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Candoglia
Aperte al primo e secondo livello da una doppia serie di alte arcate a tutto sesto, appoggiate alla base dei fabbricati nella quale si aprono portali rettangolari, con cornici a motivo vegetale intrecciato, opera dello scultore Arturo Martini. Di matrice fascista, l'architettura del palazzo concede poco spazio alle decorazioni, limitate alle epiche figurazioni ad altorilievo collocate nel portico della parte basamentale.
I due edifici realizzati, persa l'originaria funzione, sono divenuti sede di uffici comunali e del Consiglio di Zona del Centro Storico, collocati nel padiglione a destra, mentre in quello di sinistra ha sede l'Ente Provinciale per il Turismo. Questo secondo padiglione, collegato al palazzo Reale, ha visto nei propri spazi l'allestimento di esposizioni temporanee. Con il piano di riordino di tutti i musei civici, l'Amministrazione Comunale ha avviato il progetto di restauro e modifica d'uso; il palazzo al termine dei lavori.
affidata all'architetto Italo Rota, diverrà sede prestigiosa del nuovo Museo del Novecento, ed ospiterà nei suoi spazi parte una sezione dell'ampio patrimonio artistico moderno e contemporaneo della città. 171- Quale libro viene pubblicato nel 1925 e diviene fondamentale nella storia dell'architettura moderna, anche per l'Italia? 171- Nel 1925 viene pubblicato Verso un'Architettura di Le Corbusier. 172- Stabilimento FIAT Lingotto di Giacomo Mattè Trucco, a Torino 1915-21? 172- Giacomo Mattè Trucco (1869-1934 Torino), ingegnere e architetto, nel 1905 entra nel personale della FIAT e ne progetta gli stabilimenti. Usa il calcestruzzo armato per elementi decorativi e di finitura atipici per edifici industriali, scale come strutture artistiche. Lo Stabilimento Lingotto di Torino di Giovanni Agnelli è un comprensorio di edifici per la produzione automobilistica, poi riconvertito a grande centro polifunzionale. Strutturacompletamente in cemento armato basata su pilastri e travi. 5 piani, stile razionalista, LeCorbusier cita questo stabilimento nel libro Verso un'Architettura come esempio di soluzione innovativa per l'autodromo sul tetto in cemento armato, dove provano le auto prodotte. Rampe elicoidali per far salire le auto alla pista asfaltata di collaudo costituita da due rettilinei di oltre 400 mt. facciata con elementi decorativi razionalisti. Nel 1989 Renzo Piano si occupa della ristrutturazione degli interni e nel 1994 realizza sul tetto la Bolla, una sala riunioni semisferica trasparente panoramica in acciaio e vetro-cristallo con vista sulle alpi e sulla pista di collaudo. Realizza anche un disco di atterraggio per elicotteri. <173- Gruppo 7 Razionalismo 1926-32 a Milano ?> <173- Il Razionalismo si afferma tra le due Guerre Mondiali come la continuazione del Futurismo prebellico in architettura, segue i principi del funzionalismo ma poi si fonde con il classicismo italiano (Vitruvio,>LeonBattista Alberti), non vuole rompere con la tradizione. Il fascismo lancia una politica urbanistica di riqualificazione dei centri storici per fini funzionali, speculativi e propagandistici, vengono indetti molti concorsi. Nel 1926 nasce il Gruppo 7, collettivo milanese di 7 architetti razionalisti del Politecnico di Milano, esponenti del movimento Moderno (teorie di Mies, LeCorbusier, Gropius), uniscono le esigenze del razionalismo a quelle del recupero della tradizione classica con il motto "bisogna portare l'Europa in Italia e l'Italia in Europa". Ne fanno parte Guido Frette, Gino Pollini, Luigi Figini, Carlo Enrico Rava, Sebastiano Larco, Giuseppe Terragni, Ubaldo Castagnoli poi sostituito da Adalberto Libera (gruppo che poi si allargò nel MIAR). Pubblicano il manifesto culturale sulla rivista La Rassegna Italiana una serie di testi di un gruppo di architetti milanesi più giovani, formati a Milano, che fondano il primo gruppo ispirato alleteoriedell'architettura contemporanea. Alcuni di questi avranno un'importanza maggiore. Si diversificano rispetto all'architettura internazionale, si definiscono Razionalisti. Aprono il periodo squadrista dell'architettura italiana. Ricercano una sintesi tra classicismo e modernità dell'epoca della macchina, forma pura, essenziale, funzionale, aderente alla logica, mediata col classicismo perché danno più peso all'interpretazione della tradizione, ne riprendono la struttura geometrica, il ritmo, la proporzione, i materiali raffinati, e i particolari architettonici. Mentre prendono una posizione critica nei confronti del futurismo definendolo uno slancio artificioso, una vana furia distruttiva che confondeva il buono e il cattivo, mentre loro non vogliono rompere con la tradizione, vogliono tornare all'ordine e alla ragione dopo l'irrazionalità della guerra. Nel 1928 Adalberto Libera e Gaetano Minnucci organizzano aRoma la Iesposizione Italiana di Architettura Razionale per promuovere l'architettura moderna nel Palazzo delle Esposizioni (realizzato da Pio Piacentini, padre di Marcello Piacentini, nel 1882, in stile neoclassico).
