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L'evoluzione dell'industria del cinema
L'industria del cinema sta subendo un cambiamento significativo, passando dall'essere un'industria focalizzata sui film all'essere un'industria dell'intrattenimento filmato. Questo nuovo modello di business si basa sulla collaborazione con altri settori come la musica, l'editoria, la televisione e i videogiochi. Inoltre, si sta dando sempre più importanza ai mercati non-teatrali, come il mercato della televisione e dell'homevideo, che offrono alternative allo sfruttamento commerciale del film nelle sale. Questo cambiamento ha portato alla riduzione dell'industria del cinema a pochi grandi colossi mediatici, che stanno subendo un processo di integrazione orizzontale. Un esempio di questo fenomeno è il caso della casa di produzione Paramount, che dopo una serie di insuccessi è stata acquistata dal gruppo finanziario Gulf & Western Industries, un ampio conglomerato industriale. Successivamente, la Paramount è stata integrata ad altri settori dell'industria culturale come l'editoria e la televisione. Nel 1994, il gruppo è stato acquisito dal conglomerato Viacom, che si è sviluppato principalmente nel settore televisivo, radiofonico e dell'homevideo. Attualmente, la Paramount fa parte di questo conglomerato e continua a produrre film.Altri marchi come MTV e Nickelodeon sono parte di un conglomerato internazionale. Oltre al caso Paramount, molte altre majors vengono acquisite da conglomerati industriali: si sviluppano conglomerati mediatici dedicati alla comunicazione e all'intrattenimento. A partire dagli anni '80 si diffonde la trasposizione dei contenuti, sia in entrata verso il settore cinematografico (es. un film tratto da un fumetto) sia in uscita (es. da un film si trae una serie).
Il caso Star Trek: I personaggi e le avventure della saga trovano luogo di espansione nel cinema con la produzione di tre "serie" di film: The original series (composta da sei lungometraggi), the next Generation (serie sviluppata in cinque film) e una terza serie di due film. Oltre alle avventure televisive abbiamo produzioni di romanzi, fumetti, videogiochi, riviste. È un esempio di media franchise dove diversi media agiscono coordinatamente attorno ad un prodotto e uno promuove l'altro. Diverse sono le
Sinergie di marketing, come ad esempio la Paramount che distribuisce in videocassetta Flashdance quando il film è ancora nelle sale. Il cinema utilizza inoltre la televisione come promozione: vengono realizzati quattro video musicali (su MTV). Questo esperimento genera un fenomeno che aumenta e perdura fino ai nostri giorni. Nascono e si sviluppano i videoclip, convergenze tra cinema contemporaneo e popular music. Ci sono sia brani lanciati da film di successo, che lungometraggi dedicati a band.
Televisione e home video
L'introdursi di questi mercati secondari provoca un progressivo allargamento nella televisione sia di canali trasmessi (nascita di reti commerciali concorrenziali rispetto a quelle del servizio pubblico) sia di tempi di trasmissione, sia di possibilità di consumo (TV pubblica, TV commerciale, pay-TV via cavo o via satellite).
La conseguenza è un ampliamento della domanda sui mercati nazionali e internazionali e la sperimentazione di nuove forme di
collaborazione, come la produzione di programmi che sostengono l'uscita di un film nelle sale. La vera novità è l'home video, inizialmente ostacolato dall'industria cinematografica (i videoregistratori potevano corrompere i ricavi del film) diventa alleato in grado di moltiplicare gli incassi di un film. Entro la fine del decennio il 70% delle famiglie americane possiede un videoregistratore: la novità si diffonde rapidamente anche in Europa. Crescono gli incassi dalla vendita e dal noleggio delle videocassette. Il DVD sarà introdotto sul mercato nel 1994. Dopo l'uscita del film nelle sale, il video veniva pubblicato, prima per essere noleggiato, poi per essere venduto, poi il film passava alla televisione a pagamento, e poi alle reti nazionali.
Il postmodernismo cinematografico
Il momento simbolico del cinema postmoderno è l'uscita nelle sale di Star Wars di George Lucas (1977) perché unisce le due tendenze
Stilistiche principali del tempo: la prima il riutilizzo – come citazione/omaggio – di elementi del passato della storia del cinema, la seconda l'aumento del piacere fisico della visione dato da maggiori stimoli visivi e sonori (ad esempio effetti speciali). Anche il film Star Wars è un blockbuster.
Il postmodernismo cinematografico può essere visto come un nuovo sistema stilistico, una produzione nuova e contemporanea, uno stile organico con la società occidentale del tempo. Nasce negli Stati Uniti per poi diventare internazionale. Lo stile postmoderno non è un sistema chiuso, ma un insieme di strategie di narrazione, rappresentazione, comunicazione diffuse in particolar modo nella cultura visiva degli anni '80 e '90.
C'è una distinzione tra film postmodernisti e film della postmodernità. Nei primi si parla di postmodernismo forte, quindi opere d'autore (Woody Allen, Tarantino, fratelli Coen) che con coerenza e
consapevolezzaartistica si fanno interpreti di questo rinnovamento, nei primi si parla di postmodernismo debole, dove questo rinnovamento è parziale o provvisorio, ci sono solo alcune caratteristiche.
Il dialogo con il passato
Il cinema postmoderno dialoga con due tradizioni principali: il cinema classico hollywoodiano e il cinema moderno europeo (italiano e francese).
