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Equilibrio tra domanda e offerta
A A! Al prezzo P si domanda DB BPerché il sistema sia in equilibrio domanda e offerta devono essere uguali e per raggiungere ciòdevo cambiare il prezzo (il prezzo fa da ago della bilancia), cioè lo aumento o lo diminuisco.Le parti massimizzano la loro utilità quando il rapporto tra utilità marginale dei due beni è ugualeal rapporto tra i loro prezzi.Cosa potrebbe portare a un disequilibrio tra domanda e offerta?! Se alfa = 1 —> domanda = offerta 51! Se alfa > 1 —> domanda > offerta —> è necessario che intervenga una variazione nel prezzoche ristabilisca all’equilibrio —> il prezzo deve salire! Se alfa < 1 —> domanda < offerta —> il prezzo deve scendereIl banditore walrasiano è quello che fa funzionare il mercato: raccoglie tutte le domande e leofferte dal mercato finché non si arriva al prezzo concordato di equilibrio.Partendo da questa base, estendo
Il caso a tutti i beni e anche a tutto il sistema economico.
Equilibrio economico generale
Walras ipotizza di definire un sistema di equazioni all'interno del quale ci sono tutti gli scambi presenti sul mercato, ma anche i servizi produttivi, cioè i fattori di produzione (T, L, K)
I dati di partenza presuppongono che io conosca:
- la quantità di servizi produttivi
- le tecniche di produzione (funzioni di produzione)
- le preferenze dei consumatori (funzioni di utilità)
- tutto si svolga in un sistema di libera concorrenza
Questo mi consente di stabilire:
- la quantità dei diversi beni che saranno prodotti
- il loro prezzo in ogni istante di tempo
- il prezzo dei fattori di produzione in ogni istante di tempo
L'analisi viene svolta con un complesso di equazioni che consentono di determinare tutti i prezzi e tutte le quantità di equilibrio.
Solo nel 1954 ci sarà una definizione più precisa con Arrow e Debreu
Vilfredo Pareto (1848-1923)-
Personaggio eclettico: si occupa di economia, sociologia, statistica, ingegneria
Occupa la cattedra a Losanna e insegna economia politica
Opera fondamentale: "Cours d'économie politique"
Viene fondata la Scuola di Losanna, covo di marginalisti con Walras ed Enrico Barone
Formula il concetto di "ottimo paretiano": le risorse sono distribuite in modo ottimale e non è possibile migliorare il benessere (utilità) di un soggetto senza peggiorare il benessere di un altro soggetto.
Curve di indifferenza: formula il concetto di cioè il luogo di combinazione di due beni diversi (paniere) che assicurano al consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Le curve di indifferenza servono per derivare la funzione di domanda.
Il grafico sopra rappresenta la quantità di bene acquisito dal consumatore a seconda di come diminuisce il prezzo sul mercato. Più bene ho a disposizione, più diminuisce l'utilità marginale.
del bene (es. pallina di gelato allimone). La rivoluzione a marginalista, un bilancio: - nuova prospettiva sul valore: la centralità dell'utilità (nel definire il valore l'utilità centrale) - nuova prospettiva sugli attori: la centralità dell'individuo che sceglie cosa offrire/domandare (gli individui sono liberi di stabilire il proprio comportamento sul mercato) - oeconomicus, si costruisce l'antropologia dell'homo Il miglior paniere un attore che libero dà la max e razionale soddisfazione che è il punto (8;6) massimizza sempre la propria funzione di utilità. (esiste solo nei modelli) - con le procedure date dai marginalisti si riesce a definire quantità e prezzi di equilibrio di un sistema economico in un contesto statico, ovvero dove la tecnologia è data e non cambia -> equilibrio economico generale! è un rigoroso metodo di indagine deduttivo, basato sulla definizionematematica dei rapporti tra le grandezze del sistema (l'economia come sistema di equazioni). L'idea che tutte le relazioni all'interno del sistema economico possano essere spiegate sulla base di equazioni, consente allo stato (unico pianificatore generale) di agire sul sistema economico in maniera efficiente per massimizzare determinati obiettivi. Ad esempio, i piani quinquennali di Stalin o un'economia pianificata che governa un sistema con le proprie equazioni. Questo modo di procedere ha portato a un consolidamento dei fondamenti epistemologici della disciplina in ambito microeconomico con conseguenze di lungo periodo. Con la rivoluzione marginalista abbiamo uno spostamento dalla macroeconomia (ricchezza delle nazioni, ...) alla microeconomia (come i singoli agenti agiscono tra di loro per trovare un equilibrio). La rivoluzione marginalista ha comportato un bilancio negativo: la perdita della dimensione dinamica. In questi modelli manca del tutto un'idea dello sviluppo al livello.Il sistema economico studiato dai marginalisti si concentra sull'accumulazione di capitale e sul progresso tecnico. Sebbene l'individuo sia al centro di questo sistema, per farlo funzionare è necessario introdurre delle ipotesi che non rispecchiano esattamente il comportamento umano. Questo porta alla perdita della complessità dell'azione umana, con assunzioni eroiche come la conoscenza perfetta.
