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La situazione dei media in Norvegia e Svezia

In Norvegia vi è il divieto legislativo di produrre pubblicità che contrasti con la parità tra i sessi. In Svezia, invece, è vietata la pubblicità diretta ai bambini. Anche la gestione della televisione pubblica risponde alla parcellizzazione sociale: si tende a preservare il broadcasting pubblico dal giogo della maggioranza politica, tuttavia rispetto ai sistemi liberali vi è un ruolo più incisivo delle forze politiche organizzate.

La particolare vivacità economica e politica dell'area ha influenzato anche la professionalizzazione: sono stati istituiti compensi necessari alla nascita del giornalista di professione, nell'aria c'è anche una diffusa sindacalizzazione e nascono sistemi di autoregolamentazione. Infatti, in quasi tutti i paesi sono presenti dei Press Council che si occupano di formulare codici etici e vigilare sulla loro applicazione. La professionalizzazione dell'attività giornalistica è influenzata...

Dalla coesistenza diparallelismo politico e professionismo. Dunque, il modello dell'Europa centrosettentrionale o democratico corporativo è caratterizzato dalla coesistenza strutturale delle diverse caratteristiche utilizzate per analizzare i modelli, come dimostra la compresenza di mezzi di informazione commerciali e di quelli legati a organizzazioni sociali o gruppi politici.

1.4.3 Il modello nord-atlantico o liberale

Il modello Nord Atlantico o liberale interessa Gran Bretagna, Irlanda, Canada e Stati Uniti. Questo modello vede il primato di stampa commerciale, un basso livello di parallelismo politico, una professionalizzazione mediamente alta del giornalismo, il prevalere del giornalismo di informazione sulle logiche del commento e un ruolo limitato dello Stato. La diffusione estesa dei giornali a vocazione commerciale si attesta già al finire del diciannovesimo secolo. I giornali possono sostanziarsi grazie agli introiti pubblicitari e in questo modo sono liberi dal

giogo del governo e dei partiti, trasformandosi in voci indipendenti dell'opinione pubblica. Questo però non rappresenta l'insieme Nord Atlantico come un regno della stampa fattuale e libera, gli stessi tabloid, di massa e commerciali per vocazione, rifuggono l'obiettività dellacronaca per eleggersi portavoce della gente comune, spesso utilizzando toni violenti, cedendo al populismo o al sensazionalismo; inoltre la diffusione della stampa è inferiore a quella dei paesi democratico-corporativi, la stampa statunitense non spicca per differenziazione degli orientamenti interni e quella inglese non è estranea alla partigianeria faziosa. Gli Stati Uniti sono considerati la maggiore espressione della televisione commerciale ma le emittenti non hanno un rapporto con la politica così diverso dalle televisioni pubbliche degli altri paesi appartenenti al medesimo sistema. Seppur autonome rispetto alla politica, le emittenti televisive e statunitensi non

sonoestranee al suo controllo, poiché hanno bisogno di licenze governative per trasmetteree hanno quindi interesse a mantenere rapporti non oppositivi con il governo. Glioperatori mediali statunitensi pur dediti ad una professionalità neutrale devonosottostare a forti pressioni commerciali. Negli Stati Uniti sono mancate le importantifratture ideologiche che hanno caratterizzato lo sviluppo politico europeo, in questomodo, l'aspetto politico si è costruito su due grandi partiti dalle tendenze centriste epigliatutto: quando le parti sociali strutturate e rilevanti non pressano il dibattitoesasperando le divergenze è più facile che si affermi una forma di giornalismo in cui illavoro di ricostruzione del significo degli eventi sia dettato da una tendenzialeimparzialità. Nel sistema britannico i partiti sono ideologicamente caratterizzati ecompetono per la maggioranza che consente loro il dominio politico-istituzionale. Il suomodello

bipartitico fai in modo che persistano forme di parallelismo politico, la televisione pubblica tuttavia è all'insegna del pluralismo moderato e mantiene una sua indipendenza. In questi contesti, il bisogno di un'amministrazione neutrale e professionale che gestisse l'economia nazionale instilla nel contesto culturale la nozione del professionismo neutrale come normalità nella gestione degli affari sociali. Le risorse amministrative diventano fonti autorevoli, politicamente neutrali e sono alla base della gestione informativa. Il modello Nord Atlantico o liberale si caratterizza quindi per la dominanza delle logiche di mercato e dei media commerciali.

