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RATERL
Quinsi I2 FCACILE
ed
sinore -
Conduttività
⑧ Gli elettroni delocalizzati trasportano corrente elettrica e calore grazie alla loro capacità di muoversi
attraverso la struttura cristallina. Se fossero bloccati, non sarebbe possibile trasportare da un punto all’altra
della struttura metallica la corrente, perché gli elettroni sarebbero vincolati e non ci sarebbe questo flusso di
elettroni. Il rame è il miglior conduttore dell’elettricità dopo l’argento.
Lucentezza
8 Gli elettroni assorbono e riemettono prontamente un raggio di luce che colpisce la superficie di un metallo.
V
? la LISCIA;
Il grado di rugosità superficiale dell’oggetto influenza questa proprietà. SUP
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Una rugosità molto bassa (finitura superficiale elevata) = capacità di riflettere la luce. : Allivano.
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Anche la lucentezza dipende dalla caratteristica strutturale del reticolo cristallino. la
RUGOSA SUPEFICIE
EDISPESTONE
The DE
sense
1.2.2 Tipi di deformazione: elastica e plastica
1. Reticolo non sollecitato. Configurazione iniziale.
7
2. Reticolo sollecitato che si deforma elasticamente. Rimossa la
sollecitazione la struttura torna nella configurazione iniziale.
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quella co
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Deformazione transitoria o reversibile. ENECA
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3. Reticolo sollecitato che si deforma plasticamente. La struttura assume una
nuova configurazione. Deformazione permanente.
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3
1.2.3 Materiali metallici e leghe
Nelle applicazioni pratiche, l’uso dei metalli puri è molto raro. Tipicamente si utilizzano le leghe metalliche
perché si cerca di combinare proprietà di più elementi in lega e fornire una struttura che sia più performante
per una specifica applicazione d’uso.
Leghe metalliche: materiali metallici composti da due o più elementi chimici.
Soluzione solida: si ottiene qualora la dispersione nel reticolo degli atomi aggiunti sia completa, omogenea
macroscopicamente e la struttura cristallina coincide con quella del solvente.
(Si mantiene la struttura cristallina del solvente, e all’interno di questa struttura si vanno ad aggiungere degli
atomi del materiale soluto).
- Soluzione solida sostituzionale (ordinata o casuale): la struttura non cambia, la struttura rimane
omogenea in termini di configurazioni, ma vengono sostituiti degli atomi del solvente con atomi del
soluto.
- Soluzione solida interstiziale: la struttura del solvente rimane inalterata, ma vanno ad inserirsi negli spazi
tra gli atomi del solvente degli atomi del soluto (non vi è una sostituzione, ma un posizionamento
interstiziale). soluzione sostituzionale ogni sol solida ha una max concentrazione del
soluto che può "assorbire" --> solubilità
1.2.4 Difetti nei materiali metallici
La resistenza teorica di un metallo è significativamente superiore alla resistenza reale. Nelle condizioni reali
la struttura del materiale metallico non è mai perfetta: variazione di temperatura e condizioni di sforzo vanno
a indurre delle modifiche, difettosità nel reticolo.
I materiali reali presentano una serie di difetti del reticolo cristallino che riducono fortemente la resistenza
meccanica:
- Difetti puntuali: interstiziali, vacanze, atomi sostituzionali
- Difetti lineari: dislocazioni
- Difetti superficiali: orientamento dei piani, sovrapposizione di piani
8
Difetti puntuali
1. Vacanza reticolare: in un certo nodo manca un atomo nel reticolo cristallino in una posizione
regolare. Questo causa una distorsione del reticolo, gli atomi tendono a riempire il vuoto e il
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comportamento del materiale peggiora tendre
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2. Impurezza sostituzionale: in un certo reticolo un atomo ha un’impurezza, cioè è di un materiale
legte)
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diverso, oppure ha una configurazione diversa sono
Avorie
-
3. Atomo auto-interstiziale: atomo non è posizionato in un nodo regolare ma è in una posizione
unto
sPlugged
interstiziale (posizione tra più nodi di un reticolo) glitter in
essene
potrebbe
atori un
-> MATERIALE.
CN, FALLISLE IL
4. Impurezza interstiziale: atomo di un elemento diverso che si pone in posizione interstiziale, questo
tende a sollecitare gli atomi adiacenti e ad allontanarli dalla posizione di equilibrio
Tutte questi difetti comportano una riduzione di proprietà meccaniche, riduzione di conducibilità elettriche;
più in generale una variabilità nelle proprietà del materiale rispetto a quello ideale.
Questi difetti puntuali sono causati da variazione di temperatura e uno stato di sollecitazione attivo.
