Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
KPI.
Entrambi i piani hanno una data di inizio e di fine ed un target da raggiungere.
Ma cosa sono i KPI? Si tratta di Key Performance Indicator, indicatori di performance
che servono a capire su cosa fare leva per elaborare un corretto piano marketing.
Analizziamo quelle principali in relazioni a differenti reparti:
Reparto produzione Indice OEE, Numero di pezzi lavorati per turno, Numero
→ →
di pezzi lavorati al giorno...
Assistenza clienti Numero di chiamate al giorno, durata media di una
→ →
conversazione, numero di risposte esaustive ai clienti...
Marketing e distribuzione Costi di marketing per contatto o lead, numero di
→ →
visite ai clienti per settimana, costi progetti SEO e marketing...
Ricerca e sviluppo Numero di progetti di sviluppo valutati positivamente
→ →
all’anno, scostamento tempo di pianificazione progetto e tempo di realizzazione...
Acquisti e gestione materiali Indice di precisione sulle date di consegna,
→ →
numero di audit dei fornitori all’anno, tempo medio dall’ordine alla consegna
della merce...
Sviluppo del personale Numero di misure di sostegno per i dipendenti
→ →
all’anno, numero di dipendenti che lasciano ogni anno, costi di sviluppo del
personale all’anno...
Gestione di progetto Numero di progetti in programma, numero di ore del
→ →
dipendente per il lavoro a progetto, numero di progetti che rientrano nel
budget...
Direzione consiglio di amministrazione Aumento delle vendite all’anno, tasso
→ →
di interesse medio sul capitale preso in prestito, aumento della quota di
mercato...
I contenuti del piano di marketing cambiano a seconda della tipologia di azienda e del
prodotto/servizio che la stessa realizza. Ma, a prescindere da questo, struttura e fasi
del plan sono gli stessi:
Executive summary
1. L’executive summary ha il compito di fornire una
→
panoramica generale dell’intero marketing plan. Può essere definito come un
riassunto in cui vengono messi in evidenza i punti salienti del plan per aiutare i
fruitori ad avere, nell’immediato, un’idea del contenuto del documento;
Definizione degli obiettivi
2. Definire gli obiettivi di un’impresa significa capire
→
come ottenere il vantaggio competitivo attraverso il prodotto/servizio. Gli
obiettivi devono essere strategici, cioè devono rispettare determinati criteri di
efficienza ed efficacia, e operativi, cioè devono rispettare la combinazione tra
minor impiego di risorse e minori costi. Tali obiettivi devono inoltre rispettare lo
standard dell’acronimo SMART:
Devono essere cioè:
Specifici Devono rispondere alle 5W:
→ →
Chi è coinvolto?
→ Cosa voglio realizzare?
→ Quando voglio raggiungere questo obiettivo?
→ Dove si trova il mio obiettivo?
→ Perché l’obiettivo è importante?
→
Misurabili Quali unità di misura verranno utilizzate per determinare se
→ →
l’obiettivo è stato raggiunto? Se si tratta di un progetto che richiede alcuni
mesi per essere completato, allora è importante fissare alcuni “obiettivi
intermedi” più piccoli considerando le attività specifiche da realizzare;
Raggiungibili L’obiettivo è ispirare la motivazione. È necessario
→ →
pensare a come raggiungere l'obiettivo e alla disponibilità di competenze
e strumenti atti a raggiungerlo. Se al momento non li si possiede, si deve
considerare ciò che sarebbe necessario per raggiungerli;
Realistici Sembra utile? È il momento giusto? Questo obiettivo si allinea
→ →
con gli altri? Sono la persona giusta per lavorarci?
Basati sul tempo Chiunque può fissare obiettivi, ma se manca un
→ →
tempismo realistico, è probabile che non li si raggiungerà.
Analisi del contesto
3. La fase di analisi del contesto di riferimento si distingue in:
→
Analisi interna Si analizza la situazione interna all’azienda, le aree
→ →
strategiche di affari, il portafoglio dell’impresa e tutti i fattori che portano
il cliente all’acquisto del nostro prodotto/servizio. Le principali variabili
da tenere in considerazione per un’accurata analisi interna sono:
La strategia di marketing;
→ Organizzazione e sistemi di
→
marketing (→ struttura interna dell’azienda,
quindi il suo organigramma);
Produttività interna;
→ Il reparto di marketing
→
management;
Analisi SWOT Prevede un’analisi
→ →
dei fattori endogeni (in termini di forze o
debolezze) ed esogeni (in termini di
opportunità o minacce).
Analisi esterna Si analizza
→ →
il mercato di riferimento, il target e il ciclo di vita del prodotto. Le
principali variabili da tenere in considerazione per un’accurata analisi
esterna sono:
Analisi del macroambiente;
→ Analisi del sistema competitivo;
→ Analisi PESTEL;
→ Analisi del sistema giuridico/istituzionale.
→ Ricordiamo inoltre che l’analisi del ciclo di
vita del prodotto è fondamentale per capire
quale dovrebbe essere la strategia di entrata
del nostro prodotto/servizio sul mercato di
riferimento (vedi grafico a lato).
