mano

a loro, che o erano sottomessi o federati all’impero, che si spostano poi in occidente, e non trovano

più l’impero romano resistente come nei tempi passati. I franchi sono un popolo germanico che viene

da est e occupavano la zona settentrionale della Francia, i franchi salii e i rivali, sulla riva; poi

troviamo angli e sassoni in Inghilterra (i sassoni anche in Germania); burgundi da cui deriva la

Borgogna; longobardi che daranno il nome alla Lombardia; il regno dei vandali che conquista anche il

sud della Spagna, la regione dell'Andalusia, che viene da vandalusia. La toponomastica italiana viene

da queste popolazioni nordiche, il popolo germanico non può essere considerato un incidente della

storia che ha offuscato per un periodo l’impero romano. Nell’analisi storica bisogna evitare giudizi di

valori, ci dice che ogni popolo ha le sue caratteristiche storiche, ogni popolo e civiltà è il frutto di

diverse condizioni storiche, quando le civiltà prendono un'altra strada, le civiltà con quei valori

scompaiono. Quello che è interessante è che l’impero romano è un periodo di grande transizione,

mette in moto conflitto e integrazione che per chi ha vissuto quei momenti deve essere stato

particolarmente drammatico, la sensazione di essere in un momento di crisi perché sono in una

situazione di passaggio, non riescono a vedere verso cosa si approda. I periodi di crisi sono difficili

ma più fertili dal punto di vista delle novità, è un momento ricco di fermenti, permette alla comunità

europea di fondarsi su nuovi valori lontani dall’impero romano. I romani sono stati dei grandi

conquistatori, una grande civiltà ma anche grandi imperialisti che hanno azzerato popolazioni come i

galli.

● Caratteristiche comuni

Sono diversi dai romani perchè hanno delle caratteristiche diverse: 1) nomadismo: sono popoli che si

spostano, in luoghi in cui conquistano scontrandosi con altri popoli o liberi che hanno un economia, i

romani basano la loro economia sulla terra e sui prodotti della terra, i diritti reali vengono da questa

concezione, per i barbari no perchè si spostano e il terreno è provvisorio, nello spostarsi è importante

quello che ci si porta appresso, il bestiame, mentre i romani sono latifondisti, le tribù nomadi sono

basate sulla pastorizia. La terra serve per allevare gli animali, la loro concezione economica è il diritto

che loro avevano. 2) vocazione militare: si spostano hanno una fortissima vocazione militare, sono

combattenti, hanno dei valori mentali collegati al valore della guerra, hanno capacità giuridica piena i

giovani adulti abili al combattimento, gli altri non ne hanno; 3) tradizioni etniche: il loro diritto e le

loro regole sono legati alle tradizioni etniche, tutte quelle usanze giuridiche e religiose, ognuno di

questi popoli ha le proprie tradizioni che vengono trasmesse; 4) assenza di scrittura: non hanno la

scrittura, noi conosciamo ciò che ci dicono i romani: Tacito, Paolo Diacono (longobardo), di quello

che fanno prima, da dove vengono e di quali mescolanze sono frutto sappiamo poco, che ci è stato

dato da fonti successive e alcune le possiamo dedurre, non conosciamo la loro lingua possiamo

conoscere qualche cosa della loro scrittura ma non sappiamo come pronunziavano il testo, i

longobardi alcune parole vicine a tedesco e inglese ma non vuol dire che fossero tedeschi; 5)

consuetudini orali: le tradizioni sono orali, le loro regole sono tramandate in via orale, vedremo che

ciò non sarà definitivo, quando alcuni decideranno di stabilirsi sentiranno la necesstà di mettere per

iscritto le proprie regole, e lo faranno con il latino, produce la trasmigrazione della lingua orale nella

lingua nativa, ciò che ci rimane è stato scritto dagli ecclesiastici di questi popoli, gli unici che sanno

scrivere in questa epoca; 6) lex=consuetudo: quando mettono per iscritto utilizzano la romanità,

presenza del termine lex che nel mondo romano potrebbe significare il provvedimento dalla massima

autorità, quando questi popoli mettono per iscritto le loro consuetudini usano lex/leges come sinonimo

di consuetudine, per loro non è un provvedimento del capo ma la regola che loro considerano

accettabile, il diritto non è qualcosa che fa qualcuno ma qualcosa di già fatto che viene dal passato e a

cui tutti sono fedeli; 7) principio della personalità del diritto: le consuetudini fanno parte delle

tradizioni etniche è di immediata comprensione che queste si applicano solo a loro, principio di

personalità del diritto, contrapposto al principio contemporaneo della territorialità del diri

Dettagli
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher reby232323232322 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Tavilla Elio.