Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 23
Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 1 Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame arte e comunicazione, prof. Poli, libro consigliato Il sistema dell'arte contemporanea, Poli Pag. 21
1 su 23
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Se è vero che, a partire dagli anni Sessanta, le nuove forme d’arte, realizzate con i materiali più

svariati e con installazioni dilatate nell’ambiente, avevano costretto i galleristi a trovare nuovi spazi

espositivi adeguati e avevano messo in crisi la tradizionale logica espositiva dei musei, è anche vero

che la crescita esponenziale dei nuovi musei ha fortemente condizionato il lavoro degli artisti,

che devono prevedere anche una produzione specifica per le loro mostre negli spazi museali. È

anche per questo motivo che molti artisti famosi cercano di realizzare o farsi realizzare dei musei

personali, o almeno cercano di garantirsi spazi esclusivi in importanti musei. Duchamp ad esempio

allestì personalmente le sale delle sue opere della collezione Arensberg, nel museo di Filadelfia,

mentre Burri, in Italia, con l’aiuto del Comune, ha costruito il suo museo personale in due sedi a

Città di Castello eccetera.

5. Le funzioni dei direttori dei musei d’arte contemporanea

Il compito fondamentale dei responsabili dei musei era quello di conservare, accrescere ed esporre

nel modo migliore possibile il patrimonio di opere d’arte a loro affidato, oltre che eventualmente

organizzare mostre temporanee. Si trattava dunque di una funzione strettamente connessa alla

questione della storicizzazione e sacralizzazione dell’arte considerata culturalmente determinante.

Il ruolo dei direttori dei musei nel sistema dell’arte è così forte perché incide allo stesso tempo sul

piano culturale e su quello del mercato, in misura proporzionale al budget a disposizione per gli

acquisiti finalizzati allo sviluppo delle collezioni permanenti. Un’accusa che viene spesso rivolta ai

direttori di musei è di essere troppo conformisti, tanto che troppi musei nel mondo risultano

eccessivamente simili fra loro.

Il direttore di un museo oggi deve essere non solo uno specialista nel campo dell’arte ma anche

soprattutto un manager capace di gestire al meglio il budget a sua disposizione, abile nelle relazioni

pubbliche e anche nei rapporti politici, impegnato costantemente nella promozione di immagini del

museo e delle sue mostre.

Attualmente c’è un ampio dibattito su quelle che dovrebbero essere le caratteristiche ottimali di un

direttore in quanto manager culturale: figura professionale che dovrebbe essere il risultato di una

formazione ibrida, legata allo stesso tempo alla cultura umanistica e a quella aziendale.

6. Il pubblico dei musei d’arte contemporanea

La strategia è quella di proporre iniziative diversificate, grandi mostre di sicuro richiamo, mostre

individuali o collettive su artisti e situazioni di punta, ed esposizioni più agili per giovani emergenti.

Se le mostre sono in contemporanea, le prime possono far da traino per le altre, per quello che

riguarda l’affluenza di pubblico. Per questo genere di manifestazioni è più facile trovare degli

sponsor a cui interessa un ritorno di immagine della massima efficacia possibile.

Per attirare il grande pubblico si cerca di arricchire l’offerta culturale con visite guidate di

carattere divulgativo, con cataloghi riccamente illustrati e di facile lettura, depliant informativi,

manifesti, cartoline e altri articoli di merchandising come per esempio T-shirt con scritte e

immagini. La gente viene stimolata dal desiderio di vedere ciò che viene proposto come una novità,

un evento irripetibile, mentre tende a disinteressarsi al patrimonio artistico stabile, dopo averlo visto

una volta.

L’interesse per l’arte è direttamente proporzionale al livello di istruzione, ma è anche un aspetto

molto legato alle mode culturali che dai ceti alti tendono ad allargarsi ai ceti medi.

Qual è la funzione del pubblico allargato in rapporto al sistema dell’arte contemporanea?

Il pubblico esterno al sistema svolge un ruolo rilevante anche dal punto di vista economico,

essendo il referente non del mercato delle opere, ma di quelli in qualche modo collegati delle

mostre pubbliche in quanto visitatori paganti e delle produzioni editoriali d’arte (manifesti,

cataloghi, libri, riviste).

7. Le grandi manifestazioni espositive periodiche.

La Biennale di Venezia e Documenta di Kassel

La Biennale di Venezia continua oggi a mantenere un prestigio notevole, svolgendo:

- Una funzione di informazione aggiornata per il grande pubblico;

- Un ruolo significativo nel contribuire e valorizzare nuove tendenze e artisti emergenti;

- Un ruolo di legittimazione definitiva di artisti di riconosciuta qualità.

Se da un lato la formula espositiva articolata in padiglioni nazionali può apparire non più adeguata

in rapporto alla logica globalizzante del mercato internazionale, dall’altro lato è forse la sola che

permette agli artisti di paesi ai margini di questo mercato di presentare e far conoscere il proprio

lavoro artistico fuori dai confini nazionali. Inoltre, durante il periodo della Biennale (i mesi estivi),

Venezia viene invasa da iniziative d’arte contemporanea, oltre al fatto che a partire dal 1986 la

Biennale decise di dare tre tipi di gran premi: il Leone d’oro, il premio al miglior padiglione, e il

premio Duemila per un artista giovane.

L’altra grande manifestazione espositiva periodica europea è Documenta di Kassel, in Germania.