Capitolo 2 – La comparazione nella ricerca sui media: nodi teorici e revisioni critiche

2.1 Il metodo comparativo nelle scienze sociali e politiche: alcuni riferimenti classici

Il metodo comparativo, grazie al quale si possono confrontare in realtà cross nazionali, può dirci ormai stabilmente.accettato nelle scienze sociali e politiche. Gli studi comparativi chiariscono il significato degli universali sociologici, mostrando l'insieme delle soluzioni che gli aggregati sociali hanno trovato a problemi simili che si presentano in società differenti; molti concetti sociologici sono termini compositi, dunque gli studi comparativi aiutano a tenere sotto controllo le generalizzazioni implicite sottese a tali termini; gli studi comparativi rendono possibile individuare e caratterizzare limiti analitici e consentono di specificare i referenti empirici che aiutano ad identificare strutture sociali dalla definizione non univoca. Gli universali sociologici di cui si occupa la comparazione prendono tipicamente in considerazione una singola issue che si suppone si riscontri in molte società, e cercano di spiegare tale dimensione illustrando come le società abbiano trovato soluzioni adattive ai medesimi problemi. Per essere efficaci, gli studi comparativi devono non solo.limitarsi a mostrare le soluzioni a differenti questioni umane applicate da diverse strutture sociali, ma è evidenziare l'artificiosità delle distinzioni concettuali, impegnandosi costantemente a muoversi avanti e indietro tra le evidenze empiriche e i concetti di riferimento. Gli studi comparativi aiutano a tenere a freno le generalizzazioni, anche se involontario. Inoltre, va ricordato che ogni indagine deve essere necessariamente situata: le strutture sociali si muovono in una propria e peculiare dimensione spazio-temporale. Charles Tilly, autorità indiscussa nell'ambito della comparazione storico-sociale, spiega che quando si è scelto di analizzare le società come cluster spaziali si è avuto un margine di manovra ricompreso entro i seguenti segmenti concettuali: - si è trasformata l'esistenza di grandi gruppi sociali e società da una serie di assunti generali alla risposta, empiricamente fondata, alla domanda "Finoa che punto e sotto quali condizioni si formano tali gruppi?";- si è scelta una singola attività, oppure una relazione come marcatore di un confine sociale e si è lasciata la relazione tra i confini di differenti fenomeni aperta all'indagine empirica;- sebbene si ammetta che le relazioni sociali formino campi continui, per le finalità analitiche e le società sono bloccate all'interno di questi campi.Lo sforzo dello studioso nel dettare l'abbandono del concetto di società come sistema dotati di una propria autonomia a favore di un approccio in cui si preferisce l'idea di relazioni sociali multiple, alcune localizzate, altre di scala globale. Per Tilly la comparazione può assumere diversi profili, imposti dalla condivisione degli elementi, le instances, in analisi della molteplicità delle loro forme, da quella singola (dove tutti i fenomeni hanno proprietà in comune), a quella multipla, (esistono piùforma. Inoltre, le comparazioni valide sono anche orientate verso l'individuazione di proprietà comuni tra fenomeni diversi, la ricerca di variazioni nel carattere e nell'intensità di un fenomeno e l'inclusione di casi diversi in un sistema comune per analizzare le variazioni e le relazioni. Ecco come potrebbe essere formattato il testo utilizzando tag html:

Le comparazioni possono essere effettuate in diversi modi, a seconda degli obiettivi e delle prospettive degli studiosi. In base a queste prospettive (che possono essere considerate come differenti forme di un unico fenomeno), si identificano così quattro differenti percorsi di comparazione:

  1. Individualizzante, in cui ogni caso è percepito come unico, è preso in considerazione un singolo aspetto;
  2. Universalizzante, per cui si cercano di individuare le proprietà comuni ai diversi fenomeni;
  3. Indirizzato alla ricerca di variazioni, nel quale le variazioni del carattere e dell'intensità di un fenomeno permettono di valutare le differenze sistematiche tra fenomeni;
  4. Inclusivo, nel quale i casi differenti, piazzati anche in posizioni geografiche distanti, sono analizzati tramite l'inserimento in un medesimo sistema, analizzando le variazioni e le relazioni rispetto allo stesso.

