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Intervento nel Canale di Suez
REGNO UNITO
Ragioni materiali: dipendenza industriale dal petrolio che scorre nel canale.
Ragioni ideologiche: migliaia di soldati britannici erano morti per difendere quel canale dalle truppe naziste.
FRANCIA
Il motivo principale dell'intervento francese è legato alla situazione con l'Algeria: conquistata negli anni 30 dell'800, era associata al territorio francese e rappresentava ben tre dipartimenti del territorio. Allo scoppio della rivolta algerina la Francia aveva risposto con la repressione e i capi della rivolta (Fronte di Liberazione Nazionale) si erano rifugiati proprio in Egitto.
ISRAELE
Per contrastare il panarabismo di Nasser, in quanto Israele veniva visto come lo stato satellite posto in Medio Oriente dagli occidentali per dominare i popoli arabi. Le operazioni erano state rapide, dal 30 ottobre 1956 le truppe avevano preso il controllo di tutta l'area limitrofa al canale. La superiorità tecnologico-militare degli occidentali era
Tuttavia, ostacolata da difficoltà diplomatiche: il 5 novembre 1956 Chruscev minaccia di sganciare l'arma atomica se i paesi non si fossero ritirati dal territorio arabo, attraverso un messaggio all'ONU.
Le conseguenze della crisi di Suez:
- Riconoscimento reciproco delle due superpotenze: Eisenhower fa ritirare Gran Bretagna e Francia da Suez perché non vuole che l'immagine di potenza colonizzatrice e spietata che sta cercando di attribuire alla Russia possa essere attribuita anche alle potenze occidentali.
- Declino di Regno Unito e Francia.
- Fine del colonialismo europeo (1956).
- Egitto guida del panarabismo: diventa il paese simbolo di questo movimento in Medio Oriente.
La rivoluzione cubana (1959):
A Cuba da qualche anno si era verificata una rivolta contro la dittatura filostatunitense di Fulgencio Batista, e aveva portato poi alla vittoria nel gennaio 1959 del capo dei "barbudos" democratico-nazionalisti Fidel Castro.
Castro: accolta in un primo momento dagli USA, con la decisione di nazionalizzare la produzione della canna da zucchero, i rapporti si deteriorano (gli USA erano i primi produttori di questo prodotto). Washington dichiara perciò un embargo economico nei confronti di Cuba (neanche generi di prima necessità) e l'interruzione delle trattative internazionali con il paese. Chruscev propone a Cuba di acquistare la canna da zucchero ad un prezzo doppio e si instaurano perciò rapporti tra URSS e Cuba:
La svolta socialista: tutto in mano dello Stato e partito unico.
Il contagio rivoluzionario: in America latina l'ambasciatore di questo progetto diviene l'argentino Che Guevara che di lì a poco ne diventerà il vero e proprio simbolo.
Le ragioni della rottura tra Cina e URSS:
Competizione per la leadership del blocco comunista: competizione interna dopo la morte di Stalin, si apre una gara alla sua successione. Mao Tze Dong non sente di dover
più obbedire al nuovo leader sovietico Chruscev, più giovane e meno esperto in quanto non è tra i reduci della rivoluzione del ’17.
Differenze di tipo ideologico: liberalizzazione con la destalinizzazione che non avviene in Cina; gli anni dalla fine dei ’50 ai ’60 sono un periodo di forte repressione del regime comunista. Le due nazioni hanno quindi due direzioni diverse, da una parte la liberalizzazione e dall’altra la radicalizzazione dei trattiautoritari.
Diverse strategie internazionali: l’URSS aveva lanciato la proposta della coesistenza pacifica con l’Occidente, la Cina vuole invece lo scontro. Mao definisce l’occidente una “tigre di carta”, un mondo fragile che cerca di mascherarsi da animale feroce. La strategia di Mao è quindi quella di sostenere i movimenti indipendentisti in chiave antioccidentale.
Crisi con Taiwan: ritenuta l’unica Cina legittima, nell’agosto 1958 Mao ne bombarda
Due isolotti senza consultare Chruscev per inviare un chiaromessaggio.
Le tappe della rottura tra Cina e URSS:
Commerciale (1958): fine dei patti di assistenza e dei rifornimenti, specialmente delle armi nucleari, dall'URSS alla Cina.
Politica (1961): al XXII congresso del partito comunista a Mosca, Chruscev attacca apertamente l'Albania per la sua mancata destalinizzazione e liberalizzazione del paese, riferendosi tuttavia alla Cina. I delegati cinesi comprendono l'attacco velato.
Militare (1964): la Cina esce dal Patto di Varsavia e si costruisce la propria bomba atomica.
La presidenza Kennedy (1961-1963)
Eisenhower, grande generale che aveva guidato lo sbarco in Normandia, termina il suo mandato e alle elezioni del 1960 si confrontano Nixon per i repubblicani e Kennedy per i democratici.
