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INTERAZIONI ANALOGICHE VS DIGITALI
Passando da un'interazione analogica ad un'interazione digitale i canali comunicativi che si possono utilizzare si riducono progressivamente:
- Faccia a faccia volto, voce, i canali che compongono un atto di interazione sono molteplici: gesti, turni, parole implicite - la maggior parte di questi canali fa parte del linguaggio non verbale, che accompagna le parole influendo sull'efficacia della comunicazione
- Interazioni mediate - invece i canali di comunicazione non verbale sono vincolati da alcuni limiti imposti dal mezzo - l'inquadratura vincola il volto e i gesti, mentre il microfono vincola la voce e i turni
- Chat - nella comunicazione è ancora più limitata - rimangono i turni, le parole e gli impliciti
- Email - nelle scompaiono anche i turni - rimangono solo le parole e gli impliciti
PERDITE GUADAGNI
- Relazione
- Contenuto
- Sincronia
- Diacronia - permette
codici può avere un effetto manipolatorio, di superiorità rispetto all'altro
Coinvolgimento
- Aggiunta di conoscenze
- Sfide nel digitale
1. Diminuiscono i segnali di contesto e la telepresenza determina spazi di attenzione che entrano in altri spazi di attenzione - come far rientrare i miei spazi negli spazi degli altri in maniera pro cua?
2. Aumenta il peso delle parole e degli impliciti
3. Il "resto della conversazione" non è immediatamente disponibile, ma lo è diacronicamente
4. L'identità degli interlocutori è sia diacronica sia sincronica
5. Non c'è più solo gerarchia nelle interazioni (alto e basso e viceversa), ma anche uno schema arete (il cambiamento viene da e verso ogni nodo)
etto cozza"
Parliamo del cosiddetto "e per descrivere come in rete gli algoritmi formino un certo tipo di acqua a cui le cozze si adeguano.
Quattro massime
contesto comunicativo
- Il è il messaggio non detto
Il è il messaggiotempo.
Il è il messaggiopersone.
Le sono il messaggiofi fi ff ff fl ffi
CRISI DI COMUNICAZIONE
Quando c'è un problema l'istinto umano porta le persone ad agire in due diversi modi:
- struzzol'atteggiamento dello —> allontanarsi dal problema, non metterci la faccia ("non era mia intenzione...")
- scaricabarilel'atteggiamento —> scaricare la colpa su altro, sempre per allontanarsi dalle proprie responsabilità ("sono stato frainteso...")
Il modo migliore per gestire una crisi di comunicazione è invece quello di assumersi le proprie responsabilità mettendoci la faccia pubblicamente, comunicando con chiarezza e sincerità. Bisogna saper comunicare con sensibilità, cercando il più possibile di assumere il punto di vista della persona più debole che è stata vittima dei miei atteggiamenti o delle mie affermazioni.
6
passi:
- ricordati —> di fronte all'errore commesso devo saper riformulare la mia identità personale o aziendaleproblema principale
- individuare qual è il responsabilità
- capire di chi è il problema e chi deve assumersi leevolvere
- capire come può la crisi intervenire
- scegliere chi dovrà risposta
- alla crisi —> solo alla ne decido cosa fare
Per fronteggiare bene una crisi è necessario dunque non agire subito di istinto, ma riflettere prima sui punti che abbiamo visto e solo alla fine decidere in che modo intervenire. La cosa più importante è saper prendere l'iniziativa e non lasciare che le cose peggiorino da sole, per evitare che si crei un vuoto informativo che porterà le persone a trovare da sole le risposte che cercano. È necessario diventare l'interlocutore primario e spiegare chiaramente la situazione, evitando lo scontro, concentrandosi sulle
soluzioni e cercando alleati. IRONIA ONLINEL'ironia online va dosata sempre con cura, vista la situazione di iperconnessione in cui ci si trova senza corrispondenza di sensibilità. Ironizzare richiede che ci sia una certa sintonia tra gli interlocutori, cosa che in rete è quasi impossibile tenere sotto controllo.
sarcasmo:
Ancora più rischioso è quando l'ironia diventa sarcasmo, ovvero si ride di qualcuno o di qualcosa per un suo difetto o una sua caratteristica. Nell'interconnessione, quel qualcuno sarà in un modo o nell'altro raggiunto dal messaggio senza grandi spiegazioni e contestualizzazioni, e se ne risentirà di sicuro. Il punto è sempre lo stesso: nella dimensione online non possiamo controllare le cerchie entro cui far rimanere i nostri atti di comunicazione.