Spesso il dialogo è inteso come omaggio, quindi in modo nostalgico e rispettoso da cinefili o storici del cinema. Può essere anche inteso come omaggio misto a parodia, o citazione stessa (come quella di Tarantino che cita il cinema orientale ed exploitation italiano ed americano). I modelli del passato sono quindi attualizzati, riscritti, rinnovati tra rispetto e rifiuto, tra serietà cinefila e ironia.
C'è quindi una postmodernità influenzata sul modello spettacolare del cinema classico (primato della narrazione, divismo, appagamento emotivo) e una più
“modernista” influenzata dal cinema d’autore europeo(ricerca formale, manipolazione intellettuale dello spettatore). La novitàsta nel modo in cui queste due tradizioni interagiscono, che èsorprendente e talvolta contraddittorio.
Velluto blu di David Lynch (1986) riprende elementi del cinema classico utilizzati però per rivelare le contraddizioni, le zone d’ombra nascostedella continuità hollywoodiana. Il sistema classico viene deformato,l’ordine del reale viene scardinato e viene sottolineata la dimensionemisteriosa e onirica. I riferimenti storici si appannano (il film sembracontemporaneamente ambientato negli anni 50 e negli anni 80) e larelazione causale tra gli eventi del plot e subplots, fino a produrrequell’atmosfera caratteristica dei film di Lynch che non è né realtà nésogno, ma dreamlike
Intertestualità e metalinguaggio
Nei film c’è l’atto stesso di dare corpo
intertestualità nel cinema postmoderno si intendono tre caratteristiche principali: 1. Spostamento dell'attenzione dal contenuto della comunicazione all'atto del comunicare. 2. Azione percettiva che mescola una lettura presente (seguire ciò che mostra il film) e un'azione memoriale (riconoscere il già visto): l'intertestualità è un meccanismo di continua inclusione del passato nel presente. 3. Partecipazione al testo che dipende dalle competenze dello spettatore: il suo occhio sarà più consapevole se in grado di cogliere i collegamenti, gli omaggi, l'ironia. Da metalinguaggio e intertestualità nel cinema postmoderno si intendono tre caratteristiche principali: 1. Spostamento dell'attenzione dal contenuto della comunicazione all'atto del comunicare. 2. Azione percettiva che mescola una lettura presente (seguire ciò che mostra il film) e un'azione memoriale (riconoscere il già visto): l'intertestualità è un meccanismo di continua inclusione del passato nel presente. 3. Partecipazione al testo che dipende dalle competenze dello spettatore: il suo occhio sarà più consapevole se in grado di cogliere i collegamenti, gli omaggi, l'ironia.intertestualità derivano fenomeni produttivi come la moltiplicazione di pratiche come il sequel, il remake, la parodia. Nasce un'estetica della ripetizione dove c'è il riferimento esplicito a uno o più antecedenti. Nascono anche opere di genere "metafilm" ovvero che raccontano la lavorazione di un film. La comunicazione metalinguistica mette in rilievo non quello che si intende mostrare ma piuttosto il fatto in sé del mostrare. Diverse strategie sottolineano questa comunicazione, ad esempio dare del tu allo spettatore. Le forme della narrazione In Velluto Blu si indebolisce la logica tra causa effetto, le soglie che alternano sogno e realtà, la ricerca del personaggio principale manca di coerenza e i meccanismi psicologici non sono facilmente decifrabili. Nella narrazione ci sono rallentamenti, digressioni. La narrazione mischia una narrazione debole (personaggi e ambienti enigmatici e opachi, azioni e eventi incomplete o provvisorie) eantinarrazione (sospensione, stasi, il tempo si dilata, gli eventi procedono a rilento e la riflessione prende il sopravvento contro l'azione). I narratori postmoderni non sono più onniscienti, spesso sono anche confusi, inaffidabili nel loro compito di riordinare la storia e distinguere la realtà. La narrazione non è compromessa, perché mira comunque a soddisfare il piacere e lo spettatore non si identifica più con il personaggio, ma con lo schermo, il cinema stesso, in quanto luogo di finzione. Un esempio è il film Pulp Fiction, in cui l'andamento è spezzato e fasi di azione (forti) si alternano a fasi di stasi (deboli).
La narrazione del cinema postmoderno funziona in un regime di sovradrammaturgia, dominano le tendenze della sovrasensazione (ad esempio il gusto per lo splatter o l'eccesso di violenza) e della sovraimmagine (artifici visivi, effetti speciali).
Nel cinema postmoderno la forma prende il sopravvento sul
contenuto del racconto.
Parallelamente si sviluppano tendenze classiciste di ritorno all'ordine, alla continuità. Si parla però di una continuità intensificata, in cui le azioni di un personaggio principale (eroe) si svolgono in un mondo chiaro e coerente. Ne sono un esempio i film di George Lucas e Steven Spielberg, in cui torna la tradizione della grande avventura, il piacere dell'intrattenimento dato dalla spettacolarità e dal coinvolgimento emotivo dello spettatore. La differenza sta nel nuovo rapporto tra cinema e realtà: sembra non esistere altra realtà se non quella del cinema stesso, creatore di mondi e emozioni. L'orizzonte della realtà è sostituito in questi film da quello del cinema: il dialogo realtà cinema è ora un rapporto cinema-cinema oppure "realtà del cinema".
Le forme della messa in scena
La messa in scena, quindi i modi dell'esposizione, ha