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territoriali, poteva PACIFICARE I RAPPORTI CON LUI UNENDO LE FAMIGLIE;
Brunechilde forse vedeva di buon occhio Chilperico in quanto anch’egli sovrano
“romanizzante” (Gregorio ci racconta di suoi studi sul latino e sulla letteratura latina,
oltre che di suoi dilettanteschi componimenti); i Visigoti potevano approfittarne per
mantenere BUONI RAPPORTI CON UN REGNO CONFINANTE.
Nonostante la prima divisione di Clotario, infatti, a seguito della morte di uno dei suoi
figli, Cariberto, nel 567, Chilperico era finito a controllare anche il versante dei Pirenei (il
suo regno viene ricordato come “Neustria”).
*l’assetto è un po’ complicato, e ciò è causato dalla natura del potere franco di questo
periodo. Ogni regno, infatti, NON AVEVA POTERE IN BASE ALL’ESTENSIONE DEI
CONFINI, MA IN BASE AL QUANTITATIVO DI CITTA’ (UNITA’ FISCALI) AL SUO INTERNO.
Peer questo motivo, la divisione del potere veniva fatta su base locale, e poteva portare
a discontinuità territoriali.
Galsuinta (e la carovana), prima di arrivare a Soissons, passa per POITIERS, dove
incontra Venanzio Fortunato, che descriverà lei come malinconica e molto più fragile
della sorella. Egli ci fa capire anche che Giosvinta, la madre, non si voleva separare da
lei, e l’ha seguita più che poteva durante l’inizio del viaggio.
Forse sarà la nostalgia di casa la causa di ciò che succederà dopo il matrimonio: una
volta sposatasi, dopo poco tempo, Galsuinta inizia a lamentarsi di NON ESSERE
TENUTA IN CONSIDERAZIONE e di ESSERE UMILIATA, oscurata dalla concubina
FREDEGONDA. Una volta falliti i tentativi di convincerla a non andarsene, Chilperico (o
la concubina) la FA STRANGOLARE NEL SONNO.
Non si sa, appunto, se la mano sia stata Chilperico o Fredegonda, ma, come Gregorio,
l’ipotesi probabile è la seconda. Ella, di umili origini, è sempre stata considerata dagli
storici come una donna opportunista, spietata e abile nel governo. Di umili origini,
grazie a intrighi di corte (tra cui forse l’assassinio sopra), è riuscita a divenire UNICA
REGINA DI NEUSTRIA, e questo ruolo la renderà la rivale numero 1 di Brunechilde.
Non si sa come abbia reagito Brunechilde alla notizia, ma possiamo immaginarlo.
Anche Venanzio, che non vedeva la regina da diverso tempo, ha provato a
immedesimarsi in lei, e ha composto un “soliloquio” come uscito dalla sua bocca.
Nel concreto, le fonti ci dicono che, a seguito dell’assassinio, sia stata organizzato il
MALBERG, L’ASSEMBLEA DI GIUSTIZIA DEL POPOLO FRANCO, durante il quale
Gontrano, terzo fratello e mediatore, abbia appunto “mediato” la faida tra Sigeberto e
Chilperico. Di base, la faida è prevista per la legge dell’epoca, per cui è impreciso
pensare che Brunechilde abbia in qualche modo sortito qualche tipo di effetto
vendicativo contro il re di Neustria.
Alla fine dell’incontro, LA PENA PREVISTA E’ IL RISARCIMENTO A FAVORE DI
BRUNECHILDE, CHE RICEVE TUTTO IL “MORGENGABE” E LA DOTE DI GALSUINTA,
ovvero Bordeaux, Limoges, Bearn, Bigorre e Cahors.
Sembra che la sete di vendetta si sia placata a seguito di queste concessioni.
Probabilmente, la regina di Austrasia, avendo capito il tipo di contesto in cui è stata
collocata, ha iniziato a ragionare in termini di puro calcolo politico, e ha ritenuto più
sicuro e intelligente tenersi quelle città, senza rischiare il suo posto. D’altronde, una
regina è tale solo se ha un re al suo fianco, e la voglia di vendicare qualcuno può portare
a conflitti destabilizzanti.
*Il “Morgengabe” è il “regalo del mattino”, ovvero un dono, previsto nella consuetudine
franca, che il marito fa alla moglie dopo la prima notte di nozze.
