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Il dominus è tenuto a fornire al suo vassallo protezione e mantenimento, poteri connessi alla forza
militare, alla ricchezza fondiarie e al prestigio sociale.
Il signore deve provvedere alle necessità dei suoi vassalli ,in particolare alla sua dotazione militare, il
cavallo, armi e accessori di protezione.
Il vassallo deve essere messo in condizione di procurarsi una sua truppa e di seguire un certo decoro
esteriore per sé e i suoi familiari,si provvede ,infatti, con la spartizione del bottino di guerra o con
l'attribuzione di carice di prestigio.
In ciò consiste il beneficio, ciò che il Signore conferisce al suo vassallo a titolo di ricompensa per la
fedeltà ricevuta in giuramento, e in breve tempo il beneficio più ambito diventò alla terra.
Sul beneficio-terra si concentrano molti aspetti problematici in quanto il conferimento del bene al
vassallo, non può essere configurato né con una dotazione né come una compravendita, ma viene
piuttosto spiegata come un usufrutto.
Il vassallo sulla terra che ha ricevuto a titolo di beneficio, potrà compiere gli atti di godimento di
utilità e di sfruttamento economico connessi nell'ambito dei diritti reali su cosa altrui, e si troverà
legittimato ad esercitare anche i poteri che il diritto romano fanno rientrare nella sfera riservata agli
organi pubblici .
Si parla di iurisdictio e districtio .
: si indica il potere che il vassallo ha per risolvere le controversie nate tra i
Iurisdictio
residenti,utilizzando l'assistenza di giudici e conoscitori delle consuetudini locali
Districtio: è il potere coercitivo sui residenti, come quello di imporre tributi, prestazioni lavorative e
servizio militare.
Il signore concedeva al vassallo l'immunità, dove (il signore) si asteneva di esercitare questi poteri
,che prima esercitava, al fine di consentire al suo vassallo di esercitare liberamente i suoi poteri per
evitare interferenze.
Gli elementi costitutivi del rapporto feudale è caratterizzato dalla forte personalità: è un rapporto
in quanto la fiducia e la protezione vengono prestate dall'uno verso l'altro in funzione
personalissimo,
della specifica identità dei soggetti .
Il feudo vendita ).
non è trasmissibile(ereditariamente) né trasferibile(per
È un rapporto che impegna signore e vassallo per tutta la durata della loro esistenza in
permanente,
vita, il tradimento è l'unico fattore estintivo, al di fuori della morte, del rapporto feudale.
(in caso di tradimento il nemico si colpiva attraverso la vendetta).
Cosa succede al beneficio se il vincolo feudale si estingue?
Se il vassallo muore, il beneficio ritorna nelle mani del dominus la quale riprenderà ad esercitare i suoi
poteri,se è il Signore a morire, il suo legittimo erede potrà decidere se rinnovare l'investitura ricevendo
un nuovo giuramento dal medesimo vassallo; se non viene rinnovato il rapporto feudale,il beneficio
tornerà nella disponibilità delle erede del Signore.
Il beneficio-terra era idoneo a costituire una fonte di reddito e prestigio, molti vassalli richiedettero ai
re singoli ,privilegi che superassero il divieto della trasmissibilità, al fine di poter dotare la propria
discendenza di una ricchezza, che sarebbe poi diventata la ricchezza non del singolo vassallo ma
dell'intero il suo casato.
Queste singole richieste e concessioni portarono a un provvedimento normativo generale nel 877 , da
Carlo il calvo, la quale dispose la trasmissibilità ereditaria a vantaggio dei vassalli maggiori, nel caso
in cui essi fossero morti in battaglia.
Questa prima breccia, venne travolta dall’editto dell'imperatore Corrado II nel 1037, in cui decise di
accordare una generale e illimitata trasmissibilità per tutti i suoi feudatari.
Si affermerà la modalità di trasmissione ereditaria, con cui il feudo era trasmesso integralmente al
solo figlio maschio primogenito.
Questa prassi nei secoli successivi, portò all'elaborazione di specifici istituti successori modellati sulle
esigenze delle grandi casate nobili che sul patrimonio feudale-fondiario poggiavano prestigio e
ricchezza e autonomo potere politico.
Prende particolare rilevanza l'istituto successorio del concepito come una specifica
fedecommesso,
disposizione di ultima volontà che obbligava l'erede a conservare il bene ricevuto a titolo ereditario e a
consegnarlo ad un'altra persona.
Il fedecommesso diventò lo strumento successorio più usato dalla nobiltà per vincolare il patrimonio
feudale al primogenito,che lo prendeva in consegna con l'obbligo di conservarlo integro e quindi di
lasciarlo al suo erede, secondo una linea di primogenitura permanente.
Questi meccanismi andavano a penalizzare fratelli minori ,ai quali si poteva provvedere con delle
piccole rendite, e le sorelle minori ,in cui veniva accantonata una parte del patrimonio a titolo di dote
in vista alle fatture nozze.
Un giudice milanese, Oberto dall’Orto, fu il primo a dare una prima stesura scritta delle consuetudini
feudali, che poi fu rielaborata dalla dottrina dei maestri del XII secolo.
Tra questi abbiamo il glassatore Pillo da medicina, secondo il quale il beneficio sarebbe stato
parificabile al dominio romanistico e quindi ai fini della tutela giudiziale si sarebbe potuto avanzare
con un'azione utile.
