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NATURA UMANA E DIRITTO NATURALE
"Questa ignoranza della natura dell'uomo, getta tanta incertezza e oscurità sulla vera definizione del diritto naturale [...] dalla sua Costituzione dal suo stato bisogna ridurre i principi di questa scienza [...] Credo di scorgere due principi anteriori alla ragione: uno dei quali si interessa ardentemente al nostro benessere e alla conservazione di noi stessi, e l'altro ci ispira una ripugnanza naturale a veder soffrire ogni essere sensibile, e principalmente i nostri simili [...] dal concorso della combinazione che il nostro spirito sa fare di questi due principi [...] mi sembrano scaturire tutte le regole del diritto naturale."
Il diritto naturale modello del diritto positivo: i principi del diritto naturale (Complesso di norme non scritte, considerate necessarie, preesistenti) debbono essere ricavati dalla costituzione originaria dell'uomo, e non dalla sua costituzione artificiale determinata dalle convenzioni della
società civile. Il primo principio riguarda l'autoconservazione (ossia l'istinto che presiede alla preservazione individuale dai pericoli esterni), il secondo concerne l'empatia (cioè l'emozione individuale che presiede alla conservazione universale di tutte le specie sensibili). "Gli antichi filosofi, sottopongono indifferentemente l'uomo e tutti gli altri animali alla stessa legge naturale, perché considerano sotto questo nome piuttosto la legge, che la natura impone se stessa, che quella che prescrive. I Moderni non riconoscendo, sotto il nome di legge, che una regola prescritta ad un essere morale [...] limitano di conseguenza al solo animale dotato di ragione la competenza della legge naturale" Rousseau distingue: - lex naturalis (legge naturale): per gli antichi era l'immutabile espressione dei rapporti generali stabiliti dalla natura fra tutti gli esseri animati, al fine della loro comune conservazione. Per i moderni essaandava invece limitata al solo genereumano in quanto il significato autentico della parola "legge" era racchiuso per interoin "una regola prescritta a un essere morale, cioè intelligente, libero e consideratonei suoi rapporti con altri esseri".Ius naturalis (diritto naturale)nello stato di natura non esiste una legge vincolante per tutti, ma esiste solo la facoltà soggettiva (il diritto) di ogni uomo di fare ciò che ritiene necessario alla sua conservazione. insieme di norme particolari e soggettiveche regolano il comportamento di un individuo ESORDIODISUGUAGLIANZA FISICA E POLITICA
"La specie umana concepisce due tipi di disuguaglianza: l'una, che chiamo naturale ofisica consiste nella differenza di età,di salute, di forze del corpo e qualità spirituali; l'altra,che può dirsi morale o politica perché dipende da una specie di convenzione, stabilita dal consenso degli uomini. Questa consiste neiprivilegi di cui alcuni godono, a danno degli altri.[...] meno ancora si può cercare se non vi fosse un nesso essenziale fra le due disuguaglianze: perché ciò equivarrebbe a chiedere se coloro che comandano valgano necessariamente meglio di coloro che obbediscono, o che la virtù si trovi sempre negli stessi individui" L'ineguaglianza non ha origine nello stato di natura ma nella società civile:
- esiste una sola forma di disuguaglianza (fisica) autorizzata dalla legge naturale, che concerne gli attributi fisici e spirituali distintivi di ciascun individuo.
- successivamente, con la costruzione della società civile si rende legittima una nuova specie di disuguaglianza (politica) che non era contenuta nella legge naturale, la quale mediante una convenzione normalizza l'oppressione e i privilegi di alcuni individui sugli altri, non giustificati da qualità naturali.
di traduzione necessaria della prima nella seconda, ma piuttosto la radicalizzazione della prima nella seconda“[si tratta di] segnare nel corso delle cose il momento in cui, succedendo il diritto alla violenza, la natura fù sottomessa alla legge; per spiegare questa concatenazione di prodigi il forte abbia potuto risolversi a servir il debole, e il popolo a comperare una quiete immaginaria a prezzo di una felicità reale” Rousseau propone una storia congetturale del genere umano in quello che è il processo fondativo dello stato civile (nomos: convenzione, consuetudine), momento che sancisce il superamento della legge naturale: quest’ultima basata sull’uguaglianza l’altra sul diritto della violenza di alcuni uomini su altri. il passaggio allo stato civile si dispiega attraverso fasi non determinate ma: è una storia, frutto di scelte contingenti.
SEPARAZIONE NATURA-ARTIFICIO“I filosofi hanno sentito la necessità di rimontare
natura ci sia un diritto naturale di possedere● Rousseau: parla dell'uomo selvaggio e dell'uomo civile, separando natura e artificio● Hobbes e i giusnaturalisti moderni: proiettano la malvagità dell'uomo civile sul selvaggio● Filosofi contemporanei: non riescono ad astrarsi dalle condizioni politiche-sociali, rendendo immutabili delle disposizioni storicamente determinateHobbes: dando al più forte l'autorità sui più deboli, ha fatto nascere subito il governo, senza pensare al processo graduale che può avervi portato.