Prima campagna elettorale "moderna": esperti di comunicazione (premi Nobel in alcuni casi) compongono la squadra di propaganda di Kennedy, ritenuto l'unico che
Può rompere l'egemonia repubblicana (due mandati). Kennedy è tuttavia cattolico; i cattolici non avevano mai avuto grandi risultati in quanto si temeva che il Papa potesse egemonizzare il potere presidenziale. Kennedy è tuttavia molto abile nel rassicurare che il Papa non avrebbe influito sulla volontà di combattere il comunismo. Viene anche inizialmente svalutato per la sua giovane età, tuttavia i suoi 14 anni da parlamentare confermano la sua esperienza. La campagna di Kennedy è molto moderna perché coinvolge il nuovo strumento mediatico, la televisione. Per la prima volta si assiste a dibattiti politici in TV che confermano la grande preparazione di Kennedy rispetto a Nixon (i sondaggi risultano a favore di Nixon tra i radioascoltatori e a favore di Kennedy tra i telespettatori). La "nuova frontiera" in politica interna: il successo di Kennedy si basa su una promessa, quella di includere nel "sogno americano".
quella parte di paese che è stata a lungo tenuta fuori e discriminata, ovvero la minoranza nera. Kennedy si riallaccia così al movimento dei diritti civili che aveva preso il via dagli anni '50 (Rosa Parks). Una politica estera ambigua: l'ambiguità sta nella distanza tra i programmi elettorali e i fatti. Kennedy sostiene la coesistenza pacifica ma nei suoi tre anni di presidenza si raggiungeranno gravi livelli di tensione con il blocco sovietico. Il riemergere della tensione tra USA e URSS (1961-1962) La costruzione del muro di Berlino (giugno 1961): Chruscev e Kennedy si incontrano a Vienna per dare lo statuto a Berlino ovest. Chruscev è a favore di una città libera che sia quindi fuori dai blocchi, Kennedy invece la vuole tenere ancorata al blocco occidentale. Nel 1960 vi era stato, intanto, l'abbattimento di un aereo spia statunitense (l'U2) che sorvolava il territorio sovietico. La tensione della riunione viene risolta attraversoL'annuncio di Chruscev della costruzione di un muro che dividesse Berlino est da Berlino ovest per evitare tutti i flussi (sempre da est a ovest). Il muro diventa la dimostrazione più lampante della divisione del mondo in due blocchi.
Nella primavera del 1961 si ha lo sbarco alla baia dei Porci: a Cuba, nel tentativo di rovesciare il regime comunista, Kennedy promuove grazie alla CIA uno sbarco di esuli anticastristi in una baia a 150 km dalla capitale cubana. Le aspettative sono di una rivolta contro il governo castrista ma si rivela un fallimento: nessuno insorge e gli esuli vengono arrestati.
La crisi dei missili (ottobre 1962): l'URSS si stringe a Cuba promettendo piattaforme di missili nucleari che devono essere installate a Cuba e dirette contro il territorio americano. Scoperto dall'aviazione americana, questa ordina il blocco navale che porta per 6 giorni (16-21 ottobre) sull'orlo di una guerra nucleare. Il momento di maggiore tensione viene
Però risolto grazie al rapporto tra Chruscev e Kennedy che, attraverso il "telefono rosso", linea che collega il Cremlino alla Casa Bianca, Chruscev accetta di smantellare le basi in cambio dell'impegno di Kennedy a non tentare più azioni contro il governo comunista. Tra il 1963 e il 1964 entrambi i leader usciranno di scena: Kennedy viene ucciso mentre Chruscev è costretto alle dimissioni perché ritenuto troppo accondiscendente nei confronti degli USA e del blocco occidentale. Breznev prende il posto di Chruscev e sarà leader dell'URSS fino agli inizi degli anni '80.
Le ragioni della crisi in Vietnam (1964-1975)
In Vietnam vi era una parte Nord filosovietica governata da Ho-Chi-Minh e una Sud filostatunitense governata da Diem. Nel Sud tuttavia, dove Diem è cattolico, prende piede una guerriglia che vuole rovesciare il regime sostenuto dalla parte Nord che vuole riunificare il paese sotto bandiera comunista.
L'amministrazione Kennedy capisce il rischio e invia degli uomini tra il 62 e il 63 per difendere il Vietnam del sud.
Dal 1964 il successore di Kennedy, Johnson, avvia una escalation militare non riuscendo tuttavia a sconfiggere il nemico.
Fattori tecnico-militari: non scontro frontale ma contro un nemico che si nasconde perché conosce bene il territorio e perché si confonde tra i civili.
Internazionalizzazione del conflitto: URSS e Cina, sebbene in conflitto, mandano entrambe aiuti ai vietcong.
Costi della guerra: umani ed economici. I costi economici tolgono fondi al programma assistenziale promosso da Kennedy sulla nuova frontiera.
Disagio morale: per la prima volta l'opinione pubblica statunitense prende le distanze da un conflitto nel conteso bipolare (in altri casi l'aveva sostenuto: Maccartismo); questo accade perché il conflitto vietnamita è il primo ad essere trasmesso nelle televisioni degli americani che rimangono inorriditi.
dalleimmagini di massacri. La guerra vene vista come una "sporca guerra" e generail fenomeno della "renitenza di leva": i giovani si rifiutano di prestare il serviziomilitare (il primo è stato David Miller) e si rifugiano in Europa per non esserepuniti e sanzionati. Nel 1973 viene abolito il servizio di leva. Il disagio moralecolpisce anche alcuni personaggi importanti dello spettacolo o dello sport(Mohammed Alì).La fine della guerra in VietnamL'offensiva del TET (gennaio 1968): il "tet", il Capodanno vietnamita, vede l'attacco coordinato da parte dei vietcong ad una serie di città importanti del Sud; questi attacchi, sebbene siano degli insuccessi militari, rivelanol'inefficienza degli aiuti statunitensi ai combattenti del sud, in quanto il nemiconon solo non è morto ma ha anche la forza di sferrare un contrattacco.Fine dei bombardamenti (marzo 1968): Johnso