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BARRIERA LINGUISTICA INSORMONTABILE
Altri simboli sono il suono del SITAR (chitarra indiana) che avrà una rilevanza che avrà
origine dalle vie di LIVERPOOL, per via dell’utilizzo in maniera impropria da parte dei
BEATLES (Norwegian Wood)
Quindi è un movimento capace di SDRADICARE definitivamente le RADICI NAZIONALI
RAVELLI parlerà di SNAZIONALIZZAZIONE delle MASSE, metafora provocatoria, infatti gli
storici, tra cui GEORGE MOSSE tendono a parlare di NAZIONALIZZAZIONE delle MASSE
(processo tra fine 800 e 20° secolo che portava le masse riconoscersi nel contesto nazionale,
veicolandoli anche in un contesto di massa anche in POLITICA)
La SNAZIONALIZZAZIONE è l’ opposto , tuttavia essa avrà bisogno di un altro fenomeno , la
GLOBALIZZAZIONE , diffusasi parecchio dopo
I tanti simboli diversi verranno tradotti in modo originale da ogni singolo paese (libro rosso o
messaggio maoista) ognuno ci proiettava un pezzo delle proprie aspettative.
C'è una realtà più dinamica e complessa es. La contraddizione nell’ UNIONE COMUNISTI
MARXISTI LENINISTI ITALIANI e le GUARDIE ROSSE CINESI nel 1966, le matrici e le biografie
sono così diverse da superare l’enorme distanza fisica, basti pensare che il leader di UNIONE
COMUNISTI MARXISTI LENINISTI cioè Aldo Brandirali nel 78 passò a COMUNIONE e
LIBERAZIONE
In qualche modo si riflettono cose tipiche della cultura italiana.
Tiene insieme elementi da un punto di vista logico incompatibili , una matrice MARXISTA
LENINISTA che inneggia all’ organizzazione come mito ed ad un PRINCIPIO GERARCHICO e
COMBATTENTE , il contrario di un desiderio LIBERTARIO non violento , tutto ciò si collega
nella vita dei militanti con i RESTI di quella motivazione del loro primo approccio
ANTIAUTORITARIO PACIFISTA , creando cose contradditorie , ma che insieme riflettono
elementi tipici di una cultura molto più complicata di quella d’ appartenenza italiana .
Es. Ci sono PADRI DELL’ ANTIAUTOTALITARISMO anche in campo psichiatrico che non
hanno problemi a definirsi MAOISTI o addirittura STALINISTI senza rendersi conto della
contraddittorietà
Infatti, il 68 è lo specchio di un processo di trasformazione, quella italiana, delle
contraddizioni tipiche italiane, il 68 francese invece avrà matrice più liberalista e tendente
all’ ANARCHISMO, tutto ciò lo renderà un evento GLOBALE, ma non GLOBALIZZATO
PILLOLE N°11 ANNI RIBELLI PARTE 2
In Italia abbiamo un atteggiamento di reazione di fronte alla modernità incarnata sia dal
MITO AMERICANO che da quello SOVIETICO (SPAZIO, LUNA) che si scandalizzerà addirittura
per i FLIPPER, il questore di PADOVA mise al bando i flipper con le seguenti parole” i flipper
incarnano la MORBOSA ATTRAZZIONE ALL’OZIO e la TRASCURANZA DEI DOVERI MORALI E
FAMILIARI” conseguenze nocive per chi pratica il gioco, per le famiglie e la società”
LOCATELLI invece ci dice che padri di famiglia , professori e maestri mandano ai questori
PETIZIONI e proteste contro i BILIARDINI ELETTRICI AMERICANI , c’è quindi un
CONSERVATORISMO che a volte sfocia in un AMBITO REAZIONARIO , in questa stessa
situazione si inseriscono ELEMENTI PROBLEMATICI , infatti si avrà di lì a poco lo
SCONGELAMENTO DELLA COSTITUZIONE con la nascita della CORTE COSTITUZIONALE ,che
rappresenta nelle persone che incarna un ponte che parte dal passato e si proietta verso il
futuro in prospettiva , tutto ciò varrà anche per le ISTITUZIONI SCOLASTICHE .