Lo sviluppo dell'Istituto feudale nei termini di progressiva valorizzazione, portò anche al tramonto di
quei valori autentici militari e dell'antico onore.
In età moderna il feudo perse quasi completamente quei valori militari e dell’antico onore.
c)La signoria fondiaria e territoriale
Un altro ambiente fortemente produttivo di usi, destinato a recepire molti degli schemi giuridici
affermati nel mondo feudale, e quello della Signoria Fondiaria.
Si intende quel fascio di poteri che si radica su un soggetto a partire dalle esigenze e dalla
strutturazione di un determinato sistema produttivo, affermatosi nei secoli dell'Alto Medioevo: quello
dell'azienda curtense.
La Curtis, era l'unità abitativa principale del titolare della stessa, a cui erano direttamente collegate un
territorio coltivabile di varia estensione.
La Curtis era definita in quanto direttamente posta sotto il controllo del signore che ne
pars dominica,
risiedeva, ed era resa produttiva principalmente attraverso l'opera di servi, soggetti privi di piena
personalità giuridica.
Il prendeva la denominazione della circoscrizione di essere divisa in varie unità rurali,
massaricium,
non necessariamente confinanti tra loro e con la Curtis da cui dipendono.
Questa unità erano affidati alla cura di coltivatori, liberi o semi- liberi , che si appropriavano solo di
una parte del prodotto, mentre il resto andava consegnato al dominus.
I coltivatori del massaricium, erano inoltre tenuti a una significativa quantità di lavoro da impiegare
presso la curtis e il massaricium, come sostegno al lavoro dei servi;
In questo caso però l'intero prodotto era di spettanza del Signore.
Il Signore assume il compito di difendere la pace interna al territorio curtense attraverso
l’applicazione delle regole vigenti in loco e quelle tipiche di gruppi appartenenti a certe etnie.
Altre regole derivano dai rapporti specifici intercorrenti tra il dominus e i residenti impegnati in
prestazioni economiche a suo favore.
Gli eventuali agenti che operano in quei medesimi luoghi per assistere il signore
nell'amministrazione delle terre, sono coinvolti nella risoluzione delle controversie, cioè
nell'amministrazione della giustizia per conto del Signore.
A queste forme di amministrazione della Giustizia si aggiunge la potestà dei dominus di esprimere atti
di comando rivolti ai residenti: ingiunzione di prestazioni straordinarie, definizione di tributi connessi
all'uso di specifiche attrezzature o aree di pertinenze signorile, chiamata alle armi in vista di conflitti.
Tali fasce di prerogative in capo al dominus emerge in quanto idoneo nel suo complesso di assicurare
quella protezione e quella pace ,che per i residenti è condizione primaria per un'adeguata sussistenza.
La durezza delle condizioni di vita, esaltano con sempre maggiore forza i poteri direttivi del signore e
i fattori di soggezione dei residenti:
La società alto medievale viene sottoposta a un processo graduale di stratificazione giuridica, con il
risultato di ridurre il numero dei soggetti effettivamente liberi e di incrementare quello dei subordinati.
In quest'ottica, è comprensibile che la gerarchizzazione delle relazioni giuridiche si articoli
verticalmente all'interno delle singole unità produttive e nel rapporto che tra queste unità si costituisce.
Emerge quindi una gerarchia tra signori fondiari , tra cui più ricchi e più potenti che possono
assicurare tutela e protezione ad altri meno ricchi e meno potenti.
Tra i signori più ricchi e potenti se ne staglia qualcuno capace di esercitare forme concrete di
supremazia, legata alla vastità del patrimonio e alla numerosità dei residenti al suo servizio, tali da
estendere il suo predominio su un ampio territorio: si parla in questo caso di signoria territoriale.
Il Signore territoriale è colui che è titolare dei vasti e possedimenti fondiari, su cui esercita
direttamente ed è riconosciuto anche come colui che è capace di assicurare pace
iurisdictio e districio,
e protezioni.
Signori territoriali furono i da Canossa, a cui era riconosciuto il potere di giudicare o di emettere
direttive su tutti quei signori fondiari di minor entità e potenza che insistevano sulla medesima area.
Tutta questa fitta rete di relazioni era regolata da consuetudini, le quali nascevano e si consolidavano
sulla base delle modalità produttive assestatesi nel tempo in certi determinati luoghi e tra determinate
categorie di persone.
Queste consuetudini si integrarono ben presto con quelle di matrice feudale.
Queste ultime erano nate in ambienti e con finalità essenzialmente militari, sì prestarono molto bene a
dare configurazioni giuridica a rapporti fattuali nati dal mondo produttivo delle signorie fondiarie,
dove gli status sì andavano polarizzando tra la figura del dominus e quella dei subordinati semiliberi o
servi.
Questo processo è stato infine incoraggiato dalla circostanza di alcuni signori fondiari di maggior
peso, tale da qualificarsi come territoriali, avevano ottenuto e avrebbero ottenuto in seguito la qualifica
feudale di Conte.
Ed ecco quindi che la primazia del signore trova piena copertura giuridica nel complesso delle
consuetudini feudali che nel frattempo si andavano assestando anche grazie ad alcuni qualificati
interventi sovrani.
Uno sviluppo che finì comunque per coinvolgere la quasi totalità dei te