Specifichiamo la differenza tra ironia e sarcasmo:
- l'ironia è umile, è rivolta anzitutto a se stessi e non se la prende con nessuno
- il sarcasmo è pungente, è un modo di prendere in giro qualcuno o qualcosa
consiste nello sfruttare una debolezza o un difetto altrui per riderne
Allora una strada più percorribile è quella dell'autoironia: ridere e far ridere gli altri dei difetti e delle mancanze che appartengono a noi stessi. Portare l'ironia nel proprio campo, nelle proprie convinzioni, nei propri atteggiamenti, diventa un atto universale: chiunque è disposto, per quanto abbia una di erente sensibilità, a riconoscere un essere umano che ha distacco da sé ed è capace di prendersi in giro. Ride di sé solo chi ha una certa consapevolezza delle proprie capacità e, di conseguenza, ne conosce i limiti e non ha alcuna paura di mostrarli e questo viene socialmente apprezzato e rappresenta pertanto una buona strategia per utilizzare l'ironia online.
IL LITIGIO È UN ERRORE fallimento della discussione,
Il litigio è da considerarsi un perché nasce dall'espressione di una differenza di opinioni, gusti o idee,
ma nisce per non sostenerla no in fondo. Sono tre gli e etti che un litigio produce:
- Perdita dell’argomento —> quando iniziamo a litigare smettiamo di parlare di ciò da cui erapartita la discussione
- Trasparenza —> quando litighiamo, a causa della “pressione psicologica”, nelle nostre parolee nei nostri atteggiamenti appaiono le nostre caratteristiche più negative, soprattutto ledebolezze e le fragilità
- Spettacolarità —> assistere a un litigio dà un certo piacere, intrattieneff fi ff ff ff fi fi fi fi fi ff fl
Tutto ciò comporta un triplo fallimento nella comunicazione:
- non permette di far capire qualcosa in più sull’argomento
- gli interlocutori litigando deteriorano il loro rapporto e provocano un danno di reputazione a sestessi
- trascina in basso chi assiste al litigio suscitando sentimenti di superiorità (dominanza ediscredito)
petròdioIl concetto di deriva dal fatto
che il litigio come forma "spettacolarizzata" di discussione è diventato negli anni motore e ingrediente indispensabile dell'industria dei media, in quanto rappresenta oggi il modo più efficace ed economico per ottenere l'attenzione del pubblico. Il continuo litigio ci porta a vedere il mondo costantemente diviso tra ciò che ci torna ed "è dei pregiudizi nostri" e ciò che invece minaccia le nostre convinzioni. È l'effetto noto della conferma: vediamo solo le parti della realtà che sono in linea ai nostri schemi mentali mentre tendiamo ad escludere o riutare quelle che li contraddicono. Adelino Cattani dice che nel nostro immaginario ogni confronto può assumere fondamentalmente due forme corrispondenti a due immagini: 1. la battaglia -> presuppone che ci sia un avversario che venga sconfitto 2. il collaudo -> i contendenti competono ma allo stesso tempo collaborano nella messa alla provadelle proprie idee e prospettive. La modalità dello scontro litigioso rischia di non produrre alcun collaudo: non fa altro che portare a far riaffermare con più forza ciascuno le proprie convinzioni di partenza e finisce per non riprodurre più nemmeno la forma primitiva della battaglia, in quanto lo scontro di fatto non avviene più, ma non è altro che un riconoscersi tra simili e omogenei che si compattano in contrapposizione con altri di diversa opinione. Come conseguenza si ha la perdita di fiducia: il sentirsi superiori e costantemente schierati contro un nemico fa perdere la capacità di riconoscere il valore delle differenze e deteriora ogni aspettativa positiva sulla possibilità di discutere. Occorre dunque passare dalla contrapposizione alla considerazione della posizione dell'altro. "Prendere posizione" e arrivare al "prendere in considerazione la posizione dell'altro". Questa modalità corregge i tre aspetti.o. Questo richiede un atteggiamento aperto e rispettoso verso gli altri, così come la volontà di ascoltare e comprendere le loro posizioni. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale rimanere focalizzati sul tema in discussione e riconoscere le posizioni dell'interlocutore come valide e meritevoli di discussione. Questo significa evitare di deviare l'attenzione su questioni personali o irrilevanti e concentrarsi sulle idee e gli argomenti esposti. Inoltre, è importante che entrambi gli interlocutori si riconoscano reciprocamente e le loro posizioni. Questo implica un dialogo costruttivo e un atteggiamento di apertura verso il punto di vista dell'altro. Solo attraverso il reciproco riconoscimento e la comprensione reciproca si può sperare di raggiungere una soluzione o un compromesso. Infine, il risultato di una discussione costruttiva dovrebbe essere una soddisfazione che spinge verso l'alto. Questo significa che la discussione ha portato a una nuova conoscenza o a una prospettiva precedentemente non considerata. Questo può far sorgere un dubbio o aprire nuove possibilità di approccio alla realtà. In conclusione, per evitare litigi e promuovere una discussione costruttiva, è necessario rimanere nel merito del tema, riconoscere le posizioni dell'altro e cercare una soddisfazione che spinga verso l'alto. Solo così si può sperare di raggiungere una riunione di condominio generalizzata, in cui tutti i partecipanti si sentano ascoltati e rispettati.