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ALBERICO GENTILI E LA DIFESA DEL MOS ITALICUS
Il mos italicus continuava a predominare in Italia e in Germania. Di fronte agli attacchi sferrati dagli
Alberico Gentili
umanisti, si erge a difensore della metodologia giuridica tradizionale (protestante
iuris interpretibus
e per questo esule in Inghilterra), professore a Oxford, con la sua opera “De
dialogi sex” (1582) (“i 6 dialoghi sui giuristi”), in cui riconosceva la fondatezza di alcune critiche
mosse dai Culti rispetto alle carenze culturali dei bartolisti, a ermando però la superiorità
metodologica del mos italicus.
Compito del giurista era quello di far funzionare le norme romane nella pratica quotidiana del
diritto, impostazione molto pragmatica.
SCUOLA CULTA
De nizione:
Conduce uno studio storico e lologico del diritto giustinianeo (si ricerca la formulazione
originaria dei testi studiati e si analizza il signi cato alla luce delle fonti greche e latine)
con un atteggiamento critico nei confronti del diritto giustinianeo (si considera un testo
dell’antichità che non può più ritenersi vigente in un di erente contesto storico se non per
i principi e le regole in esso contenuti).
Critica a Giustiniano
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Dante, Paradiso, canto VI Lorenzo Valla, Epistola contra Bartolum
L. è uno dei umanisti che criticano i
Richiama G. dicendo: Cesare fui e son
Iustiniano, giuristi del medioevo e li paragona a
che, per voler del primo amor ch'i' sento, oche starnazzanti e quelli antichi a
d'entro le leggi trassi il troppo e 'l vano; magni ci cigni
C.I.C. visto come opera vasta e invana
Obiettivo:
- res-personae-
Sostituire l’impianto del Codice e del Digesto con la tripartizione gaiana
actiones al ne di creare un nuovo ordine dispositivo dei concetti e degli istituti
giuridici più razionale;
- classi care gli istituti entro categorie di carattere generale ed elaborare concetti
generali, sulla base dello studio della loso a.
François Hotman
Antitribonianus (1567):
Junk François Hotman propone di incaricare una commissione di giuristi di trarre dal
diritto romano i principi e le regole ancora validi e, sulla base di essi e delle consuetudini
francesi, creare un testo nazionale (in lingua francese) breve composto uno o due volume
da norme semplici e chiare che sostituissero la molteplicità delle leggi e delle
interpretazioni. La proposta di Hotman mira alla sempli cazione del sistema e alla
nazionalizzazione e codi cazione del diritto francese, ma è anche funzionale a realizzare
l’unità legislativa nell’ambito del programma accentratore della monarchia di Francia
(parte costruttiva).
Inoltre, è anche una critica nei confronti della compilazione giustinianea, i giuristi
medievali che hanno interpretato questi testi senza un adeguato educazione e contro
Tribuniano (parte distruttiva).
Perché la scuola culta si di onde in Francia e non in Italia?
• Questa soluzione poteva andare bene in Francia dove c’era un potere monarchico
assolutistico forte che avrebbe potuto prendere l’iniziativa di rinnovare il diritto;
• In Italia, viceversa, frammentata in decine di monarchie, principati, repubbliche e domini
stranieri, mancavano poteri dotati di forza su ciente a portare avanti programmi di
uni cazione legislativa;
• Anche in Germania c’era una situazione di particolarismo giuridico e politico simile
all’Italia essendo suddivisa in tanti stati, principati singolarmente regolati da signori e
duchi;
• Perciò l’unico metodo praticabile era lo studio tradizionale del diritto, fondato sul diritto
romano e sull’interpretazione dei giuristi, attraverso nuovi generi letterari (consilia,
trattati-> mos italicus).
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La disputa tra Andrea Alciato e Tiberio Deciani
Andrea Alciato Tiberio Deciani
• Accusa i consulenti di essere la causa del • Nel 1579 pubblica tre tomi di Responsa,
decadimento della giurisprudenza per la cui è unita l'Apologia pro iuris
faziosità delle opinioni espresse, per la prudentibus, qui responsa sua edunt
cavillosità delle argomentazioni e per imprimenda, adversus dicta per Alciatum
l’incertezza che creavano. Parergon lib. XII cap. ult.
• Difende il mos italicus e il suo
pragmatismo giuridico per il ruolo
decisivo svolto dai consulenti nel
concreto funzionamento del sistema (per
risolvere un caso concreto, di fronte alla
pluralità di fonti, occorreva coordinare e
interpretare il diritto)
LE COUTUMES
Le consuetudini francesi erano state messe per iscritto già nel XIII e XIV sec.
• Nel XV sec. raccolte u ciali che rispondono non solo all’esigenza di certezza ma alla
volontà della monarchia di controllare il diritto nel territorio;
• Ordinanza di Montils-les-Tours 1454:
del re Carlo VII ordina di mettere per iscritto
tutte le consuetudini del regno;
• 1499 Carlo VIII stabilisce le procedure per codi care le consuetudini;
Nel re
• Ovviamente con la redazione scritta delle coutumes il loro contenuto viene cristallizzato
(non si evolvono più spontaneamente);
• Circa 400 consuetudini locali e circa 65 consuetudini provinciali o regionali, ma
prevalenza della coutume di Parigi (redatta per la prima volta nel 1510) -> serve per
integrare e interpretare le altre consuetudini;
• Charles Du Moulin (1546) commenta la coutume parigina;
• Antoine Loisel espone i principi del diritto consuetudinario francese secondo l’ordine
consuetudinarie”;
delle “Istituzioni
• Questi autori commentano ciò perché l’elaborazione di principi generali e
armonizzazione delle consuetudini numerose e diverse fra di loro-> primo passo x la
creazione di un diritto nazionale -> caratteri del diritto francese.
