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PRIMO DOPOGUERRA: IN ITALIA

IL FASCISMO (inizio tra il 1919 e il 1922, fine 1945)

IL PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA: IL BIENNIO ROSSO (1919-1920)

Anche il dopoguerra italiano dovette affrontare gli stessi problemi degli altri Stati Belligeranti: numerosi

problemi sociali ed economici: l’inflazione e l’aumento del debito pubblico, il reinserimento dei reduci di

guerra. La guerra aveva trasformato tutta la società: molti guardavano alla Rivoluzione russa, attendendone

una anche in Italia. Nel paese era scoppiato il caos, c’erano sempre più scioperi e tumulti in piazza, e a tutti

la violenza sembrava lo strumento giusto per sopprimere e risolvere così le questioni in sospeso. Il problema

si ingigantì anche con la vicenda di Fiume che il paese pretese come aggiunta al patto di Londra, che però

non ebbe (da qui il termine “vittoria mutilata”). Lo scontento si accese nel paese e alcuni volontari guidati da

d’Annunzio occuparono la città. Vennero poi cacciati con il trattato di Rapallo.

“BIENNIO ROSSO” (1919-20)

In Italia questo fu anche il periodo del cosiddetto (il rosso era il colore del

socialismo) caratterizzato da:

Difficoltà di riconversione delle produzioni

- L’inflazione e il debito pubblico (a causa delle spese dovute alla guerra che lo stato doveva ancora

- pagare)

Il reducismo

- La promessa della terra ai soldati (perché? Perché la leva che aveva preso molti giovani contadini, li

- “convinti” promettendo in cambio la terra.)

aveva

Ondata di scioperi nelle fabbriche e nei servizi (perché? Perché le imprese non riescono a

- riorganizzarsi dopo la guerra data anche la Rivoluzione russa e la vittoria del socialismo, le persone

iniziavano a volere di più conseguenza: scioperi)

Idea della «vittoria mutilata» e la conseguente occupazione di Fiume per 15 mesi da parte di

- D’Annunzio (1919-1921)

Elezioni del 1919: sistema proporzionale (vincono socialisti e popolari, i liberali in calo)

- Elezioni del 1921: Giolitti accoglie i candidati fascisti nelle liste liberali dei Blocchi nazionali per

- contrastare l’avanzata di socialisti e popolari.

Ne segue la crisi dello Stato liberale e lo sviluppo di movimenti e organizzazioni di massa (nasce il Partito

popolare, si afferma il fascismo, cresce il Partito socialista, si forma il Partito comunista).

Le nuove elezioni politiche del 1917 con il sistema proporzionale si videro molti successi nel PARTITO

SOCIALISTA E IL PARTITO POPOLARE che fu appoggiato dalla Chiesa abolendo il Non expedit. E infine lo

→IL

stacco della corrente comunista dal partito socialista fondandone uno nuovo PARTITO COMUNISTA

D’ITALIA.

Nel 1919, Mussolini fonda i FASCI DI COMBATTIMENTO, che comprendeva tutti coloro contro la

monarchia, i socialisti, i borghesi ecc. ed era caratterizzato per la scelta di utilizzare la violenza nei confronti

degli avversari politici. Nonostante i primi insuccessi iniziali, il partito iniziava a farsi conoscere e ad avere

sempre più consensi fino a fondare un vero e proprio partito, quello nazionali fascista nel 1921, prendendo

poi il potere in modo definitivo con la MARCIA SU ROMA NEL 1922, sotto la guida di un

QUADRUMVIRATO che inizia ad occupare, stazioni ferroviarie e strade per controllare il territorio, facendo

così dimettere il governo e riuscì così a farsi affidare la guida del governo dal re.

OMICIDIO MATTEOTTI 1924

Giacomo Matteotti era un deputato socialista che denunciò in Parlamento le irregolarità della campagna

elettorale. La reazione purtroppo fu la sua uccisione da una squadra fascista. La risposta del popolo era

indignazione allo stato puro, ci furono subito degli scioperi e si chiese al re di ripristinare la legalità. Mussolini

però ebbe tutto il tempo di elaborare un piano, dato che sapeva che non si sarebbe intervenuto. Così nel

1925, Mussolini fece un discorso al Parlamento in cui si assunse la piena responsabilità del delitto. Da qui in

poi si ebbe un vero e proprio regime dittatoriale.

TOTALITARISMO IMPERFETTO

Il fascismo è detto totalitarismo imperfetto, perché rispetto al nazismo e stalinismo, non riuscì ad imporre un

controllo pieno sulla società a causa della monarchia e della Chiesa. Con i PATTI LATERANENSI il regime

fascista si consolidò (si riconosceva l’autorità del papa sulla città del Vaticano e il cattolicesimo come

religione di Stato, mentre la Chiesa riconosceva il regno d’Italia con Roma come capitale. Si passò da uno

C’erano tante novità: uno nuovo tipo

Stato di tipo Liberare ad uno Stato Corporativo. di Tribunale che in

realtà era un incubo un po’ per tutti dato che chi veniva denunciato a quest’ultimo veniva subito messo in

stato d’arresto, inoltre c’era la polizia segreta, spie ovunque per controllare qualsiasi cosa per Mussolini.

Il progetto di Mussolini era proprio di fascistizzare tutta la società italiana e il partito nazionale fascista ne

fu il principale strumento. Ci furono ovviamente partiti d’opposizione come il Partito Comunista, ma ciò non

durò molto. Mussolini si impose anche nell’istruzione con un decreto che impone l’assoluta fedeltà da parte

dei professori universitari e solo una decina si rifiutò su circa 1000 docenti. Per fascistizzare il popolo

italiano, Mussolini si servì di organizzazioni create e distinte in base al sesso fasci femminili per le donne,

oppure per i professori, mentre per educare i giovani trasformò la scuola. Anche il tempo libero degli italiani

fu organizzato e “manipolato” dal fascismo, intrecciando motivi propagandistici allo svago → società di

massa.

