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MOLTIPLICARE UNA RIGA DELLA MATRICE PER UN NUMERO REALE NON NULLO DETTO
SCALARE
SOSTITUIRE UNA RIGA DELLA MATRICE CON QUELLA OTTENUTA SOMMANDO A ESSA
UN MULTIPLO DI U’ALTRA RIGA
Descrivere alcune proprietà del determinante.
Se il Det e’ diverso da zero la matrice e’ invertibile
Se il Det e’ diverso da zero il rango e’ massimo
Il determiante di una matrice coincide con il determinante della sua trasposta
Se tutti gli elementi di una rigs o di una colonna sono nulli allora determinante uguale a
zero
Il valore del det non cambia se sommo o sottraggo ad una riga o una colonna una
qualunque riga o colonna parallela moltiplicata per un numero reale C
scambiando tra di loro due righe o due colonne il determinante cambia segno, restando
uguale in valore assoluto.
Descrivere brevemente la relazione tra il determinante di una matrice e la
dipendenza/indipendenza lineare delle colonne e delle righe della matrice
Sia A matrice quadrata nxn, La relazione tra il Det di una matrice nxn e la dipendenza o
indipendemza lineare tra le righe e le colonne e’:
Se il det = 0 le righe e le colonne sono linearmente dipendenti, diversamente sono linearmente
indipendenti. Possiamo anche dire che le righe di A sono linearmente indipendenti se e solo se
le colonne sono linearmente indipendenti.
Parlare del rango di una matrice, in particolare enunciando un risultato (teorema,
proposizione o corollario).
di colonne linearmente indipendenti di una matrice nxm e’ detto rango di A
Il massimo numero
e si indica con rank(A). Il rank di una matrice e’ il numero di righe o di colonne non nulle in
una matrice ridotta per righe o colonne. Possiamo anche dare questa definizione : Il rango di
A e’ uguale alla dimensione del sottospazio vettoriale di Kn,1 generato dalle colonne di A.
Scaricato da Giuseppe Brunello (notiblogweb@gmail.com)
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Descrivere brevemente come utilizzare il metodo di eliminazione di Gauss-Jordan per
il calcolo dell’inversa di una matrice
Per calcolare la matrice inversa della matrice quadrata A di ordine n occorre:
di uguale ordine ottenendo in questo modo
Affiancare alla matrice A la matrice identita’
una matrice di ordine nx2n
applicare sulla matrice ottenuta le equazioni elementari necessarie a ridurre la matrice
A a forma canonica.
la matrice unita’ affiancata sara’ stata trasformata nella matrice A elevato a
-1.
∈
Data la matrice quadrata di ordine n A, si considera la matrice A In Kn,2n, che ha A
come sottomatrice corrispondente alle prime n colonne e In come sottomatrice
corrispondente alle ultime n colonne. Si applica il metodo di eliminazione di Gauss-
’
Jordan. Il risultato dell algoritmo è una matrice a scalini (B C)
− 1 = C. Altrimenti, A non è invertibile.
Se si ha B = In, allora A è invertibile e si ha A
Descrivere la formula esplicita dell’inversa di una matrice.
Una matrice A Kn,n è invertibile se e solo se detn(A) è diverso da 0. La matrice inversa ha
−1
determinante det A elevato a = 1 /detn (A) ed è la trasporta della matrice dei complementi
algebrici moltiplicata per 1 /detn (A)
Si costruisce la matrice dei complementi algebrici di A, cioe’ la matrice che ha per elemento di
posto (i,j) il complemento algebrico Aij ricavato a partire da A.Si scrive la matrice aggiunta A
di A che per definizione e’ la trasposta della matrice dei
trasposta (A con pedice t)
complementi algebrici individuati nel passaggio precedente. S i moltiplica la matrice aggiunta A
trasposta per l’inverso del valore del det(A) o equivalentemente si divide per il valore del
Det(A). La matrice ottenuta e’la matrice inversa A elevato a -1
Parlare delle applicazioni lineari, in particolare dando la definizione ed enunciando
un risultato (teorema, proposizione o corollario).
Le applicazioni lineari sono le mappe tra spazi vettoriali che preservano la struttura di spazio
vettoriale. Dati due spazi vettoriali V e W sullo stesso campo K, un’applicazione f : V W è
detta lineare, o K-lineare, se valgono le seguenti proprietà:
V si ha f(v +v )=f(v )+f(v );
per la prima applicazione lineare - per ogni v1,v2
V e λ K si ha f(λ · v) = λ · f(v).
per la seconda appl. lineare - per ogni v
L’insieme delle applicazioni lineari da V a W è indicato con Lin(V ,W).
Parlare delle applicazioni lineari associate alle matrici.
L’applicazione lineare associata ad una matrice A è effettivamente lineare. Le proprietà della
◮
definizione di applicazione lineare sono una conseguenza della proprietà distributiva a destra
Kn,m data. L’applicazione fA : Km Kn definita da
del prodotto righe per colonne. Sia A
fA(X) := A · X è detta applicazione lineare associata alla matrice A
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Enunciare il Teorema fondamentale dell’algebra lineare
W un’applicazione lineare, e sia V finitamente generato. Allora, si ha l’uguaglianza
: Sia f : V
dim (Ker(f )) + dim (Im(f )) = dim(V ).
sommata a quella dell’immagine di f mi da la dimensione
La Dimensione del nucleo di f
dell’intero sazio vettoriale.
esempio di conseguenze e’ : sia F: V un’applicazione lineare, e siano V e W
Un --->W
finitamente generati della stessa dimensione. Allora i seguenti fatti sono equivalenti, quindi F
sara’ iniettiva, surgettiva e Bigettiva.