Il ciclo di vita di un prodotto può essere
analizzato anche grazie alla matrice BCG
(Boston Consulting Group): questa matrice
mette in relazione la crescita del mercato (a
differenza del grafico precedente che invece
riguarda il prodotto) e la quota di mercato (fatto 100 il mercato, si tratta
della fetta dello stesso che la nostra azienda detiene). Questi fattori
possono essere alti o bassi: se la quota di mercato e la crescita dello
stesso sono alte allora abbiamo a che fare con un prodotto che dobbiamo
assolutamente tenere (per questo è identificato con una stella); al
contrario, se entrambi i fattori sono bassi, abbiamo a che fare con un
prodotto che deve essere dismesso, perché la sua permanenza è
totalmente inutile. Se la quota di mercato è
alta ma la crescita dello stesso è bassa,
allora abbiamo a che fare con le cosiddette
“cash cow”, mucche da mungere, ovvero
con prodotti che dobbiamo continuare a
spremere, cercando di vendere il più
possibile nel minor tempo possibile perché
il mercato non cresce più. In questo caso,
dobbiamo quindi fare leva su pubblicità e
promozione. Infine, se la quota di mercato
è bassa ma la crescita dello stesso è alta,
allora abbiamo a che fare con un prodotto
che dobbiamo cercare di migliorare poiché
il mercato è abbastanza interessante e
dobbiamo rimanerci;
Definizione della strategia
4. La
→
strategia di marketing definisce le modalità attraverso cui l’impresa decide,
all’interno del mercato prescelto, di raggiungere il target attraverso il
prodotto/servizio. Le strategie d’impresa possono essere rappresentate tramite
quella che viene definita piramide delle strategie. In essa, possiamo distinguere
tra tre tipologie di strategie:
Strategie corporate Hanno il compito di selezionare le aree strategiche
→ →
d’affari in cui operare e, in particolare, di individuare le SBU (Unità
Strategiche d’Affari).
Vengono definite dalla
governance d’impresa;
Strategie competitive
→ →
Hanno il compito di
conseguire il vantaggio
competitivo, devono cioè
cercare di far percepire i
prodotti dell'azienda come
superiori a quelli della
concorrenza. Si tratta di
quelle strategie che
riguardano
specificatamente le aree
strategiche d’affari;
Strategie funzionali
→ →
Hanno il compito di
coordinare le singole funzioni aziendali, indirizzandole verso il
perseguimento degli obiettivi (ogni area competitiva ha infatti funzioni
specifiche, quali promozione, vendita e finanza).
Esistono 6 tipologie di strategia, usate in maniera diversa e con obiettivi diversi:
Strategia di concentrazione Si attua quando si vuole penetrare con la
→ →
propria gamma di prodotti nel mercato di riferimento, aumentando la
domanda e le quote di mercato;
Strategia di ampliamento del mercato Si attua quando l’azienda si
→ →
vuole espandere in senso geografico, oppure quando vuole puntare a
nuovi segmenti di clientela;
Strategia di ampliamento del prodotto Si attua quando l’azienda vuole
→ →
ampliare la propria gamma di prodotti per soddisfare nuovi bisogni della
clientela;
Strategia di diversificazione Si attua quando l’azienda decide di
→ →
entrare in nuovi mercati diversi da quello di appartenenza e quando
ritiene necessario ampliare la gamma dei prodotti;
Strategia di integrazione verticale Si attua quando l’azienda vuole
→ →
controllare a monte o a valle parti del processo produttivo, oppure
quando decide di integrare all’interno della sua filiera un’altra azienda;
Strategia di internazionalizzazione Si attua quando l’azienda decide di
→ →
espandere la sua produzione all’estero, distaccandosi dal suo core
business geografico.
Pianificazione delle attività
5. Pianificare le attività all’interno di un marketing
→
plan significa capire come implementare le 7P del marketing. In particolare, si
tratta di prendere decisioni in merito a:
Settore e localizzazione dell’impresa nel mercato;
→ Tecnologie utilizzate per la produzione del prodotto/servizio a livello
→ operativo;
Organizzazione della funzione acquisto, cercando di capire i fattori
→ generali, (quindi che tipologia di acquisto e i fattori preferiti in fase di
acquisto da parte dei clienti);
Logistica in uscita;
→ Marketing e vendite;
→ Post vendita e fidelizzazione del cliente.
→
Attuazione
6. L’attuazione del piano di marketing riguarda la messa in pratica
→
vera e propria delle strategie elaborate dal marketing management. Per
semplificare l’intero processo si rende disponibile l’organigramma d’impresa, un
documento che esplica compiti e mansioni di ogni dipendente;
Misurazione e controllo
7. I sistemi di misurazione e controllo vengono generati
→
post plan di marketing. Lo scopo è quello di analizzare ogni tipologia di attività
presente nel piano al fine di capire cosa è andato bene e cosa no e dove
potenzialmente potrebbero esserci migliorie legate al prodotto o alla strategia.
Quest’operazione è costituita da quatt