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UNA GUERRA DI BATTAGLIE/IL CONFLITTO NELLO SCENARIO EUROPEO
Nel 1756, la guerra non iniziò subito in Sassonia, ma nelle Isole Baleari (arcipelago
spagnolo nel Mar Mediterraneo). Il duca di Belle-Isle, comandante dell’esercito francese,
decise di invadere l’Inghilterra e attaccare l’isola di Minorca. Ad aprile, una forza francese
arrivò alle Baleari con circa 15.000 soldati e assediò il forte St. Philip, sulla base inglese di
Port Mahon. Gli inglesi tentarono di liberare la zona con una flotta di 17 navi, ma furono
sconfitti in battaglia il 10 maggio. L’assedio francese continuò fino alla resa inglese del 28
giugno. Dopo la sconfitta, l’ammiraglio britannico fu processato e condannato a morte per
non aver fatto abbastanza. Il 18 maggio 1756, la Gran Bretagna dichiarò ufficialmente
guerra alla Francia. In questo periodo Federico II della Prussia invase la Sassonia.
L’obiettivo era infliggere un colpo decisivo all’Austria. A settembre, Federico marciò su
Dresda e saccheggiò l’archivio di Sassonia per trovare prove contro l’alleanza antiprussiana
e cominciò a sfruttare economicamente il territorio, prelevando fondi e manipolando la
moneta polacca. Per accerchiare l’esercito sassone, Federico inviò truppe in Boemia e
Moravia, e il 13 settembre dichiarò guerra a Maria Teresa, regina di Ungheria e Boemia.
Anche l’Austria si preparava militarmente, schierando due armate in Boemia. Il 1° ottobre, ci
fu un primo scontro con i prussiani, la prima grande battaglia in Europa. Questa prima
battaglia venne vinta dagli austriaci il quale unico successo fu impedire ai prussiani di
stabilire i loro quartieri invernali in Boemia. Il 17 ottobre, le forze sassoni si arresero. La
maggior parte dei soldati sassoni fu costretta a unirsi all’esercito prussiano. Federico aveva
disposto truppe in Prussia orientale e in Pomerania, preparandosi a un possibile attacco
russo. Tuttavia, nell’estate del 1756, la Russia non sembrava pronta a lanciare un’offensiva.
A dicembre Federico venne a sapere che la Russia si era alleata con la Francia e l’Austria e
avrebbe inviato 100.000 soldati. Il 2 febbraio 1757, la Russia firmò un accordo con l’Austria,
consolidando l’alleanza franco-austriaca. Nel frattempo, anche Francia e Austria
rafforzarono la loro alleanza offensiva. La Francia puntava a prendere il controllo dei Paesi
Bassi austriaci, una zona strategica contro l’Inghilterra. Nel maggio del 1757, fu firmato un
nuovo trattato di Versailles che impegnava la Francia a mobilitare un esercito di 105.000
uomini e a finanziare l’Austria con 12.000 fiorini. La pressione contro la Prussia aumentò
ulteriormente quando la Svezia, nel 1757, firmò un trattato con l’Impero, impegnandosi a
intervenire contro Federico II per proteggere l’ordine imperiale. Nel settembre del 1757, la
Svezia invase la Pomerania prussiana e il 22 settembre aderì ufficialmente all’alleanza
franco-austriaca.
Dopo aver consultato i suoi generali scelse di non difendersi, ma di lanciare un attacco
preventivo,iniziò l’invasione della Boemia con l’obiettivo di arrivare a Praga. Il 21 aprile, a
Reichenberg, ci fu uno scontro minore tra l’esercito prussiano del duca di Bevern e quello
austriaco del conte di Königsegg, con i prussiani che riuscirono a disorganizzare le forze
austriache. Il 6 maggio, i prussiani riunirono il loro esercito vicino a Praga, ottenendo così
una superiorità numerica rispetto agli austriaci, che non erano riusciti a radunare tutte le loro
truppe.
