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GALERIES DEL PALAIS ROYALE 1829-31

La popolarità delle Galeries del Palais Royal risale alla fine del XVIII secolo, realizzate da Fontaine, quando i parigini visitavano i portici a tutte le ore in cerca di divertimento. Rimanendo aperte fino alle 2 del mattino, le gallerie si presentavano come attrazioni oltre a 180 boutique. Nel tentativo di liberare il giardino da prostitute e criminali, Luigi Filippo orchestrò la chiusura di una parte dei portici nel 1828 e nel 1830 aprì le gallerie. La sua copertura consisteva in un tetto di vetro e si diceva che fosse la più spettacolare dal punto di vista architettonico di tutti i portici dell'epoca. L'impressionante combinazione di ferro e vetro, di stili classici ma avanzati, testimonia la profondità e la complessità architettonica della struttura, che influenzò la costruzione di altri portici in Europa. Tuttavia, a causa della sua posizione relativamente povera e della concorrenza con altri portici,

La Galerie d'Orléans fu uno dei portici di minor successo del XIX secolo. Fu parzialmente demolita nel 1935.

J. PAXTON CRISTAL PALACE

La Seconda rivoluzione industriale permise la sperimentazione di nuovi materiali nel campo dell'edilizia. Ad esempio, uno dei primi esperimenti con il ferro e il vetro fu il Crystal palace, eretto nel 1851 in occasione dell'Esposizione universale di Londra. L'opera fu ideata da un progettista di serre di nome Joseph Paxton. Era previsto che l'esposizione si svolgesse a Londra in un grande parco, Hyde park, cosparso di alberi secolari. Avendo l'Esposizione una durata limitata, Paxton decise di non abbattere gli arbusti, ma al contrario di inglobarne alcuni nella grande struttura. La struttura fu costruita con un metodo nuovo che ne permettesse lo smontaggio. Di innovativo vi è anche il fatto che per la prima volta si utilizzarono solamente ferro e vetro per costruire un edificio. A permettere la costruzione di una

struttura facilmente montabile e smontabile fu l'industria nascente che consentiva la produzione di pezzi modulari. In realtà, oltre al ferro e al vetro, utilizzò la ghisa, una lega contenente carbonio, che era un nuovo composto resistente ed elastico. Dal punto di vista estetico, il Crystal Palace richiama una chiesa con cinque navate e un transetto con volta a botte. La struttura non scomparve immediatamente dopo l'Esposizione come previsto, fu infatti smontata e rimontata a Sydenham, a est di Londra. Fu poi utilizzata in svariati modi, ad esempio fu affittata a privati e utilizzata come magazzino, ma nel 1934 andò in fiamme. All'incendio sopravvissero solamente alcuni frammenti del palazzo che furono utilizzati in maniera decorativa. GALLERIA VITTORIO EMANUELE II MILANO Nel 1859, il Comune indisse un concorso internazionale al quale parteciparono 176 architetti dove vinse Giuseppe Mengoni, il quale propose una lunga galleria attraversata da un braccio, con al

centro dell'incrocio una grande "sala"ottagonale. Fu costruita nel 1865 con una struttura reticolare in ferro e vetroretinato, è in realtà una strada pedonale coperta, adibita a elegante centro commerciale con 96 tra negozi, librerie, bar, distribuiti su una pianta a croce, con braccia di uguale larghezza (14.50 m.), ma di diversa lunghezza (105,10 e 196,60 m.). L' ottagono centrale ha una luce di 36,60 m e una altezza di 12,15m sopra l'imposta dell'arco, con una altezza, da terra all'imposta della lanterna di m.47,08. L'Ottagono centrale è da sempre considerato il salotto della città. Sul suo pavimento, al centro, è realizzato a mosaico lo stemma di Casa Savoia. Ai suoi lati, sempre in mosaici, sono rappresentati gli stemmi delle quattro città che in epoche diverse sono state capitali del Regno d'Italia: nell'ordine Milano (con Napoleone), poi Torino, Firenze e infine Roma (coi Savoia). Nelle

Lunette attorno alla volta, sono raffigurate le allegorie dei quattro continenti: Africa, Asia, Europa e America. Pennacchi decorati fanno da congiunzione tra gli archi delle gallerie e l'anello dell'imposta della cupola. Quattro blocchi, con un'altezza di 29,30 m, e a cortile chiuso delimitano il sedime e l'altezza dei bracci della Galleria. I muri perimetrali sono rivestiti con decorazioni stilistiche con telamoni e cariatidi di gusto ottocentesco, di graffiti e di stucchi a imitazione del marmo. Completano la decorazione sulle lunette degli ingressi E e O, alcune rappresentazioni allegoriche. Occupa un'area di circa 20.000 mq.

