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La Gran Bretagna dal secondo dopoguerra

In un'età che si richiamava agli ideali del progresso, la Gran Bretagna fu l'unico paese dell'Europa occidentale dove le elezioni premiarono il Partito conservatore, che tornò a prevalere sui laburisti nel 1951 fino al 1964. Altrove prevalsero invece i partiti cattolici, che si mantenevano al centro e puntavano sulla conciliazione tra le idee di giustizia sociale, libertà e ordine → ES in Italia, in Francia, in Germania.

Dal 1964 al 1970 i laburisti tornarono al governo con Wilson → in questo periodo giunse a compimento il processo di smantellamento dell'impero coloniale britannico. Settori sempre più vasti dell'opinione pubblica britannica superarono la diffidenza nei confronti della CEE, cui il paese aderì nel 1973.

La Repubblica d'Irlanda (1949) e la questione dell'Ulster

La Repubblica di Irlanda sarebbe stata proclamata solo nel 1949 e non avrebbe mai recuperato l'Ulster.

In quest'ultima la maggioranza protestante non rispettava i diritti civili e politici della minoranza cattolica e, al contrario di quest'ultima, voleva rimanere parte della Gran Bretagna. Dopo il 1966 si riaccese così il conflitto interno e si avviò una nuova fase di guerriglia urbana accompagnata da episodi di vero e proprio terrorismo, tanto da parte protestante che cattolica.

48.1.1 Il Bloody Sunday (1972)

Nel 1972 le truppe inviate da Londra per mantenere l'ordine nell'Ulster spararono su una manifestazione di cattolici, uccidendone alcuni. Questo evento fu ricordato come Bloody Sunday. Si inasprì la lotta tra IRA + formazioni paramilitari protestanti e l'esercito britannico. Nel 1994 l'IRA annunciò la sospensione delle proprie attività militari e nel 2005 depose le armi. Poco dopo, l'esercito britannico abbandonò l'Ulster.

49 L'IMPERO COLONIALE BRITANNICO DAL SECONDO DOPOGUERRA

49.1 L'India

Durante la seconda guerra mondiale, le armate giapponesi arrivarono a minacciare l'India, cioè la parte più grande del più grande impero coloniale (→ quello britannico), ma non riuscirono a conquistarla. La guerra destabilizzò la situazione politica → infatti il Partito del Congresso (→ induisti) radicalizzò la propria battaglia per l'indipendenza, rifiutando le vaghe promesse di Churchill di un futuro Home Rule (cioè di una qualche autonomia). L'impiego di risorse e soldati indiani nella guerra inasprì gli animi, anche perché le istanze rappresentative e i governi delle province formatisi a seguito della riforma del 1935 non furono consultati → così alcuni rappresentanti del Congresso occupanti cariche istituzionali si dimisero per protesta. Nehru, Gandhi furono imprigionati → seguirono scioperi generali, insurrezioni e repressioni nel 1942.

carestia in Bengala (1943)

Peggiora la situazione → 1943 → carestia in Bengala → causata dal brusco aumento dei prezzi e dallo scarso impegno delle autorità britanniche nel rifornire le aree rurali più disagiate.

Fu col successore di Churchill, il laburista Attlee che si ebbe la svolta → India verso l'indipendenza.

1946 → polarizzazione tra induisti e islamici evidenziata dai risultati delle elezioni (→ musulmani votano per Lega musulmana e induisti per Partito del Congresso) e da manifestazioni, scontri e assalti reciproci. I musulmani riproposero l'idea della Partition. Alla fine i conflitti inter-religiosi in atto spinsero ad abbracciare quest'idea sia il governo londinese che lo stesso Partito del Congresso (in passato contrario a quest'idea), nonostante Gandhi cercò di opporsi.

La Partition → l'indipendenza dell'INDIA e del PAKISTAN (1947)

1947 → Attlee dichiara che entro l'anno seguente gli

inglesi si sarebbero ritirati dall'India. Subito però si accelerò il processo, tanto che Nehru e Muhammad Ali Jinnah proclamarono rispettivamente l'indipendenza dell'India e del Pakistan. Quest'ultimo territorio fu diviso in due parti (una occidentale e una orientale) non comunicanti tra loro, perché la parte orientale (cioè la regione del Bengala) era separata dal resto del Pakistan (occidentale) dal territorio indiano.

Guerra indo-pakistana (guerra del Kashmir, 1947) → per definire la sovranità sulla regione dell'estremo nord-ovest del Kashmir (confinante pure con la Cina), che alla fine fu divisa lasciando entrambe le parti contente. 1946-1947 → i confini tra i due Stati furono tracciati frettolosamente dagli amministratori britannici seguendo solo il criterio della prevalenza di membri dell'una o dell'altra religione. In realtà i due gruppi avevano vissuto per secoli insieme.

mentre oravenivano separati e re-dislocati all'interno dei due stati, vivendo così nella condizione di profughi. L'operazione si svolse nel caos assumendo la forma della pulizia etnica → i membri dell'uno o dell'altro gruppo si attaccarono reciprocamente (→ saccheggi, incendi, conversioni forzate, stupri) → ci furono due milioni di morti circa.

1948 → Gandhi assassinato da un estremista induista.