02. Parlare del nucleo delle applicazioni lineari, in particolare dando la definizione, e
parlare dell’immagine e del rango delle applicazioni lineari.
Si dice nucleo di un’applicazione lineare f e si indica con Ker(f) l’insieme dei vettori del
dominio di f tali che l’immagine e’ il vettore nullo dei vettori del codominio. Ovvero quei
vettori tali che la f(v)=0. La base dell’immagine si ottiene riducendo la matrice
associata all’applicazione lineare per colonna. I vettori rimanenti ( quelli non nulli) sono
la base dell’immagine.
L’immagine di una generica applicazione lineare f:V- W e’ Im(f)=( w appartenente a W
esiste v appartenente a V conf(v)=W). L’immagine di una applicazione lineare e’ un
\
sottospazio vettoriale del codominio W
W una applicazione lineare, se V e’ finitamente generato la dimensione del
Sia f:V -
sottospazio vettoriale Im(f) e’ detta rango di f ed e’ indicata con rank(f)=dim(Im(f))
Parlare degli isomorfismi, ed enunciare il Teorema di isomorfismo.
Un’applicazione lineare invertibile L’isomorfismo e’ un’applicazione
è detta isomorfismo.
biettiva tra due spazi vettoriali, ovvero un’applicazione lineare sia iniettiva che suriettiva.
Siano V e W due spazi vettoriali finitamente generati sullo stesso campo K, allora V e’ un
isomorfismo e W pure se e solo se dim(V) = dim (W)
Teorema di isomorfismo
Due spazi vettoriali sullo stesso campo sono isomorfi se e solo se hanno la stessa
dimensione. Il fatto che due spazi vettoriali sullo stesso campo hanno la stessa
dimensione non ci assicura che i due spazi sono uguali, ma ci assicura che sono
isomorfi
Siano V e W due spazi vettoriali finitamente generati sullo stesso campo K. Allora, si ha
V = W se e solo se dim (V) = dim (W) .
Parlare delle matrici associate alle applicazioni lineari.
Dati due spazi vettoriali V e W e data un’applicazione lineare V
- W ( DA V IN W) la matrice
associata ad f e’ unica nel momento in cui si sono fissate una base di V e una base di W. Per
determinare tale matrice si scrive l’immagine tramite f dei vettori delle basi di V, rispetto alla
base di W. I vettori così ottenuti si inseriscono nelle colonne delle matrici.
Parlare dei cambiamenti di base.
vettoriale e date due basi B e B1 di V l’obiettivo e’ scrivere i vettori V, scritti
Dato uno spazio Il procedimento e’: Si prendono i vettori
rispetto alla base di B, rispetto alla nuova base B1.
della prima base B e si scrivono rispetto alla seconda B1, si risolve il sistema, si procede con lo
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stesso procedimento ma con B1, i risultati saranno vettori che formano la matrice del
cambiamento di base.
Parlare brevemente della relazione tra le soluzioni di un sistema di equazioni lineari
e le soluzioni del sistema di equazioni lineari omogeneo associato
Un sistema di m equazioni lineari e n incognite in un campo K, o semplicemente un sistema
lineare, è un sistema in cui i membri delle equazioni sono polinomi in K di grado al più. Dato il
sistema di equazioni lineari A · X = B, il sistema di equazioni lineari A · X = 0 è detto il sistema
di equazioni lineari omogeneo associato al sistema A · X = B. Le soluzioni di un sistema di
equazioni lineari e le soluzioni di quello omogeneo associato sono legate tra loro.
di ouch
Enunciare il Teorema -Capelli, e descrivere alcune delle sue conseguenze.
Il teorema di Rouchè-Capelli afferma che: un sistema di equazioni lineari A · X = B è
compatibile, se e solo se la matrice incompleta e la matrice completa hanno lo stesso rango,
ossia: rank(A)=rank(A/B).
Consideriamo un sistema lineare di equazioni lineari compatibile A · X = B, con m equazioni ed
n incognite. Per il Teorema di Rouché-Capelli, la matrice incompleta e la matrice completa
hanno lo stesso rango, diciamo r. Allora, le soluzioni del sistema possono essere
parametrizzate in n-r parametri.
Descrivere la regola di Cramer.
L’algoritmo di Cramer è usato per calcolare la soluzione di un sistema compatibile con un
numero uguale di equazioni lineari e incognite. Questo algoritmo è usato anche per calcolare le
soluzioni di un qualsiasi sistema di equazioni lineari compatibile. Sia A*X=B un sistema di
equazioni lineari ed incognite con Det(A)diverso da 0. e il sistema abbia A1, A2,…An colonne.
sara’ data da
La i-esima colonna del sistema /Det(A)
xi= Det (A1,A2,Ai-1,Ai,Ai+2….An) –esima
Il Determinante della matrice ottenuta da A sostituendo la colonna con la colonna dei
e’ il Determinante di A. Se A*X=B e’ un sistema di n equazioni lineari ed n
termini noti
con det(A)diverso da 0 allora la soluzione trovata con il metodo di Cramer e’ l’unica
incognite
soluzione del sistema.
Descrivere l’applicazione di uno dei metodi di eliminazione di Gauss, di Gauss con
normalizzazione o di Gauss-Jordan, per la soluzione dei sistemi di equazioni lineari.
Un altro algoritmo, oltre a quello di Cramer, capace di calcolare le soluzioni di un sistema di
equazioni lineari compatibile, è l’algoritmo di Gauss. E’ più veloce del prece