vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Memorie di Spagna 1937: La porta dell'Europa
Elena ha rinnovato il teatro in America Latina inserendo negli anni '50 le atmosfere magiche e atemporali nella composizione scenica. Con le Memorie di Spagna 1937 si fa conoscere in EU e le sue memorie possono essere equiparate a quelle del filosofo, educatore, saggista e politico JOSÉ VASCONCELOS. ELENA E LA SPAGNA Elena ha un legame con la Spagna per la sua parte di famiglia paterna - figlia di un emigrante, JOSÉ ANTONIO GARRO MELENDRERAS. La madre invece era messicana, ESPERANZA NAVARRO BENITEZ. Il suo nome completo è ELENA DELFINA GARRO NAVARRO e nasce l'11 dicembre 1916 in Messico. La sua famiglia sosteneva il governo di MADERO ma quando fu cacciato nel 1913 da VICTORIANO HUERTA, ci fu una caccia ai sostenitori di Madero - allora la famiglia di Elena scappò per due anni in Spagna. Elena concepita in Spagna ma nata in Messico. UN PADRE SPAGNOLO Ilpadre e la madre compaiono e ricompaiono nelle sue opere. Il rapporto con il padre su rilevante e memorabile.
Elena visitò per la prima volta il paese d'origine di suo padre nel contesto della guerra civile spagnola.
IL MATRIMONIO: DIREZIONE SPAGNA
Conosce OCTAVIO PAZ quando frequentava i corsi di preparazione all'università 1935. Paz le fece la corte e iniziò un fidanzamento tormentato.
1936 Elena studiò Lettere e Filosofia in Messico mentre faceva da coreografa e attrice al Teatro universitario con il regista JULIO BRACHO.
I suoi STUDI E INTERESSI INTERROTTI il 25 maggio 1937 quando SI SPOSÒ CON OCTAVIO col quale andò in SPAGNA nello stesso anno per il II Congresso Internazionale degli scrittori per la difesa della Cultura. Scrive le peripezie del viaggio in questo libro.
Tornarono in Messico nel 1938 – Octavio le impedì di proseguire gli studi o interessi.
1939 nacque l'unica figlia HELENA LAURA PAZ
GARRO. Continuò segretamente a dare libero sfogo al suo talento continuando a scrivere.
LE M E M O R IE E S C O N O D A L B A U LE. Tra il 1978-1979 rispolverò gli appunti riguardanti il viaggio del 1937 e li riorganizzò per scrivere della sua esperienza nella guerra civile spagnola.
1992 Memorie di Spagna 1937 fu PUBBLICATO.
LA V IS IO N E C R ITIC A D I U N A D O N N A D I P IÙ D I D U E M O N D I. Elena ricevette una FORMAZIONE OCCIDENTALE grazie alla biblioteca di suo padre.
Negli anni Sessanta quando gli intellettuali messicani si pronunciavano a favore del socialismo, la scrittrice attaccava il sistema comunista dell’Unione Sovietica, della Cina e di Cuba, denunciando i crimini commessi da quei governi. Fu accusata di essere “borghese”, ma in realtà Elena era più di sinistra della maggior parte dei comunisti.
Elena fu sempre dalla parte dei soggiogati e si ribellò contro la repressione dello Stato indipendentemente dal Paese.
La donna di due mondi cercò di conciliare la dualità messicana - la cultura indigena e quella spagnola. I suoi viaggi le fecero sviluppare una visione critica, onesta e multiculturale. Non scese mai a patti con i potenti.