Campo universitario
Nel 1600 si avviarono riforme importanti che coinvolgono diverse università europee:
- Germania: viene insegnato il Giusnaturlismo per la prima volta con l’introduzione di
cattedre di diritto naturale dal Corpus Iuris;
- Francia: 1679 droit francais
nel Luigi XIV crea nelle università prima cattedra di per
studiare ordinanze regie e consuetudini francesi.
LA SCUOLA DI SALAMANCA
Con la scoperta dell’America nel 1492 si spostano gli interessi economici e culturali dal
Mediterraneo ad altri paesi europei come Spagna, Portogallo, Inghilterra, etc.
La conversione forzata di questi paesi indigeni siglo de oro.
Nella seconda metà dell’XVI secolo rappresenta per la Spagna il
I maestri dell’Università spagnola di Salamanca diedero una svolta fondamentale al
pensiero giuridico, teologico e lologico cinquecentesco.
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Gli esponenti di questa Scuola anticiparono ed in uenzarono in maniera massiccia il
pensiero di Ugo Grozio e, più in generale, il pensiero giusnaturalistico.
Ma chi erano gli esponenti della Scuola di Salamanca?
Si tratta di un piccolo gruppo di professori dell’università spagnola di Salamanca che, tra
il Cinquecento ed il primo Seicento, divenne una sede universitaria di avanguardia: sono
professori non di diritto, ma di teologia morale che sovente appartenevano all’ordine dei
Domenicani o dei Gesuiti.
La Scuola di Salamanca viene anche detta Seconda Scolastica perché il metodo di
indagine dei suoi esponenti consiste nell’a rontare una serie di problematiche, anche
Summa Tommaso d’Aquino.
giuridiche, partendo dal commento della di giustizia
Nelle opere di questi professori si a rontano così grandi temi giuridici come la e
legge,
la per giungere al diritto naturale ed aprire così la strada alle teorie
giusnaturalistiche che si sarebbero sviluppate nel Seicento.
Giusnaturalismo
Il secolo del è il Seicento; tuttavia, con la Scuola di Salamanca, nel
Cinquecento, si anticipano alcuni aspetti fondamentali del pensiero giusnaturalistico.
Più che aspre critiche nei confronti della compilazione giustinianea (come avevano fatto
gli esponenti della Scuola Culta), gli scolastici spagnoli cercarono di delineare un impianto
sistematico entro il quale le proposizioni del Corpus Iuris potessero ritenersi valide perché
conformi a valori di livello superiore rispetto al diritto positivo. Francisco de Vitoria
1. Il primo esponente dell’indirizzo della Scuola di Salamanca è
(1483-1546): domenicano, visse tra la ne del Quattrocento e la prima metà del
Cinquecento, si formò a Parigi sui testi classici latini e sulla Summa di san Tommaso.
Fu professore di teologia a Salamanca dal 1526 al 1546: durante il suo ventennale
insegnamento fu autore di un’importante innovazione metodologica per cui al vecchio
modo di scrivere e di far lezione, egli sostituì un modo di fare lezione più agile ed
Indios
elegante, esprimendosi con grande chiarezza. Si interessa degli e a erma nelle
sue lezioni e opere dei principi molto innovativi:
• minori sotto tutela
Indios non devono essere trattati come schiavi, ma come -> tesi
anti-conformista che si di onderà in tutta Europa;
• Conversione libera.
non deve essere forzata ma
Bartolomé de Las Casas (1484-1566):
2. monaco domenicano, fu strenuo difensore del
diritto degli Indios alla libertà, sostenuta sulla base di argomentazioni teologiche e
giuridiche, e sostenitore dell’illegittimità della loro riduzione in schiavitù da parte dei
conquistatori;
Domingo de Soto (1495-1560):
3. domenicano, insegnò teologia a Salamanca e fu
confessore di Carlo V d’Asburgo. Partecipa al concilio di Trento difendendo le
posizioni di san Tommaso e insegna a Salamanca dall’1552 no alla morte;
Luis de Molina (1535-1600): De iustitia
4. teologo e giurista, gesuita, scrisse il trattato
et iure, che diede un notevole contributo alla dottrina giuridica dell’epoca e a ronta
temi come: il bene e il male che deve essere a rontata non con l’intervento di Dio ma
con l’intelletto umano.
La Scuola di Salamanca e il diritto di famiglia
Nella varietà delle questioni a rontate da questo gruppo di professori vissuti tra Cinque e
Seicento rientrano anche le problematiche legate al diritto di famiglia e, tra queste, la
communis opinio
liazione illegittima.Sulla scia della i maestri della Scuola di Salamanca
disuguaglianze tra le diverse categorie di gli
confermarono le sancite nella
compilazione giustinianea.
• Pedro de Ledesma
Non mancarono le voci di chi, come il teologo domenicano
(1544-1616), professore a Salamanca, Segovia ed Avila, denunciarono, più o meno
apertamente, l’iniquità di tale disciplina invocando il canone della giustizia naturale;
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