Nata nel 1955 con cadenza quinquennale per iniziativa del pittore A. Bode, è finanziata soprattutto

dall’amministrazione comunale e regionale, anche se è un ente con gestione autonoma. Il prestigio e

il peso internazionale di Documenta sono aumentati in maniera direttamente proporzionale alla

crescita sempre più consistente e dominante in Europa del sistema delle gallerie e dei musei di area

tedesca, olandese e svizzera. I tempi lunghi a disposizione per organizzare la mostra, i

finanziamenti consistenti, e un gruppo di lavoro ristretto personalmente scelto dal direttore artistico,

sono alla base della riuscita culturale e spettacolare delle varie dizioni di Documenta. Le prime tre

edizioni della mostra hanno come modello le grandi esposizioni d’arte d’avanguardia degli anni

Dieci e hanno lo scopo di rilanciare l’identità dell’arte tedesca nell’ambito della tradizione

internazionale, oltre che proporre un panorama aggiornato delle nuove ricerche.

In misura analoga alla crescita delle fiere d’arte, in questi ultimi anni sono spuntate un po’

dovunque nel mondo delle nuove biennali, iniziative espositive molto utili per la scoperta e la

valorizzazione di situazioni artistiche decentrate, in linea con l’imporsi progressivo di una

prospettiva globalista anche nel campo della produzione artistica (es. Europa: Berlino, Lione,

Istanbul e Tirana/Africa: Città del Capo e Dakar/Asia: Taiwan, Shangai, Pechino e

Gwangju/Australia: Sydney).

- I critici d’arte. Riviste, cataloghi ed editoria d’arte (6)

1. La critica d’arte. Tra estetica e storia dell’arte

La critica d’arte si può definire come la disciplina che ha quale obiettivo quello di formulare

giudizi di valore sulle opere d’arte, ovviamente in senso qualitativo. Per critica d’arte si intende

solo quella che riguarda l’arte figurativa ed in questo senso di distingue dalla critica musicale,

letteraria, teatrale, ecc. Un giudizio critico si basa necessariamente su schemi interpretativi di ordine

estetico, che variano a seconda della formazione culturale più o meno aggiornata dei critici.

Secondo L. Grassi: “la distinzione fra critica d’arte, intesa come critica militante delle

manifestazioni artistiche contemporanee, e la storia dell’arte, intesa come rievocazione storica

dell’arte del passato, ha un valore pratico, ma è una distinzione convenzionale. Nella sua

complessità, la critica dovrà assumere quel significato storico, anche trattandosi di arte

contemporanea, che consiste nel ridurre, se non eliminare, il lato soggettivo dell’attività

giudicante”.

Riguardo alla storicità dell’esercizio del critico E. Crispolti scrive: “storicità non nel senso che il

critico si debba occupare soltanto di cose storiche, ma che debba sempre inquadrare storicamente

il proprio intervento relativo all’oggetto analizzato. La realtà sociale dell’esercizio critico si

realizza attraverso la scrittura critica che va dall’articolo sui quotidiani e periodici fino al volume.

Come pure si realizza attraverso l’attività espositiva”.

2. Nascita e sviluppi della figura moderna del critico d’arte

La critica d’arte ha incominciato ad avere una fisionomia autonoma a partire dalla seconda metà del

XVIII secolo come pratica pubblicistica finalizzata al commento per il pubblico delle

manifestazioni artistiche d’attualità. In questo senso D. Diderot, che scrisse le cronache dei Salon

ufficiali di Parigi dal 1759 al 1781 per “Correspondance”, è considerato il primo illustre

rappresentante della categoria. Uno dei precursori della critica militante può essere, inoltre,

considerato Felix Fénéon che nella sua “La Revue indépendante” difese oltre agli scrittori simbolisti

la pittura neoimpressionista. Comunque, la critica d’arte era allora quasi sempre un’attività

collaterale, come nel caso di scrittori e poeti quali Baudelaire e Zola, e più tardi Apollinaire.

In Italia, oltre a Vittorio Pica, direttore della rivista “Emporium”, possiamo citare due casi di veri

critici di potere: Ugo Ojetti che scriveva sul “Corriere della Sera” ed era direttore della rivista

“Dedalo”, e Margherita Sarfatti che scriveva sul “Popolo d’Italia”. Si possono ricordare anche gli

interventi sull’attualità di Roberto Longhi e soprattutto l’impegno di Lionello Venturi che negli anni

Venti fu il primo a fare dei corsi di arte contemporanea all’università di Torino.

L’aumento numerico e la crescita dell’importanza strategica dei direttori di musei, in particolare

dagli anni Settanta in poi, ha determinato però una progressiva perdita di influenza dei critici

indipendenti.

3. Tipologia e funzioni dei critici d’arte

Si possono indicare grosso modo tre categorie.

In primo luogo quella che comprende chi svolge questa attività in modo più o meno

estemporaneo ma comunque collaterale alla professione principale. Si tratta di scrittori, poeti,

giornalisti, docenti di storia dell’arti e di estetica, o anche personaggi interni al sistema artistico

come artisti, collezionisti o mercanti, che possono scrivere articoli su giornali e riviste, o testi per

cataloghi e monografie, spesso per amicizia. Per l’artista un testo di una firma conosciuta ma non

specialista d’arte serve non tanto per valorizzare il proprio lavoro all’interno dell’ambiente artistico,

quanto piutt

Dettagli
A.A. 2018-2019
23 pagine
11 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandro.lora-1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di letteratura, arte e comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Poli Francesco.