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TOTALITARISMO IMPERFETTO

Il fascismo è detto totalitarismo imperfetto, perché rispetto al nazismo e stalinismo, non riuscì ad imporre un controllo pieno sulla società a causa della monarchia e della Chiesa. Con i PATTI LATERANENSI il regime fascista si consolidò (si riconosceva l'autorità del papa sulla città del Vaticano e il cattolicesimo come religione di Stato, mentre la Chiesa riconosceva il regno d'Italia con Roma come capitale. Si passò da uno Stato di tipo Liberare ad uno Stato Corporativo. C'erano tante novità: uno nuovo tipo di Tribunale che in realtà era un incubo un po' per tutti dato che chi veniva denunciato a quest'ultimo veniva subito messo in stato d'arresto, inoltre c'era la polizia segreta, spie ovunque per controllare qualsiasi cosa per Mussolini. Il progetto di Mussolini era proprio di fascistizzare tutta la società italiana e il partito nazionale fascista.

Il fascismo in Italia fu caratterizzato da un forte controllo del regime su tutti gli aspetti della società, compresa l'istruzione. Mussolini impose l'assoluta fedeltà da parte dei professori universitari con un decreto, e solo una decina di docenti si rifiutarono su circa 1000. Per fascistizzare il popolo italiano, Mussolini si servì di organizzazioni create e distinte in base al sesso, come i fasci femminili per le donne e i fasci maschili per i professori. Inoltre, trasformò anche il sistema scolastico per educare i giovani secondo gli ideali fascisti.

Anche il tempo libero degli italiani fu organizzato e "manipolato" dal fascismo, con l'intreccio di motivi propagandistici nello svago della società di massa. Il regime comprese inoltre l'importanza dei nuovi mezzi di comunicazione come la radio, attraverso la quale venivano diffusi i discorsi di Mussolini, e il cinema.

Sul fronte economico, l'Italia subì gli effetti della crisi del

1929 ma in modo meno aggressivo perché l'integrazione del mercato internazionale era poco diffuso, così come l'industrializzazione. Lo sviluppo lento dell'economia in questo caso attuò l'impatto della crisi. Gli effetti che si svilupparono, ad ogni modo portarono il regime a sostenere un'industria pesante e bellica. Si centralizzò lo Stato (come per gli altri paesi colpiti dalla crisi). Ma la scelta di ricorrere all'autarchia impoverì le campagne, e ne fece avviare una crisi.

Una prima fase liberista fino al 1925- Dopo la crisi del 1929 sostegno all'industria pesante- Un modello di capitalismo di Stato in aiuto alle banche e alle industrie (IMI e IRI)- Avvio di lavori pubblici contro la disoccupazione (bonifiche)- Autarchia-LA POLITICA ESTERA: inizialmente Mussolini ebbe un atteggiamento molto prudente e non strinse alleanze. Si verificò una svolta poi quando Mussolini assunse la carica di ministro degli Esteri.

poiché si iniziò a considerare la guerra come via d'uscita dalla crisi economica. Infatti, così quest'ultimo poté realizzare il sogno di ambizioni imperialistiche: conquistando l'Etiopia e proclamandosi fondatore dell'impero d'Etiopia. La volontà mussoliniana di costruire un impero attraverso le conquiste coloniali era data da: - Rafforzare il prestigio militare italiano - Vendicarsi della perdita nel 1896, durante la corsa per l'espansione imperialistica, della sconfitta a Adua, per cui conquistando l'Eritrea non dava solo un senso di gratificazione agli italiani ma estendeva i confini per la ricerca di materie prime. Il pretesto utilizzato per giustificare l'iniziativa bellica fu un incidente tra militari etiopi e italiani sul confine tra Somalia e Etiopia. Durante la conquista del territorio furono utilizzati anche i gas asfissianti e molti bombardamenti, che portarono alla vittoria gli italiani. Nonostante

Poi l'attacco italiano fu condannato dalla Società delle Nazioni, le sanzioni non formarono Mussolini, anzi le sanzioni servirono a creare un clima di unità nel paese accendendo il patriottismo degli italiani che aderirono con convinzione a questa guerra coloniale. Ci fu quindi la fondazione dell'Impero d'Etiopia che poi venne unita alla Somalia e all'Eritrea, formando l'Africa Orientale Italiana (AOI). Vittorio Emanuele III, assunse poi il titolo d'imperatore.

Contemporaneamente alla conquista in Etiopia, ci fu un avvicinamento tra Italia e Germania, infatti la Germania (anch'essa uscita dalla Società delle nazioni) non solo non condannò l'iniziativa italiana, anzi rafforzò i rapporti economici con l'Italia. La cosa divenne reciproca e infatti nel 1936, nacque l'Asse Roma-Berlino, alleanza che nasceva per contrastare l'avanzata della rivoluzione bolscevica e a sostenere i militari spagnoli.

Nella guerra spagnola. I rapporti si consolidarono ulteriormente nel 1937 con il patto Anticomintern, un'alleanza siglata di cui faceva parte anche il Giappone per contrastare l'azione dell'Unione Sovietica. Uno degli effetti più negativi dell'avvicinamento tra l'Italia Fascista e la Germania Nazista fu la scelta della persecuzione contro gli ebrei anche in Italia, introducendo poi le leggi razziali.

