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IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

Articolo 2424-bis “gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono

essere iscritti tra le immobilizzazioni”

Le immobilizzazioni materiali sono fattori di produzione tangibili di uso durevole, il cui

utilizzo si estende oltre un esercizio.

Le immobilizzazioni materiali possono essere acquisite mediante contratto di compravendita;

mediante operazioni di conferimento in sede di costituzione di una società o di aumento del

capitale sociale a pagamento; nell’ambito dell’acquisto/conferimento di azienda o di ramo

aziendale; prodotte internamente; tramite permuta, donazione, leasing.

Le immobilizzazioni materiali sono iscritte in bilancio nella data in cui avviene il trasferimento

dei rischi e dei benefici (quando viene trasferito il titolo di proprietà) connessi al bene

acquisito.

Gli acconti ai fornitori per l’acquisto di immobilizzazioni materiali iscritti nella voce BII5 sono

rilevati inizialmente alla data in cui sorge l’obbligo al pagamento di tali importi.

Iscrizione

Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto

si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi

direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota

ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento

dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri

relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi; le immobilizzazioni

rappresentate da titoli sono rilevate in bilancio con il criterio del costo ammortizzato, ove

applicabile.

Caso pratico 1 – acquisto delle immobilizzazioni materiali

La società Beta acquista in data 22/10/2024 un fabbricato industriale per euro 500.000 + IVA

20%.

All’atto di compravendita, sostiene oneri notarili per euro 4.000 + IVA 20%. In precedenza,

aveva sostenuto spese pari a 6.000 + IVA 20% per una perizia di un geometra, ai fini di avere

una valutazione dell’immobile.

Inoltre, in data 23/10/2024, sostiene una spesa di euro 10.000 + IVA 20% per una provvigione

da concedere all’agenzia immobiliare. La società provvede inoltre ad assicurare l’immobile,

pagando un premio annuo pari a 500 euro. Tutte le spese sono pagate con bonifico bancario.

A quanto ammonta il valore del fabbricato da iscrivere in bilancio? Valore=

500.000+4.000+6.000+10.000=520.000

Il premio annuo assicurativo non è capitalizzabile

 La provvigione per l’agenzia immobiliare è un costo accessorio al processo d’acquisto

.

quindi rientra nel valore del fabbricato

Caso pratico 2 – costruzione interna delle immobilizzazioni materiali

Sostenendo costi diretti del personale interno di euro 60.000 e di materie prime di euro

160.000, la società costruisce in economia un impianto.

Per allenare il personale nell’utilizzo dell’impianto garantendo le condizioni di sicurezza

previste dalla legge, sono stati spesi euro 2.500 per un corso di formazione.

La quota di costi indiretti ragionevolmente imputabile è pari a euro 40.000.

Gli oneri finanziari sostenuti specificamente per la realizzazione in economia dell’impianto

sono pari a 10.000.

I costi generali e amministrativi del periodo ammontano a euro 20.000.

A quanto ammonta il valore dell’impianto da iscrivere in bilancio? Valore= 270.000

I costi generali e natura non rientrano per natura nel valore.

Ammortamento

Il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo

deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro

residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei

coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa.

Caso pratico 3 – determinazione quota di ammortamento

Sette anni fa è stato acquistato un impianto ad un costo di € 1.500.000 oltre ad oneri di

trasporto pari ad € 50.000;

Per metterlo in funzione sono state sostenute spese di installazione per € 150.000 e il periodo

di ammortamento è di 10 anni.

A che valore è stato iscritto in bilancio sette anni fa l’impianto? Valore impianto= 1.700.000

A quanto ammonta la quota di ammortamento da registrare nell’esercizio corrente?

1.700.000/10 anni= 170000

Perdite durevoli di valore

L’immobilizzazione che, al termine dell’esercizio, presenti un valore durevolmente inferiore

rispetto a quello determinato secondo i criteri di valutazione previsti, deve essere svalutata e

iscritta al minor valore.

Tale svalutazione non può essere mantenuta nei bilanci successivi se vengono meno le ragioni

che l’hanno determinata.

Il valore di iscrizione delle immobilizzazioni non può superare il valore recuperabile.

Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita

e il valore d’uso.

Impairment test

Principio OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e

immateriali, non deve essere eseguito ogni anno, ma ogni volta che si sospetta una perdita di

valore

• Oggetto: riguarda la svalutazione per “perdite durevoli di valore” delle immobilizzazioni.

• Finalità: evita che le attività siano iscritte a un valore superiore a quello recuperabile.