174- MIAR?174- Nel 1930 i Razionalisti fondano il grupp ufficiale MIAR (Movimento Italiano di Architettura Razionalista) che comprendeva i membri del Gruppo 7 e altri circa 50 architetti, si forma dopo la III esposizione del Gruppo 7 a Roma nella Galleria d'Arte del critico Pietro Maria Bardi il 14 giugno 1930, inaugurata da Mussolini (celebre foto con Bardi, Mussolini e il pittore Cipriano Efisio Oppio, organizzatore delle istanze artistiche per il regime ed ideatore della Quadriennale di Roma). Le riviste in questo periodo accompagnano le varie fazioni, lo scontro tra architettura razionalista e quella più tradizionalista. In Rassegna Italiana scrivono: "è opinione corrente che il nostro tempo sia di confusione e disordine nel campo dell'arte."
È nato uno spirito nuovo che sta creando una nuova architettura che ha comunque agganci con la grande tradizione, non vogliamo rompere con la tradizione, ma è la tradizione che si trasforma e assume aspetti nuovi. Il Partenone è il prototipo assoluto, sono poche le forme assolute della storia. A queste forme assolute si deve rifare l’architettura”. Questi architetti hanno una sincera ammirazione per gli architetti che li hanno preceduti (del gruppo Novecento), perché sono stati i primi a rompere con una tradizione di cattivo gusto che da troppo tempo imperava. L’architetto si basa su un nuovo ordine classico elaborato con un linguaggio nuovo che si basa sull’assoluto, sulle proporzioni, sulla matematica, meccanica e tecnica. Questo è il primo nucleo di architettura moderna italiana. Il razionalismo è il linguaggio della modernità, diventa inizialmente architettura di stato fascista, fino al 1932 quando avviene lo scontro.
tra razionalisti e accademici sulle ragioni della modernità.175- Razionalismo come Arte di Stato?
175- È un'architettura classica e nuova insieme, che a un certo punto diventa anche l'architettura proposta come architettura di Stato, si pone in maniera squadrista rispetto allo Stato, ne appoggia in pieno la volontà di rinnovamento e cerca di proporsi come l'architettura che meglio esprime lo spirito nuovo. Nel periodo tra 1928-32 l'architettura razionalista ha un certo successo come arte di Stato, c'è un famoso scritto di Pietro Maria Bardi (un critico molto vicino all'esposizione, fondatore della rivista Quadrante che si occupa della parte più radicale dell'architettura razionalista, tipo Terragni) che si chiama "Architettura Arte di Stato" (1930), scrive anche "Rapporto sull'Architettura a Mussolini" (1931), e l'Esposizione di Architettura Razionale del 1930 è un
evidente tentativo di affermare questa idea (celebre foto del 14 giugno 1930 con Mussolini insieme a Cipriano Efisio Oppo e Pietro Maria Bardi e la "giovane italiana").176- Prima Esposizione di Architettura Razionale 1928?
176- Nel 1928 ha luogo la prima Esposizione Italiana di Architettura Razionale e in un primo tempo irazionalisti vedono con simpatia il personaggio di Marcello Piacentini (massimo esponente del regime fascista, mirava alla creazione di un'architettura nuova, svecchiando quella tradizionale) e anche Gambordini (il presidente del Sindacato Nazionale Architetti Fascisti). Ai progetti razionalisti presentano una semplificazione assoluta delle forme, l'uso del cemento armato con vetrate integre. Piacentini ne criticherà l'aspetto internazionalista, ma l'architettura fascista doveva essere per necessità un'architettura nuova, Mussolini voleva un'architettura che non avesse nulla a che fare con gli stili del passato, con l'eclettismo,
E i razionalisti si propongono per dare forma alle abitazioni dell'uomo nuovo fascista, vicino all'internazionalismo europeo. Piacentini, legato alla tradizione italiana, vede questo come un difetto perché il fascismo d'altra parte vuole essere romano, legato all'Impero Romano, infatti durante gli anni '30 il rimando all'architettura romana antica diventa sempre più forte. In questa contraddizione vive il dibattito architettonico di quegli anni. Figini presenta all'esposizione un progetto razionalista di una Casa del Dopolavoro con struttura in cemento armato e finestre a nastro.
Chi è Giuseppe Terragni?
Giuseppe Terragni (1904-1943 Como), Razionalista, si laurea al Politecnico di Milano, fascista, nel 1926 realizza il primo documento ufficiale del razionalismo italiano e costituisce il Gruppo 7 che negli anni successivi si allarga nel MIAR. Apre uno studio a Como, ha una concezione degli spazi astratta.
linearità, disegno essenziale e funzionale delle forme, si ispira a LeCorbusier, l'architettura deve commuovere, armonia di proporzioni, rifiuta il funzionalismo, gli interessa il rapporto tra telaio strutturale e forme che devono esserne indipendenti, reinterpreta esempi internazionali.178- Novocomum di Giuseppe Terragni a Como 1927-29?
178- Terragni realizza come primo edificio a Como il Novocomum, edificio ad appartamenti chiamato popolarmente Transatlantico, realizzato illegalmente perché era stato presentato un progetto d'impronta neoclassicista con timpani sulle finestre, lesene, cornici, invece fu realizzato un edificio d'avanguardia razionalista (riprende espressionismo e costruttivismo), fu recensito con entusiasmo da Pagano su Casabella, come simbolo della nascente architettura razionalista, pianta libera. Edificio a C, delimita un cortile interno, struttura a pilastri di calcestruzzo armato, 5 piani, volumi puri e semplici, compenetrati tra loro e
trattati diversamente, corpi scala angolari curvi vetrati,
intonaco facciate color nocciola,
intonaco delle parti sezionate arancione,
gioco cromatico,
angoli troncati che lasciano a vista cilindri di vetro avvolti dagli sporti dei balconi al terzo piano e dalla massa al secondo piano e coronati da