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L'IDROGENO NELLA ALTRA PARTE IN MODO DI POTER BILANCIARE LA REAZIONE
III. ATTENZIONE ALLE CARICHE SEMPRE E I COEFICENTI STECCHIOMETRICI (4H+ --> ha +4 cariche non 1!!
14. LE PILE ELETTRICHE:
- Nelle reazioni di ossidoriduzione spesso si utilizza un’ambiente acido (Ioni di H+) oppure ambiente basico(ioni OH-).
- Se mescoliamo tutto insieme cioè se mescoliamo la reazione di riduzione e quella di ossidazione faccio unasorta di collegamento per gli elettroni (con un filo conduttore) invece per gli elettroni.
- NOTE BENE: GLI ELETTRONI VANNO SEMPRE DALLA PARTE D’OSSIDAZIONE ALLA PARTE DI OSSIDORIDUZIONE(cioè dalla parte positiva alla parte negativa), cosi dopo un certo tempo i due soluzioni SENZA MESCOLAREcon ponte salino
15. Il POTENZIALE E IL LAVORO ELETTRICO:
- La tensione: è la pressione che spinge gli elettroni dalla sorgente all’interno del circuito permettendo dipassare dentro il circuito.
- La corrente elettrica: è il moto
degli elettroni all'interno del circuito in modo ordinato attraverso il conduttore.
All'interno della pila:
- Il tipo del materiale (cioè da che cosa è stato fatto il conduttore) determina il voltaggio cioè la tensione della pila (materiale --> Voltaggio (V))
- Invece la quantità di questo materiale utilizzata determina il numero degli elettroni passanti cioè la corrente
16. IL POTENZIALE STANDRAD DI RIDUZIONE / OSSIDAZIONE
Per determinare i potenziali delle varie materie ci sono creati reazioni di riduzione che possiedono un potenziale e sono tutti misurati per convenzione (cioè è stato preso un elemento come elemento di riferimento per essere lo zero e questo elemento è l'idrogeno (H) perché possiede un potenziale uguale a zero nella sua reazione di riduzione.
PERO' NON DEVO MISURARLI OGN VOLTA PERCHE' GRAZIE A DIO LI HANNO MISURATI LORO E CI LI HANNO RIPORTATI TUTTI IN UNA TABELLA
CHIAMATA (tabella dei potenziale standard di riduzione). | |
NOTA BENE!! | |
● ... se voglio invece calcolare quello di ossidazione standard basta solo cambiare il segno di quello di riduzione. | |
17. IL LAVORO ELETTRICO DELLA PILA: | |
Il lavoro elettrico generato da una pila | |
● che scambia h moli di elettroni è dato da: | |
FORMA DA TENERE IMPORTANTE !! | |
___________________________________ | |
LEZIONE 11/12/13: ARGOMENTI: LE SOLUZIONI, MOLARITÀ, FASI DELLA MATERIA E FASE SUPERCRITICA, STATI D'AGGREGAZIONE DELLA MATERIA, LEGGE DI GAS PERFETTI, NOMENCLATURA IUPAC. | |
1. CONCETTI IMPORTANTI | |
● Alla condizione normale di ambiente (di temperatura e pressione) posso trovare la materia in diverse fasi (solido, liquido, gas) ciò è in base alla cosiddette forze intermolecolari che legano le molecole della sostanza. | |
● I LEGAMI CHIMICI sono all'interno della molecola e legano gli atomi, a diverso dalle forze intermolecolari che legano le molecole!! | |
2. ATTRAZIONE DIPOLARE | |
La |
La polarità della materia è legata all'interazione intermolecolare in quanto una materia/sostanza polare è costituita da molecole che si attraggono tra di loro. Tutte le molecole hanno una carica distribuita in maniera asimmetrica, cioè hanno una carica positiva e una negativa in modo che la loro somma sia uguale a ZERO (quindi la carica è positiva).
Tale attrazione tra i dipoli determina la forza intermolecolare.
