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TEORIA SU COME I CONFLITTI DEGENERANO IN GUERRA (1996)

The clash of civilisation

Molto spesso si dà una lettura riduttiva di Huntington. Il titolo dice — secondo alcuni

Huntington parla solo dei con itti fra civilizzazioni diverse (intercivilizzazione). Egli in realtà parla anche dei

con itti all’interno di una stessa civilizzazione (infracivilizzazione). Huntington non riscontra una preponderanza

di una tipologia sull’altra. i con itti siano la causa delle guerre.

Huntington sostiene che Dopo l’89, i con itti destinati a degenerare in

guerre sono di due tipi:

- intercivilizzazione — oppongono nazioni diverse di diversa civilizzazione. Due categorie;

- coinvolgono solo gli attori locali (israeliani e palestinesi, induisti e buddhisti in Sri Lanka);

- coinvolgono i governi occidentali e altre nazioni (come in Bosnia, Afghanistan, Iraq, …)

- Infracivilizzazione (guerre in Africa, tra sunniti e sciiti, tra Russia e Ucraina) oppongono nazioni della stessa

civilizzazione.

In comune hanno il con itto di identità. Page 18 of 89

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escalation,

Le guerre inter-civilizzazione sono più pericolose per il rischio di collegato al potenziale intervento

leader

militare di ogni di civilizzazione. ESEMPIO guerra in Bosnia, con timore che la Germania e la NATO

intervenissero a anco della Croazia, l’Egitto, l’Iran e l’Arabia saudita a anco dei musulmani, e la Russia a anco

dei Serbi. TEORIA SULLA DEGENERAZIONE che ha trovato evidenza empirica: le guerre d’identità continuano

(a.e. in Africa) senza rischi di coinvolgimento di altri Stati.

TEORIA SULLA COOPERAZIONE;

sull’analisi delle organizzazioni regionali,

Questa teoria si basa come l’UE, il Nafta (Canda, Usa, Messico), il

Mercosur (Argentina, Paraguay, Uruguay), l’Asean (Indonesia, Filippine, Cambogia, Birmania ecc.: 10 paesi).

paesi della stessa

Huntington sostiene che avranno un successo maggiore quelle che comprendono

civilizzazione, mentre quelle pluri-civilizzazione falliranno. È una teoria eccessivamente rigida: solo l’UE infatti ha

leader

raggiunto un’integrazione signi cativa, e non comprende nemmeno proprio il della civilizzazione

occidentale (USA)

Secondo questa teoria, l’UE e il Mercosur sono destinate ad avere successo; il NAFTA in realtà è

un’organizzazione inter-civilizzazione, poiché il Messico appartiene alla civilizzazione sudamericana; l’Asean è

pluri-nazionale con Paesi sinici, Paesi medio-orientali, ecc.

È una teoria molto debole perché;

1. l’Unione Europea ha raggiunto un’integrazione signi cativa, ma che non comprende il leader della

civilizzazione occidentale, gli Usa;

2. il Mercosur non sembra ad uno stadio più avanzato di cooperazione di altre organizzazioni che includono

paesi di più civilizzazione, come l’Asean e il Nafta, e inoltre non tiene conto dei paesi andini;

3. nel Nafta, il Messico, latinoamericano anche se geogra camente vicino agli Usa, fa parte della civilizzazione

sudamericana, e non un paese in via di transizione dal sud americana alla civilizzazione occidentale.

TEORIA SULL’ORDINE/PACE INTERNAZIONALE;

come si arriva alla pace? messa in pericolo dai tentativi

1. Rispetto delle reciproche sfere di in uenza — la pace, secondo Huntington, è

di alcuni stati (soprattutto quelli occidentali) di esportare i propri valori ad altre civilizzazioni.

Huntington si contrappone ad Ikenberry e ad altri studiosi che promuovono l’ordine mondiale. Se l’occidente

tenta di esportare i propri valori (democrazia; rispetto dei diritti umani, ecc) nell’islam, nella civilizzazione

Sinica o in quella dell’est-europa ortodosso, ciò provocherà con itti/sentimenti identitari con rischio di guerra.

riforma del Consiglio di sicurezza dell’ONU

2. Propone una organizzato su base culturale e fondato

sull’assegnazione di un seggio permanente a USA, UE, Ruddia, India, Cina, Giappone, un Paese dell’America

Latina, uno dell’Africa e uno musulmano. Questo per scongiurare tali tendenze con ittuali.

Anche questa teoria è convincente no a un certo punto: la riforma del CDS è di cile da realizzare; inoltre, anche

se l'occidente non esportasse i propri valori, è molto probabile che i vari con itti locali continuerebbero a

degenerare in guerre.

TESI DI TIPO SOCIOLOGICO;

RAPPORTO TRA MODERNIZZAZIONE SOCIO-ECONOMICA E I PROCESSI DI GLOBALIZZAZIONE E

OCCIDENTALIZZAZIONE;

Secondo Huntington l’omogeneità è superiore fra i valori delle società tradizionali, dove troviamo organizzazioni

basate sulla famiglia, sulla gerarchia di potere sull’ordine sociale (società patriarcale), economia orientata alla

produzione agricola, …

Le società moderne sono invece molto diverse, e ciò è da imputare al processo di modernizzazione. Tutte le

civilizzazioni tendono a modernizzarsi, e soprattutto quelle con una più alta identità lo fanno mantenendo i propri

valori. Basta guardare alle espressioni artistiche — lo stile narrativo dei giapponesi è diverso da quello

occidentale; abbiamo spaccati e modalità diverse di percepire l’esistenza.

