CAPITOLO 3: CINEMATOGRAFIE NAZIONALI, CLASSICISMO HOLLYWOODIANO E
PRIMA GUERRA MONDIALE, 1913-1919
La guerra mondiale cambiava gli assetti del mercato, influì particolarmente sulla Francia e sull'Italia, permettendo
agli USA nel 1916 di diventare i principali fornitori di pellicole fino a oggi. L’influenza internazionale cinematografica
con la guerra fu bruscamente interrotta. Di questa nuova situazione beneficiarono alcune nazioni, come la Svezia, in
cui crebbe la produzione locale, al contrario di Francia e l'Italia.
L’Europa e la nascita delle cinematografie nazionali
ITALIA
Il cinema italiano prosperò nella prima metà degli anni Dieci. I trionfi maggiori all'estero si devono ai film storici,
Quo Vadis? Cabiria La caduta di Troia.
come (1913), e (1914) di Giovanni Pastrone, reduce dal successo di
Cabiria, 1914
●
Cabiria è l’emblema della capacità del cinema italiano di portare in scena la Storia romana antica in uno spettacolo.
È ambientato nella Cartagine del terzo secolo a.C. all'epoca delle guerre puniche e racconta le vicende di Cabiria,
una bimba catanese rapita dai pirati all'indomani dell'eruzione dell'Etna per essere offerta in sacrificio al dio
Moloch a Cartagine. Si snoda tra rapimenti e sacrifici umani, mentre l'eroe Fulvio e il suo schiavo forzuto Maciste
cercano di salvare la protagonista.
La fama degli autori e le recensioni pubblicate dai quotidiani nazionali permisero a Cabiria di imporsi all'attenzione
degli intellettuali. L'attenzione degli spettatori convergeva inoltre sulla scenografia, per la quale furono approntate
apposite costruzioni in muratura in sostituzione dei fondali dipinti; sugli effetti speciali messi a punto da uno
sperimentatore come Segundo; sull'uso del colore, che prevedeva dodici diverse tonalità di viraggio; sull'impiego
espressivo e contrastato della luce; infine sui movimenti di macchina, in particolare il carrello, che permetteva una
variazione della scala dei piani.
Cinema in frac-Un secondo genere del cinema italiano ben distinto fu quello legato alle “dive”, ovvero lo star
system. I film appartenenti a questo filone (detto anche "cinema in frac") raccontano di storie di passioni e intrighi
dell’alta borghesia o dell’aristocrazia. L’equivalente della diva era il personaggio maschile del forzuto, per esempio
Cabiria,
lo schiavo Maciste in che conquistò il pubblico tanto da determinare la nascita di una serie di film basati su
di lui.
Con la guerra però tutti questi generi ebbero un declino, e finito lo scontro bellico, l’Italia cercò di riguadagnare un
posto nel mercato mondiale, ma la concorrenza degli Stati Uniti la portò ad un fallimento negli anni Venti.
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FRANCIA
All’inizio degli anni 10 in Francia la richiesta di film da parte del pubblico era ancora elevata e si continuavano a
costruire nuove sale. I francesi adoravano le nuove star americane come Charlie Chaplin.
• La Gaumont aumentò la produzione, affidandosi ai suoi due più importanti registi: Léonce Perret e Louis Feuillade,
serials.
quest’ultimo ricordato soprattutto per la produzione di
• La Pathé, invece, nel 1913 decise di tagliare il settore della produzione, troppo costoso, per concentrarsi sulla
distribuzione e sull’esercizio, più redditizi: dopo aver rotto i rapporti con la MPPC, creò una società di distribuzione
propria che diffondeva i film indipendenti americani. Questa scelta però portò la Pathé in una posizione marginale
del mercato.
Al termine della guerra l’industria francese si rese conto che ormai era impossibile riappropriarsi della quota di
mercato che era stata conquistata dalle compagnie americane.
Serial- Oggi il serial viene ricordato come una forma di cinema popolare negli anni Trenta-Cinquanta; in realtà era
l'attrazione principale in molte sale già negli anni Dieci. Il serial presentava un intreccio narrativo attraverso una
struttura a episodi, i quali finivano sempre in un momento culminante dell'azione, con il personaggio principale in
pericolo. Questi cliffhangers (chiamati così perché spesso i personaggi finivano sospesi su un precipizio o appesi a
un fabbricato) inducevano gli spettatori a tornare a vedere i successivi episodi.
Il nome di maggior rilievo legato a questo genere fu Feuillade, che creò il personaggio di Fantômas che incarna il
criminale per eccellenza, mago dei travestimenti e sempre in grado di eludere la caccia del suo eterno rivale, il
detective Juve. Feuillade creava una bizzarra giustapposizione tra il normale contesto della quotidianità e gli eventi
fantastici, che appare ancora oggi estremamente moderno.
La produzione di serial continuò a essere significativa in Francia, mentre negli Stati Uniti divenne un modulo per
produzioni a basso costo in piccole sale o nelle proiezioni per i ragazzi.
SVEZIA
A partire dagli anni Dieci la Svezia produsse in maniera inaspettata e improvvisa alcuni film importanti e innovativi,
grazie soprattutto a tre registi, Georg af Klercker, Mauritz Stiller e Victor Siöström, che lavoravano senza budget
cospicui. Fu tra i primi paesi a creare una cinematografia che rispecchiasse la propria identità culturale, con una
particolare attenzione al paesaggio nordico, alla letteratura e alle tradizioni locali.
