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SURREALISMO

Il primo manifesto del SURREALISMO, pubblicato a Parigi nel 1924, sancì la nascita dell'ultimo grande movimento d'avanguardia della prima metà del '900. Il principale teorico del movimento fu André Breton, il quale, come molti surrealisti, riprese le posizioni rivoluzionarie del Dadaismo, ne attenuò il carattere provocatorio, le selezionò e le organizzò teoricamente. Però, rispetto al Dada, il Surrealismo non negò più l'arte come produzione di opere e recuperò le modalità di un fare artistico basato sulla disciplina formale e su modi espressivi "tradizionali"; inoltre per questo movimento le teorie di Freud costituirono un punto di partenza: la follia, le allucinazioni, la fantasia, il sogno furono considerati manifestazioni in grado di penetrare il mistero del reale e accedere alla "surrealtà", una sfera sopra la realtà e più vera.della realtà stessa, perché più autentica ed esistente prima e oltre le convenzioni sociali. Da ciò deriva il tentativo di liberare l'inconscio nelle creazioni artistiche, che portò a lavori dove dominassero l'immaginario/inconscio. Max Ernst (tedesco). Si trasferì a Parigi nel 1922 e fu uno dei primi artisti ad aderire al Surrealismo. La sua opera presenta un carattere complesso e sperimentale: lui indaga i processi formativi dell'immagine ed esplora gli aspetti del sogno e del mito. Negli anni '20 produsse immagini avvicinando elementi incongrui e inquietanti, i quali sollecitano libere associazioni mentali che non trovano una lettura univoca. - "Oedipus Rex" (pag. 1300) -> il richiamo è al mito di Edipo (personaggio del mito greco che inconsapevolmente uccise il proprio padre e ne sposa la moglie senza sapere che è la propria madre). Nel dipinto i 2 amanti incestuosi sono raffigurati come ibridi zoomorfi.

cui occhi hanno caratteristiche umane; le teste spuntano da 2 fori di una tavola. I due sono bloccati (l'imprigionamento simboleggia la colpevolezza); il muro sullo sfondo simboleggia il tabù che non doveva essere violato. I due emergono giganteschi e sproporzionati rispetto agli elementi architettonici e al paesaggio, così come sono enormi le dita che sporgono dalla finestra, le quali sono trapassate da un arco che divide una noce trafitta da una freccia. L'opera è ricca di illusioni alla sessualità: la noce rimanda alla natura femminile violata dall'arma nella mano maschile, che però è a sua volta ferita dall'arco; a rendere più enigmatica la scena è la minuscola mongolfiera che si confonde nell'azzurro del cielo.

A Ernst si devono delle invenzioni tecniche come il frottage (= consiste nello strofinare, tramite matite, un foglio di carta posto su una superficie ruvida) e il grattage (consiste nel raschiare

via ilcolore precedentemente steso sulla tavola con una spatola. Un misto di queste tecniche si vede neldipinto "L'occhio del silenzio" con le atmosfere inquietanti rivela il disagio vissuto dal pittore conlo scoppio della guerra, che lo costrinse a emigrare negli USA. Ci sono strutture metamorfiche dallequali spuntano occhi che sembrano scrutare la piccola figura femminile isolata a dx. Queste formeevocano templi e bellezza (Europa nel suo splendore), ma anche, come è richiamato nella parte dx, ladistruzione che su di essi ha portato il conflitto mondiale, simboleggiato dalle nubi scure.

 André Masson. Inizialmente influenzato dal Cubismo, aderì al Surrealismo nel 1924 in quanto gliinteressava la trascrizione immediata degli impulsi psichici. Egli volle esternare e riportare sulla tela isegni dettati dall'immaginazione, poi indagò le possibilità espressive della materia, puntando suidiversi effetti dei materiali in

Rapporto alla superficie. “La battaglia dei pesci” - sulla tela, primaspruzzata di colla, l’artista getta sabbia e altre sostanze che determinano forme casuali, su cui poi interviene con linee o macchie di colore, come il rosso sangue conferendo alla scena evidenza drammatica.

Yves Tanguy (francese). Fu uno degli artisti surrealisti che scelse forme di espressione non figurative, in cui gli elementi della realtà non sono immediatamente riconoscibili. Egli dipinse paesaggi irreali immersi in una tagliente luce fredda e popolati di formazioni metamorfiche come “Eredità dei caratteri acquisiti” - il titolo è riferito alla teoria evoluzionista di uno scienziato, il quale sosteneva che le modificazioni somatiche acquisite da una generazione passano a quella successiva (poi smentita). Nel dipinto gli organismi, invertebrati ma vagamente antropomorfi, si riuniscono in formazioni familiari che evidenziano somiglianze e differenze tra loro.

L'astrazione è bilanciata dalla possibilità di riconoscere un senso concreto nella rappresentazione, veicolato dal titolo.

Delvaux. Pittura sospesa tra sogno e realtà. Egli dipinse scene in cui i sentimenti umani (amore, solitudine) sono rappresentati dall'incontro fra personaggi muti e indifferenti, collocati in composizioni di immobilità che ricordano de Chirico. Ci sono spesso figure femminili nude, fredde e sensuali. "L'aurora" → alla suggestione del mito greco (le fanciulle ricordano le metamorfosi in alberi) si aggiunge un senso di straniamento dovuto alla ripetizione della stessa figura ritratta da 4 punti di vista, effetto accentuato dalla presenza dello specchio che ne riflette il seno in maniera non pertinente.