La macchina della memoria si presentava come narratrice ingenua e ignara del mondo che la circonda, per rendere più acerba e ironica la sua critica degli avvenimenti narrati. Fin dall'inizio traccia la linea della sua posizione da libero-pensatrice - crede solo all'individuo e al suo diritto alla libertà di espressione. Gli uomini e le donne vengono qua presentati con le loro qualità e i loro difetti - con le loro autentiche caratteristiche terrene. Qua Elena racchiude il dolore della Spagna nel momento del suo sconforto più grande, la desolazione di un popolo che vede perdersi il proprio destino. Nel corso di questo
Il viaggio arriva alla conclusione che non esiste l'ideologia perfetta, tutto si corrompe. Lei si identifica con coloro che sono coerenti con i propri principi e ideali. Lotta per un ritorno allo stato originale di solidarietà e di fratellanza.
UNA VENTENNE NELLA GUERRA CIVILE SPAGNOLA (DI PAOLO FERRARI)
Il Messico fu l'unico paese, assieme all'Unione Sovietica, che sostenne apertamente la Repubblica spagnola. Il presidente messicano LÁZARO CÁRDENAS nel 1938 fondò la CASA DE ESPANA.
La guerra civile spagnola rappresentò un catalizzatore che spinse artisti e intellettuali di tutto il mondo a mobilitarsi spontaneamente, ponendosi al centro dello scontro politico e pensando radicalmente al proprio ruolo.
Estate 1937, al governo NEGRÍN e il suo ministro dell'Istruzione pubblica e della sanità era il comunista HESÚS HERNÁNDEZ, intenzionato a mobilitare gli intellettuali e insieme a sostenere una intensa lotta.
All'analfabetismo - create le MILICIAS DE LA CULTURA all'interno dell'esercito. In senso ampio era attiva la CULTURA POPOLAR - Comitato Nazionale del Fronte popolare che riuniva partiti, sindacati e altre organizzazioni creata un'organizzazione per la distribuzione di libri con centro Madrid e poi Valencia. ISTITUTOS PARA OBRERIOS®1936 per rendere possibile la frequenza delle scuole secondarie ai figli dei lavoratori tra 15 e 35 anni. Non assegna alla politica una funzione essenziale nella sua esistenza. Per lei contrasto fra le affermazioni teoriche e i comportamenti di alcuni suoi compagni di viaggio. PAZ nei movimenti studenteschi, comunista. ®1937 volontario nelle missioni di RIFORMA EDUCATIVA che il presidente del Messico aveva creato per la penisola dello Yucatan. Collaborò col "Diario del Suerte" con articoli sulla guerra civile spagnola. 1936 poesia che risvegliò l'entusiasmo della sinistra - plaquette
– la inviò anche a RAFAEL ALBERTI nel comitato organizzativo del IICongresso Internazionale degli Scrittori per la Difesa della Cultura – invitò Paz come rappresentante della gioventù messicana – fufelice della scelta anche PABLO NERUDA.Il viaggio rischiò di saltare perché i capi della LEAR non approvavano Paz e PELLICER in quanto non appartenevano alla Liga o alPartito comunista Messicano.Paz si sposò con Elena per poterla portare con lui. Il padre di E non lo approvava – era ok ma non come marito.Viaggio in Spagna per E esperienza fondamentale uscire dal suo mondo e approdare nel pieno dell’attualità della storia e della®contemporaneità della letteratura.Arrivarono a VALENCIA il 4 luglio 1937 – giorno di inaugurazione del congresso: Valencia, Madrid, Valencia, Barcellona, Parigi.Valencia era capitale della Repubblica dal 6 novembre 1936. Poi ad ottobre 1937 la capitale passò aBarcellona. A Valencia attività pubblicistica di propaganda tra le iniziative anche mostra sui libri antifascisti. Dal 1937 scarsità del genere alimentare + arrivano nuove persone = trasformazione della città sotto il profilo materiale e culturale. Intellettuali AIDC (Alianza de Intelectuales para la Defensa de la Cultura) appoggiarono repubblica con un MANIFESTO. All'arrivo di Elena Valencia era il