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Le opere di Ctesia
I dati autobiografici che lo portano a conoscere molte aree dell'impero e vivere eventi importanti in prima persona sono considerati, da alcuni come Dorati e Binder, una finzione letteraria per conferire autorevolezza alla narrazione. L'opera è suddivisa in 23 libri e racconta la successione degli imperi assiro, medo, achemenide. Felix Jacoby ha sostenuto che l'opera di Ctesia si basasse su documentazioni greche rielaborate da lui stesso, a partire da Erodoto con il quale era in competizione. Tuttavia Ctesia si differenzia da Erodoto in quanto ha approfondito l'aspetto cronologico e ha inserito dei dati a lui contemporanei. Nel suo racconto si mescolano la dimensione politico-militare e quella etnografico-antropologica. Lo stile dell'opera abbonda di aspetti favolosi che danno talvolta momenti di tensione e tragedia (l'annuncio alla regina Parisatide della morte del figlio Ciro). Questo fattore fu criticato da Plutarco perché faceva.Apparire le sue storie poco affidabili. Un'altra opera di Ctesia sono gli Indika, descrizione geo-etnografica delle zone più remote della parte orientale dell'impero. L'India di Ctesia è un paese della fantasia (essere umani mostruosi).
Dinone, compose i suoi Periska negli anni della spedizione di Alessandro. Narrano dalla fondazione dell'impero assiro per arrivare agli Achemenidi. Struttura simile a quella di Ctesia, però i suoi racconti si dilungano fino al 340, dopo la riconquista dell'Egitto da parte di Artaserse III. Anche in Dinone troviamo la componente religiosa e cultuale.
Eraclide di Cuma, compose i suoi Persikà prima della spedizione di Alessandro, descrivendo usanze della corte, regole a cui il re e la sua corte dovevano sottostare, le gerarchie interne.
7. Gli attidografi, Clidemo Atthis, vicende attiche del passato lontano, spesso alternative a quelle tradizionali. Eventi narrati accompagnati da una forte connessione.
È quello d’individuare delle linee di sviluppo, delle tendenze cui legare alcune di queste figure così da comprendere le nuove forme della storiografia greca.
Gli storici ci classificano attraverso due criteri:
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La corrente stilistica
- La storiografia retorica si caratterizza per uno stile curato, armonico ed elegante → Eforo di Cuma, Teopompo di Chio
- La storiografia tragica/drammatica si caratterizza per una narrazione ricca di pathos, così da impressionare il lettore → Ctesia di Cnido
- La storiografia pragmatica si caratterizza per trattare gli avvenimenti come si presentano e indagare sulle loro relazioni causali → Polibio di Megalopoli
Non dobbiamo associare ad ogni autore una precisa corrente stilistica in quanto all’interno della stessa opera si possono trovare influssi diversi.
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Gli interessi tematici
- Gli storici di Alessandro Magno, opere dedicate alle sue vicende biografiche e militari.
- Gli storici dell’età dei diadochi,
Divina della spedizione panellenica per cercare vendetta contro i Persiani. Stile: drammatico/retorico.
Anassimene di Lampsaco Storia di Alessandro, stile retorico → Onesicrito Sull'educazione di Alessandro, narra dalla nascita alla morte del re. L'autore → partecipò alla spedizione asiatica. Alessandro è rappresentato come un re filosofo e civilizzatore e la spedizione non riguarda una vendetta contro i Persiani (Callistene), ma un'impresa finalizzata all'avvicinamento e alla fratellanza fra i popoli.
Nearco di Creta Periplo dell'India, autore che si basa sull'esperienza personale (egli → partecipò alla navigazione nell'oceano Indiano e nel Golfo Persico). Alessandro, agli occhi di Nearco, è un capo sensibile e generoso.
Tolemeo Titolo incerto, Tolemeo fu la guardia del corpo del re. Dopo la morte di quest'ultimo ottenne la satrapia d'Egitto. Opera incentrata sugli eventi militari e politici.
lo avvicina alla storiografia di tipo pragmatico.
