Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Altre soluzioni di punteggiatura, cadute col tempo in disuso, come quelle dell'iris, dove un foto
circolare si apre o si chiude intorno a una parte dell'immagine, e della tendina, dove la nuova
immagine si sostituisce alla precedente facendola scorrere via dallo schermo.
Piani dell'ambientazione → si colloca a livello della storia; è un tipo di inquadratura descrittiva che
avvia una scena col compito di introdurne i caratteri ambientali, di consentire cioè allo spettatore di
conoscere - o riconoscere – il luogo in cui sta per svolgersi una determinata sequenza. La sua
logica di comunicazione narrativa → vuole mettere lo spettatore in grado di possedere tutte le
informazioni necessarie a una diretta comprensione dell'episodio che sta per essere narrato.
3.2 Spazio e tempo
Dal punto di vista spaziale il montaggio ha assunto una funzione di articolare lo spazio diegetico in
diverse unità, stabilendo tra queste delle connessioni secondo un certo progetto narrativo.
Asse temporale → il montaggio ha il compito di selezionare quei momenti della storia narrata che
hanno un'importanza maggiore di altri e di confinare questi ultimi nel vuoto delle elissi.
Problema dello spazio → nel suo trattare lo spazio attraverso il montaggio, il cinema organizza la
visione spettatoriale attraverso una successione di punti di vista che fanno dello spazio diegetico
uno spazio filmico: un qualsiasi ambiente potrà così essere scomposto da un'insieme di inquadrature
che ci daranno di esso una serie di prospettive organizzate secondo le possibilità della similarità,
della differenza e dello sviluppo. Esisterà quindi un ambiente – spazio diegetico – e una
rappresentazione di questo ambiente attraverso una successione di inquadrature - spazio filmico -
che sarà determinato dalle scelte dell'istanza narrante.
Si possono individuare due grandi possibilità di dar vita alla rappresentazione filmica di uno spazio
diegetico.
1. A un piano d'insieme dell'ambiente in questione seguono una serie di inquadrature che lo
frammentano e che in qualche modo sono comprese sul piano originario. Tende chiarezza
espositiva;
2. Lo spazio d'insieme è costruito attraverso una serie di inquadrature parziali che ce ne
mostrano solo una parte e mai la sua globalità. Se nel caso precedente l'intero era scomposto
dal montaggio, qui è il montaggio delle parti a comporre l'intero.
In entrambi i casi siamo di fronte a quello che si chiama “dècoupage” → gioco di segmentazione
dello spazio.
Il montaggio può subordinare la rappresentazione dello spazio a precise esigenze narrative,
contribuendo così a determinare i nuclei drammatici degli eventi rappresentati.
Rapporti fra il montaggio e il tempo --> all'interno di una sequenza, il montaggio può introdurre
delle brevi ellissi che il più delle volte non sono percepite dallo spettatore. Sono ellissi che hanno il
compito di abolire i tempi morti e di rendere più avvincente la narrazione. Sono esse a determinare
la differenza tra una scena e una sequenza vera e propria.
Il montaggio lavora il tempo a livello intrasequenziale è nel livello che riguarda la durata delle
inquadrature: la durata di un'inquadrature determina il tempo che lo spettatore ha per leggere
quell'inquadratura. Più un piano è ampio, più informazioni esso contiene, e maggiore sarà il suo
tempo di lettura.
La durata delle singole inquadrature è uno degli elementi che determina il ritmo di una sequenza -->
più le inquadrature sono di breve durata, più il ritmo è sostenuto, più sono lunghe, più il ritmo si
distende. Le scene d'azione saranno costruite su inquadrature più brevi di quanto non accada per
scene meno forti sul piano spettacolare, come quelle di comversazione (cinema classico). Il cinema
moderno rovescia questa consuetudine.
Come il montaggio lavora il film nelle sue articolazioni narrative quindi su un livello
intersequenziale e non più intraseuqenziale:
qui il montaggio consente di determinare il rapporto fra l'ordine degli eventi della storia o fabula o
quello dell'intreccio. In un racconto giallo l'ordine degli eventi (la fabula) della storia potrà essere il
seguente:
1. A tradisce B
2. B uccide A
3. B è ricercato dalla polizia
4. B è arrestato e confessa
L'intreccio della storia potrà però dar vita a questa successione:
3. B è ricercato dalla polizia
4. B è arrestato e confessa
1. A tradisce B
2. B uccide A
L'ordine della storia si trasforma così in quello dell'intreccio.
Il cinema classico ha di solito una struttura lineare e cronologica (1-2-3-4) tanto nell'ambito del
singolo episodio che in quello della storia nel suo complesso. L'unica eccezione è quella
rappresentata dall'uso del flashback (salto temporale in cui un evento del passato è rievocato in un
momento successivo della storia). Questi possono essere divisi in 2 categorie:
1. flashback diegetici --> prendono vita dalle parole/pensieri di un personaggio che racconta o
ricorda qualcosa avvenuto in passato;
2. flashback narrativi --> propri dell'istanza narrante che senza la mediazione di un
personaggio racocnta un episodio passato in un tempo successivo. (in questo caso si può
parlare didisarticolazione dell'ordine della storia da parte dell'intreccio).
