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I DISCEPOLI DI GESÙ
Gesù non opera in solitudine ma ha discepoli che conducono il suo stile di vita e una larga cerchia di adepti. Possibilità di un'esistenza collettiva fondata non su rapporti di dominio ma sul perdono reciproco come segno dell'appartenenza a uno spazio simbolico aperto all'amore e dal perdono di Dio.
La più antica attestazione dell'esistenza del gruppo dei Dodici è in un'arcaica formula di fede citata da Paolo. Il materiale Q non menziona i Dodici. Per Marco i Dodici sono stati scelti per fare quel che fa Gesù: annunziare il regno ed espellere i demoni. Con ogni probabilità per Polo simboleggiano le 12 tribù d'Israele, dunque il popolo nel suo insieme. Sembra quindi un atto simbolico: il Regno di Dio era destinato a tutto Israele.
Gesù, come il Battista, ha avuto i suoi discepoli che condividevano il suo stile di vita. Compaiono nomi di donne che sono state seguaci di Gesù nei...
vangeli sinottici: Maria di Magdala, beneficiaria della prima manifestazione del risorto e poi valorizzata da numerosi scritti divenuti apocrifi. Gesù aveva espulso da lei 7 demoni forse con un esorcismo. I Dodici insieme a Gesù sono coinvolti nel processo di realizzazione del regno di Dio. La capacità di aggregazione di Gesù significa che egli riesce a soddisfare bisogni dei seguaci, attualmente non soddisfatti dalle istituzioni. Che l'impresa di Gesù non sia naufragata con la sua morte è dipeso dalla sua capacità di selezionare discepoli intelligenti e interessati a istanze di cambiamento e di averli ben istruiti. Sono stati in grado di reagire alla sua morte e di rilanciare il suo messaggio.
IL REGNO DI DIO, GLI ESORCISMI E LE GUARIGIONI
Si sviluppò la convinzione che Dio avrebbe realizzato il suo regno nel mondo mediante il giudizio sulle nazioni e il regno eterno d'Israele. Opposizione tra il Regno di Dio e le forze
spiriti maligni e quindi richiedeva un esorcismo per liberare la persona dal loro controllo. Gesù, come riferito nelle fonti, era noto per la sua abilità nel condurre esorcismi e nel confrontarsi con le forze del male. Il regno di Dio, secondo l'annuncio di Gesù, rappresenta una realtà futura che ancora deve realizzarsi nel mondo. Questo regno è caratterizzato da una giustizia e una equità assolute, in contrasto con le relazioni e le istituzioni umane ingiuste che opprimono coloro che non hanno potere o onore. La seconda beatitudine, che parla del banchetto di Dio, richiama l'immagine tradizionale di un banchetto in cui tutti sono invitati e nessuno è escluso. Nella fonte G, l'idea del banchetto è collegata a quella del pellegrinaggio. Questo suggerisce che il regno di Dio non è solo una realtà futura, ma può essere sperimentato anche nel presente attraverso un cammino di fede e di ricerca spirituale. Il confronto tra Gesù e le forze del male avveniva principalmente attraverso gli esorcismi. Questa pratica era comune sia nella cultura giudaica che in quella ellenistico-romana. Si credeva che gli esseri spirituali, sia benevoli che maligni, potessero influenzare il comportamento umano. Pertanto, un comportamento considerato deviante poteva essere attribuito a spiriti maligni e richiedeva un esorcismo per liberare la persona dal loro controllo. Gesù era noto per la sua abilità nel condurre esorcismi e nel confrontarsi con le forze del male.Possessione da parte di questi poteri. La possessione è uno dei meccanismi con i quali le persone che nella società sono soggette a forte pressione cercano di sfuggirvi. Nell'ambiente in cui opera Gesù, l'occupazione romana in Giudea, la precarietà economica in Galilea a causa di Erode che rovinava i piccoli agricoltori, la struttura patriarcale, le esclusioni previste dalla legge costituivano elementi importanti per la debolezza dell'individuo. Gesù ha la capacità di trattare con successo casi del genere. L'espulsione dello spirito cattivo non comporta semplicemente il ristabilimento di una situazione "normale" ma anche il trasferimento della persona guarita nello spazio aperto alla fede di Dio. I suoi esorcismi sono legati all'instaurazione del regno. Maria di Magdala liberata da 7 demoni diventerà sua discepola. Le guarigioni invece non implicano un combattimento. Un'alterazione del corpo a
quell'epoca comportava l'allontanamento dalla società. La guarigione fisica si effettua tramite il contatto con il Messia che crea una connessione energetica come il caso della donna affetta da flusso di sangue irregolare e quindi considerata impura. La donna guarita è reintegrata nella comunità d'Israele e nella rete delle sue relazioni sociali ma è anche entrata nella fede. Se Gesù espelle i demoni con il potere di Dio, il suo regno è già avvenuto, è quindi il tempo dell'esperienza di esso. Il regno non è un'entità statica ed ha inizio con l'attività di Gesù. La difficoltà del ricco ad entrare nel regno è che confida in strumenti di protezione diversi dalla fiducia di Dio, "il denaro appartiene a Cesare e non a Dio". Gesù esige abbandono delle istituzioni sociali, distacco dai beni, trasgressione delle norme che proteggono l'ordine sociale, adozione di pratiche contrarie come la commensalità che non tiene conto delle gerarchie.
GESÙ È LA LEGGE "torah" = legge; insegnamento
Dopo la morte di Cristo l'adesione da parte dei non ebrei a Gesù pose il problema se si dovesse obbligarli a seguire la Legge. Anche tra i farisei c'erano diverse scuole. Chi viveva a Qumran aveva una propria "halakha" (cammino) rigorosa. Gesù si espresse su diversi ambiti senza stabilire vere e proprie leggi: ad esempio il divorzio era vietato. Gesù assume l'ordine della creazione come criterio di halakha.