• Obiettivo: consente di verificare se l’attività ha subìto una riduzione durevole di valore,

confrontando il suo valore recuperabile con il suo valore contabile. Se il valore contabile è

minore del valore recuperabile, non si rileva alcuna perdita e il valore in bilancio è pari al

valore netto contabile

Criteri per identificare una perdita durevole di valore

• il valore di mercato di un’attività è diminuito significativamente durante l’esercizio, più di

quanto si prevedeva

sarebbe accaduto con il passare del tempo o con l’uso normale dell’attività in oggetto

• durante l’esercizio si sono verificate, o si verificheranno nel futuro prossimo, variazioni

significative con effetto

negativo per la società nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo in cui la

società opera o nel

mercato cui un’attività è rivolta

• nel corso dell’esercizio sono aumentati i tassi di interesse di mercato o altri tassi di

rendimento degli investimenti.

• il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro fair value stimato della

società.

• l’obsolescenza o il deterioramento fisico di un’attività risulta evidente

Caso pratico 4 – perdite durevoli e ripristini di valore

In data 1/01/2024, un’impresa industriale acquista un impianto al prezzo di 600.000 euro,

prevedendo che abbia una vita utile di 10 anni.

Alla fine del 2024, a causa di una crisi di mercato, l’impianto subisce una perdita durevole di

valore.

Il valore contabile netto risulta pari a 540.000 euro, mentre il fair value stimato è di 400.000

euro e il valore d’uso è pari a 390.000 euro.

A che valore deve essere iscritto in bilancio l’impianto alla data del 31/12/2024? Valore

impianto: valore maggiore tra fair value e il valore d’uso = 400.000

Caso pratico 5 – perdite durevoli di valore

In data 1/01/2024, un’impresa industriale acquista un impianto al prezzo di 600.000 euro,

prevedendo che abbia una vita utile di 10 anni.

Alla fine del 2024, a seguito di un peggioramento temporaneo del mercato, si procede a

stimare il valore recuperabile dell’impianto.

Il valore contabile netto risulta pari a 540.000 euro, il fair value stimato è di 530.000 euro e il

valore d’uso è pari a 550.000 euro.

A che valore risulta iscritto in bilancio l’impianto alla data del 31/12/2024? Valore impianto: il

valore recuperabile è il valore maggiore tra fair value e il valore d’uso quindi è 550.000, esso

però è maggiore del valore netto contabile quindi il valore in bilancio è pari al valore netto

contabile quindi 540.000, non vengono esercitate svalutazioni.

Caso pratico 6 – perdite durevoli e ripristini di valore

In data 1/01/2024, un’impresa industriale acquista un impianto al prezzo di 600.000 euro,

prevedendo che abbia una vita utile di 10 anni.

Alla fine del 2024, a causa di una crisi di mercato, l’impianto subisce una perdita durevole di

valore: il valore contabile netto pari a 540.000 euro risulta superiore al valore recuperabile di

400.000 euro (fair value 400.000 euro, valore d’uso 390.000 euro). L’impianto viene svalutato

a 400.000 euro.

Nel corso del 2025, la domanda di mercato riprende e una nuova perizia stima che l’impianto

valga nuovamente 520.000 euro (fair value 520.000 euro, valore d’uso 510.000 euro).

A che valore deve essere iscritto in bilancio l’impianto alla data del 31/12/2025? Per calcolare

il valore devo procedere come se non ci fossero state le svalutazioni. 600.000/10anni=

60.000 ammortamento annuo.

Valore impianto= 600.000- 60.000-60.000= 480.000

Rivalutazioni

L’OIC 16 stabilisce che le immobilizzazioni materiali possono essere rivalutate solo nei casi in

cui la legge lo preveda o lo consenta.

I criteri seguiti per procedere alla rivalutazione e le metodologie adottate per la sua

applicazione devono conformarsi a quanto stabilito dalla legge in base alla quale la

rivalutazione è effettuata.

Il limite massimo della rivalutazione di un’immobilizzazione materiale è il valore

recuperabile dell’immobilizzazione stessa che in nessun caso può essere superato.

L’effetto netto della rivalutazione è accreditato tra le riserve di patrimonio netto, alla voce AIII

“Riserve di rivalutazione”, salvo diversa disposizione di legge.

Costi di manutenzione

L’OIC 16 stabilisce che l’iscrizione in bilancio dei costi di manutenzione dipende dalla

tipologia di manutenzione. Si distingue tra:

1. Manutenzione ordinaria cioè i costi sostenuti per mantenere i beni in buono stato di

funzionamento (pulizia,

verniciatura, riparazione, sostituzione di parti deteriorate dall’uso), devono essere rilevati

come componenti negativi del reddito di esercizio

2. Manutenzione straordinaria cioè i costi sostenuti per miglioramenti, ampliamenti,

innovazioni, che aumentano la produttività o la vita utile del bene, sono costi

capitalizzabili, che incrementano il valore dell’immobilizzazione (perché strumentali a

generare utilità in futuro).

Caso pratico 7 – costi di manutenzione

Un’impresa possiede un immobile strumentale iscritto in bilancio a

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sbuccolieri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lassini Ugo.
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