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Riassunto esame Storia delle dottrine politiche , Prof. Rodeschini Silvia, libro consigliato Le origini del totalitarismo, Hannah Arendt  Pag. 1
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VITA ACTIVA- THE HUMAN CONDITION 1958

2. condizione umana

La indica le condizioni (circostanze sempre condizionanti) in cui l’uomo è costretto

a vivere (mentre la natura umana è inconoscibile: ‘solo dio può parlare di un ‘chi’ come fosse una cosa’

E’ molto critica verso la moderntià che ha cercato di liberare umana dalla prigione terrestre (cita in

provetta, vita nello spazio) per liberarsi dalla finitezza della vita sulla terra.

Lo spazio dell’attiviità umana è articolato in ambienti a cui corrisponde un’attivitià e un tipo umano:

lavoro

a. ambiente naturale -> -> animal laborans

operare

b. mondo umano -> -> homo faber

agire

c. polis -> -> zoon politikon: è la sfera dell’intra, dell’agire sociale, dove tutti gli uomini agiscono

in esso e dove gli uomini sono in relazioni. Se questa sfera entra in crisi entra in crisi anche il senso

comune: implode l’io, si perde il mondo Aristotele azione:

In passato queste sfere erano disinte, ma nella moderntià sono confuse. parlava di

praxis:

- ha come finalità il soggetto, specifica della politica, attivitià disinteressata e indeterminabile

priori.

poiesis:

- ha come finalità l’oggetto, è agire come fare, fabbricare, lavorare per sopravvivere.

sfera domestica

Nel mondo greco era presente anche la distinzione tra (dove i rapporti umani si

pubblica,

basano sulla necessità e sul comando) e quella dove i cattini erano liberi ed uguali. Il lavoro

in passato veniva svolto da donne e schiavi, nella dimensione privata, e non da chi partecipava alla

vita pubblica: Russeo evidenzia anche una connotazione positiva del privato, perchè è sla sfera

dell’emozioni: quando poi si ridimensiona la sfera delle emozioni nella famiglia resta solo la

riproduuzione.

Nel mondo moderno la sfera privata è travasata nella sfera poltica a causa del giusnaturalismo

moderno che ha fatto entrare nella sfera politica preoccupazione che ne erano estranei. La polis (e la

praxis aristotelica) stanno scomparendo

Tre processi:

- esplorazione transoceanica: frattura la concezione dello psazio terrestre

-riforma protestante: frattura la concezione unitaria del cristianemo e della fede

- invenzione del telescopio: frattura l’idea che la conoscenza del cielo dovesse restare appannaggio

della speculazione filosofica e religiosa

Durante l’Illuminismo si afferma l’homo faber: non si può conoscere se non la vita propria, e solo

attraverso l’experimentum, quindi attraverso la tecnica.

L’unico valore rimasto alla modernità è la vita (ancora legata al cristianesimo), ma ormai non più nella

sua concezione immortale: l’uomo si aggrappa alla vita biologica, e, a causa della condizione

meccanizzata dell’esistenza moderna, solo a rieptere gesti privi di ogni intelligenza vitale, facendo

predominare l’animal laborans.

Metafora del cerchio, Toqueville:

->

Dispotismo della maggioranza, attraverso norme soiali più che leggi, indicano comportamenti

accettabili: si crea un cerchio da cui viene espulso chi non rispetta le norme sociali, quindi spinta al

conformismo che genera uguaglianza.

moderato/larvato/paternalistico:

Il dispotismo può anche essere la burocrazia regola la vita

dell’uomo, e aumenta più aumenta la regolazione statale della loro vita: il welare state ha trasformato

i cittadini in utenti, dando per scontati i bisogni da soddisfare: il sociale viene strappato via dalla

politica e diventa amministrazione, che produce conformismo perchè trattano i cittadini come gregge

e come massa. Nascono anche nuove scienze, come l’economia e la statistica, per controllare la

logica economica

popolazione. La politica viene sostituita da una basata sulla ricchezza (qualcosa di

insostanziale, a differenza della prorpietà, ossia lo spazio privato all’interno del mondo comune,

stabile).

- l’animal laborans ocupa la sfera pubblica, ma solo in attiitià private esibile apertamente

- l’homo faber ha pienamente una sfera pubblica (che non è politica), ossi ail mercanto di scambio

- solo conl’azione l’uomo abita la sfera pubblica politica.

Sovranità:

- l’uomo per essere sovrano quando confronta la propria idetità con l’altro,

nell’interdipendenza ed è nell’azione che stabilisco la mia identità. In politica, invece, si è in

competizione, in conflitto:

Umanità: pluralità di esseri uguali

-> (non per natura, ma per ugugalgianza politica attraverso il

unici

ricosncomento dei diritti) e (ognuno ha la propria posizione da esprimere conl’apparire nella

sfera pubblica): l’inserimento dell’umano non è imposto dall anecessità come con il lavoro o

dall’utilità come l’operare: anzi, è costoso perchè gli uomini non hanno solo bisogno di produrre

senso,

oggetti, ma di che si dà con l’agire comune, ognuno nella propria unicitià e nella pluralità.

-> Marx parla di natura umana, orientandosi su ciò che rende gli uomini uguali: ma la condizione

umana significa parlare di ciò che ci differenzia, quindi di una pluralità (Marx resta rivoluzionario per

aver privilegiato la vita attiva, del lavoro, come risorsa chepuò essere venduta.

