Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EFFICIENZA TRANSAZIONALE
Ci dice sostanzialmente che non basta che il mercato mi produca determinati componenti ad un prezzo
più basso perché potrebbero esserci dei costi diversi che io non riesco in qualche modo a calcolare.
Alcuni di questi costi sono stati categorizzati come per esempio:
Costi di agenzia cioè quei costi relativi ai costi di monitoraggio dell’attività delle persone. Questi
- costi ci sono sia all’interno delle organizzazioni sia all’esterno però facciamo un passo indietro
identifichiamo l’efficienza transazionale nelle transazioni di mercato e anche dei costi che servono
poi ad evitare che i mercati falliscano o meglio dei costi di internazionalizzazione delle transazioni.
In altre parole, l’utilizzo del mercato può avere dei costi, per esempio, il costo che mi rubino l’idea o
il costo che mi rubino il prodotto, ecc, ma anche l’utilizzo della gerarchia può avere dei costi. Per
produrre internamente sono necessari costi di transazione o meglio di coordinamento, tra i quali vi
sono i costi di agenzia invece di avere un fornitore che mi vende il prodotto ad un prezzo definito
contrattualmente quindi è chiaro e fissato, avrò delle persone che producono e lavorano per me e
che io devo controllare => ho il dilemma del principal e agent (=modello principale agente), come
faccio a controllare il dipendente? Intanto il contratto di lavoro disciplina le attività che deve e non
deve fare però il suo comportamento non è allineato con quello dell’azienda. (principal=azienda;
agent=dipendente). Esempio generico: il datore di lavoro vorrebbe che il dipendente lavorasse 20
ore al giorno in modo da poter estrarre dai dipendenti il valore massimo possibile mentre il
dipendente vorrebbe lavorare 4 ore al giorno e essere comunque pagato (situazione limite) => si
tratta di comportamenti opposti: la funzione obiettivo del dipendente è di minimizzare il lavoro e il
tempo e massimizzare il compenso, la funzione obiettivo del datore è di massimizzare il lavoro e il
tempo del dipendente riducendo al massimo il compenso. Poi vi è il tema del controllo: come faccio
a controllare che il dipendente stia facendo ciò che deve fare per contratto? C’è il tema
dell’informazione asimmetrica cioè qual è il contributo del singolo dipendente all’attività che viene
svolta => si può sviluppare il classico comportamento opportunistico che l’economia definisce il
free-rider cioè colui che attua un comportamento opportunistico finalizzato a fruire pienamente di
un bene (o servizio) prodotto collettivamente, senza contribuire in maniera efficiente alla sua
costituzione. Questo è il rischio dei costi di agenzia. Ci sono modi per controllare questi costi? Sì, per
esempio, un modo è quello di incentivare gli agenti come aumentare lo stipendio proporzionale ai
risultati che ottiene l’agente, il principal è interessato a raggiungere risultati. In questo modo si
evitano in parte comportamenti opportunistici.
costi di agenzia
(slide) i sono associati ad un utilizzo non ottimale delle risorse umane e ai costi di
- comportamenti
monitoraggio (o hai sistemi di incentivi) necessari per evitare perdite di tempo e
opportunistici.
Interdipendenza tra attività + informazione asimmetrica => qual è il contributo marginale della
team production
singola unità organizzativa o del singolo individuo? Dal possono derivare potenziali
comportamenti opportunistici.
Possibili rimedi contro i costi di agenzia e l'inefficienza sono: È stato dimostrato che aziende molto
ricche inducano i manager ad investire in attività che distruggono valore per gli azionisti, una cosa
che vengono consigliate in aziende è quella di creare del debito. Un’azienda che ha un po’ di debito
spinge i manager ad avere un comportamento più razionale e disciplinato; ovviamente un eccesso
di debito può portare poi ad una sottocapitalizzazione e ad un rischio default. costo di
Oltre ai costi di agenzia, un altro costo importante della gerarchia e dell’organizzazione è il
coordinamento. Costi di coordinamento sono i costi associati al fatto di avere più unità organizzative
sotto il medesimo tetto. È necessario creare un coordinamento tra le stesse, specie se sono attività
limitrofe nel sistema del valore, condividere valori, cultura, routine organizzative, uniformare
procedure, sistemi di incentivazione, di carriera, ecc.
Per esempio, immaginiamo un’azienda che produce biscotti ma decide di integrarsi verticalmente
- quindi non solo produce biscotti ma produce anche farine e poi non solo produce ma decide anche
distribuire direttamente => è evidente che se producesse solo biscotti avrebbe solo un insieme di
attività che possono essere supervisionate da un direttore generale ma se decido di entrare nel
settore della distribuzione avrò un’altra serie di attività le quali devono essere in qualche modo
coordinate con l’attività di produzione e => c’è bisogni di ulteriori costi di coordinamento cioè
qualcuno che si occupi di mettere assieme le attività che tendenzialmente non sono attività che
stanno sotto il medesimo tetto => è necessario creare un coordinamento tra queste attività perché
essendo diverse => produzione e coordinazione, devo capire se sono compatibili anche dal punto di
vista organizzativo, delle routine, delle procedure, degli incentivi.