GALLERIA UMBERTO I NAPOLI

La Galleria Umberto I di Napoli venne edificata tra il 1887 e il 1890 per volere della pubblica amministrazione comunale, al fine di riqualificare un'area piuttosto malfamata della città di Napoli, ossia l'antico Rione di Santa Brigida, tristemente noto per i numerosi casi di colera avvenuta alla fine.

Dell'Ottocento. Non si trattò semplicemente di uno sfoltimento di edifici medievali e ampliamenti di strade, ma anche di importanti abbellimenti volti a rendere Napoli una città moderna. La Galleria Umberto I - nome legato all'Unità d'Italia - viene progettata da Emanuele Rocco ed Ernesto di Mauro con una struttura che richiama la galleria Vittorio Emanuele di Milano, inaugurata dieci anni prima: è formata da quattro bracci incrociantisi al di sotto di una cupola vetrata; l'ingresso principale, il più imponente, dà su Piazza San Carlo ed è caratterizzato da una serliana con colonne in travertino e da numerose statue che abbelliscono la facciata. L'intera galleria è decorata con raffinati motivi di ispirazione classica e allegorica, come le Stagioni, i Continenti, le Scienze e il Pantheon romano, mentre sul pavimento sotto la cupola si possono trovare mosaici raffiguranti i segni dello Zodiaco.

L'ottagono centrale, che misura oltre 36 metri di larghezza, è coperto da una cupola opera dell'ingegnere Francesco Paolo Boubée, autore di tutta la copertura che raggiunge i 57 metri di altezza. Diventata ben presto punto di riferimento per i napoletani, la Galleria rimane ancora oggi uno dei poli di attrazione dello svago cittadino. Oltre agli esercizi commerciali, ai bar e a qualche albergo, la Galleria ospita anche il Museo del Corallo. Il comitato locale segnala lo stato di degrado in cui attualmente versa la Galleria comunale, soggetta a crolli e atti vandalici; per ovviare a questa situazione e salvaguardare il bene la Galleria viene votata come Luogo del Cuore.

ST. PANCRAS STATION, LONDON 1863-65

La stazione di London St Pancras è una stazione ferroviaria aperta 24 ore al giorno che si trova nella parte nord di Londra, tra la nuova British Library e la stazione di King's Cross. St. Pancras, aperta nel 1868, comprende due dei maggiori edifici costruiti.

A Londra durante l'età vittoriana. È chiamata così per una chiesa vicina dedicata a San Pancrazio. Dopo l'apertura della stazione il 1° ottobre 1868, la MR costruì il Midland Grand Hotel sulla facciata della stazione, che è stata ampiamente elogiata per la sua architettura ed è ora un edificio di interesse storico culturale di I grado insieme al resto della stazione. La stazione passeggeri è stata progettata da William Henry Barlow e costruita su un sito che in precedenza era stato uno slum chiamato Agar Town. La linea di avvicinamento alla stazione attraversava il Regent's Canal ad un'altezza che consentiva alla linea discese pendenze; ciò ha portato il livello della linea a St Pancras a 20 piedi (6,1 m) sopra il livello del suolo. I piani iniziali prevedevano un tetto a due o tre campate con il vuoto tra la stazione e il livello del suolo riempito di detriti dalle gallerie per unire la Midland Main Line al ramo di St. Pancras.

Invece, a causa del valore del terreno in tale posizione, l'area inferiore era utilizzata per il trasporto merci, in particolare la birra di Burton. Di conseguenza, il sottotetto è stato costruito con colonne e travi, massimizzando lo spazio, disposto secondo le stesse piante di quelli utilizzati per i magazzini della birra, e con un'unità base di lunghezza quella di un barile di birra. Il contratto per la costruzione della sottostruttura della stazione e delle linee di collegamento fu affidato ai sig. Waring. Il piano inferiore per il deposito della birra conteneva colonne interne larghe 4,57 m (15 piedi) e travi portanti profonde 14,63 m (48 piedi) che sostenevano la stazione principale e i binari. Per evitare che le fondamenta del tetto interferiscano con lo spazio sottostante, per semplificare la progettazione e ridurre al minimo i costi, si è deciso di realizzare una copertura a campata unica, con traverse per l'arco a livello della stazione. L'arcosorgeva direttamente dal livello della stazione.

TORRE EIFFEL DI GUSTAVE EIFFEL

La Torre Eiffel è una torre di ferro situata sugli Champ de Mars che prende il nome dal suo ingegnere Gustave Eiffel. Eretta nel 1889 come entrata dell'Esposizione Universale del 1889; è diventata l'icona della Francia e uno dei monumenti più conosciuti al mondo. Con più di sette milioni di visitatori l'anno, è il monumento più visitato al mondo. La Torre Eiffel è iscritta nei monumenti

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessy03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell’architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Ingrosso Manlio.