Nel 1961 la corte costituzionale italiana ribadisce la LEGITTIMITA’ NEL PUNIRE L’ADULTERIO
DELLA MOGLIE e non del marito, non solo quindi è legittimo punire l’adulterio, ma è
punibile solo quello della moglie. Quindi sono istituzioni pensate per il NUOVO/NOVITA’, ma
fungono da freno per via dell’intreccio tra i TEMPI LUNGHI DELE BIOGRAFIE e i TEMPI
ACCELLERATI DEL MUTAMENTO POLITICO (dove arrivano novità)
PILLOLLA N°12 ANNI RIBELLI PARTE 3
I movimenti propriamente detti non spariscono completamente, anzi c’è una DIALETTICA
complicata tra la nuova SOGGETTIVITA’ POLITICA, che durerà poco, ma sarà molto
importante, emersa nel 68’, quella della NUOVA SINISTRA e movimenti che manterranno le
loro caratteristiche in quanto movimenti e non SOGGETTI POLITICI ORGANIZZATI portatori di
una VISIONE COMUNE e UNIFICANTE della TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA’
I movimenti infatti esprimevano con estremo orgoglio la PARZIALITA’ ,eppure parliamo di
soggetti molto simili , in alcuni casi gli stessi, il movimento più interessante da questo punto
di vista ,anche per le conseguenze che si registreranno dopo l’ esaurirsi della STAGIONE DI
PIAZZA , cioè un movimento che lascia un segno nelle coscienze e culture , segni che
tuttavia in cui il tempo e la storia possono agire , infatti molte delle CONQUISTE legate a
questo movimento come quelle legali sono cancellate , ovviamente parliamo del
MOVIMENTO FEMMINISTA , caratteristica particolare di tale movimento è la GRANDE e
FORMALE TRASFORMAZIONE sul piano della NARRAZIONE POLITICA che questo movimento
attua.
Tutti i processi di formazione politica tradizionale sono legati fortemente alla storia, la storia
intesa come MITO però, una sorta di rinnovata DIVINITA’ che prende il posto di quelle
trascendenti, quando la SECOLARIZZAZIONE prenderà sempre più piede nella società.
Non è più DIO a dirci se siamo nel giusto o sbagliato, ma la STORIA.
Come disse FIDEL CASTRO “la storia mi assolverà” tale concezione che la storia rasenti la
divinità è forte non sono nelle ideologie politiche di matrice sinistra, ma anche in quelle di
matrice destra, dove ci saranno elementi aggiuntivi, come lo SPIRITUALISMO
I giovani che danno luogo alla nuova sinistra faranno fatica nel cercare di analizzare la
stagione con METODO STORICO (il rapporto tra 68 e cultura scientifica è molto
contradditorio)
La RIVOLTA FEMMINISTA rifiuta la MATRICE STORICA DELLA NARRAZIONE, infatti la
NARRAZIONE FEMMINISTA non si porrà il problema della LEGGITTIMAZIONE STORICA a
differenza di quella NEOCUMUNISTA.
La legittimazione femminista, infatti, deriva dal presente e dalle contraddizioni del presente
ad esempio:
ALMA SABATINI ci dice che “documenti e volantini femministi non riportano data e anni”,
quindi dare a questi un ordine temporale diventa un esercizio di memoria, quindici sarà una
MANCANZA DI STORICITA’ DELLE DONNE perché il passato verrà scritto dagli uomini, c’è
anche una MANCANZA DI RIFERIMENTI ANAGRAFICI.
MARIA SCHIAVO:” allora in quel flusso di circolazione e di incessante rimessa in discussione
dei saperi, i cognomi sparivano, non interessavano le origini o riferimenti parietali o
maritare, ma solo il nome, l’attualità di ognuna, la sua presenza a sé stessa senza
MEDIAZIONI.
