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Russia: una disgrazia per l'unità storica e spirituale

Russia, appartenenti ad un unico spazio storico e spirituale, è una disgrazia visto che la condizione naturale della loro unità è stata modificata da agenti esterni che hanno sempre avuto questo come obiettivo. Conclude dicendo che nel progetto anti-russo non c'è posto per un'Ucraina sovrana né per le forze che proteggono la sua indipendenza.

Per quanto riguarda i rapporti russi:

  1. Con l'UE, sappiamo che la Russia recentemente aveva provato a riaprire i negoziati per il Nord Stream 2, ma che Francia e Germania non erano favorevoli, quindi Mosca ha deciso di rendere pubblica la corrispondenza diplomatica.
  2. Con gli USA invece si è provato a dar vita ad un trattato con clausole che prevedevano l'impegno statunitense di non ammettere alla NATO paesi dell'ex URSS e a non stanziare forze in aree considerate vitali per la sicurezza russa, proposta che ovviamente è stata respinta da Biden. Questi tentativi vanivolevano.

Più che altro dimostrare che l'occidente non fosse disposto a negoziare sulla sicurezza- Con la Cina le cose sono andate meglio, infatti Putin e Xi nel 2022 hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale si pronunciava una molteplice condanna ai paesi occidentali:

  1. Realpolitik = alcuni attori continuano a perseguire con l'uso della forza per affrontare problemi internazionali anche in maniera unilaterale, interferiscono negli affari interni degli stati, ne violano diritti e interessi
  2. Valori = Cina e Russia si considerano potenze globali con a cuore le tradizioni democratiche e il loro rispetto, affermando che i tentativi egemonici di imporre ad alcuni stati i propri standard democratici rappresentano gravi minacce per la pace globale
  3. Sicurezza = la Cina si trova d'accordo con la Russia sulla preoccupazione per la sicurezza internazionale, sostenendo però che nessun paese possa assicurarsi la sicurezza a spese di altri paesi
  4. Opinione pubblica

Da 30 anni la Russia tentava di trovare un accordo con i paesi guida della NATO per evitare l'espansione dell'organizzazione in Ucraina, ma per quanto riguarda il Donbas e la sua indipendenza la frammentazione e la divisione all'interno della Russia era altissima. L'unico elemento che tiene insieme l'opinione pubblica (forse era il vero obiettivo di Putin?) è che una Russia sconfitta sarebbe vittima di una punizione molto severa da parte dell'occidente. L'amicizia tra Russia e Cina non sappiamo come abbia influito sulla decisione dell'operazione speciale, sicuro è il fatto che quando Putin dichiarò il riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, il sostegno della Cina era dato per scontato dal leader russo.

3) I sonnambuli: UE e USA- Nemmeno dopo il dibattito sull'ammissione alla NATO la questione ucraina è divenuta un fattore importante della politica estera di UE e USA- La strada della diplomazia

ormai era stata abbandonata perché inutile e l'intervento militare era stato escluso, quindi rimaneva solo l'arma delle sanzioni: già nel 2013 gli USA le avevano applicate nei confronti della Russia, quindi rincararono la dose l'anno successivo insieme ai membri dell'UE. La Russia ha sempre contestato l'applicazione delle sanzioni, ritenendole ammissibili solo se comandate dall'ONU o dalla WTO, ma in questo ha peccato di ipocrisia, in quanto a sua volta le aveva applicate nei confronti della Georgia e della Turchia, e inoltre decise di rispondere a USA e UE intraprendendo la strada delle contromisure. Dopo il 2014, UE e USA hanno però differenziato la propria politica di sanzioni. Gli USA hanno continuato con un crescendo di misure che andavano oltre la composizione del conflitto del Donbas (intervento russo in Siria, pratiche commerciali e finanziarie illecite, sicurezza informatica, violazioni dei diritti umani, Nord Stream).

2…) + i vincoli peril contrasto alle attività antiamericane erano molto rigidi, quindi le sanzioni ai danni della Russiaerano difficilmente modificabili nel tempo + applicazione di sanzioni secondarie che colpivano chistabiliva rapporti con la Russia 2) l’UE invece vedeva un partner commerciale importante nellaRussa, quindi non aveva nessun interesse a destabilizzarla, perciò le sue sanzioni sono state legatesolo alle specifiche questioni ucraine. L’elemento delle sanzioni ha messo in luce tutte le divisionipresenti all’interno dell’unione + le sanzioni venivano rinnovate periodicamente + solo nel 2022 haadottato misure finanziarie contro persone fisiche o giuridiche che aggirano le sanzioni,introducendo il criterio della extraterritorialità delle sanzioni le sanzioni in generale hanno avutoscopi molteplici come infliggere danni all’economia, limitare il potenziale militare, favorire uncambio di regime, facilitare la

Soluzione pacifica delle controversie - Le sanzioni avanzate contro la Russia sono state analizzate per cercare di capire quale possa essere la loro efficacia: dal 2014 la Russia è stata in grado di prepararsi alle sanzioni con una strategia di sostituzione delle importazioni e di nuova destinazione delle esportazioni, servendosi di paesi ombra per aggirarle e, maldestramente, depositando centinaia di bilioni di dollari in banche occidentali che poi sono stati sequestrati.

