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DILATAZIONE DELLA BUROCRAZIA.
La guerra fu combattuta per lo più nelle TRINCEE, fossati in cui c’erano condizioni igieniche precarie, con
odori di feci, urina e dei cadaveri in putrefazione, che portavano la diffusione di epidemie.
I soldati sopravvissuti svilupparono problemi psichici post traumatici a causa delle esperienze visive e
sonore, e vivevano l’esperienza della spersonalizzazione: esso era un anonimo tra tanti uguali con la
paura della morte di massa, infatti nella “terra di nessuno” giacevano insepolti i cadaveri dei caduti.
● La guerra per molti soldati fu il primo contatto con la società di massa e con il mondo industriale
dato che gran parte erano contadini-soldato e nuove generazioni.
Con gli sviluppi tecnologici l’esercito era dotato di NUOVE ARMI che incrementano la capacità distruttiva.
➢ l’artiglieria pesante, che permetteva di colpire l’avversario da lunga distanza,
➢ la mitragliatrice che sparava dai 400 ai 600 colpi al minuto e provocare una morte di massa.
➢ i gas, utilizzati prima dai tedeschi e poi diffusisi anche negli altri eserciti.
➢ aeronautica, che inizialmente veniva usata per battaglie aeree, e poi per bombardare,
Gli scontri ravvicinati diminuirono e venne cancellato il carattere eroico di un soldato.
Le prime battaglie furono traumatiche perché nonostante il modo di fare guerra era cambiato con le nuove
armi, le strategie militari erano ancora vecchie, e la loro combinazione causò un alto numero di vittime.
➔ GUERRA TOTALE
La Grande Guerra fu anche una GUERRA TOTALE, perché coinvolgeva la vita della società, dalla politica
alla cultura passando per l’economia. La società e la vita fu posta sotto la disciplina militare, infatti fu
abolito il diritto di sciopero che veniva paragonato all’ammutinamento.
Gli eserciti di massa crearono il problema della carenza di manodopera che favorì il coinvolgimento nel
sistema produttivo di giovani e donne in settori prima riservati agli uomini.
➢ La manodopera femminile fu il primo passo verso l’emancipazione.
Nella Grande Guerra c’era anche un fronte interno , caratterizzato dalla mobilitazione di tutta la società
per sostenere il fronte esterno. I due fronti erano sempre legati per i rapporti tra esercito e società.
Per la tenuta del fronte interno era essenziale alimentare l’adesione della popolazione con sentimenti ed
emozioni tramite la PROPAGANDA e nacquero nuove idee, simboli, immagini, parole d’ordine.
I giornalisti accedevano ai registi dell’esercito che dava una visione edulcorata dell’andamento della guerra,
con la censura delle comunicazioni private tra il fronte esterno e interno.
● Per mantenere alto il morale delle truppe era la propaganda nel fronte esterno, sotto forma di
cinema da capo, giornali da trincea, conferenze tenute da intellettuali reclutati nell’esercito.
La mitizzazione della guerra fu vista come un elemento purificatore, che avrebbe liberato la nazione
dalle infezioni morali. La propaganda ebbe anche la funzione di sacralizzare la guerra, infatti divenne
sempre più centrale il culto del soldato che divenne il “martire” che si sacrificava per salvare la patria.
La propaganda arrivò ad attribuire caratteristiche bestiali al nemico paragonandolo ai parassiti e tale
disumanizzazione giustificava alla popolazione e soldati il sacrificio di sangue e fatica.
➔ VIOLENZA SENZA LIMITI
La brutalità della violenza della guerra segnò i militari, ma anche la popolazione civile con rappresaglie,
aggressioni, stupri, lavori forzati, deportazioni, internamenti, genocidio, ma anche la privazione del proprio
patrimonio culturale con la distruzione di città, di opere d’arte, di biblioteche.
Furono utilizzati i campi di concentramento per gli “stranieri nemici” residenti nel paese.
➢ Sebbene il trattamento dei prigionieri fosse stato stabilito dalle convenzioni di Ginevra e dell’Aia, i
comportamenti nei loro confronti non rispettavano quanto stabilito alle conferenze.
Il numero dei prigionieri di guerra fu tra gli 8 e i 9 milioni. Molti prigionieri erano in condizioni precarie di
fame e malattie, ci furono anche uccisioni di massa e molti furono presi per i lavori forzati.
“ STUPRO DEL BELGIO” > è una violenza verso la popolazione civile dopo l’invasione del Belgio da
parte dei tedeschi, che uccisero più di 5500 cittadini belgi e più di 900 francesi tra i quali donne e bambini.
Le truppe tedesche furono spinte a questo eccidio per la paura di dover affrontare una milizia di civili
armati, e la diffusione delle false notizie di violenze verso soldati tedeschi.
Le violenze contro i civili nei Balcani > Nei Balcani i bulgari deportarono e uccisero serbi e greci,
perché i serbi violentarono e uccisero musulmani, mentre i greci compirono violenze in Albania.
GENOCIDIO DEGLI ARMENI > La deportazione e lo sterminio degli armeni nell’Impero ottomano fu il
fenomeno più grave di utilizzo della violenza verso i civili.
● Il genocidio, chiamato dagli armeni “Grande Male”, stima tra gli 800.000 i 1,5 milioni di vittime.
Dopo la disastrosa campagna del Caucaso, il governo turco accusò gli armeni di complicità coi russi, e a
ciò seguì l'operazione di sterminio del popolo e cominciarono le deportazioni e i massacri degli armeni con
un’operazione orchestrata e gestita dal potere centrale.
➢ I deportati venivano spostati in località nel deserto siriano, anche se molti morivano prima di
raggiungere la destinazione o perché massacrati o perché assaltati dai banditi lungo la strada.
