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MANIERA MODERNA

Giorgio Vasari pubblica nel 1550 la prima edizione delle "Vite" nelle quali enuncia l'inizio di una nuova epoca, una seconda fase di rinascita di cui vedeva gli inizi con Nicola Pisano e Giotto. Con essa le arti figurative divennero materia di conversazione e giudizio nella società, dunque il "Rinascimento" come stile di vita.

Con il termine Maniera Moderna si fa riferimento all'arte del periodo che va dall'ultimo quarto del Quattrocento al 1520, di cui solo la vita di Michelangelo varca questo arco temporale (esordio di Leonardo) (morte di Raffaello).

In questi anni delle menti geniali quali Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Bramante istituiscono un linguaggio nuovo sia in architettura sia in pittura e scultura:

  1. nel primo caso si tratta di comprendere chiaramente le regole di Vitruvio per tradurle in linguaggio moderno in scala, talvolta anche di proporzioni enormi;
  2. nel secondo invece si vuole dare vita al corpo umano.
rivelandone la parte psicologica più nascosta. Vasari parla del superamento della "maniera secca, cruda e tagliente" degli artisti del Quattrocento, intesa come uno stile solenne e statico, privo della disinvoltura nella resa del chiaroscuro e della figura umana in movimento. - quest'ultima è la caratteristica dei nuovi artisti del cinquecento, i quali puntavano ad una resa armonica, libera ed autonoma dei corpi. L'impostazione di Vasari è prevalentemente toscanocentrica, vedendo l'inizio della Nuova Maniera con l'attività fiorentina di Leonardo che avrebbe poi esportato le sue novità nel soggiorno milanese e la breve tappa a Venezia. Si individua nell'esercizio del disegno il fondamento delle arti, che trova fondamento a Firenze, ma anche si dà forte importanza alla riscoperta dell'antichità, avente come nucleo Roma. LEONARDO DA VINCI (1452-1519) La sua attività sembra sfuggire ad una

Comprensione unitaria: lasciò una sterminata eredità di disegni e fogli annotati, in cui si nota la sua attenzione a un'ampia gamma di discipline (da qui il mito del "Genio universale"). Proprio questi suoi molteplici interessi lo portano a voler scoprire la realtà mediante la sua osservazione diretta, riproducendola poi mediante l'uso dello sfumato = veicolo con cui riesce a raffigurare la mobilità del mondo o la fugacità di un'espressione. La sua attenzione si rivolge in seguito alla manifestazione esteriore delle emozioni umane e all'indagine dei fenomeni della natura.

Battesimo di Cristo (1475)

  • Realizzato in collaborazione con Verrocchio, di cui fu allievo nella sua bottega;
  • Leonardo esegue interamente la figura dell'angelo a sinistra, comprensibile dall'inedita complessità della torsione del corpo, ed anche il paesaggio alle spalle di Cristo;
  • La tavola risulta disomogenea essendo questi
ma rappresenta un ambiente reale e riconoscibile. Leonardo si concentra sulla resa dei dettagli naturalistici, come le erbe e i fiori del prato, che sono riconoscibili e ben definiti. Questo conferisce un senso di realismo alla scena. Inoltre, Leonardo utilizza passaggi di colore morbidi ed eleganti, che creano un effetto di sfumatura e chiaroscuro. Questo si nota soprattutto nei volti dei personaggi, dove le ombre e le luci sono delicatamente modulate. Tuttavia, nonostante la maestria di Leonardo, si possono notare alcune imperfezioni giovanili. Ad esempio, il profilo dell'angelo potrebbe apparire un po' rigido e la Vergine ha un braccio leggermente troppo lungo. Questi piccoli difetti sono comuni nelle prime opere di Leonardo e testimoniano il suo percorso di apprendimento e perfezionamento. Un altro elemento interessante dell'Annunciazione è la scelta di ambientare la scena all'esterno, davanti al giardino di Maria. Questo suggerisce che l'annunciazione di Cristo coinvolga non solo la donna, ma tutto il creato. Leonardo vuole comunicare l'idea che l'evento divino abbracci e coinvolga ogni elemento della natura. In conclusione, l'Annunciazione di Leonardo presenta caratteristiche tipiche dei suoi lavori leonardeschi, come passaggi di colore morbidi, elementi naturalistici ben definiti e un'attenzione per i dettagli. Tuttavia, si possono notare anche alcune imperfezioni giovanili, che testimoniano il percorso di apprendimento dell'artista.

bensì riproducetutte le manifestazioni della natura, anche le più minutte + si percepisce la consistenza atmosferica dello spazio e la mobilità.dell’aria e della luce

Madonna Benois (1478-80)- Come già detto Leonardo si preoccupò inoltre di dare ai propri personaggi una connotazione psicologica- la madre porge in modo giocoso al figlio un fiore- questo lo riceve con espressione concentratissima- Si comprende lo strettissimo rapporto affettivo fra i due.

Adorazione dei magi (1482)- Abbiamo un disegno preparatorio dela tavola rimasta incompiuta nel quale è osservabile il preciso reticolo propsettico chepermette l’efficace resa spaziale del dipinto;- La scena si concentra nella rappresentazione del significato religioso dell’evento della venuta di Cristo.

MILANO

Dall’autunno del 1481 Leonardo lascia Firenze per trasferirsi nella Milano di Ludovico il Moro.