JOAN MIRÒ (catalano). Egli si avvicinò al Surrealismo dopo aver assimilato i modi del Cubismo. La sua adesione al Surrealismo è legata all'idea di una comunicazione che sprigioni

energie immaginative nonriducibili ai limiti della stessa pittura, ma in grado di suggerire una formazione di emozioni impreviste. Il suo linguaggio personalissimo si esprime con una sorta di automatismo grafico dove si generano simultaneamente segni e forme che si estendono in un moto infinito e che sembrano attinti dalle architetture di Gaudi o dall'immaginario infantile. - "Carnevale di Arlecchino" → nonostante predomini l'astrazione, i segni e le forme elaborati dal pittore delineano luoghi, personaggi e situazioni ancora riconoscibili. In una stanza, che affaccia su un paesaggio notturno ed è arredata con tavolo dove si trovano pesci, lampade e libri, sono raffigurati 2 suonatori: il primo è Arlecchino, il quale ha un corpo di chitarra e con il viso baffuto formato da una sfera rossa e blu; l'altro ha il corpo che è un filo sottilissimo con davanti una specie di lungo tubo digerente bianco e con in mano ha una piccola chitarra. Intorno

lo spazio si riempie di oggetti fantastici, segni e piccole figure e metà tra umano e animale (gatti giocano con gomitoli, uccelli depongono le uova e strane farfalle emergono da balocchi per bambini, mentre vicino a una scala, che con la prospettiva fa capire lo spazio bipartito da 2 tonalità di marrone, fluttuano piccole sirene). Mirò crea un ambiente per la libera immaginazione, mettendo in scena un carnevale di immagini.

Fra 1939 e 1941 l'artista eseguì lavori da cui emerge la volontà di evasione rispetto alla realtà della guerra. Una serie di opere chiamata Costellazioni fu pubblicata in un volume, con un commento poetico per ciascuna tavola di André Breton. "Il bell'uccello che svela ciò che non si conosce a una coppia di innamorati" - nell'opera c'è la tendenza all'astrazione, sia mediante la semplificazione degli elementi segnici, collegati gli uni agli altri da una linea nera continua.

Sia con l'eliminazione di contesti spaziali identificabili. Visi, occhi ed elementi animaleschi sono riconoscibili, ma prevale una tendenza all'astrazione evidente nella predominanza delle forme geometriche. Le velature sullo sfondo conferiscono profondità, in contrasto con la piattezza degli elementi disegnati, campiti con colori pieni fra i quali prevale il nero.

SALVADOR DALI' (Surrealismo "paranoico").

Dalì ammirava gli artisti del passato, gli impressionisti e i cubisti. Con il trasferimento a Madrid conobbe il poeta García Lorca, fondamentale per la sua formazione. Nel 1927 arrivò a Parigi e aderì al Surrealismo. La sua pittura è orientata alla scoperta dell'inconscio, animato da desideri e pulsioni nascoste e dal contrasto fra le oscure e opposte forze di Amore e Morte. I suoi primi dipinti finirono per creare disagio anche per gli aderenti al movimento, tanto che si iniziò a delineare una frattura tra

Lui e il gruppo, destinata ad allargarsi a causa delle sue scelte politiche: mentre i surrealisti erano di sinistra, Dalì non condannò il fascismo.

Metodo paranoico-critico. Il metodo adottato da Dalì per portare sulla tela le immagini provenienti dall'inconscio è stato definito "paranoico-critico", ispirato allo stato di delirio provocato da un fenomeno di alterazione della psiche: la paranoia. L'artista parte dalla visione, reale o mentale di un soggetto, ma lascia che il delirio paranoico intervenga a trasformare quel dato oggetto in un altro, generando immagini enigmatiche e distorte. Il metodo di Dalì presuppone il ruolo attivo dell'artista, che elabora e organizza le immagini per svelare ciò che si cela nel proprio mondo interiore.

"La persistenza della memoria" (pag.1305) mostra la tendenza dell'artista a deformare un'immagine per proiettarla in un'altra dimensione, esasperandola.

riproponendola in molte variazioni all'interno delle sue opere (es: il tema degli orologi molli). Il paesaggio raffigurato è la costa di Port Lligat, località spagnola dove Dalì visse con la moglie Gala; le rocce sono illuminate da un malinconico crepuscolo; in primo piano ci sono gli ulivi con rami tagliati e senza foglie. Ci sono 3 orologi molli tra cui uno appeso dolorosamente ai rami dell'ulivo; c'è un volto forse di Dalì, molle come gli orologi e dalle lunghe ciglia sulle palpebre chiuse. La chiave di lettura dell'opera risiede nella teoria della relatività del tempo di Einstein, che mette in discussione l'oggettività del tempo della scienza tradizionale. Gli orologi sono molli e segnano ciascuno un'ora differente perché il tempo è molle, cioè soggettivo, come la consapevolezza che noi ne abbiamo, ovvero la memoria. Il tempo oggettivo sembra sciogliersi. La mollezza degli orologi

è accentuata dalla scelta di rappresentarli incontrasto con elementi duri (paesaggio) e dall’accostamento di tonalità di colori calde e fredde.- “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un atti

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
126 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ginevra2610 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Meyer Susanne Adina.