L'uomo naturale teorizzato da Rousseau, essendo privo di razionalità, è inserito in uno stadio pre-morale, in cui gli unici principi regolativi del suo comportamento sono l'istinto autoconservativo e la pietà, meccanismi istintuali e necessari.
INCONOSCIBILITÀ DELLA NATURA
"Non bisogna prendere le ricerche, in cui si può entrare su questo argomento, per verità storiche, ma solo per ragionamenti ipotetici e condizionali, più adatti a chiarire la natura delle cose che a mostrare la vera origine [...] non ci vieta di formulare ipotesi, su ciò che avrebbe potuto diventare il genere umano se fosse rimasto abbandonato a se stesso"
separazione natura/storia:
Rousseau prende le distanze dall'ortodossia
religiosa dichiarando di voler formulare ipotesi razionali e congetture plausibili riguardo uno stato di natura ideale dell'uomo, e non quella di rinvenire una verità storica o antropologica. Le congetture servono a tematizzare uno stato di natura che "non esiste più, forse non è mai esistito e probabilmente non esisterà mai"; mentre la storia maneggia documenti, prove, fatti, la genealogia non possiede prove, è una semplice sequenza teorica, concettuale che si basa su ipotesi e congetture. Ciò nonostante, le ipotesi costituiscono uno strumento intellettuale (un grado zero) per comprendere la Storia stessa: rinvenire l'originaria costituzione dell'uomo, la sua natura, separandola dalla storia (della civiltà) ci permette di dimostrare che la storia sarebbe potuta andare in un altro modo.
PARTE 1
L'UOMO FISICO ALLO STATO NATURALE
"Considerandolo, in una parola, tal quale ha dovuto uscire dalle mani della natura,
veggo unanimale meno forte di alcuni, meno agile di altri, ma, nell'insieme, organizzato piùvantaggiosamente di tutti [...]La terra, abbandonata la sua fertilità naturale, offre ad ognioffre ad ogni passo provvigioni e ricoveri agli animali di ogni specie. gli uomini,disseminati tra questi. [...] trovandosi ben presto in condizioni di misurarsi con loro, ne fabentosto il paragone; e sentendo che li supera in destrezza, più che in forza, impara nontemerli più uniformità della storia e della natura e dell'uomo: lo stato naturale è unadimensione astorica, senza mutamenti senza rotture in cui tutto procede con uniformità:l'essere umano non si differenzia dagli animali se non per essere «meno forte degli uni,meno agile degli altri, ma, tutto sommato, organizzato meglio di tutti». ed è naturalmentecaratterizzato da un'«accortezza» che gli consente di prevalere sulla maggior parte“Percepire sentire sarà il suo stato primitivo, comune a lui con tutti gli animali; volere e non volere, desiderare e temere tra le prime saranno forse le sole operazioni la sua anima. Non si può desiderare ottenere le cose, se non in base alle idee che si possa averne, o per semplice impulso di natura; e l'uomo Selvaggio, privo di ogni specie di scienza, non prova se non le passioni di quest'ultima specie; i suoi desideri non oltrepassano i bisogni fisici [...] che si trovano così facilmente alla mano che non può aver previdenza nei curiosità.”
L'uomo primitivo, così come gli altri animali, dispone soltanto delle facoltà sensibili e la sua coscienza è in uno stadio pre-razionale (ciò significa che il linguaggio è un prodotto storico di cui bisogna tracciarne l'origine) di modo che esso non detiene né capacità di riflessione né facoltà di proiettarsi nel futuro.
Nella condizione primitiva vige un equilibrio di rapporti uomo-natura: i bisogni dell'uomo si riducono allo stretto necessario e sono perfettamente commisurati ai suoi desideri, i quali trovano facile realizzazione. Ciò significa che a necessità semplici corrispondono modi di allocazione delle risorse semplici in una dinamica di reciproca sostenibilità. La "rivoluzione rousseauiana" mette in dubbio la tradizionale centralità del cogito, cogliendo l'umanità profonda e ultima dell'essere non nel pensiero, nella razionalità, bensì soprattutto nella sensibilità. LEGGE DI NATURA E LEGGE CIVILE "La natura usa con loro precisamente come la legge di Sparta coi figli di cittadini; essa rende forti e robusti quelli che sono bene costituiti, e fa perire tutti gli altri: diversa è invece nelle nostre società in cui lo stato, prendendo i figli di peso ai padri, li uccide indistintamente prima della"il merito personale abbia un ruolo significativo. Questo ha portato a una società disuguale e ingiusta, in cui le opportunità sono determinate dalla nascita e non dalle capacità individuali. Inoltre, il sistema di eredità ha contribuito a concentrare il potere e la ricchezza nelle mani di pochi, creando disparità sociali e economiche sempre più grandi. È necessario rivedere e riformare il diritto successorio al fine di promuovere una maggiore equità e giustizia nella società.