UNA STRATEGIA NUOVA (573-577)
Gli anni a partire dal 573 sono quelli più sanguinosi di questo periodo. Proprio in
quell’anno, infatti, INIZIA UNA LUNGA GUERRA CIVILE FRA AUSTRASIA E NEUSTRIA,
causata dall’AMBIZIONE DI CHILPERICO, a cui era stata riservata una parte più esigua
durante le spartizioni.
Egli invia i propri figli ad attaccare le città della Gallia centrale più importanti: TOURS,
POITIERS, da cui Clodoveo II verrà respinto, e LIMOGES, in cui Teodeberto II riuscirà a
mantenere temporaneamente l’occupazione. L’obiettivo di queste campagne è quello di
UNIRE LE DUE PARTI DEL REGNO DI SOISSONS (o Neustria), divise proprio dalla striscia
sulla direttrice della Loira.
Magnani ipotizza che ad organizzare la RISPOSTA DI SIGEBERTO sia stata Brunechilde,
all’interno di un’ambizione più ampia di riconquista totale della Gallia. L’Austrasia era
stata molto impegnata sul fronte renano, unico confine militare dato che il regno di
Francia NON ERA CONSIDERABILE COME TALE (ai tempi, il regno è uno solo. Non c’è
l’idea di divisione reale del territorio, ma solo di presenza di tanti re).
L’attacco di Chilperico, però, ha cambiato il tutto, e ha convinto il re d’Austrasia a
CAMBIARE IL FOCUS: le genti renane vengono ora ASSOLDATE, E USATE CONTRO LA
NEUSTRIA.
Gregorio racconta delle DEVASTAZIONI ATTORNO A PARIGI, indicandoci la direttrice
delle campagne di Sigeberto contro Chilperico, e suggerendoci anche il motivo per cui
forse queste vengono troncate. Nonostante l’opposizione di parte della corte, infatti,
SIGEBERTO DECIDE DI TERMINARE LA SPEDIZIONE, e ciò è riconducibile a tre possibili
ragioni: 1) il rispetto di un giuramento fatto durante la divisione dei regni, che imponeva
che nessuno dei fratelli potesse avere il totale controllo di Parigi; 2) la volontà di
mantenere la pace nel regno; 3) l’opposizione dell’altra parte della corte, contraria al
presunto progetto di Brunechilde di riappropriarsi della Gallia.
Un ritorno all’attacco di Chilperico, a Reims, e forse la stessa Brunechilde,
CONVINCONO SIGEBERTO A METTERE DA PARTE LA MOMENTANEA
RIAPPACIFICAZIONE, e, nel 575, L’ARMATA DI AUSTRASIA RICONQUISTA I TERRITORI
PERSI, arrivando sino a quelli della Loira. Qui, assediato, MUORE TEODEBERTO, figlio di
Chilperico, e la sua famiglia è costretta a rifugiarsi a Troyes.
La loro posizione precaria durerà poco: a Vitry, ricevuta l’ambasciata di Soissons per
ricevere il loro giuramento di fedeltà, e acclamato re (viene innalzato sugli scudi),
SIGEBERTO VIENE ASSASSINATO.
Secondo Gregorio, il mandante dei due, armati di “Scramasax, resi micidiali dal
veleno…”, è Fredegonda.
Rimasta a Parigi, Brunechilde, dicono le fonti, cade in una forte depressione.
Nonostante ciò, però, non si sa se sotto suo ordine o meno, un duca a lei fedele,
Gundovaldo, RIESCE A FAR USCIRE CHILDEBERTO II, DI 5 ANNI, FUORI
DALL’ABITAZIONE DI PARIGI, salvandolo dalle grinfie di Chilperico, portandolo in
Austrasia, e proclamandolo re, il giorno di natale 575, a METZ.
Questo RIMPINZA L’ENTUSIASMO DEGLI ARISTOCRATICI DELL’EST, alcuni dei quali già
si stavano prostrando ai piedi del re di Neustria, che si stava sempre più spegnendo a
causa nuovamente della PERDITA DEL CENTRO DELLA GALLIA.
L’ambizione di Chilperico di unire territorialmente il suo regno viene, quindi, portata a
compimento. Non volendo inimicarsi i visigoti e volendo evitare altri spargimenti di
sangue all’interno della famiglia reale, egli decide, inoltre, di ESILIARE (e non uccidere)
BRUNECHILDE A ROUEN e le sue figlie a Meaux.