PURITÀ, PERDONO, PASTI
Il puro, la cui fonte è la purezza assoluta che è Dio, venendo a contatto con l'impuro lo rende puro. Gesù non si astiene dal cibo e dalla bevanda, ma mangia con le persone considerate impure dalla Legge. I pasti di Gesù disarticolavano le regole sociali ed erano collegati alla prospettiva del
Regno come banchetto. Conguarigioni, esorcismi e pasti si formava il Regno di Dio. Si connettono a episodi di perdono dei peccati. Dal peccato/impurità non ci si libera mediante riti, ma accettando il perdono offerto da Dio attraverso Gesù e praticando a propria volta il perdono. Gesù deve essersi fondato sull'idea del giubileo, l'anno nel quale si condonavano i debiti.
PARABOLE
Parabola, dall'ebraico "masal" (un enunciato o un racconto che esige un'interpretazione). La parabola è un racconto dove il messaggio è comunicato dalla situazione che la storia costruisce. La tradizione rabbinica contiene numerose parabole.
Il figlio prodigo: anche se l'ascoltatore è portato a stare dalla parte del figlio maggiore, deve tenere conto che il padre ha messo a repentaglio il proprio onore e quello dell'intera casa, ma in questo modo ha ridato al figlio minore dignità = sconvolge le regole sociali, la
parabola sorprende l'ascoltatore facendogli scoprire che il sistema di valori e comportamenti per lui naturali portano sofferenza, inimicizia e quindi gli da un'alternativa. Rinunzia radicale alla violenza e l'amore per il nemico. Dio può essere solo un Dio di misericordia infinita verso tutti gli umani i quali non possono che essere malvagi e peccatori. FIGLIO DELL'UOMO E MESSIA L'appellativo "figlio dell'uomo" è frequentissimo nei vangeli ed è attribuito a Gesù. Si tratta dunque di una figura umana, semplice simbolo del popolo dei santi. "Messia" dall'ebraico "masiah" (unto): designa una persona che ha ricevuto un'unzione rituale, come un re, un profeta o sacerdote. A Qumran si aspettavano due messia: uno sacerdotale e uno regale. La motivazione della condanna di Gesù come "re dei giudei" mostra che i romani lo hanno giustiziato come ribelle. Un messia.sconfitto e messo a morte non era nell'immaginario di nessuno quindi l'appellativo dimessia gli è stato dato prima.
CONFLITTO E MORTE "purificazione del Tempio": si pensa a una volontà di purificare il culto del tempio protestando contro il commercio e i guadagni che vi si effettuavano. Gesù disse "distruggete questo tempio e in 3 giorni l'orialzerò" secondo Marco invece la distruzione del tempio non avvenne né per opera di Cristo né per i suoi seguaci. Lui accusò l'aristocrazia sacerdotale in un momento delicato come l'imminenza della Pasqua collegato alle attese messianiche. Venne catturato così di notte. La cena ha luogo il giorno 14 Nisan (Pasqua), Gesù muore il 15. Queste sono datazioni teologiche e simboliche. Comunque Gesù mori intorno al periodo pasquale. L'ultima cena è un tipico pasto della commensalità da lui già praticata ma particolarmente solenne.
Ma ha collegato il pane e il vino alle sue azioni e al suo destino. Pane e vino avrebbero reso presente Gesù anche quando non avrebbe più partecipato. Solo nel vangelo di Giovanni venne citata la lavanda dei piedi e non l'eucarestia (rito probabilmente usuale nella sua cultura come rito d'ingresso usuale negli schiavi). Poi Gesù si recò sul monte degli ulivi in un lungo dialogo con Dio mentre Giuda lo tradì. La cattura venne organizzata dagli aristocratici sacerdotali. Secondo Marco venne accusato di bestemmia ma Giovanni non ha questo verdetto. Fu trasferito al pretorio di Pilato il giorno dopo, fu processato nel sinedrio e condannato dall'autorità romana. Pilato condannò Gesù alla crocifissione. Gesù fu condannato come ribelle politico. Timore che provocasse una sommossa sociale e la repressione romana. Pena disonorante, riservata agli schiavi. I condannati venivano flagellati, inchiodati e sollevati per poi.Morire di asfissia. Secondo Marco, Giuseppe d' Arimatea avrebbe ottenuto da Pilato il permesso di deporlo. Furono le autorità giudaiche a seppellirlo. La vicenda personale di Gesù termina con la sua sepoltura. La resurrezione non ha un fondamento storico.
CAP. 2 DAGLI EBREI SEGUACI DI GESU' ALL' ANTAGONISMO FRA CRISTIANI ED EBREI
IL PROBLEMA DELLA TRANSIZIONE
La transizione da una religione ad un'altra comporta una serie di dinamiche a volte molto complesse. Uno dei più complessi studi è stato fatto dal giudaismo al cristianesimo.
Daniel Boyarin ritiene che sia necessario adottare un modello più flessibile, quello ondulatorio che permette ai linguisti di spiegare la nascita di dialetti e lingue in analogia con il fenomeno dell'interferenza delle onde. Non esiste un momento preciso e definibile ma il cristianesimo avrebbe avuto origine da specifiche scelte di elementi identitari operati da gruppi differenti e dalla conseguente
loro aggregazione ediffusione fino a formare un agglomerato "dialettale". Questo processo si consolidò intorno al IV secolo, quando gli interventi di potere ideologico e repressivo dell'impero rese possibile la n