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Il contratto politico secondo Locke
Anche se Locke parla di un solo contratto, che dà vita ad un corpo politico, visono alcune affermazioni che lasciano intendere ad un doppio contratto; il primo che porta all'instaurazione di una società civile; il secondo che vede un rapporto tra popolo e magistrati, quest'ultimi con il compito di giudicare in modo imparziale e quindi un corpo che sia in grado di rendere esecutiva una legge/sentenza. Grazie a questo, non si può delineare una dissoluzione della società civile, facendola quindi regredire nuovamente dalla condizione di società a quella del ritorno allo stato di natura.
Possiamo quindi dire che Locke distingue tre poteri: quello legislativo, quello esecutivo e quello federativo (che si riferisce ai rapporti internazionali). È importante sottolineare che, il potere del sovrano debba limitarsi a fare le leggi togliere a une quindi prolungarle, e a mirare al bene del popolo, esso non può "uomo una parte della sua.
proprietà senza il suo consenso” , possiamo quindi direche esso è doppiamente limitato dalle leggi della natura.L'attribuzione del potere legislativo ed esecutivo prelude alla divisione dei poteriteorizzati da Montesquieu.Qualora il governo o il Parlamento vengano meno, il popolo, ha il diritto diribellarsi e, afferma Locke, l’ammettere questo diritto non è un incitamento allarivolta, perché non è l'oppresso che turba la pace, ma l'oppressore; e i popoli siribellano solo dopo aver subito gravi ingiustizie.Siamo dunque in presenza di una teoria che limita la sovranità in funzione degliindividui, che fondano lo stato e in particolare in funzione della loro libertà e dellaloro proprietà.Concezione dell'uomo e della di tolleranzaNel suo pensiero, infatti, accanto alle leggi razionali di natura trova postol'individualismo, nell'uomo la socialità non è un principio innato, il bene
cose siano valutate in base alla loro capacità di procurare piacere o dolore. La bontà delle cose dipende dalla valutazione soggettiva e non da una qualità intrinseca. Secondo Locke, lo Stato non deve agire come autorità nella questione della felicità ultraterrena indicata dalla religione cristiana, ma deve favorire l'avvicinamento a questa felicità, poiché il cristianesimo ha una sua ragionevolezza. Questo dimostra la laicità dello Stato e l'autonomia religiosa, ovvero la separazione tra Stato e Chiesa. Tuttavia, Locke riconosce che solo alcuni individui sono abituati a usare la ragione e sono in grado di riflettere e rispettare consapevolmente le norme. Se il cristianesimo contiene i principi razionali del diritto naturale, è giusto valutare le cose in base a questi principi.convinzioni cristiane restino radicate negli strati popolari. È in questo modo il cristianesimo ragionevole diviene il cristianesimo razionale. Critica nei confronti di Locke- Gli esseri umani allo stato di natura vengono descritti inclini a difendere i loro diritti, sono capaci di difenderli e combinare punizioni verso chi li viola, lavorano la terra non solo come mezzo di sostentamento, ma anche per scambiare beni con altri (soprattutto specifici tipi di bene, beni non deperibili). L'inviolabilità della proprietà privata arriva fino alla proprietà monetaria. Secondo Locke l'uomo non ha bisogno di nessuna educazione per produrre le grandezze di tipo monetario, Rousseau ritiene che l'invenzione della moneta non sia caratteristica dell'essere umano, non c'è la proprietà privata. Secondo Rousseau una vita sociale che ti rende vizioso non è una vita buona, per lui ciò si sviluppa sulla base di una vita corrotta eNon per la strada della natura (stato di natura). 04/10/2021 Rousseau
L'autore immagina come possa essere la vita dell'uomo senza gli interventi esterni sullo stato dell'uomo, secondo l'autore allo stato di natura ha bisogno solamente di mangiare, bere e dormire e per soddisfarli gli bastano un albero che lo ripari, un ruscello che gli dia acqua potabile e un letto su cui dormire; secondo Rousseau per natura gli esseri umani non hanno bisogno di beni articolati, non hanno bisogno di proprietà e non hanno bisogno nemmeno di un partner.
Dal punto di vista di Rousseau le passioni naturali degli esseri umani sono semplici quanto i bisogni che si devono appagare. Finché gli esseri umani hanno bisogni semplici avranno anche passioni molto semplici, ma ciò che li distingue dagli esseri animali, è la capacità dell'uomo di apprendere (andare a caccia non strumenti efficaci); è da bisogni articolati che si sviluppano passioni articolate.