Dopo la Partition, il Pakistan si qualificò come Stato islamico, soggetto talvolta a dittature militari, e seguì una politica filo-occidentale in politica estera; l'India si definì uno Stato laico, rispettoso della minoranza islamica, e neutrale in politica estera. L'India con una riforma agraria e tre piani quinquennali puntò allo sviluppo e ad accelerare l'industrializzazione → fu abolito il sistema delle caste (che però sopravvisse lo stesso).

50.2 Guerra indo-pakistana 1971 e l'indipendenza

del BANGLADESHLa questione del Kashmir rimase a lungo fonte di ostilità tra i due stati, provocando altre guerre→ con quella del 1971 il Pakistan orientale (comprendente la regione del Bengala), conl'appoggio indiano, si rese indipendente col nome di Bangladesh.51

LA FRANCIA DAL SECONDO DOPOGUERRANel 1945 la Francia era finita nel novero dei vincitori grazie alla resistenza di De Gaulle.Così il paese conservò un ruolo politico e militare di rilievo, anche se minore rispettoall'anteguerra. Nel 1956 inglesi e francesi avevano esibito un'ultima manifestazione diarroganza colonialista nel corso della crisi di Suez. Se gli inglesi riuscirono a gestire ladecolonizzazione tirandosi fuori dalla situazione indiana e mediorientale, i francesi vennerocoinvolti e duramente battuti nella guerra di Indocina. Solo nel 1954 con la conferenza diGinevra rinunciarono al loro impero nel sud-est asiatico.Furono poi coinvolti nella guerra coloniale in Algeria →

qui erano insediati più di un milione di coloni di origine europea, chiamati pieds noirs, che non volevano vivere sotto un governo arabo. Di fronte alla richiesta di indipendenza proveniente dal Fronte di liberazione nazionale algerino, i francesi si irrigidirono. Ne seguì una lotta armata → furono deportati due milioni di individui sospetti di sostenere l'FLN; gli indipendentisti organizzarono feroci attentati terroristici; i coloni risposero col controterrorismo. In Francia ci si rese conto che la Quarta Repubblica (nata nel 1946 con l'approvazione della nuova costituzione) aveva riproposto i difetti della Terza Repubblica → tra questi vi erano i problemi legati alla legge elettorale proporzionale: quindi governi instabili, litigiosità e conseguente delegittimazione della politica. De Gaulle era un uomo di destra, patriottico e antinazista. Era favorevole a una legge maggioritaria e a un accrescimento dei poteri dell'esecutivo. Nel 1947 aveva datovita a una forza politica, il Raggruppamento del popolo francese, che aveva anche ottenuto discreti consensi. Ritiratosi dalla vita politica, nel 1958, all'aggravarsi della crisi di Algeria, con una procedura non usuale fu chiamato al governo dal presidente della Repubblica Coty.

La Quinta Repubblica francese con De Gaulle (1958)

De Gaulle criticò duramente la dittatura parlamentare e ripropose i suoi vecchi progetti di rafforzamento dell'esecutivo. L'Assemblea nazionale gli concesse poteri straordinari per avviare un processo costituente. La nuova Costituzione fu sottoposta a referendum e approvata dalla maggioranza dei francesi. Il Parlamento elesse poi De Gaulle presidente → da questo momento si parla di Quinta Repubblica. La Francia passava da un sistema parlamentarista a un sistema semipresidenzialista, perché al presidente della Repubblica sono attribuiti grandi poteri, anche se a governare è un primo ministro da lui scelto. Con un passaggio del1962 si giunse al sistema che è tutt'oggi in vigore → il compito di eleggere il presidente fu attribuito direttamente ai cittadini, i quali confermarono De Gaulle. I comandi francesi in Algeria stanno progettando un colpo di Stato per impedire che il governo trattasse con i ribelli, ma De Gaulle fa fallire la sommossa. Fu dunque grazie a lui che si sancì il conseguimento dell'indipendenza dell'Algeria nello stesso 1962. Con lui la Francia prese in politica estera posizioni non sempre rispondenti alle logiche delloschieramento occidentale, cui apparteneva → come testimoniato dall'uscita del paese dall'apparato militare NATO nel 1966 al fine di mantenere le "mani libere" → in questo senso si dotò di armi nucleari.

51.1.1 Il maggio francese (1968)

Nel maggio del 1968 (noto come maggio francese) la contestazione studentesca raggiunse il culmine. Iniziata nella periferia di Parigi ed estesa rapidamente nel cuore della città,

essa fucaratterizzata da violenti scontri con le forze dell'ordine, da barricate e da scioperi generaliche coinvolsero anche gli operai → sembrava che stesse per scoppiare la rivoluzione. Temendouno scontro frontale, il Partito comunista e il sindacato (CGT) presero le distanze dalmovimento e accettarono gli aumenti salariali proposti dagli industriali. Alle elezioni igaullisti ottennero nuovamente la maggioranza assoluta → ciò dimostrò quanto lacontestazione fosse isolata e limitata nel paese, tant'è vero che essa pian piano scemò. Quandoun referendum bocciò la proposta di De Gaulle sulla riforma delle amministrazioni locali,egli dovette dimettersi. Nonostante ciò, nel decennio seguente continuarono a governareuomini politici a lui legati.

51.1.2 La sinistra al governo con Mitterrand (1981-1995)Nel 1981, per la prima volta dall'instaurazione della Quinta Repubblica, le sinistre andarono algoverno, grazie a una

coalizione tra comunisti e socialisti → divenne presidente della Repubblica il socialista Mitterrand → furo
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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiam13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Di Figlia Matteo.