Riassumendo: all’interno dell’organizzazione io ho due tipi di costi che si chiamano costi
amministrativi o costi di coordinamento ma sono principalmente i costi di agenzia e i costi di
coordinamento. => ogni organizzazione è gravata da questi costi e si dice che il costo di mettere
più unità organizzative sotto lo stesso tetto dovrebbe essere più che compensato dal guadagno che
ne deriva affinché abbia senso fare un’attività di integrazione verticale.
Non solo l’organizzazione è gravata da costi ma anche il mercato: l’utilizzo del mercato può avere
costi di transazione
dei costi cioè si parla di in senso proprio cioè transazione = scambio.
Costi di transazione. Come possiamo definirli? Sono semplicemente i costi associati intraprendere
uno scambio cioè una transazione con un operatore economico. Se l'operatore economico è
all’interno dell'impresa, si ricade nella fattispecie dei costi di coordinamento. Se sono all’esterno
dell’impresa si definiscono costi di transazione. La differenza tra i due è che io all’interno
dell’impresa ho un’autorità regolatrice ovvero la gerarchia che conferisce autorità, il capo è il
direttore gerarchico che può dire cosa fare ai dipendenti, l’autorità è data dal ruolo; mentre al di
fuori dell’impresa non c’è più l’autorità ma c’è il mercato e sono molto più soggetto a fregature.
Un coordinamento può essere necessario anche tra operatori economici diversi. Si pensi ad esempio
alle consegne JIT (=just in time) nei supermercati o la consegna di componentistica nell'industria
dell'auto.
Un coordinamento ancora maggiore necessario quando i processi produttivi hanno caratteristiche
tali che devono essere sincronizzati con grande precisione.
Ma la maggior parte dei costi di transazione non derivano dal coordinamento bensì derivano dalla
possibilità di comportamenti opportunistici. Questi ultimi avvengono quando vi è coinvolta una
risorsa o un know-how specialistico e il coordinamento può generare una fuga di informazioni
questo è un motivo per cui si esternalizzano le parti del prodotto meno importanti ma si
mantengono all’interno dell’azienda quelle più importanti.
Esempio: Benetton ha una larghissima rete di subfornitori ma centralizza la tintura dei tessuti, la
scelta dei colori, il design e la preparazione dei modelli. oppure Coca Cola fa imbottigliare da
imbottigliatori esterni ma la formula del concentrato e tenuta in una cassaforte nella sede di
Atlanta.
=> La maggior parte delle imprese esternalizzano quelle fasi di produzione per le quali non è
coinvolto un know-how cruciale per l’impresa per il pericolo di divulgazione del know-how.
I costi di transazione li possiamo definire come i costi necessari per lo scambio di un bene che
vanno al là del suo prezzo di vendita => il costo di un bene alla fine non è solo il prezzo perché di
fianco al prezzo potrebbero esserci una serie di altri costi che non sono segnalati dal prezzo, per
esempio, i costi per la due diligence cioè per capire se la controparte è affidabile oppure no, i costi
per scrivere i contratti, i costi per prevenire l’opportunismo della controparte.
Le fonti dei costi di transazione possono essere:
Il fatto che è impossibile scrivere dei Contratti incompleti => i contratti sono per definizione
o incompleti perché c’è:
Razionalità limitata (cioè i consumatori sono dei soggetti razionalmente limitati cioè
l’essere umano non è un soggetto massimizzatore di utile a tutti i costi nel senso che
se mi vengono sottoposte un certo numero di scelte non è che scelgo
necessariamente la più conveniente ma mi fermo alla prima che mi piace)
Poi spesso c’è dell’informazione asimmetrica
Oppure semplicemente c’è complessità (ad esempio quando le circostanze sono
complesse che effettivamente è difficile misurare la performance)
Limitazioni del diritto commerciale cioè che il diritto non ci consente di scrivere dei contratti
o perfetti perché ci sono sempre
Circostanze non previste e imprevedibili che possono emergere (come il covid o la
guerra in Ucraina)
Impossibilità di scrivere contratti perfetti
l’opportunismo
Importante fonte dei costi di transazione è “se qualcuno ha l’occasione per
o fregarti e farla franca, lo farà” in un mercato popolato da squali ognuno dovrà badare a sé
stesso => si deve cercare di limitare l’opportunismo della controparte.
Si possono attuare Investimenti specifici cioè: localizzazione degli impianti; impianti e
o macchinari dedicati; personale dedicato. gli investimenti specifici rappresentano barriere
all’uscita della transazione (caso Taco Bell) Una volta fatti questi investimenti sono un po’ in
balia della controparte perché questi investimenti rappresentano per me una barriera all’uscita
della transazione.
Taco Bell e il problema della dipendenza
Alla fine degli anni Ottanta e all'iniz