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SVILUPPARE I PAESI PIÙ POVERI

Si accentua il razzismo verso queste popolazioni, tuttavia non diventa una ragione abbastanza forte per guidare, da sola, i movimenti colonizzatori (ci sono anche episodi di solidarietà tra le due parti) nonostante tutto, sono usuali episodi di CENSIMENTO DELLE RAZZE e di CONFINAMENTO.

GOVERNARE L'ITALIA UNITA

Al momento dell'unità gli italiani erano 22 MILIONI, di cui il 75% ANALFABETA; il 10% era ITALOFONO, il resto parlava in dialetto in generale, NON C'ERA UNA COMUNE LINGUA; il 20% era la popolazione che viveva nelle ZONE URBANE (quelle con 20 mila persone minimo) le città più popolose sono Napoli (450k), Milano, Torino, Roma e Palermo (tutte con circa 200k); l'agricoltura occupava il 70% della popolazione; il secondario il 18%; il terziario il 12%; il paesaggio italiano non favoriva molto l'agricoltura solo il 20% di pianeggiante adatto, mentre il resto erano montagne.

colline o zone infestate dalla malaria. →- solo in Padania si è modernizzata l'agricoltura al fine di aumentare i profitti nel resto d'Italia PREVALE LA MEZZADRIA (pagamento di canone d'affitto al proprietario, il quale non ha nessun interesse a modernizzare). Il lato positivo di quest'ultima, e per questo amata dai conservatori, è il notevole grado di PACE SOCIALE e MANTENIMENTO DEL TERRITORIO che essa è in grado di garantire (meno disoccupazione e meno espansioni delle colture date dalla ricerca di profitto). Il paesaggio agricolo "ordinato" di centro Italia è un portato di questo tipo di agricoltura. →-le CONDIZIONI DI VITA RURALI in Italia, specialmente nel sud, erano AI LIMITI DELLA SUSSISTENZA si mangiava pane di grano "inferiore" (segale, avena, granoturco) e legumi, causando spesso malattie da DENUTRIZIONE. Si viveva, inoltre, in capanne, baracche e grotte.- l'analfabetizzazione al sud

superava l'85%.
LA CLASSE POLITICA EE I PROVVEDIMENTI LEGISLATIVICAVOUR MUORE NEL 1861, subito dopo l'unione.
La prima fazione politica che governa nel primo quindicennio è la DESTRA "STORICA", considerabile come centro moderato in quanto la destra vera era più assimilabile ai clericali e realisti, autoesclusisi dalle istituzioni dato che non riconoscevano la legittimità del nuovo Stato. Di questa "destra moderata", facevano parte ceti superiori di nord e sud Italia la destra è ACCENTRATRICE (a differenza della sinistra decentratrice), e per questo si sente PROTETTRICE DELL'UNITA' contro minacce reazionarie date dai ROSSI (repubblicani rivoluzionari) e dai NERI (clericali rivoluzionari) il programma accentratore si compone, inizialmente, di 2 leggi: CASATI (istruzione elementare obbligatoria e organizzata dai comuni, statalizzazione scuola); RATTAZZI (comuni gestiti da un sindaco di nomina regia e da un

collegio eletto a suffragio, SUDDIVISIONE IN PROVINCIE , ovvero circoscrizioni amministrative sotto controllo di prefetti, aventi esecutivo) (tutte queste tra 59 e 60, quando la destra acquisisce poteri straordinari poco prima della fine del conflitto) → D'altra parte, abbiamo la SINISTRA si tratta della fazione + ETEROGENEA (ceti medio-bassi), formata da garibaldini e mazziniani che hanno deciso di inserirsi in questo sistema istituzionali (altri → non l'hanno fatto) portano avanti gli ideali pre-unità di SUFFRAGIO UNIVERSALE – DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO (+autonomia ai locali) e COMPLETAMENTO DELL'UNITA' sotto iniziativa popolare. → Non è da dimenticare che queste due fazioni sono ESPRESSIONE DI ESIGENZE DI POCHI il sistema elettorale del Piemonte è estremamente restrittivo (cittadini maschi, 25 anni, paganti 40 lire l'anno) → se consideriamo che SPESSO SI ASTENGONO IN MOLTI DAL VOTO (nonostante paghino), circa il 40-50%.

e che la pool di elettori è di circa 200mila persone (2%), possiamo comprendere perché il potere ha un carattere oligarchico e personalistico (bastano poche centinaia di voti, essendoci pochi rappresentanti, per eleggere qualcuno). Il brigantaggio: il rifiuto della destra del decentramento era legato anche alla questione meridionale. I contadini del Sud erano ostili al nuovo governo, in quanto aveva promesso liberazione ma, di fatto, aveva solo cambiato colore allo stemma degli oppressori (la borghesia rurale era stata lasciata là dov'era in cambio dell'appoggio al nuovo governo). Questa opposizione si acuisce ed esplode in rivolte quando viene imposta la leva obbligatoria. Questa nuova insorgenza generale, finanziata dai Borbone e da una parte del clero, viene portata avanti da gruppi di contadini, ex soldati borbonici, stranieri, banditi e legittimisti italiani, il cui scopo è quello di assalire i notabili dei piccoli centri.

