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FOCUS: LA SITUAZIONE DELLE AMERICHE
nel 1823 il presidente Monroe dichiarò che gli Stati Uniti respingevano ogni ingerenza europea negli affari del continente americano ("dottrina di Monroe"); la corrente politica federalista di Hamilton, basata sulla borghesia industriale e un forte potere centrale, si contrapponeva a quella repubblicana di Jefferson, che invece valorizzava i poteri autonomi degli stati e seguiva un'ideologia individualista e liberista; proprio da quest'ultima nacque il Partito democratico, arrivato alla presidenza nel 1828 con Jackson, il quale raccolse il favore dei proprietari del Sud, contrari al protezionismo e quindi favorevoli al liberismo, e delle forze popolari ostili alla borghesia finanziaria del Nord; la conquista del Texas portò a una guerra contro il Nuovo Messico > l'Alaska fu venduta agli Stati Uniti d'America dalla Russia nel 1867 > in America Latina la popolazione contava 20 milioni di abitanti (3
milioni i creoli, 2milioni gli schiavi neri, 5 milioni i meticci, 10 milioni gli indios); con le guerre napoleoniche la Spagna, indebolita, lenì il controllo delle colonie dell'America latina ove i movimenti indipendentisti della popolazione creola (l'élite sociale di bianchi discendenti dai coloni), malcontenta per l'impopolarità dell'amministrazione spagnola, furono guidati da Simon Bolivar e appoggiati indirettamente dagli Stati Uniti e dall'Inghilterra ottenendo l'indipendenza, tra il 1811 e il 1836, del Paraguay, dell'Argentina, del Cile, della repubblica degli Stati Uniti di Colombia (Venezuela, Colombia ed Ecuador), del Perù, dell'Uruguay, del Guatemala, del Salvador, dell'Honduras, del Nicaragua e di Costarica; dopodiché alla Spagna rimase solo Cuba, mentre il Brasile si emancipò dal Portogallo e il Texas dal Messico > Bolivar, denominato Libertador, tentò di unire le varie repubbliche in
Una confederazione per rafforzarle contro le pressioni inglesi e nordamericane, che puntavano all'abbondanza dell'America latina di metalli, cacao e zucchero, ma la pressione degli interessi inglesi e nordamericani determinarono il fallimento del Congresso convocato a Panama nel 1826 e a causa dell'instabilità degli stati sudamericani nel corso del XIX secolo sorsero numerose dittature militari.
LA RESTAURAZIONE (1815 - 1830)
È il periodo tra il Congresso di Vienna e i moti rivoluzionari del '30, contraddistinto dal ritorno dei Borbone sul trono francese e dal tentativo anacronistico di ripristinare la situazione politica precedente alle grandi rivoluzioni mediante la censura e il controllo poliziesco.
Al Congresso di Vienna (1 novembre 1814 - 9 giugno 1815) parteciparono Austria, Inghilterra, Prussia, Russia e Francia, le quali stabilirono un nuovo assetto internazionale combinando il principio di legittimità col principio
dell'equilibrio internazionale > la Santa Alleanza, stipulata tra l'ortodossa Russia, la cattolica Austria, la protestante Prussia e la Francia, sancì il controllo della situazione politica europea stabilendo il principio di intervento delle potenze in ogni Stato in cui il potere dei sovrani legittimi fosse messo in pericolo da moti rivoluzionari e rafforzando al contempo il rapporto tra Stato e Chiesa (i fondamenti della società sarebbero dovuti essere di diritto divino); ad essa si affiancò la Quadruplice Alleanza tra Russia, Prussia, Austria e Inghilterra, il cui fine era ridimensionare la Francia> si affermò il principio filosofico e politico del liberalismo (da liberales, movimento spagnolo che voleva affermare la propria autonomia nella Francia napoleonica del 1812), alla cui base c'è l'idea che la società progredisce col libero confronto delle opinioni e delle iniziative individuali senza il bisogno di essere regolata ouniformata dall'alto (parallelamente il liberismo, in economia, è contrario all'intervento dello Stato nel mercato) e la necessità di un allargamento delle istituzioni politiche rappresentative della progressiva decadenza dell'impero ottomano cercò di trarre profitto l'espansionismo della Russia che, dopo un vittorioso conflitto, ottiene con la pace di Adrianopoli (14 settembre 1829) l'intera costa settentrionale del mar Nero (il Caucaso) e pose le premesse diplomatiche per l'indipendenza della Grecia (già in fieri dal 1821 ma proclamata nel 1830); lo zar Nicola I (1825 – 1855), successore di Alessandro I, seguì una politica dispotica e reazionaria di russificazione inaugurando il proprio regno con la sanguinosa repressione del moto liberale dei "decabristi", che contestavano il nuovo imperatore e chiedevano una svolta liberale abolizione della servitù della gleba nell'Europa centrale e