La Svenska Biografteatern era la principale casa di produzione.
Af Klercker arrivò ben presto alla regia, prima alla Svenska. I suoi set sono tra i più accurati, definiti da linee
semplici, studiati nei dettagli e in grado di suggerire abilmente lo spazio fuori campo: gli ambienti sullo sfondo
spesso si intravedono attraverso tende, e gli specchi rivelano azioni che si svolgono fuori dall'inquadratura.
Mauritz Stiller viene ricordato per l'umorismo nei suoi film. Di Victor Sjöstrôm invece ricordiamo lo stile austero e
naturalistico e il rifiuto di sottolineare le emozioni.
Il cinema svedese costituì la più importante alternativa a Hollywood dopo la guerra, ma questo successo fu anche
la causa del suo declino: la Svenska decise di puntare su film costosi destinati all’esportazione, ma solo pochi di
questi ebbero successo. I suoi principali registi vennero chiamati ad Hollywood e dopo il 1921 la sua produzione
crollò rovinosamente.
L'America alla conquista del mercato mondiale
Dagli anni Dieci fino alla metà degli anni Venti le società americane si rivolsero ai mercati stranieri, dando inizio a
un fenomeno di espansione distributiva. Molte transazioni cinematografiche passavano per Londra, che divenne il
centro internazionale per la compravendita di film americani.
Venuta a mancare la produzione europea, in cui durante la guerra tutte le industrie vennero adattate alla
produzione bellica, molti paesi si rivolsero all’industria Hollywoodiana, che ebbe così l’occasione di accaparrarsi il
mercato internazionale. Grazie a questo i suoi budget crebbero rapidamente e le case di produzione poterono
investire maggiori capitali per rendere più spettacolari set, costumi e illuminazioni, e pagare alti salari ai divi più
famosi.
Il cinema classico hollywodiano
A partire dagli anni Dieci molte case di produzione e distribuzione indipendenti iniziarono a fondersi, creando la
base per lo Studio System (metodo di produzione e distribuzione cinematografica dominante dai primi anni Venti
fino agli anni Cinquanta, periodo noto come l'età d'oro di Hollywood).
Le nuove compagnie che si formarono, basate sulla concentrazione verticale, furono cruciali per l’industria
hollywoodiana:
- Nel 1914 W.W. Hodkinson riunì undici società di distribuzione locale nella Paramount, il primo distributore nazionale
di soli lungometraggi. Deteneva il controllo dei tre rami e divenne un modello per l’integrazione verticale degli studio
di Hollywood
- Sam, Jack e Harry Warner passarono dall'esercizio alla distribuzione, fondando la Warner Bros nel 1913.
- Nel 1914 William Fox fondò la Fox Film Corporation, che ebbe un enorme successo dagli anni Venti e venne poi
rinominata 20th Century-Fox
- Nacquero tre piccole imprese, la Metro (1914), la Goldwyn e la Mayer (1917), che nel 1924 si fonderanno per
formare la MGM 9
Il sistema degli studio Hollywoodiani può essere paragonato alle fabbriche in quanto pensato per produrre film in
serie, come in una catena di montaggio. In realtà ogni film era diverso e richiedeva una diversa pianificazione ed
esecuzione, ma avevano sviluppato metodi di produzione il più efficienti possibile:
• Differenziazione del ruolo degli specialisti Es. differenziazione del ruolo del regista, responsabile delle riprese
→
del film, e del ruolo del producer, responsabile dell’intera produzione
• Sceneggiatura continuity, Continuity system l’azione veniva divisa in inquadrature numerate, indicate dal ciak,
→
per coordinare al meglio il lavoro tra i diversi collaboratori. Le singole riprese erano progettate per poter essere
successivamente unite, creando una continuità narrativa.
• Vennero costruiti veri e propri studi cinematografici che davano la possibilità di controllare perfettamente
l’illuminazione attraverso la luce artificiale, ma attorno vi erano vasti terreni dove si potevano costruire i set per le
riprese in esterni, spesso utilizzati più volte per risparmiare denaro.
Oltre al fascino dei nuovi divi e alla ricchezza dei set, il successo dei film hollywoodiani era dovuto alla loro
levigatezza formare e ai ritmi coinvolgenti, dati da:
• Utilizzo del montaggio alternato con tecniche sempre più complesse e facendo in modo che le differenze tra
inquadrature diverse fossero il meno possibile evidenti
• Utilizzo frequente delle riprese in soggettiva e del campo/controcampo
• Volontà di mettere in luce il centro dell’azione attraverso la profondità di campo e alle movenze precise degli attori
• Usi di particolari effetti di luce
• Attribuzione di caratteristiche precise ad ogni personaggio di rilievo, che lo rendevano riconoscibile
• Stabilizzazione delle linee guida del racconto, con trame che consistevano in una catena di cause ed effetti che
interagiscono con la psicologia del personaggio. Il protagonista, in genere, per raggiungere degli obbiettivi precisi
doveva superare una serie di ostacoli, che si risolvevano nel finale, normalmente un happy end
L’enorme espansione dell’industria cinematografica americana portò alla nascita di una nuova generazione di
registi:
THOMAS H. INCE Thomas H. Ince aveva iniziato a lavorare nel cinema nei primi anni Dieci come regista fino a
→
dedicarsi esclusivamente all’attività di produttore, contribuendo a una migliore organizzazione delle riprese. Tra le
Civiltà(1916),
sue opere ricordiamo una delle oper
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