Negli scritti di questo periodo l’artista si rivolge ad un

ipotetico allievo raccomandandosi di non delimitare troppo i confini tra luce ed ombra, lasciandoli sfumati così da non dare all'opera una resa legnosa. Con la tecnica dello sfumato Leonardo è in grado di restituire gli infiniti riflessi colorati delle ombre degli oggetti ed in questo modo le sue figure non sono più stagliate nettamente contro il loro sfondo, bensì hanno insieme una. In particolare viene considerata l'aria come un fattore decisivo, di cui sono percepibili sia il peso in relazione spaziale sia il volume. Altra caratteristica chiave è la perdita del dettaglio in lontananza ed il farsi del colore sempre più pallido. Vergine delle rocce (1483-86) - Raffigura la leggenda dell'incontro tra Gesù ed il Battista da bambini, ambientata singolarmente in una grotta; - Viene ricreata la natura attraverso un'approfondita indagine del mondo esteriore - si nota come venga usato lo

Sfumato per restituire tutti i complessi effetti ottici.

Dama con ermellino (1485-90)- Fra i ritratti eseguiti vi è quello di Cecilia Gallerani, giovane aristocratica amante del Moro;

Questa è raffigurata a mezzobusto girata di tre quarti, stagliandosi su sfondo nero di derivatezza fiamminga;

L'animale che tiene con sé era simbolo di nobile e virginale purezza;

Suplice rotazione del busto e del volto in direzioni opposte;

Viene mostrata l'interno della donna attraverso un appena accennato sorriso;

Preferiva mostrare sentimenti contenuti piuttosto che renderli espliciti.

Ultima cena (1494-98)- L'opera milanese più impegantiva fu il "Cenacolo" realizzato sulla muratura del refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, di cui però lo stato conservatorio appare compromesso a causa del fatto che venne usato la tempera per dipingere su una preparazione gessosa che non fece presa sul muro;

Venne realizzata una copia.

prima del crollo nel 1612 e poi restaurato ufficialmente tra il 1977 ed il 1999- La scena si concentra sull'apice drammatico della scena: lo stupore e disorientamento alla rivelazione di Gesù- l'attenzione rivolta alla realizzazione dei corpi degli apostoli in agitazione e alle loro espressione di sgomento, dando vitaad un movimento drammatico di cui Gesù è il centro originatore- Giuda è riconoscibile essendo l'unico a non interagire con nessuno dei suoi compagni- Sono stati applicati alcuni artefici compositivi quali la realizzazione del pavimento leggermente in salita ed il soffitto indiscesa, così da ribaltare la scena in direzione dell'osservatore- i personaggi sono inoltre in scala maggiore rispetto al naturale per attribuirvi maggiore solennitàRITORNO A FIRENZELa caduta di Ludovico il Moro e l'invasione francese della Lombardia portano l'artista ad abbandonare Milanonel 1499, facendo una breve tappa

prima a Mantova e poi a Venezia, per tornare in seguito a Firenze dove si trattenne fino al 1506.

Sant'Anna, la Madonna, il bambino e san Giovannino (1501)

  • L'esposizione pubblica del disegno fu di forte influenza per la monumentalità delle figure e la complessa interazione psicologica delle figure.
  • La composizione piramidale delle figure colpì in particolare il giovane Raffaello.

Battaglia di Anghiari (1506)

  • Raffigurante la vittoria dei fiorentini sui milanesi, non giunge a noi se non per alcune copie parziali.
  • La parte centrale mostrava un'energica lotta di cui faceva parte un groviglio intricato di uomini e animali.

La Gioconda (1503)

  • Identificata da Vasari come Monna Lisa.
  • Importante ritratto femminile di tre quarti ed ambientato all'esterno.
  • Il posizionamento del corpo è intricato vedendo il busto, le braccia ed il volto tutti disposti secondo direzioni diverse.
  • Il volto non è ovale, bensì

leggermente asimmetrico così da donare realisticità alla donna- L'espressione con un sorriso appena accennato conferisce un tono malinconico alla donna, suggerendo in modo delicato il suo stato d'animo- anche lo sfumato e la complessità generale delle ombre partecipano all'atmosfera mistica del quadro.

MICHELANGELO (1475-1564)

A Firenze apprese presso la bottega di Ghirlandaio i rudimenti tecnici della pittura ma dedicandosi invece con maggiore attenzione allo studio di Giotto e Masaccio.

Fu accolto a quindici anni alla corte di Lorenzo il Magnifico, influenzando dunque il giovane artista con l'ambiente umanista del proprio ambiente: gli viene insegnato il valore della civiltà classica, un mondo del passato assimilato e compreso nei suoi valori spirituali.

Centauromachia (1491)

- Classico nel soggetto di riferimento che allude alle sculture dei sarcofagi greco-romani;

- Particolare nella resa di ogni singola figura plastica che pare uscire dal blocco.

Come se esse fossero prese da un'energia interna che li muove - le direzioni contrastanti e le pose ardite donano un forte dinamismo - privo di dettagli ornamentali.

Michelangelo lasciò una prima volta Firenze nel 1494, tornandovi poi nei due anni successivi quando il governo della città passò nelle mani di Savonarola. Il giovane rimase colpito dalla sua predicazione profetica ed il rigore morale imposto, creando nell'artista un forte slancio religioso che lo indussero a porsi il problema del valore etico, e non solo estetico, delle proprie opere.

Pietà (1497-99) - Realizzata durante il soggiorno romano dal 1497 al 1499 - Il gruppo marmoreo è considerabile il primo capolavoro dell'artista, di cui si riporta la firma sul manto di Maria - si raffigura la Vergine avente in braccio il Cristo morto - Si denota la naturalezza con cui il Cristo si distende sulle ampie ginocchia della madre, conferendo alla struttura un armonioso schema triangolare.

Questa organicità risponde agli ideali di perfezione armonica rinascimentale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
94 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stefanoblange di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Stagno Laura.