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Il cinema classico hollywoodiano
A metà degli anni Dieci gli assetti produttivi cambiano radicalmente. Ascesa negli Stati Uniti di una nuova generazione di distributori e produttori, spesso immigrati dall'Europa. Si può parlare di cinema hollywoodiano a partire dagli anni Dieci, quando le strutture produttive cominciano a spostarsi da New York alla West Coast (in particolare nel distretto di Hollywood vicino a Los Angeles, presenza di paesaggi naturali e ampi spazi su cui edificare scenografie). Il pubblico comincia ad abituarsi a spettacoli di durata maggiore e a riconoscere determinati attori e attrici. Il punto di partenza del cinema hollywoodiano è il film "Nascita di una nazione" di David W. Griffith; si parla della guerra civile americana con le vicende di due famiglie amiche, una nordista e una sudista, separate dal conflitto (superamento definitivo del modello primitivo di messa in scena e racconto, c'è maggiore complessità).
Nella narrazione senza sacrificare semplicità ed immediatezza del racconto, lo spettatore riesce ad immergersi nel racconto). Nel 1919 Griffith fonda con Charlie Chaplin, Mary Pickford e Douglas Fairbanks la United Artists Corporation; vogliono innalzare la qualità artistica dei film e il riconoscimento di registi e divi come autori dei film a cui lavorano. Lo scopo è sostenere la libera produzione e distribuzione dei film dei propri associati ma comunque questo modello rimarrà marginale.
CHARLIE CHAPLIN È il volto più noto del cinema muto americano. Nato in Inghilterra, è il simbolo del sogno americano e dell'uomo che venendo dal nulla trova fama e successo; eppure spesso i suoi film sono molto critici nei confronti della società statunitense e della sua storia. Gran parte del cinema di Chaplin è incentrato sul conflitto: conflitto con la società fatta di contrasti che lo emargina e con le figure che rappresentano
.L'autorità (poliziotti), ma anche con le altre persone in generale; conflitto con gli oggetti, il protagonista non ne capisce l'uso, li usa in modo disparato e essi gli si ritorcono contro. C'è una grande attenzione al racconto, volontà di creare personaggi complessi e anche contradditori. Chaplin spesso chiude le sue opere con una nota malinconica. Egli affronta senza timori gli orrori della storia recente (ad esempio l'ascesa del nazismo e la persecuzione degli ebrei ne "Il grande dittatore" del 1940). Chaplin cede pienamente al sonoro proprio con "Il grande dittatore".
Subito dopo la prima guerra mondiale l'egemonia di Hollywood si rafforza considerevolmente. Si assiste all'aumento del pubblico, dei capitali investiti e del numero di sale. Soprattutto in America il cinema si dimostra capace di fornire miti, modelli sociali e comportamentali e diviene sempre più un oggetto di culto. È un complesso
industriale solido votato al profitto, anche uno strumento politico e propagandistico. Il cinema di Hollywood è un riferimento in qualche modo classico perché è l'espressione di una cultura capace di proseguire e ricreare una mitologia, archetipi e stereotipi, e di ricreare un'epoca. Il cinema hollywoodiano classico si basa sulla nozione di studio system (sviluppo della cosiddetta "era degli studios"). In questo sistema ci sono grandi e piccole case di produzione. Le grandi case, le majors, sono dotate di molte sale cinematografiche e si contendono le maggiori fette di mercato. Le piccole case, le minors, sono società con capitali ridotti; non possiedono una propria rete di sale cinematografiche e il grosso dei ricavi proviene da produzioni più contenute. Ci sono anche piccole società, dette Poverty Row, le cui produzioni sono quasi solo a bassissimo costo. Un film importante è "Via con vento", film che parla.delle travagliate vicende amorose di Scarlett O'Hara e della guerra civile americana. Costato quasi 4 milioni di dollari, è uno dei più grandi investimenti nel periodo della Hollywood classica. Importante è anche "Casablanca". Film che sono totalmente frutto dello studio system, film come risultato di una catena di montaggio, lavoro di diversi organi poi uniformati dal produttore. Via col vento è un'opera molto costosa mentre Casablanca è realizzato in un momento di strettezze economiche, dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1941; per questo vengono riciclate alcune scenografie da altri film. Nella logica degli studios ogni opera è caratterizzata da un'impronta e da un taglio che connotano la casa di produzione che l'ha generata; aspetto noto come studio look o house style. Esempio di Casablanca - film prodotto dalla Warner Bros che aveva realizzato l'anno prima "Il mistero delFalco"; ilRick di Casablanca riprende molti tratti del personaggio del film precedente. Questo è comprensibile allo spettatore, sistema che guida le attese e l'adesione dello spettatore. Gli spettatori scelgono il film soprattutto per nome e volto che campeggiano sulle locandine. Ciò non vuol dire che un divo è specializzato solo in un genere, ma gli viene richiesto di lavorare ad un particolare "tipo". Dal 1912 cresce il numero di periodici in cui si parla di divi dei film attraverso foto, interviste e curiosità; poi una serie di scandali legati proprio ai divi porta, nel 1934, al Codice di produzione che dà parametri e misure che regolamentano il contenuto morale dei film. Avviene il passaggio dal muto al sonoro e ciò porta alla nascita, all'incremento o alla revisione di molti generi. Il western è in declino, poi rilanciato nel dopoguerra. Genere del musical, comporta un grosso impegno produttivo ed è
Importante perché mostra lo spettacolo nel suo farsi; il film più rilevante sul momento di passaggio dal muto al sonoro è proprio un musical, "Cantando sotto la pioggia" (1952). Con questo nuovo tipo di cinema lo spettatore si immerge senza mettere in dubbio ciò che vede; ci sono espedienti che permettono di ottenere un sempre maggiore effetto di realtà, sistema noto come continuity system. Per fare questo molto importante è il montaggio e, infatti, vengono create soluzioni di discontinuità tra un'inquadratura e un'altra e ciò porta a fluidità, scioltezza e linguaggio essenziale; comunque il cinema hollywoodiano non è solo così e ci sono delle eccezioni (ad esempio con registi come Orson Welles o Alfred Hitchcock).