In quegli anni 70 nei soggetti che emergevano dal nulla, c’era una PROMESSA DI REGALITA’
che si reggeva simbolicamente e sull’ assenza di cognome
Nel movimento femminista, inoltre c’è una CONTESTAZIONE NELLA FILOSOFIA, basti
pensare che uno dei testi della più importante femminista italiano e internazionale, ovvero
CARLA LONZI si intitolava “SPUTIAMO SU HEGEL”
Lo stato di necessità rende così anomalo questo movimento, ma tale anonimato lo rendono
importante nel PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE /TRASFORMAZIONE di quell’ ITALIA che
nel 58 vedeva nel flipper il demonio e che nel 68 celebra processi di tipo medievale come
quello ai danni di ALDO BRAIBANTI (condannato per plagio) accusato di aver plagiato un
maggiorenne.
La forza femminista è dirompente, scompaginando le RESISTENZE CONSERVATRICI
PILLOLA N° 13 UN DECENNIO SOTTOVALUTATO
Il decennio 80 è sottovalutato dalla storia italiana e mondiale, etichettato limitatamente a
DECENNIO DI TRANSIZIONE (cose che vale per tutti i decenni e non solo per l’80)
Il decennio 80 è un DECENNIO FONDATIVO come l’affermazione di alcuni elementi di
CULTURA e POLITICA ed economica che segnano una lunga stagione successiva che arriva
fino agli anni 20 del 21° secolo cioè ai giorni nostri. Alcuni di questi elementi si compongono
proprio negli anni 80.
Gli anni 80 sono spesso ricordati solo per aspetti di natura CULTURALE dal punto di vista
della cultura di massa (musica, moda e cinema), ma questi sono il riflesso di un processo
molto più ampio di trasformazione non solo economica, ma anche di PROPENSIONE A
DIMENSIONI INDIVIDUALI piuttosto che collettiva.
Gli anni 80 sono ANNI DI ROTTURA rispetto al passato.
Le crisi che li determinano, appunto le crisi del 71/73 in tutti gli anni 70 non si producono
ELABORAZIONI, ma solo CRISI ECONOMICA /POLITICA DELL’ ORDINE PUBBLICO
Con gli anni 80 ci sono quegli elementi che partirono prima come i PROCESSI DI REVISIONE
DEGLI SCHEMI ECONOMICI che aveva caratterizzato il TRENTENNIO DI SVILUPPO successivi
al 2° conflitto mondiale; quindi, fu smesso in discussione il MODELLO KEYNESIANO in
economia, ma è con gli anni 80 che tali effetti si manifesteranno a pieno.
Negli anni 80 c’è una vera e propria SINTESI POLITICA che mette insieme una determinata
IDEOLOGIA e VISIONE DELL’ UOMO e dell’UOMO SUL MONDO e una determinata VISIONE
ECONOMICA successiva a quella keynesiana
Tuttavia, la stagione successiva a quella keynesiana è in realtà una stagione che per diverse
strade parte dal messaggio keynesiano stesso rielaborandolo fino ad arrivare a
CONCLUSIONI DIAMETRALMENTE OPPOSTE motivando questa cosa col MUTAMENTO
RADICALE DEL CONTESTO
Il premio Nobel MILTON FRIEDMAN darà un volto a questa svolta
NEOLIBERALE/NEOLIBERALISTA
Friedman viene da un lavoro di sviluppo del keynesismo tale da ribaltarne le conclusioni
pratiche
In altri casi ci si limita a riesumare quello che era l’assunto economico PRE-KEYNESIANO, è
possibile affiancare le 2 cose perché le conclusioni dei 2 approcci sono le stesse (l’idea che
sia IMPOSSIBILE/DANNOSO l’intervento pubblico dell’economia, l’unica soluzione dei
problemi economici è quella di LASCIAR FARE AL MERCATO, ciò viene detto dagli
economisti del 19° secolo in modo diverso)
KEYNES elabora una VISIONE ECONOMICA che diventa potente nel momento in cui trova
GAMBE POLITICHE , non limitandosi a trovare LEADERSHIP , ma da corpo ad un ‘ IDEOLOGIA
COMPLESSA che rappresenta il volto economico che potremmo banalmente semplificare
come SOCIALDEMOCRATICA con l’ elaborazione del WELFARE STATE , con le nuove
costituzioni successive alla 2° guerra mondiale , tra cui quella italiana , contribuendo all’ idea
e all’ AFFERMAZIONE di una DEMOCRAZIA SOCIALE oltre ch