3. ATTRAZIONE DI VAN DER WAALS:
I. LEGAME DIPOLO-DIPOLO: 2 molecole dipolari si attraggono per interazione elettrostatica.
II. LEGAME DIPOLO-DIPOLO INDOTTO: questo tipo di attrazione avviene tra molecole polari (dipolo attivante, cioè che attiva e attira l'altro dipolo) e molecole apolari (dipolo indotto, cioè dipolo che viene attirato).
NOTA BENE: QUESTA INTERAZIONE FUNZIONA BENE QUANDO SI PARLA DI MOLECOLE FACILMENTE POLARIZZABILI, CIOÈ MOLECOLE CHE SI ATTIRANO FACILMENTE AL DIPOLO.
III. LEGAME DIPOLO INDOTTO
DIPOLO INDOTTO: avviene tra due molecole che sono entrambi apolari. Cioè, due molecole che nonostante siano apolari hanno un'attrazione tra di loro ma è DEBOLE!!
4. Il LEGAME A IDROGENO:
- DEFINIZIONE: Il legame a idrogeno è l'attrazione elettrostatica tra un atomo di idrogeno recante una parziale carica elettrica positiva e un doppietto elettronico solitario di un elemento fortemente elettronegativo (fluoro, ossigeno o azoto).
- Il legame ad idrogeno è direzionale e ha una distanza di legame media assomiglia quindi ad un legame covalente.
- In teoria il legame a idrogeno è il legame intermolecolare più forte e ha un ruolo molto importante per le nostre molecole di DNA, proteine...
- MA QUALI SONO LE CONDIZIONI AFFINCHÉ AVVIENE QUESTO TIPO DI LEGAME:
- Che l'elemento legato all'idrogeno sia più elettronegativo.
- Che l'elemento abbia legami liberi.
5. IL GHIACCIO:
Il ghiaccio possiede una
dalla forza di gravità.● L'equazione del gas perfetto, o equazione di stato dei gas ideali, è data da PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli del gas, R è la costante dei gas ideali e T è la temperatura assoluta.9. STATO LIQUIDO / TENSIONE SUPERFICIALE:● La tensione superficiale è la forza per unità di lunghezza che agisce sulla superficie di un liquido.● La tensione superficiale è responsabile di fenomeni come la formazione di gocce o la capillarità.10. STATO SOLIDO / STRUTTURA CRISTALLINA:● I solidi possono avere diverse strutture cristalline, come cubica a corpo centrato, cubica a facce centrate o esagonale compatta.● La struttura cristallina determina le proprietà fisiche dei solidi, come la durezza o la conducibilità termica.dalla altezza della colonna e densità del liquido. Pressione: ● Per pressione si intende il rapporto tra una forza esercitata perpendicolarmente e uniformemente su una superficie e l'area della superficie. ● Metri di acqua: è la pressione esercitata su una superficie da una colonna d'acqua; 1 atm equivale a 10,33 metri di acqua. 9. RAPPORTO KELVIN-CELSIUS: ● IL ZERO KELVIN non è raggiungibile, è una temperatura che teoricamente esiste ma molto difficile da raggiungere (QUASI IMPOSSIBILE). 10. PROPRIETÀ GAS PERFETTI ● Si definisce gas ideale (o gas perfetto) un modello ideale di gas che possieda le seguenti proprietà: I. ciascuna molecola del gas ha volume trascurabile rispetto al volume occupato dal gas. II. non esistono forze di interazione intermolecolare tra le molecole del gas. III. gli urti tra le molecole sono elastici. IV. l'energia cinetica media delle molecole del gas è proporzionale alla temperatura. V. il gas rimane intale stato a qualunque temperatura.
11. FORMULA DEI GAS PERFETTI:
- I parametri fisici che caratterizzano un sistema gassoso, (pressione P, volume V, temperatura T e numero di particelle o numero di moli n) sono legati tra loro da un'equazione di stato detta legge dei gas perfetti.