ORSON WELLES Il film "Quarto potere" del 1941 rappresenta un'eccezione al sistema di Hollywood; è la biografia del magnate della stampa Charles Foster Kane,
un'opera eccessiva ed eccedente dal punto di vista produttivo, narrativo e stilistico. Utilizzo di profondità di campo e di riprese in continuità per mostrare la dimensione contraddittoria del protagonista (es. riprese in cui Kane viene mostrato dal basso verso l'alto con lo scopo di ingigantirlo ma anche di schiacciarlo contro il soffitto). La vita di Kane è raccontata a ritroso dopo il suo decesso grazie ad una serie di flashback di chi gli fu vicino in vita. Opera dominata dal senso di morte e organizzata in frammenti, quasi destrutturata per mostrare il tema della relatività della verità.
ALFRED HITCHCOCK Hitchcock è un sabotatore dello studio system. Nei protagonisti dei suoi film c'è l'idea della colpa, essi appaiono sempre lacerati da un dissidio morale o psichico. Attraverso la suspence Hitchcock manipola le immagini e l'emozione degli spettatori; il soffermarsi su un dettaglio, il conferire al pubblico un
sapere maggiorerispetto a quello dei personaggi circa la vicenda, la suspence portano a realizzareracconti di angoscia e grande tensione drammatica. Esempio di film: Psycho (1960);nasce dall’esperienza televisiva, film in bianco e nero, con budget ridotto e tempi dilavorazione rapidi, film che segna storicamente una svolta nel thriller e una nuovaconcezione di horror. Arrivo della televisione e Hitchcock utilizza questo nuovo mezzocon i brevi racconti del ciclo “Alfred Hitchcock Presents” in onda dal 1955 al 1962.IL TRAMONTO DELL’ERA DEGLI STUDIOS
Il periodo aureo del cinema americano classico ha la sua conclusione nell’immediato dopoguerra. Ciò modifica il potere delle case; avendo accesso a sale più grandi anche gli studios minori cominciano a produrre film ad alto budget. Inoltre star e registi abbandonano le majors per fondare loro case indipendenti. Per esigenze familiari (nascita di più bambini e volontà di ridurre le spese) e
Per la concorrenza della televisione il pubblico nelle sale cittadine è assottigliato. Molti produttori investono nel cinema a colori e sperimentano nuovi formati di proiezione. A New York la fondazione dell'Actors Studio porta ad una trasformazione dello starsystem; gli attori d'ora in poi passano attraverso il metodo di recitazione della scuola che usa le teorie del regista russo K. Stanislavskij. Gli attori di questo metodo (tra cui James Dean, Marlon Brando e Paul Newman) lavorano sull'identificazione profonda con il personaggio che devono interpretare.
Anche i generi si modificano. La grande stagione del melodramma hollywoodiano degli anni Cinquanta vede un prevalere dell'elemento emotivo a scapito di quello narrativo (privilegia l'immersione dello stato emotivo del personaggio). Un genere importante è il western mentre la fantascienza viene reinventato e serve per mostrare le angosce e i timori dell'epoca (metafora della paura del comunismo).
e di altre cose che minano le certezze dell'identità americana).PERSISTENZA DEL CLASSICO Dagli anni Sessanta per circa una decina d'anni c'è una nuova stagione del cinema, la New Hollywood (film come "Il laureato", del 1967). Il cinema americano contemporaneo è caratterizzato da un classicismo eccessivo, ha perso l'essenzialità tipica del periodo classico. Classicismo eccessivo in vari modi: aprendo continue parentesi che deviano dalla trama principale come fa Quentin Tarantino in Pulp Fiction; rifiutando la linearità del racconto come in Inception di Christopher Nolan; dilatando le sequenze spettacolari oltremisura spesso affidandosi ad effetti digitali come accade in Indipendence Day di Roland Emmerich; rendendo meno netta la soglia tra realtà ed immaginazione come in I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller; aumentando la componente autoriflessiva come accade nei film scritti da Charlie Kaufman. Ci sono sempre
Più spesso pratiche che aumentano il numero di inquadrature e la mobilità delle macchine da presa; il fine è sempre quello di immergere lo spettatore.