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Il Presidente dell'Istituto Nazionale Fascista di Cultura

Dal gennaio 1925 per 15 mesi è segretario del PNF ROBERTO FARINACCI - Gentile lo apprezza in quanto fascista intransigente. Rimosso nel 1926 dalla direzione del PNF.

41925 Gentile capofila degli intellettuali mussoliniani, assume la presidenza del neocostituito ISTITUTO NAZIONALE FASCISTA DI CULTURA (INFC) voluto dal duce per valorizzare e diffondere cultura nazionale e idealità fascista. Discorso inaugurale in Campidoglio 19° dicembre 1925 - indica che il compito dell'INFC è infondere negli italiani una nuova consapevolezza del fascismo. Gentile proclama l'ASSERVIMENTO DELLA CULTURA alla volontà del dittatore. L'INFC è il massimo organo culturale del regime, e Gentile appartiene così di diritto al Gran Consiglio del fascismo. Gentile vorrebbe recuperare gli intellettuali dell'antimanifesto 1925. Irritato da CROCE che

smonta il suo teorema dello Stato etico, nei presupposti filosofici come negli sbocchi politici. 1931 obbligatorietà del giuramento di fedeltà al regime da imporre ai professori universitari. Vari studiosi dissidenti rientreranno nei ranghi anche per il desiderio di ottenere un posto nell'Accademia d'Italia. 21 novembre 1931 in Campidoglio II CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ISTITUTI FASCISTI DI CULTURA il duce è soddisfatto ma le camicie nere della corrente estrema non molto, considerano Gentile il cavallo di Troia del liberalismo e un campione del trasformismo. 3 aprile 1936 conferenza romana del REICH HANS FRANK sul nuovo indirizzo del diritto germanico. Gentile piena adesione al nuovo corso politico e giuridico dell'alleato nazionalsocialista. Agosto 1936 Gentile presenta a Mussolini il bilancio aggiornato degli istituti - 150.000 aderenti. Nel nuovo direttivo Gentile viene affiancato da GIUSEPPE BOTTAI come vicepresidente. IL GIURAMENTO D

E I P R O F E S S O R I Con la stabilizzazione della dittatura, non vi è posto in Italia per gli antifascisti. Gentile mediante il suggerimento del matematico FRANCESCO SEVERI, pensa ad un modo per ottenere il consenso della classe intellettuale. A imporre il giuramento è il ministro dell'Educazione nazionale - il filosofo BALBINO GIULIANO (gentiliano). GIURAMENTO DEI PROFESSORI con il decreto-legge dell'agosto 1931. 1931 il Tribunale speciale per la difesa dello Stato celebra 1156 procedimenti penali vs 1802 imputati in stato d'arresto - MA questo Gentile lo ignora per non incrinare l'armonia del suo Stato etico. Su oltre 1200 professori solo una dozzina dissente. PIETRO MARTINETTI è l'unico filosofo a rifiutare un atto contrastante con la sua coscienza. Quale docente pur di non giurare si dimette o chiede il pensionamento. Mussolini è preoccupato della pessima impressione che potrebbe suscitare all'estero il.

provvedimento.Il duce acconsente al mantenimento dei tre redattori non giurati – GAETANO DE SANCTIS, GIORGIO LEVI DELLA VIDA, FRANCESCO RUFFINI.

Gentile assume posizioni schizofreniche – da un lato esige che i docenti giurino in una fede altrimenti bisognerebbe comunque espellerli, dall’altro esprime stima ai dissenzienti dell’Università di Roma.

IL D U C E E IL S U O S U C C U B O

Unione mistica tra Gentile e il duce.A metà giugno 1924, quando vi fu la Crisi Matteotti, si staccò dal duce, ma nonostante questo rimaneva al suo fianco come organizzatore culturale.

Giovanni Gentile non è un fanatico, ha una componente razionale.