Nel 576, succede qualcosa di molto importante.
Chilperico aveva mandato a riconquistare i territori in centro Gallia inviando Clodoveo e
Meroveo, suoi figli. Il secondo viene inviato a Poitiers, ma decide di DISOBBEDIRE AGLI
ORDINI, E SI RECA A ROUEN. Qui, Gregorio, senza darci dettagli, ci informa del
MATRIMONIO TRA MEROVEO E BRUNECHILDE.
Magnani dà una sua ricostruzione: Meroveo, figlio non di Fredegonda, mal sopporta i
suoi genitori, e punta quindi a ritagliarsi un proprio potere personale; gli aristocratici
“voltafaccia” di Neustria che non vogliono stare sotto Chilperico, ne approfittano, e si
uniscono a questo nuovo centro di potere. Tra questi troviamo Gogone, che ha territori
nelle zone di Sigeberto; Pretestato, vescovo di Rouen, che celebra l’unione dei due;
Gontrano Bosone, un personaggio molto particolare, aristocratico alla corte di
Austrasia e uccisore di Teodeberto II.
In questa situazione, BRUNECHILDE AVREBBE POTUTO RICOPRIRE, POTENZIALMENTE,
DUE POSIZIONI IMPORTANTI: regina madre in Austrasia e regina legittima in Neustria.
Tutto questo, però, NON SI CONCRETIZZERA’: la debolezza di Meroveo, giovane e
sprovveduto, si manifesta fin da subito. CHILPERICO, saputa la notizia, ATTACCA
ROUEN, E CATTURA I DUE; nel mentre, però, Gogone ATTACCA SOISSONS.
In questa situazione delicata, il re di Neustria decide di 1) LASCIARE BRUNECHILDE
RINCHIUSA A ROUEN; 2) portarsi dietro Meroveo, che poi verrà TONSURATO (atto che
gli toglie legittimità. I capelli lunghi sono una parte importante del potere merovingio;
inoltre, il fatto che venga mandato in un monastero lo rende inabile a regnare); 3)
tornare a Soissons, e RESPINGERE CON SUCCESSO L’ESERCITO DI GOGONE.
Nel 578, tutto ciò avrà un epilogo triste.
Brunechilde, in cambio di un giuramento contro qualsiasi tipo di collusione con il figlio
di Chilperico, viene RIMANDATA A METZ (lascia, tral’altro, parte del proprio tesoro a
Rouen, o per dimenticanza, o per sovvenzionare nuovi focolai); Meroveo FUGGE DAL
MONASTERO, e per 2 anni, dopo aver occupato per pochissimo Tours, vaga al centro
della Gallia, ma SUBISCE IL TRADIMENTO DEI SUOI UOMINI, E SI FA UCCIDERE DAL
SUO SERVO FEDELE, prima che il padre lo trovi e faccia di peggio.
LA DIFFICILE REGGENZA (577-585)
Tra il 577 – 579, BRUNECHILDE METTE IN ATTO UNA POLITICA DI ACCERCHIAMENTO
DELLA NEUSTRIA, stringendo buoni rapporti con Gontrano e con la corte visigota.
Nonostante il successo diplomatico, PARTE DELLA CORTE AUSTRASIANA NON LA
VUOLE, come dimostrano le parole del duca Ursione rivolte a lei: “Stai lontana da noi,
donna: ti basti aver esercitato il potere all’ombra di tuo marito!”.
Il duca farà poi parte di una ribellione interna molto pericolosa, tanto da far quasi
scaturire una guerra civile armata. Secondo Gregorio, lo scontro tra le due parti viene
coraggiosamente sventato dalla stessa Brunechilde, che si pone in mezzo ai due
eserciti pronti ad ammazzarsi (piccola digressione).
Tornando al fulcro, nel 577, LA CORTE DI AUSTRASIA SI INCONTRA CON QUELLA DELLA
BORGOGNA, a Pompierre, e qui viene stilato un accordo di alleanza.
Gontrano, che aveva sempre avuto il ruolo di MEDIATORE (vedi lo scontro tra Chilperico
e Sigeberto), e che non era sempre stato interessato alla religione, alla difesa del
proprio regno e a nient’altro, de