Flashforward --> anticipazione dell'evento futuro. Quasi impossibili quelli diegetici, sono quasi
sempre narrativi.
Sul piano intersequenziale il montaggio introduce delle ellissi: il passaggio da una scena all'altra
implica un salto temporale che potrà essere più o meno marcato.
Le ellissi intersequenziali (quelle tecniche sono presenti all'interno di una sequenza), o meglio le
ellissi narrative sono esplicite evidenti allo spettatore. Esse possono omettere ipotetici fatti rilevanti
alla costruzione della storia e alla caratterizzazione dei personaggi ma in alcuni casi possono tenere
nascosti elementi importanti del racconto, che potranno essere successivamente rilevati attraverso
un flashback o un dialogo.
Montaggio ellittico --> si presenta quando un film tende a omettere elementi importanti di una
narrazione sia a livello intra che a livello intersequenziale. L'ellissi agisce nel tempo assumendo le
stesse funzioni proprie del fuori campo che, al contrario, agisce nello spazio.
Un particolare caso di montaggio ellittico è quello della sequenza a episodi o di montaggio che -->
allinea un certo numeri di brevi scenette, separate nella maggior parte dei casi le une dalle altre da
effetti ottici (dissolvenze incrociate ecc..) e che si succedono in ordine cronologico.
La sequenza a episodi trova un esempio in un passaggio di "Quarto potere", quello dedicato al
degradarsi dei rapporti fra Kane e la sua prima moglie. La sequenza si apre con un totale della sala
da pranzo dove i due stanno facendo colazione poco dopo il loro matrimonio. La macchina da presa
restringeil campo avvicinandosi alla coppia. La loo conversazione è quella di 2 innamorati. A questa
prima scena ne seguono poi altre dove prigressivamente i rapporti tra i 2 si fanno più tesi, sino ad
arrivare all'ultima scena in cui la donna legge provocatoriamente il quotidiano rivale di quello
diretto dal marito. A questo punto la macchina da presa arretra sino a un totale della sala
assolutamente identico a quello che ha aperto la sequenza. Il montaggio su cui questo sintagma si
costruisce ha la funzione di subordinare lo sviluppo temporale alla logica narrativa della
rappresentazione del degradarsi del rapporto di una coppia di sposi.
Montaggio alternato --> alterna inquadrature di due o più eventi che si svolgono in luoghi diversi
ma simultaneamente e che possono coinvergere in uno stesso spazio. Per esempio, due episodi A e
B sono predentati nell'ordine A1 – B1 – A2 – B2 – A3 – B3 ecc... i due eventi devono avere fra loro
un legame diegetico che può essere già stato dal racconto o che lo sarà in seguito. Da un punto di
vista narrativo questo montaggio, attraverso l'onnipresenza della macchina da presa, è espressione
di un narratore onnisciente in grado di informare lo spettatore di eventi che accadono
contemporaneamente in più luoghi, conferendogli così un sapere maggiore di quello dei personaggi
che prendono parte all'azione.
Nel caso del Padrino e nel Silenzio degli innocenti, il montaggio alternato gioca sulla costruzione di
una falsa credenza nello spettatore, determinando così un effetto di suspence, per approdare poi, una
volta che la verità è ristabilita, a un conclusivo effetto di sorpresa.
Il montaggio può anche assumere il compito di costruire delle sequenze che si collocano nella
descrizione: la successione delle inquadrature non è determinata da un rapporto di
consequenzialità: esse vengono qui semplicemente una dopo l'altra, e non l'una a causa dell'altra,
solo per descrivere un determinato ambiente o una certa situazione.
3.3 Forme, funzioni e ideologie del montaggio
3.3.1 Il montaggio narrativo e il dècoupage classico
Cinema classico → produzione hollywoodiana tra il 1917 – 1960, uno stile i cui principi sono
rimasti costanti. Ciò a cui questo cinema mirava era dar vita a uno spettatore inconsapevole, che si
proiettasse nella vicenda narrata, si identificasse con i protagonisti, dimenticandosi di essere al
cinema. Quindi il lavoro di scrittura del film doveva essere il più mascherato possibile.
Problema del montaggio → cercare di mascherarlo il più possibile di renderlo il più discreto
possibile: è questa l'operazione che dà vita a ciò che si definisce come cinema della trasparenza o
montaggio invisibile. E questo tipo di montaggio ha preso il nome di dècoupage classico.
Bazin individua 3 caratteristiche del decoupage classico e del modo in cui esso articol la
successione delle inquadrature: motivazione, chiarezza e drammatizzazione. Il passaggio da
un'inquadratura A a un'inquadratura B deve avere una sua ragione, deve rappresentare chiaramente
ciò che sta accadendo, deve mettere in rilievo gli snodi drammatici e psicologici della situazione.
Nel decoupage classico la rappresentazione che il montaggio dà dello spazio e del tempo e
subordinata alle esigenze della narrazione e alla chiarezza della sua esposizione: il passaggio a un
piano ravvicinato servirà a mettere in evidenza un personaggio o un oggetto ogni qual volta lo
sviluppo narrativo della sequenza in questione lo richieda (l'uomo sta per dar sfogo alla sua rabbia
ma squilla il telefono), ogni ritorno ai piani d'insieme sarà funzionale alla rappresentazione di ci&ograv