Discorso del 26 maggio 1929 al VII Congresso nazionale di filosofia fa riferimenti significativi alla saggezza e lungimiranza di Mussolini.

Sul Corriere della Sera il 15 maggio 1934 intitola un articolo “L’UNITÀ DI MUSSOLINI” appiattito sul culto del duce.

Gentile mantiene comunque un certo

stile ed evita ridicoli scivoloni, sebbene i suoi interventi costituiscano un'immaginifica rapsodia del duce. Tema ricorrente è il Mussolini erede di Mazzini. A metà anni '30 l'influenza del filosofo cala sensibilmente e il ritmo dei ricevimenti col duce rallenta, allora Gentile entra in agitazione e diventa insistente. Quando il duce acconsente, Gentile interrompe perfino le vacanze pur di vederlo. All'occorrenza Mussolini lo convocava come fosse un servo. Nei contatti con il Duce, Gentile non dimentica la famiglia - il 10 gennaio 1931 presenta al duce la moglie e scrive poi sulle emozioni provate per questo evento. Novembre 1934 porta a palazzo anche il figlio FEDERICO. La relazione tra Mussolini e Gentile si sviluppa in termini di reciproca convivenza e strumentalizzazione. Tra i primi incarichi fiduciari di Gentile vi è quello del febbraio 1924 - allestimento del dossier a sostegno della candidatura di GIOVANNI PAPINI al Premio.Nobel per la Pace. Filosofo e dittatore concordano per l'assegnazione di cattedre universitarie, scelgono i membri della Reale Accademia d'Italia, stabiliscono le nomine di alti funzionari scolastici. Il duce usa il filosofo come un ambasciatore culturale in EU, in particolare verso il mondo tedesco, che ha molto a cuore. Gentile interpreta HEGEL in chiave reazionaria. Domenica 3 aprile 1932 il filosofo loda l'impegno culturale del dittatore e dei sodalizi fascisti, ricamando sulla romanità di GOETHE. Ruolo di AMBASCIATORE DEL DUCE NEL REICH presenza ai tedeschi la via italiana al totalitarismo, riscuotendo l'attenzione di giornali e riviste. Talvolta Mussolini ricambia le lodi agosto 1931 si complimenta per un volume sulla filosofia dell'arte. A fungere da intermediari tra il filosofo e il dittatore sono i segretari particolari del duce, da ALESSANDRO CHIAVOLINI a OSVALDO SEBASTIANI a NICOLÒ DE CESARE. Il duce controllò nel 1934 il

su Gentile il materiale però presenza una mescolanza di notizie realistiche e fantasiose, è funzionale per la manipolazione del dittatore. Il filosofo si trova dunque nel mucchio dei sospettati.

Sospettato Gentile di nepotismo nel 1936.

Il legame tra il filosofo e il duce è complesso – entrambi vogliono trarre profitto da quella collaborazione politico-culturale.

PROPAGANDISTA DI REGIME

Gentile non si limita a lodare la dittatura ma contribuisce a CONSOLIDARE LA DITTATURA. Presenza attiva e propositiva.

Al suo esordio 13 luglio 1923 – il duce lo magnifica ai gerarchi, lieto di aver portato al fascismo una delle più chiare intelligenze che onorino la vita italiana.

Interviene anche alla seduta del 22 gennaio 1925 – la prima tenutasi dopo l’ufficializzazione della dittatura.

Altre sessioni di rilievo si svolgono il 5-8 ottobre 1925 e 5-6 novembre 1926 nella prima si modifica la composizione del Senato e si riforma