Secondo la sua filosofia di guerra, che sosteneva che le guerre vittoriose dovessero essere
“brevi e dinamiche”, Federico II cercò un confronto decisivo. La battaglia iniziò alle sette del
mattino, ma non portò a un risultato decisivo. Entrambi gli eserciti subirono gravi perdite.
Dopo cinque ore di battaglia, i prussiani vinsero e gli austriaci si ritirarono dietro le mura di
Praga. La battaglia di Praga è una delle più sanguinose del Settecento. Per rendere la
vittoria decisiva, Federico doveva ora occupare le truppe a Praga. Tuttavia, l’esercito
prussiano non era pronto per l’assedio, ma alla fine di maggio iniziò il bombardamento.
Nel frattempo, i francesi, provenienti dall’Hannover, avevano occupato Colonia, e le truppe
russe stavano avanzando dalla Prussia orientale. Sembrava che i prussiani stessero per
vincere, ma gli austriaci lanciarono un potente attacco di cavalleria che sconfisse l’esercito
prussiano. Federico fuggì verso Praga, dove fu costretto a terminare l’assedio. A Praga le
truppe francesi si unirono alle truppe già presenti sul territorio. Il nuovo esercito unito,
comandato da Carlo di Lorena, inseguì i prussiani, costringendo Federico a ritirarsi in
Sassonia.
La vittoria di Kolín in Austria fu celebrata con grande entusiasmo, e l’imperatrice Maria
Teresa fondò l’Ordine di Maria Teresa, definendo la battaglia come “il giorno di festa della
monarchia”. Successivamente, Federico si spostò verso ovest per affrontare i francesi che
entro la metà di aprile costrinsero le truppe prussiane a ritirarsi fino a Bielefeld. I francesi
iniziarono a conquistare, arrivando nelle zone britanniche, e prevalsero. Tra l’8 e il 10
settembre 1757, venne firmata la convenzione di Klosterzeven, che garantiva ai francesi il
controllo sulla maggior parte dei territori occupati e vincolava le truppe hannoveriane alla
regione intorno a Stade. Nella Prussia orientale, si avvicinava lo scontro tra l’esercito
prussiano e l’esercito russo. I russi, con 88.000 uomini divisi in tre colonne, puntavano su
Königsberg, Memel e a interrompere le comunicazioni con la Pomerania. I russi mostrarono
grande resistenza e una potente artiglieria. Sebbene i russi avessero vinto, la scarsità di
rifornimenti li costrinse a ritirarsi prima su Tilsit e ad abbandonare la Prussia orientale.
Il 22 settembre, rafforzata dalla vittoria russa, la Svezia alleò con Francia e Austria, iniziando
l’offensiva contro la Pomerania con un esercito di 25.000 uomini. Il 14 settembre 1757,
l’imperatore Francesco I ordinò a Federico di non interferire con la Sassonia, minacciando di
escluderlo dall’Impero. Il 10 gennaio 1757, a Ratisbona, la dieta imperiale decise di bandire
Federico e di formare un esercito imperiale sotto il feldmaresciallo Giuseppe Federico di
Sassonia. Un nuovo scontro si attuò, che vedeva la Prussia contro l’esercito
franco-austriaco che venne vinto dalla Prussia.