E ciò avviene nel momento in cui l'essere umano incontra altri esseri umani. Secondo Rousseau se riesco a soddisfare i miei bisogni semplici, ma senza provare delle passioni, io sarò un essere umano apatico. "Sono le passioni che ti spingono a conoscere". L'essere umano è un essere passionale e che le sviluppa in ottica del modo in cui si sviluppano i suoi bisogni. Secondo Rousseau l'essere umano può fare a meno degli altri, l'essere umano può non parlare, l'avere una proprietà non è un bisogno fondamentale dell'essere umano, l'uomo ha bisogno di un riparo ma non necessariamente stabile; l'uomo non ha bisogno dei suoi simili, non ha desiderio di far loro del male (evita di provocare inutilmente del dolore), tendenzialmente non fanno del male ai loro simili e ad altri esseri se non strettamente necessario per soddisfare un loro bisogno. "È naturale che esista la famiglia" Aristotele.
per Rousseau ciò non è indispensabile, ma ciò che interessa all'uomo è avere rapporti per riprodursi, non vi è la necessità di un rapporto stabile, non vi è la paura di morire (non si chiedono cosa ci sia dopo, non vi sono rapporti con altri esseri umani). ["Non esisteva né arte né progresso...la specie era già vecchia e l'uomo restava 'Sull'origine dell'ineguaglianza'"] fanciullo" Gli esseri umani nati fuori dalla società hanno comportamenti completamente diversi da quelli nati all'interno della società. Quando gli esseri umani cominciano a cooperare per soddisfare i propri bisogni, quando cercano di fare cose di cui gli altri sono indispensabili, secondo Rousseau succede una cosa che rende impossibile che le cose vadano come prima, avere più risorse degli altri è conveniente perché genera potere. Il raffinamento dei bisogni e laRicerca di nuovi, sono elementi per cui gli esseri umani da uguali traloro, diventano disuguali. Quindi l'invenzione della proprietà è quella che insieme ad altri strumenti, produce lo 'spettacolo' di esseri umani asserviti ad altri esseri umani.
05/10/2021 Rousseau è convinto che senza alcun artificio politico, è destinato a soccombere.
Gli esseri umani consolidano tra loro dei rapporti, nel momento in cui incontrandosi si crea la proprietà privata, tutti questi autori sono convinti che gli esseri umani siano dotati di varie caratteristiche e di diverse forme di razionalità, ma esse senza lo strumento politico non riescono ad organizzarsi nel modo "giusto" (gli esseri umani vivendo insieme si disumanizzano).
Il Contratto sociale, Rousseau descrive l'autorità politica, qui a differenza degli altri autori il Contratto non assume la concezione di origine della società civile o il consolidamento dello stato.
di natura e delle sue leggi, qui il Contratto diventa elemento fondamentale della nuova socializzazione. Egli dice che non c'è un'autorità preposta per la vita associata derivante dall'esterno, essa deriva da coloro che saranno i cittadini (coloro che saranno essi stessi soggetti all'autorità), disegna quindi una situazione in cui, se vi è presente un gruppo allo stato di natura, quel gruppo stesso definisce un'autorità - polemica con l'idea di Hobbes (che la creazione di un ordine politico deriva dalla cessione di libertà da parte dei cittadini). Nel Contratto sociale egli spiega che un'autorità conforme all'essere umano debba avere la forza di difendere e proteggere le persone e i loro beni, mediante l'aiuto di tutti gli 'associati' che unendosi non restino però meno liberi di prima. Ciò che cambia dallo stato di natura a quello civile (non come in Hobbes inCui adalcuno individuo viene definita un'azione) in Rousseau non è la delega di un'autorità e neanche il modo in cui vengono prese le decisioni vincolanti (maggioranza-minoranza), per l'autore una legge è giusta perché la vuole una volontà generale (La volontà generale è per Rousseau la volontà dei cittadini costituitisi come corpo comune). Un'associazione nella quale io ubbidisco a delle leggi, essendo uguale a prima dell'ingresso in associazione comporta la nascita di un nuovo soggetto, cioè il modo con cui gli associati pensano a sé stessi, la volontà generale in qualche modo risiede nelle volontà particolari, si deve però pensare sé stesse come portatori di razionalità superiore a quelle degli individui (non pensa al bene individuale, ma al bene comune).
Caratteristiche del Contratto:
Il Contratto è stretto tra soggetti, come singoli, e la collettività,
ciò racchiude quindi un obbligo interno che ognuno assume con sé stesso. Ora, mentre gli individui possono venir meno al loro impegno, la collettività non può, pena la dissoluzione della stessa. Questo rende tutto più duraturo. In secondo luogo, il patto richiede l'alienazione (trasferimento di diritti) totale, per due motivi: 1. Se tutti gli individui si danno interamente si crea una condizione generale di eguaglianza (medesima condizione e qualità), quindi nessuno prevale sull'altro o far valere un proprio vantaggio; 2. Ciascuno dandosi a tutti, non si dà a nessuno e si evita che il potere dell'uomo sull'uomo possa manifestarsi, a vantaggio dell'impersonale potere della legge. In terzo luogo, il Contratto ha l'obiettivo di promuovere e tutelare la difesa, la protezione e i beni di ciascun individuo/associato. Rousseau ritiene che esista una forma di ragione capace di organizzare una vita associata.