Il regime inoltre comprese che utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione come propaganda fascista era

ottimo, grazie alla radio (con cui venivano diffusi i discorsi di mussolini) e al cinema.

L’ECONOMIA: anche in Italia arrivarono gli effetti della crisi del 1929 ma in modo meno aggressivo perché

l’integrazione del mercato internazionale era poco diffuso, così come l’industrializzazione. Lo sviluppo lento

dell’economi in questo caso attuì l’impatto della crisi. Gli effetti che si svilupparono, ad ogni modo portarono

il regime a sostenere un’industria pesante e bellica. Si centralizzò lo Stato (come per gli altri paesi colpiti

dalla crisi). Ma la scelta di ricorrere all’AUTARCHIA impoverì le campagne, e ne fece avviare una crisi.

Una prima fase liberista fino al 1925

- Dopo la crisi del 1929 sostegno all’industria pesante

- Un modello di capitalismo di Stato in aiuto alle banche e alle industrie (IMI e IRI)

- Avvio di lavori pubblici contro la disoccupazione (bonifiche)

- Autarchia

-

LA POLITICA ESTERA: inizialmente Mussolini ebbe un atteggiamento molto prudente e non strinse

alleanze. Si verificò una svolta poi quando Mussolini assunse la carica di ministro degli Esteri, poiché si

iniziò a considerare la guerra come via d’uscita dalla crisi economica. Infatti, così quest’ultimo poté realizzare

il sogno di ambizioni imperialistiche: conquistando l’Etiopia e proclamandosi fondatore dell’impero d’Etiopia.

La volontà mussoliniana di costruire un impero attraverso le conquiste coloniali era data da:

• Rafforzare il prestigio militare italiano

• Vendicarsi della perdita nel 1896, (durante la corsa per l’espansione imperialistica) della sconfitta a

Adua, per cui conquistando l’Eritrea non dava solo un senso di gratificazione agli italiani ma

estendeva i confini per la ricerca di materie prime.

Il pretesto utilizzato per giustificare l’iniziativa bellica fu un incidente tra militari etiopi e italiani sul confine tra

Somalia e Etiopia. Durante la conquista del territorio furono utilizzati anche i gas asfissianti e molti

Nonostante poi l’attacco italiano fu condannato dalla

bombardamenti, che portarono alla vittoria gli italiani.

Società delle Nazioni, le sanzioni non formarono Mussolini, anzi le sanzioni servirono a creare un clima di

unità nel paese accendendo il patriottismo degli italiani che aderirono con convinzione a questa guerra

Ci fu quindi la fondazione dell’Impero d’Etiopia che poi venne unita alla Somalia e all’Eritrea,

coloniale.

formando l’Africa Orientale Italiana (AOI). Vittorio Emanuele III, assunse poi il titolo d’imperatore.

Contemporaneamente alla conquista in Etiopia, ci fu un avvicinamento tra Italia e Germania, infatti la

Germania (anch’essa uscita dalla Società delle nazioni) non solo non condannò l’iniziativa italiana, anzi

rafforzò i rapporti economici con l’Italia. La cosa divenne reciproca e infatti nel 1936, nacque l’Asse Roma-

Berlino, alleanza che nasceva per contrastare l’avanza della rivoluzione bolscevica e a sostenere i militari

spagnoli nella guerra spagnola. I rapporti si consolidarono ulteriormente nel 1937 con il patto Anticomintern,

un’alleanza siglata di cui faceva parte anche il Giappone per contrastare l’azione dell’Unione Sovietica. Uno

degli effetti più negativi dell’avvicinamento tra l’Italia Fascista e la Germania Nazista fu la scelta della

persecuzione contro gli ebrei anche in Italia, introducendo poi le leggi razziali.

Guerra d’Etiopia (1935) e fondazione dell’Impero

- Avvicinamento alla Germania nazista (Asse Roma-Berlino nel 1936); firma del Patto Anticomintern

- (1937)

Introduzione delle leggi razziali, 1938

-

➔ Si riscontrò inoltre anche un avvicinamento con la Germania di Hitler testimoniato dalla nascita

dell’ASSE ROMA-BERLINO (per collaborare assieme contro il bolscevismo) e dalla firma del Patto

(con cui si contrastava l’azione del comunismo).

Anticomintern

L’avvicinamento con la Germania Nazista si notò soprattutto dall’introduzione delle

➔ LEGGI

RAZZIALI e della persecuzione contro gli ebrei.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE (1939-1945)

La posizione dell’Italia, durante la 2 guerra mondiale era di una potenza militarmente impreparata

inizialmente (perché si doveva ancora riprendere dagli sforzi militari in Etiopia e in Spagna), si dichiarò non

belligerante, ma poi Mussolini avendo paura di non riuscire poi ad avere compensi territoriali e di far

trascurare la sua immagine propagandistica legata alla forza del guerriero, entrò in guerra al fianco della

Germania e del Giappone. Mussolini pensava di aiutare l’alleato Hitler in una guerra parallela, essa ben

presto però si trasformò in una guerra subordinata. Ben presto ci si accorse che l’Italia non era

autosufficiente e riuscì a occupare i Balcani solo grazie all’aiuto tedesco, mentre essa fu sconfitta dalla

Grecia molto velocemente.

A partire

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rosyah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Berrino Annunziata.