Il sistema sindacale, con il divieto di scioperare e lo smantellamento del sistema cooperativo; la seconda a ridosso del fallito attentato bolognese del quindicenne ANTEO ZAMBONI – seguito da un'onda di violenze del PNF – si conclude con la mozione sulle misure di polizia. È orgoglioso di appartenere al Gran Consiglio – gentile ne illustra i pregi sul mensile EDUCAZIONE FASCISTA. Per gli antifascisti è uno tra i più lucidi sostenitori della dittatura. Nella seconda metà degli anni Venti la sua fluente produzione editoriale è principalmente di carattere politico. Dedica anche molte conferenze alla politica. La visione rigorosamente statalista dei suoi scritti e del suo pensiero lo espone alle critiche dei dirigenti del PNF, desiderosi di affermare il ruolo del partito sullo Stato. SCONTRI FASTIDIOSI. MUSSOLINI è interpretato quale FILOSOFO DELLA PRASSI. Sul finire degli anni Venti Gentile è ormai un'icona del

regime.Il roseo orizzonte viene oscurato dal Concordato con la Chiesa cattolica del 1929 modalità e contenuti dei Patti lateranensi fanno temere al filosofo che al suo Stato etico si sostituisca lo Stato confessionale, con l’educazione della gioventù nelle mani delle gerarchie ecclesiastiche. Dall’11 febbraio 1929 ingoia bocconi amari – impossibilitato perfino a polemizzare con la stampa vaticana.

Se in privato esprime dubbi e critiche sul regime, in pubblico ostenta sicurezza sulla direzione di marcia. Esorta i cittadini alla massima disciplina e lancia una CAMPAGNA CONTRO I MORMORATORI per stroncare il dilagare delle proteste a mezza voce il suo articolo contro di loro viene pubblicato sul Corriere della sera in prima pagina e questo irrita Mussolini, sia per l’ufficializzazione del fenomeno sia per l’ammissione dell’incapacità di estirparlo. L’ufficio stampa del duce dice al direttore del Corriere della Sera di

limitare gli interventi del filosofo alle questioni scolastiche.

All'estero il fascismo rivela appieno le proprie potenzialità rivoluzionarie - Gentile sviluppa lo slogan mussoliniano "LA RIVOLUZIONE FASCISTA È SALITA DAL PIANO NAZIONALE AL PIANO MONDIALE".

Conia l'espressione STATO TOTALITARIO per connotare politicamente e filosoficamente il regime.

L'ATTIVITÀ PROPAGANDISTICA si estende anche all'estero sotto forma di scambi culturali. Vi sono numerose trasferte di Gentile (es. Losanna, Stoccolma, Colonia, Amsterdam, Glasgow).

Collabora nel 1936 con i programmi radiofonici dell'EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) per l'America Latina.

Alla metà degli anni Trenta viene contagiato dalla PASSIONE IMPERIALE - suscitata dalla campagna d'Abissinia ed enfatizzata dall'apparato propagandistico.

Dal 16 maggio al 6 giugno 1936 organizza con l'Istituto nazionale fascista di cultura un

corso per celebrare la fondazione dell'Impero e per illustrare la funzione dell'Italia fascista nella vita ideale del mondo intero. Alle sanzioni imposte all'Italia dalla Società delle Nazioni per la violazione dell'indipendenza dell'Etiopia, il regime reagisce sul piano interno con una mobilitazione propagandistica, Gentile ne è il primattore. Il filosofo KARL LÖWITH disapprova l'asservimento della cultura alla politica. Giugno 1934 due decreti della Suprema Congregazione del Santo Uffizio inseriscono nell'Indice dei libri proibiti tutte le opere di Gentile e di Croce. Anno dopo anno il vecchio filosofo perde visibilmente influenza ed è sempre più percepito come un uomo del passato, di pari passo al declino dell'attualismo. DIMISSIONI 1937 dalla presidenza dell'Istituto nazionale fascista di cultura, imposte dall'impossibile convivenza con STARACE. La riconferma del tramonto del suo sistema di.

Potere di ha col ritiro di CODIGNOLA dalla direzione dell'Ente nazionale di cultura. Gentile non abbandona l'impiego politico e il 3 maggio inaugura all'Università di Padova il CORSO DI DOTTR

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A.A. 2022-2023
10 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marydf00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Ferrari Paolo.