Duride di Samo Storia della Macedonia, si apre nel 370/369 (morte re Aminta di Macedonia) e si chiude nel 281 (morte di Lisimaco e Seleuco), fine della prima generazione dei diadochi. Duride adotta una prospettiva greca, con attenzione per Atene e un giudizio negativo su Alessandro e alcuni dei diadochi. Egli fu considerato l'iniziatore della storiografia drammatica/tragica.
Dunque un modo di rappresentare la realtà che suscita nel lettore una partecipazione emotiva (imitazione e piacere). Questo è dato soprattutto dal nuovo contesto in cui ci troviamo, una realtà storica nuova.
Filarco di Atene Storie, storia dell'età dei diadochi, dalla morte di Pirro (272) a quella del re spartano Cleomene (220/219). Filarco predilige gli elementi drammatici e sensazionali, un gusto per il meraviglioso.
Diilo di Atene Storie, narra le vicende della Grecia e della Sicilia (357-297, morte di Cassandro).
Autore utilizzato da Diodoro per la storia di Alessandro e per le vicende dei diadochi. Parliamo sempre di storiografia drammatica.
4. La storiografia d'Occidente e Timeo, Ippi di Reggio Il primo a scrivere una storia della Sicilia, anche se ci sono perplessità sulla reale storicità del personaggio (non viene citato da Dionigi, Strabone, Pausania)
Antioco di Siracusa Storia della Sicilia: da Cocalo, re dei Sicani, al Congresso di Gela 424. Appartiene alla generazione successiva a Erodoto, contemporaneo di Tucidide. Autore che cercava chiarezza nell'esposizione degli eventi. Abbiamo alcuni frammenti che ci parlano della storia dell'Italia prima dell'arrivo dei Greci e alla fondazione di colonie in Sicilia e Magna Grecia (Taranto, Siracusa)
Filisto di Siracusa Storia della Sicilia. Filisto occupò incarichi militari sotto Dionisio I Dionisio II, dunque operò intorno alla metà del IV secolo. Egli nella sua opera descrisse
levicende legate ai due tiranni e dai frammenti possiamo notare la sua posizione filotirannica.
Timeo di Tauromenio 350-260. Dopo l’esilio da Agatocle si trasferì ad Atene per 50 anni.→Egli si occupò con molta attenzione di cronologia e notò che vi era una discrepanza tra i varieventi di tre mesi.
Storie (38 libri): dal mitico re Cocalo fino alla morte di Agatocle (289/288)
I primi 5 libri dedicati alle migrazioni, fondazioni di città. Lo storico andava aconciliare i miti di tradizione greca con la storia più antica dell’Occidente. Andando acreare una distinta tradizione mitologica.
Dal 6 al 15 libro Timeo narrava le vicende della storia siciliana fino all’ascesa diDionisio I
Dal 16 al 33 libro coprivano gli eventi fino alla presa di potere di Agatocle
Dal 34 al 38 libro narravano gli eventi sotto Agatocle.
L’opera di Timeo è rivolta anche alle vicende di Roma: dalla nascita fino alla prima guerrapunica.
Dal punto di vista metodologico l'indagine storica per Timeo era rivolta alla ricerca della verità. Alcuni tratti caratteristici: patriottismo, atteggiamento antitirannico, e un gusto che lo avvicina alla storiografia drammatica (conquiste di città da parte di Cartagine). Nell'opera di Timeo ha un ruolo chiave la retorica, che si può trovare nei discorsi pronunciati dai personaggi politici. Tuttavia su quest'ultimo punto Polibio lo attacca dicendo che non prestava attenzione alle parole realmente pronunciate o al senso reale. 5. Nuovi orizzonti: storiografia relativa a popoli non greci, Ecateo di Abdera Storia dell'Egitto, scritta sotto Tolemeo I (Fine IV secolo). L'opera narrava di teologia locale, usi e costumi egiziani. Una visione positiva dell'Egitto, rappresenta il punto d'origine di tutte le culture, inclusa quella greca. N.B. contenuti