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Fotogenia
Capacità di alcuni oggetti di riuscire meglio sulla superficie pellicolare ma in seguito si fariferimento per indicare determinate qualità compositive, plastiche o luministiche delle immagini e per descrivere il generale senso di bellezza cui l'attrice doveva rifarsi per meglio figurare sulloschermo + effetto di rendere cose ordinarie come non sono mai state viste prima.
Dadaismo
- Definito dada uno stato d'animo in risposta allo smarrimento e alla perdita di senso provocatidalla IGM.
- Spirito di rivolta sceglie lo scandalo come strumento privilegiato di espressione ma il carattere dominante è l'effettiva impossibilità di definire in positivo le sue linee guida, non interessata ad andare oltre il momento della pura negazione, orientate alla rottura di ogni schema razionale e ogni rassicurante certezza.
- Ready-made (Duchamp): per descrivere oggetti di uso comune strappati al loro ambiente naturale e innestati nel contesto di
Un’esposizione artistica e museale in cui assumono diversa funzione e significato.
Dialetticità del linguaggio (mutamento repentino, contrapposizione, parallelismo di tempi, luoghi e immagini) + rapporto con spettatori che sono investiti a scatti nella distrazione come pubblico di massa e indifferenziato. Pag. 4 di 60
Film simbolo è René Clair (1924): gag comiche grottesche, situazioni assurde sconnesse e ordinaria + volontà di superare le barriere tra l’arte e la vita e di riconducibili a una trama dissolverle nella frenesia del presente.
Surrealismo:
Attingendo alla realtà dell’inconscio e liberando il desiderio attraverso l’immaginazione e il sepolto e represso di modo che all’uomo umiliato e sogno si propongono di dar voce all’Io inibito dalle convenzioni venga restituita la libertà.
La parola chiave è automatismo + es. Bunel.
Tradurre il linguaggio incoerente dei sogni in immagini senza
Interferenze della parte conscia. Ballet mécanique di Léger: generare un movimento illusorio poiché indotto ma capace di testimoniare le potenzialità del cinema. Germania: sinfonia, luce, espressione 1917 nasce la UFA cioè la più grande casa di produzione e distribuzione tedesca. Durante la Repubblica di Weimar e fino al nazismo la produzione cinematografica tedesca è 1^ solo a quella statunitense. Dimensione artigianale del fenomeno cinematografico e della creazione artistica in generale + astrazione antifigurativa come nuovo fondamento dello statuto di produzione simbolica e ritmico-dinamica del cinema. 3 principali correnti cinematografiche: Espressionismo: deformazioni scenografiche, focalizzazione sull'immaginario reale e onirico, 1) prospettive alterate, illuminazioni contrastate, atmosfere inquietanti. 2) Nuova oggettività: lavora per fare del dramma individuale una sineddoche della più universale conduzione umana viziata.
da una rassegnata disillusione.3) Kammerspielfilm: intrecci drammatici, cast ridotti a pochi attori, scenografie scarne e allestite in interni, quotidiano comune e piccolo-borghese.
Eggeling, Richter + Ruttmann, Fischinger.
L'avanguardia sovietica: il primato del montaggio
Kulešov: la sensazione che un'inquadratura riesce a trasmettere è influenzata dalle inquadrature con cui si accorda.
coscienza politica + riflessione dell'uso del suono nel cinema.
Pudovkin:
Ejzenštejn: adozione del punto di vista degli operai e del proletariato che mira a identificare la frattura rivoluzionaria + ipotizza la possibilità di concepire spettacoli costruiti a partire da combinazioni basate su una logica conflittuale che procedendo per contrasti alterni e elementi disomogenei la cui eterogeneità concorre a riorganizzare il senso del visibile cinematografico in funzione di un coinvolgimento intellettuale dello spettatore (es. in Sciopero (1925): situazione
collettiva senzasoggetto individuale + Ottobre (1927): montaggio intellettuale per comunicare attraverso concetti astratti).
Vertov: respinge il cinema di finzione perché il suo modo di rappresentazione non si fonda sull'autonomia del nuovo strumento tecnico costituito dalla macchina da presa ma risulta dipendente dalla retorica di altre forme artistiche + macchina da presa come cine-occhio cioè un cinema che proponga la percezione del mondo in quanto tale, rifiutando ogni meccanismo spettacolarizzante
Pag. 5 di 603. CINEMA CLASSICO HOLLYWOODIANO
Nascita di una istituzione
la MPPC non riesce a ostacolare l'ascesa di una nuova generazione di distributori e produttori indipendenti.
Dai primi anni 10 si può parlare di cinema hollywoodiano cioè quando le strutture produttive si spostano da NY a LA + il pubblico inizia ad abituarsi a film di maggior durata e a riconoscere e affezionarsi ad attori e attrici (nasce così la
Famous Players nel 1912 di Zukor che scommette sullafama dei suoi interpreti puntando alla creazione di prodotti di ampio consumo che siano nobilitati alleorigini teatrali/letterarie delle pellicole).
Famous Players-Lasky Corporation nasce e controlla anche la Paramount.