INCENDIARE GLI ARCHIVI COMUNALI (danneggiando il governo)la reazione del governo è sanguinosa, come dimostra la STRAGE DI PONTELANDOLFO (1861,Benevento, uccisi 400 civili e incendiato un paese) e, più in generale, la MOBILITAZIONE DI TRUPPENEL SUD ITALIA. Nel 1863 viene promulgata una legge che dichiara alcune provincie "in STATO DIBRIGANTAGGIO", ovvero che necessitano di TRIBUNALI MILITARI APPOSITI (di fatto i briganti→vengono condannati a morte sempre) grazie a questa azione, nel 1865 le BANDE PIÙ FORTICADONO. →Questa esperienza non migliora la vita del sud la RIDISTRIBUZIONE AI PICCOLI PROPRIETARI È MALORGANIZZATA (quella promessa con l'unione) e la VENDITA DEI BENI CLERICALI GIOVA SOLO I→GRANDI PROPRIETARI, in quanto i piccoli contadini non possono permettersela il DIVARIO TRANORD E SUD si fa sempre più fitto.L'ECONOMIA E LA POLITICA FISCALE →Viene portata avanti dalla destra una politica economica

Unificatrice viene creata una MONETA UNICA, vengono ABBATTUTI I DAZI e MIGLIORATE LE VIE DI COMUNICAZIONE (ferrovie). L'abbattimento dei dazi indebolisce ulteriormente il Sud, il quale godeva di un sistema protezionistico che potesse limitare i danni dell'arretratezza industriale (dal punto di vista agricolo il Sud riesce a mantenere prodotti di qualità, soprattutto per quanto riguarda la seta greggia) in generale, sia destra sia sinistra erano concordi sul mettere in secondo piano l'industria in favore del solo sviluppo agricolo, considerato più importante (questa cosa renderà l'Italia arretrata rispetto all'Europa). Questa visione, in parte, impoverisce una fetta della popolazione, vessata anche dalla PESANTE FISCALITÀ (costi dell'unificazione, guerra contro l'Austria ecc...): si ricorda la TASSA SULLA MACINAZIONE DEI CEREALI (1866) (praticamente sul pane, l'alimento principale delle classi povere).

che causa DURE RIVOLTE E REPRESSIONI nel 1869.

LA CONQUISTA DEL VENETO E LA PRESA DI ROMA-Dal 1861, nonostante la formale proclamazione di Roma come capitale avvenuta a marzo, la città ERA SOTTO CONTROLLO PONTIFICIO E FRANCESE (papa ostile all'unificazione e difeso dalla Francia) → dato che l'Italia era da una parte per il 99% cattolica, dall'altra dipendente economicamente dalla Francia, la questione viene gestita in modo molto cauto dai governi successivi.

Nel 1862, alcuni tentativi garibaldini di prendere possesso del Lazio falliscono a causa della respinta regia, visto il casino che sarebbe successo se le truppe francesi fossero state toccate (pretesto per invasione napoleonica).

Nel 1864, viene trovato un accordo con la Francia tramite la CONVENZIONE DI SETTEMBRE, secondo il quale, in cambio della concessione al papa del controllo di Roma (e la rinuncia a renderla capitale), → le truppe francesi dovevano andarsene tuttavia, la situazione si aggrava nel 1867,

quanto riguarda il Trentino e il Trieste.quanto riguarda Trentino e Venezia Giulia (per il mezzo secolo a venire, questi territori saranno al centro dellarivendicazione patriottica antiaustriaca).
→Anche la PRESA DI ROMA sarà aiutata dai prussiani grazie alla sconfitta francese del 1870, aSedan, e la penuria di risorse da parte napoleonica a causa della guerra franco-prussiana, il governo→italiano decide di approfittarne ed organizzare una SPEDIZIONE NEL LAZIO a seguito dellacelebre BATTAGLIA DI PORTA PIA, il 20 settembre 1870 il LAZIO VIENE ANNESSO ALL’ITALIA, masoprattutto viene MESSO FINE AL MILLENARIO POTERE TEMPORALE DEI PAPI (andava avanti dal 752→dc) a questo punto, al papa viene LASCIATO UN RUOLO PIU’ “ONORIFICO”: egli è sovrano delloStato Vaticano, può avere guardie armate, ha libertà di comunicazione, tuttavia lui e il clero devonoASTENERSI DALLE ELEZIONI POLITICHE (bolla “non expedit” 1871). L’acquisizione di Roma lasceràunascia di ostilità tra la Chiesa e il governo italiano, che si risolverà solo nel 1929 con i Patti Lateranensi. Pio IX, Papa durante questo periodo, sarà sempre ostile al governo italiano. Il governo della sinistra: Nel 1876 il governo passa alla sinistra. Le rotture nella Destra, a causa delle opposizioni alle continue statalizzazioni di molti ambienti produttivi, portano all'indebolimento del governo. Minghetti, dimesso nel marzo del '76, a questo punto viene incaricato dal re Agostino Depretis, leader della sinistra all'opposizione e nuovo capo di governo da novembre (viene eletto l'intero ministero formato da uomini di sinistra). Depretis riuscirà a governare per i successivi 10 anni, portando avanti progetti legati all'istruzione elementare, al suffragio elettorale, agli sgravi fiscali nel settore delle imposte indirette e al decentramento amministrativo (quest'ultimo non verrà concretizzato). L'istruzione.o dipende dalla gravità del reato commesso.
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

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