Lo scontro di fanteria durò pochi minuti. La vittoria di Rossbach non solo fu un successo
militare, ma ebbe anche un grande impatto mediatico in Europa. L’esercito prussiano,
rafforzato dai soldati che avevano vinto a Rossbach, si preparò alla battaglia decisiva, la
situazione era ormai “vincere o morire”. Il 5 dicembre, Federico scontrò le forze austriache
che non si aspettavano di combattere in inverno. La battaglia finì con l’arrivo del buio. Gli
austriaci tentarono di fuggire oltre il fiume Weistritz, ma i prussiani, stanchi, dovettero
interrompere l’inseguimento. Alla fine della battaglia, i prussiani cantarono il “Nun danket alle
Gott”, che divenne un simbolo del militarismo prussiano. Nel 1758, con un maggiore
coinvolgimento degli inglesi, ci furono sviluppi nuovi. Il 25 agosto prussiani e russi si
affrontarono in una delle battaglie più sanguinose della guerra dei Sette anni. I prussiani
tentarono un attacco di fianco, che però si trasformò in uno scontro frontale. Il giorno
successivo ci furono nuovi scontri, ma alla fine gli eserciti si ritirarono, creando un dibattito
sulla vittoria. Entrambe le parti dichiararono di aver vinto. La battaglia di Zorndorf divenne
così un esempio di quelle combattute nel Settecento: tante vittime, ma senza effetti decisivi
sulla guerra. A causa dei problemi di rifornimento, l’esercito russo dovette ritirarsi. Il 14
ottobre 1758, Daun attaccò di sorpresa l’accampamento prussiano a Hochkirch. I prussiani
si trovarono a combattere casa per casa, subendo pesanti perdite: 9.000 morti, contro 7.000
austriaci. Nel marzo del 1758, gli inglesi, dopo aver conquistato Emden, firmarono
un’alleanza con la Prussia, impegnandosi a supportarla sia via mare che via terra. Con
questo alleato, l’esercito prussiano avanzò rapidamente. I francesi si ritirarono. Il 23 giugno, i
francesi furono sconfitti perdendo circa un quinto del loro esercito.
La marina britannica continuò i suoi attacchi alla costa francese. Un obiettivo principale era
impedire che i francesi trasferissero truppe oltreoceano. L’ammiraglio francese de La Clue,
con una flotta, tentò di navigare verso il Canada, ma gli ammiragli britannici lo fermarono nel
porto di Cartagena.
A maggio ci fu un attacco britannico su St. Malo e, a luglio, una spedizione contro
Cherbourg, dove i britannici conquistarono la città, distrussero le navi francesi e le
fortificazioni.
Il 10 luglio, i francesi conquistarono Minden, avvicinandosi allo scontro finale, che avvenne il
1° agosto. La battaglia vide affrontarsi 44.000 francesi e imperiali contro 37.000 inglesi e
hannoveriani.
Nonostante le difficoltà interne, gli alleati inglesi e hannoveriani vinsero e mantennero il
controllo sull’elettorato di Hannover per il resto dell’anno. Federico II obiettivo principale era
impedire che le forze austriache e russe si unissero. Per questo, inviò l’esercito per fermare i
russi, ma l’operazione fallì. Il 23 luglio 1759,combatté contro i russi ma non ebbero successo
e causò pesanti perdite. La fanteria prussiana subì gravi perdite e dunque i prussiani
fuggirono. Si racconta che Federico II si salvò grazie a una tabacchiera che fermò un
proiettile destinato a ucciderlo. Solo il 25 settembre, il principe Enrico ottenne una piccola
vittoria contro gli austriaci a Hoyerswerda. Nel frattempo, nel Mediterraneo e sull’Atlantico, i
francesi tentarono di rompere il blocco britannico. A metà agosto, la flotta francese di de La
Clue fu fermata dall’ammiraglio britannico Edward Boscawen e non poté proseguire.
Successivamente i piani francesi di invadere l’Inghilterra fallirono. Nel 1762, Spagna e
Portogallo entrarono in guerra, impegnando le risorse britanniche a favore del Portogallo, e
la guerra in Germania divenne meno rilevante per il pubblico britannico. Questo portò il
Parlamento a sospendere i finanziamenti alla Prussia nel dicembre 1761. Tuttavia, il 5
gennaio 1762, la zarina Elisabetta di Russia morì e fu sostituita da Pietro III, un ammiratore
di Federico II. Il 5 maggio, Russia e Prussia firmarono una pace separata. La Svezia, di
fronte ai cambiamenti, si ritirò e firmò la pace