Lo studioso riassume le opinioni comuni per le quali le comparazioni valide sono incentrate sull'individuazione di diversificazioni: queste stabiliscono un principio di variazione nel carattere e nell'intensità di un fenomeno che presenta più di una forma. Inoltre, le comparazioni valide sono anche orientate verso l'individuazione di proprietà comuni tra fenomeni diversi, la ricerca di variazioni nel carattere e nell'intensità di un fenomeno e l'inclusione di casi diversi in un sistema comune per analizzare le variazioni e le relazioni.

forma, esaminando le differenze sistematiche che intercorrono tra diversi casi. Questo tipo di comparazione ha un vantaggio che l'autore identifica nella parsimonia, una comparazione di successo produce principi estendibili ad altri casi, ma è anche facilmente verificabile o falsificabile o modificabile alla comparsa di nuove evidenze.

Inizialmente la comparazione era più semplice, perché le scienze politiche sociali hanno sovente usufruito di concetti di antica formulazione teorica, ma già con gli anni 70 c'è l'espansione degli oggetti di studio delle discipline sociali, specialmente grazie alla comparsa di forme diverse da quelle tradizionali. Lo spettro della comparazione è destinato a estendersi su scala mondiale e multi area, anche perché non si può porre un limite, non è altrettanto semplice delimitare le unità politiche presenti in specifiche aree geografiche, non solo perché gli Stati stessi sono

unità storicamente dinamiche, ma va ricordato che esistono macro unità (ONG, organizzazioni internazionali...) e micro unità (gruppi etnici o locali) che interagiscono con le entità geografiche istituzionali secondo diversi gradi di significatività. Come spiega Sartori, la soluzione è rappresentata dal ricorso a categorie concettuali che appartengono all'analisi politica tradizionale. Questo allungamento concettuale permette di tenere al riparo le comparazioni dai valori, però ha un effetto boomerang nel momento in cui questi concetti sono trasposti da un ambiente a un altro. Se questi concetti sono impiegati per estendere la copertura analitica, si assiste alla contemporanea perdita di precisione, si rischia di spiegare meno e di spiegare quel poco meno dettagliatamente. Tuttavia, per Sartori, la comparazione globale resta un metodo per validare gli assunti di ricerca, anche considerate le difficoltà riscontrate sul piano della.todo comparativo è un metodo di ricerca ampiamente utilizzato nello studio dei media e della comunicazione. Consiste nel confrontare e analizzare le differenze e le somiglianze tra due o più casi o fenomeni. Il metodo comparativo può essere utilizzato per esaminare una vasta gamma di argomenti, come ad esempio l'analisi dei contenuti dei media, le strategie di comunicazione, l'impatto dei media sulla società, le dinamiche politiche e sociali, e molto altro ancora. Nella ricerca sui media e la comunicazione, il metodo comparativo può essere applicato in diversi modi. Ad esempio, è possibile confrontare i contenuti dei media di diversi paesi per comprendere le differenze nella rappresentazione di determinati eventi o temi. Inoltre, è possibile confrontare le strategie di comunicazione utilizzate da diverse organizzazioni o partiti politici per analizzare le loro strategie di persuasione e di influenza. Per utilizzare il metodo comparativo nella ricerca sui media e la comunicazione, è importante definire chiaramente gli obiettivi della ricerca e selezionare i casi o i fenomeni da confrontare in base a criteri specifici. Inoltre, è necessario raccogliere dati accurati e affidabili per poter effettuare un'analisi comparativa accurata. In conclusione, il metodo comparativo è uno strumento potente per la ricerca sui media e la comunicazione, che consente di analizzare e comprendere i fenomeni politici e sociali in modo approfondito. Utilizzando questo metodo, è possibile ottenere una prospettiva più ampia e una migliore comprensione dei processi di comunicazione e dei loro effetti sulla società.
Dettagli
A.A. 2019-2020
31 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecconimarta96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di storia e modelli del giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bruno Marco.