orientale tra il 1807 e il 1861<br><br><b>LE RIVOLUZIONI DEL 1830-31</b><br> in Europa scoppiarono una serie di rivolte, il cui scopo era affermare i principi liberali e ottenere una costituzione o rivendicare l'indipendenza nazionale (es. Grecia che, guidata da Ypsilanti, proclamò l'indipendenza dall'impero ottomano nel 1822 sancita poi nel 1830 con l'appoggio della Russia, della Francia e dell'Inghilterra), perlopiù senza successo (come in Spagna, Portogallo, Sardegna, regno delle Due Sicilie, Russia), mentre in Inghilterra fallì il Cartismo. <br> iniziarono dalla Francia, ove alla vittoria delle elezioni dei liberali re Carlo X di Borbone (1824 - 1830) tentò un colpo di stato con le cosiddette Quattro ordinanze (25 luglio 1830) abolendo la libertà di stampa, sciogliendo la Camera e provocando così la reazione dell'alta borghesia e degli aristocratici, uniti per difendere il liberalismo moderato; seguì il regno di LuigiFilippo duca d'Orléans (1830 – 1848), il primo re dal Congresso di Vienna a ricevere la corona per consenso popolare e non per diritto divino, il quale ampliò l'elettorato e concesse una Costituzione che riconobbe la libertà di stampa e di religione (il cattolicesimo smise di essere religione di stato) ristabilendo la bandiera tricolore (proposta da Luigi XVI) e riformando l'istruzione. Come conseguenza ci fu l'insurrezione del Belgio contro l'Olanda e quella della Polonia contro la Russia (la quale l'aveva acquisita nel 1815) che le concesse l'indipendenza. LE RIVOLUZIONI DEL 1848-49 furono precedute dalla guerra civile svizzera (1847), nella quale i sette cantoni cattolici della Confederazione elvetica si schierarono contro gli altri, radical-liberali; con la vittoria di quest'ultimi fu sciolto il Sonderbund, la lega a sfondo separatista dei cantoni cattolici, e fu promulgata una Costituzione (1848). È laSerie di rivoluzioni più estesa geograficamente, in quanto toccò tutta l'Europa e la Russia:
A Parigi cadde la monarchia e si affermò la Seconda Repubblica, la cui carta costituzionale si basava sulla libertà di stampa e di associazione, sull'abolizione della schiavitù, sul diritto al lavoro e sul suffragio universale maschile. Nel dicembre 1848 venne eletto presidente della Seconda Repubblica Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone e cugino di Napoleone II, che attuò un colpo di stato (1852) sciogliendo l'Assemblea per ristabilire il suffragio universale e prolungare il proprio mandato di dieci anni e facendosi proclamare imperatore Napoleone III il 2 dicembre 1852.
A Vienna il ministro Metternich dovette dare le dimissioni e concedere un parlamento, mentre in Ungheria e a Praga delle insurrezioni autonomiste furono represse dal potere imperiale; la rivoluzione di Berlino portò inizialmente a delle concessioni.
di Federico Guglielmo IV, ma il movimento liberal-democratico conobbe un rapido declino sia l'origine del regno d'Italia (1861), guidato dal Piemonte, che quella del Reich tedesco (1871). L'UNITÀ D'ITALIA: Carlo Alberto di Savoia, principe del Piemonte, dichiarò guerra all'Austria al fine di creare un regno dell'Alta Italia, senza però avere successo e anzi finendo per firmare un armistizio; nel 1849 papa Pio IX fuggì da Roma e fu fondata la Repubblica Romana con a capo Mazzini sostenuto da Garibaldi, che aveva partecipato alla guerra austriaca, ma le truppe francesi guidate da Napoleone III la abbatterono occupando la città (il presidio francese vi rimase fino al 1870). Il Risorgimento italiano (idea di una nazione che "rinasce" sotto forma di Stato-nazione) partì dal Piemonte, guidato dal 1852 da Camillo Benso conte di Cavour, il quale si rifece al modello inglese liberale e liberista.Partecipò alla guerra di Crimea (scoppiata perché la Russia voleva sottrarre la Moldavia e la Valacchia ai turchi, aiutati dai francesi e dagli inglesi) nel 1854 schierandosi contro la Russia e garantendosi così la partecipazione alla conferenza di pace di Parigi (1856), ove si creò un'alleanza antiaustriaca con la Francia culminata nell'accordo segreto tra Cavour e Napoleone III a Plombières (1858) che prevedeva la divisione della penisola in tre stati (alto, centrale e meridionale, questi ultimi due controllati dalla Francia); nel 1857 fu fondata la Società Nazionale Italiana, a cui aderì anche Garibaldi, il cui obiettivo era ottenere l'indipendenza dall'Austria; quest'ultima dichiarò guerra alla Sardegna, che ne aveva respinto un ultimatum, e dopo alcune vittorie francesi e piemontesi Napoleone III firmò l'armistizio di Villafranca cedendo al governo austriaco il Veneto.
Insoddisfatti dalla svolta della coalizione italo-francese, presero l'iniziativa per completare l'unificazione: a seguito dello scoppio di insurrezioni antiborboniche in Sicilia Garibaldi organizzò una spedizione di mille volontari occupando l'isola nel 1860 e raggiungendo Napoli col consenso di Napoleone III, che chiese di non attaccare il Lazio; passò dunque dall'Umbria e dalle Marche ripiegando poi a Teano, ove consegnò le sue conquiste al re di Sardegna Vittorio Emanuele II, il quale le annesse al regno sabaudo e fu proclamato re d'Italia "per grazia di Dio e volontà della nazione" col titolo di Vittorio Emanuele II di Savoia (17 marzo 1861 - 1878) a Torino mantenendo in vigore lo Statuto Albertino, promulgato da Carlo Alberto di Savoia il 4 marzo 1848 (rimase in vigore fino al biennio 1944-46) e di natura flessibile.
L'UNITÀ DELLA GERMANIA: la speranza dei popoli di lingua tedesca di edificare uno Stato
nazionale si espresse in due ipotesi di unificazione, la "grande tedesca" del regno asburgico sostenuta dai cattolici e la "piccola tedesca" degli Hohenzollern di Prussia (escludeva l'Austria); fu quest'ultima a prevalere.