➢ Per i sopravvissuti furono aperti dei campi di concentramento.
La persecuzione delle minoranze cristiane > Per seguire l’obiettivo di turchizzare e portare l’Islam nella
popolazione dell’Impero, lo Stato ottomano iniziò un periodo di repressione della popolazione cristiana nel
suo territorio nazionale, che nell’Anatolia consisteva nel 30% della popolazione, di maggioranza armena,
che oltre ad avere una fede religiosa diversa dall’Islam aveva sviluppato una propria identità nazionale.
Per legittimare la deportazione degli armeni alla popolazione non cristiana fu usata la questione religiosa.
La Chiesa cattolica fu messa a contatto con la guerra con la presenza di cappellani, di preti e religiosi tra i
combattenti, ma Papa Benedetto XV definì la guerra come un’“inutile strage” perché mise cattolici a
combattere altri cattolici e ciò andava contro il cattolicesimo.
➔ ESCE LA RUSSIA ENTRANO GLI USA
Tra il 1916 e il 1917 non mancarono segnali di cedimento nei fronti interni, provocato da una carenza di
approvvigionamenti nelle città:
➢ In Germania si ebbero scioperi come “inverno delle rape” in cui si soffrì una penuria
alimentare
➢ In Italia ci fu una rivolta operaia a Torino con barricate e saccheggi, che fu sedata dall’esercito.
➢ In Francia la stanchezza toccò al fronte, con il fallimento dell'offensive.
➢ In Gran Bretagna le fratture interne si sentivano sul fronte irlandese dove un’associazione
nazionalista irlandese paramilitare, proclamò la nascita della Repubblica Irlandese.
Il cedimento del fronte interno dell’Impero russo fu causato delle dure condizioni interne, del malcontento
della guerra, i numerosi scioperi, in particolare uno si trasformò nella RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO che
portò alla caduta degli zar.
Lenin diede via a una rivolta con cui fece salire al potere i bolscevichi e vennero iniziate le trattative che
portarono nel marzo del 1918 alla pace di Brest-Litovsk, una resa in cui la Russia perdeva i territori di
Polonia, Finlandia, paesi baltici, Ucraina, Bessarabia e Crimea.
● Gli Stati Uniti dalla neutralità all’entrata in guerra
Nonostante gli States si fosse dichiarata neutrale nel 1914, il suo contributo fu essenziale per l’Intesa
perché dagli Stati Uniti riceveva crediti finanziari e armamenti.
Il fattore che spinsero il presidente Wilson, sostenitore della neutralità, alla guerra contro gli Imperi centrali
fu la guerra sottomarina che nel 1915 affondò la nave passeggeri Lusitania e dei 3 mercantili statunitensi
Wilson promosse la guerra come una lotta della democrazia contro il militarismo, e voleva proporre la
sua visione del mondo riassunta in 14 Punti presentati al Congresso nel 1918.
A soffrire dell’entrata in guerra degli USA furono soprattutto le comunità tedesche, mentre gli immigrati
tedeschi senza la cittadinanza americana furono internati.
➔ VITTORIA DI LOGORAMENTO
La gestione dell’esercito da parte del generale Luigi Cadorna di disciplina ferrea, mette in secondo piano
le esigenze e le vite dei soldati, ma il 24 ottobre del 1917 le linee italiane vengono sfondate a Caporetto,
ma l’esercito italiano si riorganizzò lungo la linea del Grappa-Piave arrestando l’avanzata austro-tedesca.
Luigi Cadorna, che non aveva attuato adeguate strategie difensive, fu sostituito da Armando Diaz, che
favorì una disciplina militare più blanda rivolgendo attenzione alle condizioni di vita dei soldati.
Da questo momento in poi la guerra sul fronte italiano divenne difensiva: non c’era più da conquistare, ma
da riprendersi il territorio occupato dal nemico.
Il 3 novembre l’esercito italiano entrò a Trento, Trieste e a Padova veniva firmato l'ARMISTIZIO che
poneva fine alle ostilità.
Il 5 novembre l’Intesa accettò la pace della Germania, e l’11 novembre venne firmata il FINE GUERRA.
➢ La Grande Guerra lasciò più di 10 milioni di soldati morti e 7 milioni di civili e 20 milioni di feriti.
➢ Ha posto fine a imperi secolari e introdotto un nuovo modo di fare guerra e una nuova società.
➢ Nuovo quadro geopolitico mondiale e la comparsa degli Stati Uniti.
Cap 12. LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA
Nella conferenza di pace di Parigi del 1919 del TRATTATO DI VERSAILLES, erano presenti gli Stati
vincitori, mentre assenti gli sconfitti e la Russia rivoluzionaria.
● causò la fine dei grandi imperi - (Russia zarista, l’Impero austro-ungarico e Ottomano)
● Gli Stati Uniti si affermarono nel ruolo di superpotenza mondiale al posto della Gran Bretagna;
I “Grandi” nel Consiglio dei Quattro avevano idee contrastanti sul l’ordinamento post-bellico:
➢ Francia e Gran Bretagna volevano l’esclusione della Russia bolscevica e la Germania impotente
➢ l’Italia era interessata ai guadagni territoriali di Trieste, Istria, Dalmazia, Trentino e Alto Adige;
➢ Gli Stati Uniti volevano dare vita a un nuovo mondo.
○ Nel 1918 Wilson aveva presentato al congresso i suoi 14 punti dove si riassumeva
l’idea wilsoniana di ordine mondiale post-bellico, divisi in 8 obbligatori e in 6 auspicabili,
basati sul principio di autodeterminazione su base nazionale.
La