centro delle attività culturali, con tanta vivacità. All'inaugurazione ALEXIS TOLSTOJ lanciò il primo attacco a TROCKIJ e indirettamente a ANDRÉ GIDE considerato un traditore che aveva cercato di opporsi alla complessa macchina progettata dalla propaganda sovietica volta a sedurre gli intellettuali occidentali. MADRID KOLCOV anche lui screditò Gide e il suo libro contro l'URSS - dichiarato per votazione nemico del popolo spagnolo perché ha attaccato il popolo russo e in questo modo allora ha attaccato.Il popolo ispanico – dichiarati i suoi libri contro l’URSS propagandafascista. 11 luglio a BARCELLONA ultima sessione in territorio spagnolo. Paz collaborò con la rivista HORA DE ESPANA nota qua “per difendere la libera immaginazione”.® A PARIGI Paz richiede i visti al consolato sovietico per potersi recare nell’URSS – ma non arrivarono. Tornarono a Città del Messico l’ultima settimana di dicembre del 1937. La partecipazione di ELENA al congresso rappresentò di più soprattutto per la sua successiva formazione come scrittrice – l’incontro con gli scrittori dell’epoca la forgiarono come intellettuale. Lasciò il paese nel 1972 con HELENA (sua figlia) perché accusata dal governo di essere comunista e fare propaganda contro le autorità dell’epoca. Prima andarono a NEW YORK fino al 1974. Poi andarono a MADRID fino al 1981 – senza amici, qua vuole recuperare le memorie del primo
Viaggio in Spagna. Emergono due Elene, due filoni narrativi:
- Elena ingenua e incosciente che si affacciò al panorama della guerra civile come la moglie sprovveduta di Paz.
- Elena sagace che osservò le contraddizioni del gruppo di messicani che li accompagnava e che lasciò così un'ancora più preziosa testimonianza di quel periodo.
Poi PARIGI fino al 1993. Tornarono infine in MESSICO.
Elena aveva la coscienza di poter visitare la Spagna da una posizione privilegiata:
- Esprime distanza con gli altri intellettuali ma mano che la situazione spagnola si palesa nella sua complessità.
- Allo stesso modo le sue azioni risultano imprudenti ed estranee alla percezione del pericolo.
- Garro ha la coscienza di essere stata proiettata in un paese in cui le lotte politiche erano feroci come lo erano nell'URSS.
Barcellona le restituisce una terribile impressione - ambiente pesante, tragico, che faceva paura.
Scomparsa del segretario del POUM
(Partito Operario di Unificazione Marxista) – ANDRÉS NIN e tutto il mondo chiedeva la sua liberazione per potersi difendere dalle accuse di stampo sovietico nei suoi confronti.
Il 26 aprile BOMBARDAMENTO DI GUERNICA – reso da PICASSO il simbolo della crudeltà della guerra.
Elena di molte esperienze ebbe diretta esperienza, di altre invece riferisce sulla base dei giudizi all'epoca raccolti.
Attraverso Elena possiamo anche vedere alcuni dei maggiori intellettuali e artisti di quella generazione,
Il racconto ha al centro lo sguardo ironico di E che prende spesso le distanze dall'ortodossia sovietica.
Sotto la superficie delle frivole confessioni, fustiga l'idealizzazione della presenza degli intellettuali nella guerra civile spagnola.
Le risate e l'ironia sono le armi per sfuggire alla realtà e alla sua fatalità.
In quella guerra atroce ciò che conta per Elena è l'umanità e non le ideologie.
Con queste
punta i riflettori sulle ferite ancora aperte della storia spagnola. Le sue parole sono un grido di denuncia e di speranza, un invito a non dimenticare e a non ripetere gli errori del passato. La Spagna diventa così il simbolo di una lotta per la libertà e per la giustizia, un monito per tutti coloro che si trovano ancora sotto il giogo dell'oppressione. Le parole di Memorie sono un richiamo alla memoria collettiva, alla necessità di conoscere e comprendere la storia per poter costruire un futuro migliore.