TESI SULLA GLOBALIZZAZIONE;

modernizzazione positivo. negativo globalizzazione,

Huntington vede la in modo Vede invece in la come

pressione che porta ad approfondire le di erenze culturali.

Questo processo sarà più accentuato, secondo Huntington, se l’occidente tenterà di far coincidere la

modernizzazione con l’occidentalizzazione.

Qualora l’occidente continuasse a tentare di esportare i propri valori, come la democrazia, si svilupperanno

fondamentalismi religiosi.

grandi con itti, in particolare movimenti antioccidentali e i In qualche modo è

simpatetico con una visione della globalizzazione in cui ciascuna civilizzazione segue il proprio percorso.

Huntington sostiene che la di usione di certe prassi, come la lingua inglese, non possa essere vista come

occidentalizzazione. Si parla di occidentalizzazione solo quando si traspongono i valori. Page 19 of 89

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Il processo di occidentalizzazione sarebbe un fenomeno di super cie che riguarda un’élite che rappresenta solo il

2% della popolazione mondiale, soprattutto i non occidentali che vivono negli USA o in europa. Si tratta di una

presunta occidentalizzazione poco di usa perché gran parte della civilizzazione mondiale continua ad identi carsi

nei valori delle proprie civilizzazioni: Giappone, la Cina e altri paesi del sud est asiatico non si stiano

occidentalizzando, anche se si stanno aprendo al libero mercato, in quanto non ricorrono al Fondo Monetario

(tranne le Filippine, non a caso di religione cristiana).

(non tutti i sociologici sono d’accordo su questo; non a caso è qui che si snoda il dibattito tra culturalisti e

universalisti, i quali invece dicono che la modernizzazione porta ad una occidentalizzazione).

CRITICA; Tuttavia, è un punto molto debole perché dovremmo avere lo sviluppo dei fondamentalismi anche nel

buddismo, nell’induismo, in Sudamerica, che non sono presenti: H. non spiega perché il fondamentalismo

religioso si sia più di uso in alcune civilizzazione, come l’islamica che è la meno modernizzata, che in quelle

orientali.

*Per questo, lo sviluppo dei fondamentalismi si capisce pi con la teoria di Galtung, che li riconduce alla

cosmologia dei principi della conoscenza: le cosmologie aristoteliche occidentali, condivise dall’islam, spingono

al manicheismo, mentre quelle taoistiche orientali favoriscono la dialettica.

TESI SUL DECLINO DELL’OCCIDENTE; leader

Huntington teorizza il declino dell’occidente, che rimarrà la civilizzazione più potente solo qualora il suo

country).

(USA) abbandonerà le pretese di trasformarsi in un’entità multiculturale (cleft

Secondo Huntington, le due civilizzazioni in ascesa sono quella Sinica e quella islamica. La seconda è indebolita

dall’assenza di uno stato guida, ma è ra orzata dalla crescita demogra ca. L’ascesa dei paesi giapponesi e

cinesi è sia demogra ca che economica, ma solo la Cina è entrata in con itto con l’occidente, poiché la IIGM ha

posto il Giappone in condizione di sudditanza verso gli USA.

Il quarto dibattito delle RI: universalisti e culturisti

Negli anni ’90, gli idealisti liberali continuano a scrivere: ci si chiede se vi sia un quarto dibattito dopo l’89

tra realisti e liberali, in particolare tra Mearsheimer e i realisti neoclassici vs i liberali razionalisti e i ri ettivisti

di Inkeberry o Wendt. la teoria che fa più successo è quella

Nel frattempo, in realtà, al di là dei circuiti accademici politologici,

di Huntington: non c’ un vero e proprio quarto dibattito tra correnti,

per questo, e ettivamente quanto

The Crush of Civilizations,

piuttosto uno legato alle tesi di Huntington del saggio che coinvolge anche

realisti e liberali. dibattitto che oppone sostenitori e oppositori dei fattori culturali,

In particolare, si crea un dove non

sono più centrali le vecchie divisioni tra realisti e liberali. I due schieramenti del dibattito sono:

I culturalisti divisioni culturali accentuano la

I. (caposcuola Huntington) secondo cui le

̀

con ittualità a livello internazionale: accentuano la visione con ittuale delle relazioni

internazionali, basata sui valori (soprattutto occidentali contro l’islam).

Huntington, per cos dire “sceglie” Wendt e il suo ri ettivismo sociologico: infatti, pur partendo da

assunti diversi, entrambi arrivano al risultato di una politica internazionale basata sui valori, le

ideologie, e quindi con ittuale.

Gli universalisti politica mondiale e gli attori internazionali si dirigono verso

II. a ermano che la

un’omologazione grazie alla globalizzazione e al ra orzamento dell’ordine mondiale. Il loro

esponente principale Inkeberry, che negli anni ‘90 teorizzava l’importanza dell’ordine mondiale

̀

(che si deve realizzare non grazie alla volontà degli Stati, ma attraverso un processo inerziale e non

intenzionale verso la pace e il libero mercato).

La rilevanza dei con itti culturali, e il sopravvento dei culturalisti, si è materializzata nelle guerre nazionaliste

degli anni ’90 (in est Europa, Africa, Asia), nella radicalizzazione del fondamentalismo islamico con gli

attentati di Al Qaeda o con quelli dell’Isis; mentre la visione universalista ha ripreso il sopravento dopo il

2018, quando Al Qaeda e Isis sono state ridimensionate.

LA POLITICA ESTERA Page 20 of 89

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LE TEORIE SULLA POLITICA ESTERA;

LA DEFINIZION

Dettagli
A.A. 2022-2023
89 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottadeflorian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Fossati Fabio.