12. LE SOLUZIONI:
- L'acqua è in grado di fare sciogliere le sostanze (soprattutto i composti ionici che liberano ioni) per il suo comportamento acido.
- SOLUZIONE (definizione): una soluzione è una sostanza omogenea in cui c'è un solvente (per esempio liquido come l'acqua) e un soluto (solido come il sale).
13. SOLUZIONE SATURA:
- Si parla di soluzione satura quando il solvente non è più in grado di scogliere più quantità di soluto e in questo caso la quantità di soluzione rimane sotto nel contenitore (e si chiama CORPO DI FONDO).
NOTA BENE: la concentrazione è la stessa per tutte le parti della soluzione (cioè se...
io preparo una soluzione con una concentrazione la concentrazione è unica per tutte le parti della soluzione). 14. CONCENTRAZIONE DELLA SOLUZIONE: ● La concentrazione di un soluto in una soluzione può essere espressa come percentuale in massa, percentuale massa/volume oppure percentuale in volume. In genere si utilizza la percentuale in massa quando il soluto è in fase solida, mentre si utilizza la percentuale in volume quando si ha a che fare con liquidi o gas. 15. LA MOLARITÀ: ● La molarità è la quantità di moli del soluto presente in un LITRO (dove 1 litro = 1 kg, e 1 litro = 1000 ml) di soluzione. ● NOTA BENE!!: il passaggio tra PERCENTUALE DI MASSA e LA MOLARITÀ avviene attraverso la formula della densità. ● Questo perché: I. DALLA PERCENTUALE DI MASSA SO: 1- massa soluto 2- massa solvente II. DALLA MOLARITÀ SO: 1- massa e numeri moli di soluto 2- non so peso solvente (e non la posso ricavere perché ilvolume della soluzione non si conserva !! come la massa)
● Per il motivo che il volume non si conserva il metodo per saper calcolare il peso del solvente e quello disapere già la densità e il volume della soluzione (dopo averli misurati) e il peso del soluto.
Lezione 14/15/16/17: argomenti: formazione dei sali , equilibrio chimico, costante d’equilibrio, IL PRINCIPIO DI LECHATELIER, KPS e la solubilità, PH.
1. FORMAZIONE DEI SALI
● I Sali sono composti ionici formati da un catione e un anione.
● Generalmente i Sali si possono ottenere per reazione tra un idrossido e un acido:
● ACIDI POLIPROTICI: Un acido poliprotico è un particolare tipo di composto acido che può dare più di una deprotonazione (perdita di un protone). Essi vengono detti diprotici, triprotici ecc. in base al numero di protoni che sono in grado di dissociare.
● ESEMPI: acido monoprotico (HCLO2), acido biprotico (H2SO3), acido triprotico (H3PO4.)
● C’è
però un'eccezione per questo tipo di acidi perché questo tipo di acidi quando vengono messi in acqua non devono dare origine a molecola d'acqua e un (sale) ma possono liberare solo un anione come mostrato nell'esempio.
2. REAZIONI CHE FORMANO SALE:
I. IDROSSIDO + ACIDO --> SALE + ACQUA
Ma noi sappiamo che :
I) OSSIDO BASICO + ACQUA --> IDROSSIDO
II) OSSIDO COVALENTE + ACQUA --> ACIDO
Quindi 'sostituendo' posso ottenere altre tre combinazioni diverse che danno sempre comunque come risultato finale SALI.
II. OSSIDO BASICO + ACIDO --> SALE + ACQUA
III. IDROSSIDO + OSSIDO ACIDO --> SALE + ACQUA
IV. OSSIDO BASICO + OSSIDO ACIDO --> SALE + ACQUA
V. Metallo + acido (non sempre applicabile)
NOTA BENE!! (QUESTO TIPO E REAZIONE DI OSSIRIDUZIONE E DIPENDE DAL POTENZIALE DELLA CELLA CIOE' PER POTER AVVENIRE IL POTENZIALE DELLA CELLA (E cella= E rid- E ox) DEVE ESSERE MAGGIORA DI ZERO E cella >