Block-booking: esercenti che intendono noleggiare pellicole di grande richiamo sono costretti aprenotare interi pacchetti comprensivi di film minori (strategia tesa alla concentrazione verticale emassimizzazione dei profitti che consente alle grandi case di dominare il mercato).
segna la svolta nel cinema americano dell’epoca + IntoleranceNascita di una nazione di Griffith(1916)
United Artists: Griffith, Chaplin, Fairbanks, Pickford che rappresenta un tentativo di controllo dellafase produttiva da parte dei responsabili della fase creative del film + obiettivo di innalzare la qualitàartistica del film e combattere una battaglia per il riconoscimento di registi e divi come autori deifilm. autorialità
Non ostacolata da Hollywood più attraverso la sua opera l'arte Chaplin (approfondimento): cinematografica incomincia essere riconosciuta presso gli ambienti intellettuali + scena comica con progressione drammatica. Il trionfo dello stile classico Anni 20: movie places. La definizione della macchina hollywoodiana è quella di fabbrica dei sogni: un complesso industriale solido, votato al profitto, potente strumento politico e propagandistico capace però di generare una produzione culturale che ha diffuso forme narrative, tecniche linguistiche e schemi iconografici che hanno permeato la cultura del 900. L'importanza di Hollywood non risiede soltanto nei film realizzati, nell'audace stratificazione su cui poggia la narrativa cinematografica classica ma anche in tutto l'apparato che sostiene culturale il prodotto, processo industriale, strategie che consentono un predominio commerciale che diventa egemonia culturale. 5 Majors (MGM, Paramount, 20th Century Fox,Warner Bros., RKO): possiedono teatri di posa, stipulano contratti con tecnici e star, strutture per la distribuzione nazionale ed estera, largo n° di sale+ 3 Minors (Universal, Columbia, United Artists) + Poverty Row (es. Monogram, Republic) + indipendenti. Studio system: passa dal central producer system (supervisione affidata a un central producer) a un producer-unit system (divisione in più unita specializzate composte dagli stessi tecnici e organizzate attorno a un n° limitato di divi e generi). Es. Via col vento di Fleming (1939) + Casablanca di Curtiz (1942). Capra (approfondimento): uno dei registi più autorevoli della Hollywood classica + maestro della commedia. Pag. 6 di 60 Lo stile diviene paradigma comune anche se non standardizzato: ciascuna opera è caratterizzata da un’impronta e da un taglio che connotano la casa di produzione che l’ha generata (studio look o house style). Per lo studio ogni genere è una categoria dedicata a cuilavorano sovente le stesse persone che vi si specializzano e ogni divo è una risorsa che si può sfruttare secondo le sue idoneità specifiche.
Sistema divistico: il pubblico si aspetta un certo personaggio quando sa che quel film prevede un certo divo anche se poi il film si discosta dal genere + divi come modelli esistenziali.
1934 Codice di produzione: per evitare una censura federale e ristabilire una buona immagine a Hollywood, viene istituito dalla MPPDA che contiene parametri e misure per regolamentare il contenuto morale dei film.
La nascita del sonoro porta alla revisione o incremento produttivo di molti generi: genere più rappresentativo è il musical che diventa anche quello di punta della fabbrica dei sogni per la dimensione onirica e fantastica e lo sfarzo di scenografie, costumi e numeri di danza.
Continuity system: canone istituzionale che afferma il principio della narrazione come vocazione e finalità primaria + montaggio è il luogo
deputato allo smascheramento illusorio (perché la discontinuità del procedimento di montaggio possa offrire un effetto di continuità, il decoupage classico deve fondarsi su 3 caratteristiche essenziali cioè motivazione, chiarezza ed drammatizzazione).
Film classico è caratterizzato da un double plot: combinazione di 2 o più linee organizzate in base a un rapporto gerarchico che riguardano 1 o più personaggi principali ma è il plot narrativo che risulta dominante che definisce il genere cui appartiene il racconto.
Molti film risultano complessi.
Il cinema classico stabilisce una norma che si presenta non come un modello formale rigido ma come una serie di ricorrenze capaci di modularsi in maniera flessibile, aperta a una gamma di relazioni tra gli elementi linguistici: alcuni apporti hanno consentito che lo scarto superasse la norma perché Hollywood si costituisce un melting pot geografico e culturale composto da immigrati europei.
+modello in cui il piano narrativo e stilistico sono indissociabili + il modello lavora sullastandardizzazione ma immettendovi continuamente forme di diversificazione.– il tramonto dell’era degli studios
Il cinema americano del 2° dopoguerra
Nel dopoguerra il sistema degli studios conosce un momento di crisi dovuto soprattutto alle leggi antitrust + fine dell’oligopolio hollywoodiano (studios minori iniziano a produrre a budget alti +aumentano le case di produzione indipendenti).
Crisi del modello hollywoodiano classico dovuto a insediamento suburbano che assottiglia il pubblico delle sale cittadine, modificazione delle esigenze di spesa, aumento della natalità che porta il pubblico a rimanere a casa ad accudire i figli.
Concorrenza della televisione: si passa alle proporzioni panoramiche (2,35:1) del cinemascope.
Hitchcock (approfondimento): fa del decoupage uno strumento raffinatissimo di manipolazione dell’immagine, del suo ritmo e dell’emozione
spettatoriale