Difetti lineari
I principali difetti lineari sono chiamati dislocazioni. Una dislocazione è un difetto in una struttura cristallina
che si estende lungo una linea invece che in un singolo punto come avviene nei difetti puntuali.
Nelle dislocazioni a spigolo abbiamo una linea del reticolo che viene interrotta, abbiamo una variazione a
livello elettrico della struttura del materiale. Si crea una discontinuità che deve essere compensato da una
deformazione degli altri spigoli.
La presenza delle dislocazioni a spigolo è l’aspetto principale secondo cui vengono a generarsi le deformazioni
secondo opportuni piani di scorrimento nei materiali metallici. 5) osSEMA
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Nell’esempio abbiamo una dislocazione a spigolo e grazie all’azione di uno sforzo di taglio indotto su questo
reticolo si deforma. Si ottiene infine una nuova struttura in equilibrio che porta la dislocazione in posizione
completamente diversa. Il nuovo tipo di reticolo è fortemente deformato da quello originale.
La presenza di dislocazione a spigolo nei materiali metallici reali causa il meccanismo di deformazione.
Difetti superficiali
Le proprietà meccaniche sono legate alla configurazione della struttura cristallina ottenuta nel passaggio
dallo stato liquido allo stato solido e modifica nelle lavorazioni/trattamenti successivi.
Durante il passaggio dallo stato liquido allo stato solido si modifica la struttura regolare del reticolo cristallino
e si generano delle strutture più casuali e con delle geometrie di accrescimento che dipendono dal modo in
cui si solidifica il materiale metallico. Ci sono metodi per riportare la struttura a una regolarità cristallina
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Il 1.3 Analisi a livello macroscopico
. Le proprietà meccaniche determinano il comportamento del materiale quando viene sottoposto a lavorazioni
meccaniche e si misurano eseguendo delle prove sul materiale (prova di trazione, prova di durezza, …).
Per poter comparare misure diverse è necessario che le prove siano eseguite nelle medesime condizioni.
Normativamente ISO, CEN e UNI regolamentano le condizioni nelle quali le prove devono essere eseguite.
Le proprietà meccaniche di un materiale sono classificabili in:
- Statiche:
- Resistenza a trazione
- Resistenza a compressione
- Resistenza a flessione
- Resistenza a torsione
- Resistenza a penetrazione
- Dinamiche:
- Resistenza a urto
- Resistenza a fatica
- Resistenza a usura
I materiali possono essere soggetti a tre tipi principali di sollecitazioni: trazione, compressione e taglio.
- Trazione: si applicano due forze in verso opposto che si allontanano
- Compressione: si applicano due forze in verso opposto che si avvicinano
tecnologiche strategiche nella
↳ esempio
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strumento
selezione/gestione famitori sono
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10
- Taglio: forze parallele alle superfici dell’oggetto
1.4 Stati di sforzo e deformazione
1.4.1 Prova di trazione
La prova di trazione ha come obiettivo la valutazione del comportamento del materiale soggetto a sforzo
mono-assiale di trazione. La prova di trazione è ampiamente standardizzata, semplice ed economica. Fornisce
un ampio spettro di informazioni: carico di snervamento, carico di rottura, allungamento totale, anisotropia
e sensibilità alla velocità di deformazione.
Macchina per prove di trazione. Si ha tipicamente un provino tubulare che viene interposto tra una traversa
mobile e una traversa fissi. Attraverso queste traverse si induce la sollecitazione al provino, la traversa mobile
si muove e induce una certa forza sulla superficie del provino. Questa forza genera uno sforzo sulla superficie
del provino che genera delle deformazioni. Il monitoraggio delle deformazioni in funzione dello sforzo sono
quelle che andiamo a mappare all’interno di un diagramma sforzo-deformazioni per capire come reagisce
alle sollecitazioni il materiale del provino stesso. Sono prove distruttive, perché il provino è portato a rottura.
Provino circolare. Il provino si divide in zona attiva di lunghezza , attiva perché in quella zona si osservano
0
le deformazioni indotte dagli sforzi. Questo provino ha nella condizione iniziale di sezione trasversale e
0
lunghezza . Dopo aver attivato la traversa mobile, si va a indurre una certa sollecitazione che porterà a una
0 .
certa deformazione che determinerà una nuova di lunghezza e sezione trasversale di superficie
11
Sforzo (o tensione) e deformazione ideale in una prova di trazione vengono definiti in relazione all’area e
alla lunghezza originali del provino.
=
0
−
0
=
0
dove è la tensione espressa in MPa, è la deformazione in mm/mm quindi è adimensionale.
Sforzo e deformazione reale:
=
∫
= = ln
0
0
Esempio: Deformazione ideale vs deformazione reale
Una barra è uniformemente com