La scienza economica marginalista è soprattutto positiva, tralasciando le variabili di contesto come politiche, istituzionali e storiche che non sono necessarie per definire il modello. Il sistema economico generale ideale per i marginalisti è il liberalismo.
Tuttavia, ci sono delle debolezze concettuali su alcune questioni centrali come il ruolo della moneta, il tasso di interesse e il significato dell'innovazione (chimica, elettricità, motore a combustione interna, ecc.).
E distribuzione del reddito - In generale la teoria marginalista è un'elegante teoria dell'equilibrio, importante perché ha consentito di determinare in maniera rigorosa alcuni elementi, però in realtà a volte le assunzioni che sono fatte per determinare questo equilibrio sono talmente forzate che ci troviamo lontani dalla realtà. Nella realtà non c'è solo l'equilibrio, il sistema è dinamico e cambia sempre qualcosa. La pandemia che stiamo vivendo ci ha messo di fronte a capire meglio cos'è la scienza e come funziona. Spesso l'opinione pubblica si scandalizzano per il fatto che i virologi dicano cose diverse, perché la verità scientifica è una sola. In realtà questa è esattamente la dimostrazione di come la scienza funzioni, non dà mai delle acquisizioni fisse. Le verità scientifiche sono solo parziali, perché man mano che si va
“Avanti con gli scavi” si scoprono novità che possono stravolgere le teorie precedenti.
Verso la macroeconomia
Irving Fisher (1867-1947)
- Il più importante economista americano tra 800 e 900 (lo dicono Schumpeter e Friedman), una figura di “economista accademico”, ma con ampi interessi politico-sociali
- Nasce a New York, 1867 (esce il primo libro di Marx, das Kapital)
- Il padre è insegnante e ministro della chiesa congregazionale
- Dimostra fin da giovane uno spiccato talento matematico
- Contribuisce a consolidare l’economia neoclassica studiando in particolare il funzionamento del capitale, dell’interesse, della moneta, dei prezzi
- Inizia gli studi a Yale studia anche a Parigi, Berlino
- Professore ordinario nel 1899, emerito nel 1925
- Autore assai prolifico (oltre 2000 scritti) e molto chiaro nella scrittura, inizia i suoi studi occupandosi di utilità, poi svolge ricerche innovative nell’ambito dei numeri indice
pagamento—> il potere d’acquisto della moneta è elevato! Fisher si interessa a capire cosa succede nel mercato del credito e ai creditori/debitori incontratti finanziari, auna condizione in cui c’è deflazione, come funzionano i l’acquistorate (beni durevoli).- Fisher verifica dunque che in presenza di un cambiamento prevedibile (su di un trend di lungoperiodo) dei prezzi, il tasso di interesse deve incorporare anche il cambiamento di valore deibeni. (il prezzo che io gli abbia prestato del denaro; prezzo del denaro)! inflazioni salireIn periodi di (prezzi aumentano nel tempo) il tasso di interesse tende aanche per compensare la perdita di potere d’acquisto reale dei prestiti che sono staticoncessi.! deflazioneIn periodi di (abbastanza piatta nel periodo che analizzava Fisher) il tasso didiminuisceinteresse per tenere conto del fatto che la somma