On violence 1969: rvolte antirazziste mericane e movimento studentesco usa

Per il potere la Arend individua una triplice matrice della scienza politica:

1. monarchia, aristocrazia e democrazia danno per scontatto il rapporto di dominio dell’uomo

sull’uomo

2. Bodin e Hobbes evidenziano il ruolo ‘sovrano’ dello stato, contro i poteri territoriali concorrenti

3. Comando della ‘burocrazia’, il governo di nessuno, ma autoritario come i precedenti.

Il potere inteso come dominio (dell’uomo sull’uomo o del sistem asull’uomo) in realtà è solo ‘potere

di governo’, mentre il potere si trova generalmente in ogni aggregazione pattizzia: il terrore può, con

la violenza, distrueggere il potere popolare, ma non può creare potere: la violenza, pur servendo a

drammatizzare le ingiustizie, non può creare potere: potere come capacità di agire di concerto,

appartiene a un gruppo.

sovrano

L’agire del dominio e del comando non rispetta la libertà e la pluralità degli individui, dato

che li tratta come uno solo. Tutti gli uoini sono attori, ma nessuno è autore (Marx parlava di conflitto

eroi,

di classe, Hegel dello SPritio, Smith della mano invisibile): si possono individuare degli ma il

coraggio si trova anche nel semplice agire e nel parlare, perchè ci si mette in gioco. Nella realtà ogni

attore è anche un qualcuno che subisce: non si può separare il comdando dall’azione, il leader dai

seguaci

potere dominio

Il è diverso dal perchè è interdipendente è orizzontale, si realizza nel

discorso/confronto con gli altri, tra posizioni divers e tra individui uguali nella sfera pubblica: non ha

muta,

bisogno della violenza, anzi, la violenza è agisce quando non c’è spazio per il discorso, e

orizzontalità. Il potere ha bisogno della pluralità, solo dove parole e azioni si sostengono a vicenda, e

dove l’azione stabilire relazioni e creare nuova realtà.

L’azione potrebbe essereimprevedibile e irreversibile:

Perdono:

a. pone rimedio all’irreversibiltià e all’imprevedibilità dell’azione: l’atto del perdono è

inaspettato, è la sola reazione che non si limita a re-agire (ha a che fare con l’amore): si articola nella

dimensione personale del ‘chi’, e l’amore ha un potere di autorivelazione perchè ci permette di

vedere l’altro, fondendoci con l’altro e superando l’infra che ci separa. L’amore, nella sfera pubblica, si

traduce nel rispetto, potendo ricorrere al perdono e facendo funzionare la sfera pubblica.

Promessa:

b. risponde sia all’imprevedibile del cuore umano (se stessi) e della relaizone con la’ltro: si

aritcola nella dimensione orizzonatale, nel dialogo (anche istituzionale)

ON REVOLUTION

3. 1963

Machiavelli: riflessione sul repubblicanesimo. Esso appare inizialmentenella polis greca e nella

repubblica romana, poi scompare e riappare in Machiavelli (che ispira anche la prima rivoluzione

inglese, poi americana e francese): Hobbes si riferisce alla libertà come assenza di impedimenti,

diversa dalla libertà come partecipazione di Rousseau.

La rivoluzione è un momento di inizio della libertà: non è solo abbattimento ma costruizone di una

nuova realtà politica, nuoveistituzioni e nuovi prinicpi. Per la A, a differenza di M. la violenza è

antipolitca. Machiavelli e la Arend hanno alcuni elementi in comune:

- Dimenisone dell’apparire: M si concentra nell’apparire nella dimensione pubblica mentre per la A

anche nella sfera privata, se voglio essere coerente.

- Alcune cose sono estree alla politca: per la A il perdono legato all’Amore, per M la religione e la

morale.

Analisi dei grandi fenomeni collettivi centrali della modernità poltica:

Rivoluzione francese: questione sociale

a. fagocitata dalla (soddisfacimento necessità vitali), ricalcate

dai capi rivoluzionari per ottenere consneso. Per Adams il problema della povertà non è sociale ma

poltico, perchè il povero lavorano è escluso dalla vita politica, non possono essere visti, si vengono a

confini estetici,

creare anche dei con una gerarchai dei corpi che hanno maggiori difficoltà ad apparire.

La Schiavutù è una condizone più grave della miseria, perchè lo schiavo non è visto come essere

umano, quindi non può far parte di una questione sociale.

La violenza, usata inizialmente apoliticamente per fame, a essere usata come strumetno di aizone

politica: il male può nascere anche dalla bolontà. Robespierre vede nel popolo una volontà unica, di

miserabili, con cui agire in senso paternalistico per garantire loro benessere e felicità, ma non la

libertà: da qui l’idea della democrazia come volontà genrale (al posto del consenso, che implica

confronto, scambio di opinione: la compassione di R è immediata e irriflessiva, fa implodere lo spazio

tra le persone e non permette di risolvere i problemi politicamente.

compassione:

- rivolta verso un individuo, ma è undecidere per l’altro

pietà:

- rivolta verso la collettivitià

solidarietà:

- risoluzione attraverso il confronto: non emozione ma dignità-

Rivoluzione americana:

b. mito dell’

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A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mayera00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rodeschini Silvia.