Guerra d'Etiopia (1935) e fondazione dell'Impero- Avvicinamento alla Germania nazista (Asse Roma-Berlino nel 1936); firma del- Patto Anticomintern (1937)Introduzione delle leggi razziali, 1938- Si riscontrò inoltre anche un avvicinamento con la Germania di Hitler testimoniato dalla nascita dell'ASSE ROMA-BERLINO (per collaborare assieme contro il bolscevismo) e dalla firma del Patto Anticomintern (con cui si contrastava l'azione del comunismo).L'avvicinamento con la Germania Nazista si notò soprattutto

dall'introduzione delle LEGGI RAZZIALI e della persecuzione contro gli ebrei.

IL NAZISMO

Anche la Repubblica di Weimar sorta alla fine della Prima guerra mondiale, fu sconvolta dalla grande crisi del 1929 che provocò disordini e profondo disagio sociale. Di questa instabilità se ne approfittò il PARTITO NAZIONALSOCIALISTA guidato (e fondato) da ADOLF HITLER. Egli facendo leva sul malcontento dei ceti medi con ideologie nazionaliste e anticomuniste, utilizzando metodi violenti contro i nemici politici, Hitler guadagnò sempre più popolarità e alle elezioni dopo una prima sconfitta, fu nominato cancelliere nel 1933.

IL 1933: LA COSTRUZIONE DELLA DITTATURA

Dopo aver avuto i poteri Hitler si appresta a sciogliere immediatamente il Parlamento cercando alleati come i conservatori vecchio stampo. Il loro obiettivo era quello di costruire una "grande Germania", con l'uso della violenza chiaramente. Inoltre, con la legge - per la

protezione del popolo e dello Stato – sospese tutti i diritti politicicostituzionali (libertà di stampa, riunione, associazione ecc.)

In pochi mesi furono varate leggi come quella dai pieni poteri che permetteva di modificare addirittura la Costituzione senza aver bisogno del consenso di nessuno; inoltre, furono sciolti e messi fuori legge tutti gli altri partiti. Tutto ciò che non era gradito agli “ariani” veniva soppresso. Fu creata inoltre la Gestapo (polizia segreta di stato) con competenze e poteri illimitati, affiancata da una magistratura speciale, e per gli oppositori si crearono i primi campi di concentramento (LAGER). Hitler si assicurò (come Mussolini) l’appoggio delle Chiese e il controllo sulla cultura e il tempo libero, con l’utilizzo della propaganda.

NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI (1934): eliminazione fisica di membri dei della SA da parte delle SS su richiesta di Hitler, avendo ottenuto così l’appoggio dell’esercito.

Già cancelliere e capo dell'unico partito consentito, si proclamò anche presidente del Reich (cioè dello Stato) e capo delle forze armate. Si definiva come "Fuhrer" (duce, capo in tedesco), quindi l'unico che poteva emanare leggi e alla cui persona, le forze armate giuravano fedeltà. Così il regime nazista entrava nella vita sociale e privata di tutti, inculcandosi negli elementi di tutti e dei giovani in particolare perché l'educazione e l'istruzione erano importanti proprio per poter "istruire" fin da piccoli che la cittadinanza si basava sul sangue e sulla razza, diventando proprio un'ossessione spiegata poi anche da una legge che fu varata per rendere possibile l'eutanasia per i disabili e i malati incurabili, bambini compresi. La base del nazismo però era nell'ANTISEMITISMO usato come base, come strumento che era l'idea forza base su cui organizzare lo Stato totalitario.

Basti pensare alle LEGGI DI NORIMBERGA (1935) con cui gli ebrei diventavano stranieri a tutti gli effetti, furono emarginati completamente dalla società, dalla vita sociale, iniziando una vera e propria persecuzione antisemita, che sfociò nella NOTTE DEI CRISTALLI (1938) dove vennero distrutti negozi e sinagoghe appartenenti agli ebrei, molti di loro furono uccisi o deportati dalle SS. L'odio viscerale si instaurò portando a pensare agli ebrei come nemico assoluto, la causa di tutti i mali, da incolpare per la crisi economica (dato che la maggior parte degli ebrei occupava lavori commerciali e quindi più facilmente additabili).

GIAPPONE E CINA

Le conseguenze della crisi del 1929 spingono di nuovo il Giappone (dipendente dal mercato internazionale) verso una politica estera aggressiva. Nel 1926 sale al trono l'imperatore Hirohito: militarismo, violenza. Il Giappone, sul modello di Italia e Germania, va verso un governo autoritario. Lo scopo è

Costruire una grande e moderna potenza industriale, né liberale, né comunista, basata su un imperialismo razzista e nazionalista, sul mito dell'imperatore e sulla militarizzazione. Penetrazione sul continente prima di arrivare allo scontro con la Cina.

- 1933 uscita dalla Società delle nazioni

- 1936 accordo anticomunista con Hitler (Patto anticomintern).

- Aggressione della Cina.

La politica imperialista voleva arrivare alla conquista della Cina, ma prima di arrivare direttamente a lei, passò per la Manciuria, vasto territorio ricco di risorse naturali, ma anziché assumerne direttamente il controllo, ne creò uno Stato indipendente (seppure assoggettato alla sovranità) il Manchukuo.

La Cina in quegli anni però era profondamente divisa, lacerata, da una guerra civile tra i cosiddetti "signori della guerra". Nel 1928 si riuscì a unificare il paese ma il governo della nuova Cina nazionalista era stato affidato a Chiang.

Kai-shek che sostenuto
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A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rosyah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Berrino Annunziata.