1) Questione economica = possiamo quindi sicuramente dire che per i prossimi anni la Russia soffrirà una inevitabile regressione tecnologica dell'economia, ma è indubbio che sanzioni più efficaci in campo finanziario ed energetico, intraprese dopo l'invasione dell'Ucraina, abbiano peggiorato ulteriormente la crisi che si protraeva dal 2008. Per il momento, la Russia non è in ginocchio, in quanto il consenso interno tiene e il boom dei prezzi energetici è favorevole.

al paese, ma è difficile prevedere come la Russia sostituirà la cooperazione economica con i paesi occidentali o quanto i problemi economici derivino effettivamente dalle sanzioni e non dalla mancanza di riforme interne

2) questione politica = i problemi economici interni alla Russia e la contenuta caduta del livello della vita non hanno minato il consenso passivo alla guerra, a farlo sono state piuttosto le prime sconfitte militari e la successiva mobilitazione parziale dei riservisti: sondaggi del 2022 dimostrano come i cittadini russi a favore dell'apertura di trattative di pace abbiano superato per la prima volta le percentuali di coloro che sono a favore della continuazione delle attività belliche, e questa tendenza è riscontrabile soprattutto tra i giovani

la conclusione momentanea sul tema delle sanzioni è che sanzioni prive di chiare finalità e di meccanismi per una loro rimozione in caso di futuri accordi, hanno ottenuto finora

Risultati ambigui e limitati. Questo non sta a significare che siano sbagliate, ma che per essere efficaci devono essere accompagnate dall'uso di altri strumenti, a partire dalla diplomazia per arrivare alla pressione militare.

Il Cremlino ha reso più profonda la distanza con l'occidente tramite la propria uscita dal Consiglio d'Europa, dalla Corte europea dei diritti umani e dal Processo di Bologna (è un imponente processo di armonizzazione dei vari sistemi di istruzione superiori europei iniziato nel 1999 dai ministri di 29 paesi europei). Parlando di sanzioni, possiamo dire che le più inaspettate da parte russa sono state sicuramente quelle europee, anche se i cambiamenti più drastici nei rapporti con la Russia sono stati ottenuti non tanto grazie alle sanzioni, quanto ai rapporti bilaterali:

  1. Germania = ha abbandonato la politica del "cambiamento attraverso l'interrelazione" che da tempo aveva dato segni di cedimento nei risultati.
incompletezza, in quanto non tiene conto delle dinamiche interne alla Russia e delle sue politiche estere. Inoltre, l'UE non è l'unico attore internazionale che ha adottato una posizione critica nei confronti della Russia, ma ci sono anche altri paesi e organizzazioni che hanno preso misure simili. Pertanto, è importante considerare una prospettiva più ampia quando si valutano le relazioni tra Russia e UE.una contraddizione relativa ai rapporti con la Russia, infatti la situazione viene definita come una sfida strategica che richiama l'UE a rafforzare la capacità di resistenza dei propri vicini europei e a contrastare l'azione di destabilizzazione della Russia in Ucraina a impegni così poco specifici non può che mancare il seguito di una precisa scelta politica. All'interno del documento convivono infatti la "vecchia Europa" potenza normativa e sicura di poter imporre la propria visione alla Russia e la "Nuova Europa" composta da paesi ex sovietici che considerano il contenimento della Russia il primo compito dell'Unione- Negoziati per il Donbas in pochi hanno puntato sulla loro effettiva risoluzione positiva, quindi nel 2015 il ministro degli esteri tedesco Steinmeier ha proposto la formula che prevedeva l'entrata in vigore dello status speciale delle repubbliche secessioniste del Donbas solo dopo il

Riconoscimento della legittimità delle elezioni locali da parte dell'OSCE (organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) + Zelensky chiese ulteriori garanzie, tra cui il ritiro delle truppe russe e delle milizie filorusse dal Donbas prima delle elezioni locali: richiesta che era stata creata per essere rigettata, dato che Mosca non ammetteva di avere soldati nella regione e quindi di non poterli rimuovere se non vi si erano stanziati all'interno del documento di strategia globale, l'UE si è impegnata ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti nell'area ex sovietica. Per 20 anni l'UE si è limitata però ad un'azione passiva nei confronti dei tentativi di Mosca di estendere la presenza russa, che è stata ribaltata quando dal 2014 l'Ucraina è diventata il banco di prova per le istituzioni europee di svolgere un ruolo attivo: questo

È stato fatto con l'entrata in vigore nel 2017 dell'association agreement, con l'introduzione di un nuovo regime dei visti tra Ucraina e UE, con l'assistenza sociale ed economica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
25 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emmag19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Soave Paolo.