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21) UTILE (O PERDITA) DELL'ESERCIZIO

I valori accolti nel BdE redatto secondo la normativa italiana Seconda parte che riguarda le valutazioni di bilancio, tutto ciò che il CC e i Principi Contabili dicono riguardo ai valori che alimentano il bilancio.

Astrattamente, ci possono essere diversi tipi di valori iscritti nel bilancio:

  • Valori storici, negoziati in un determinato momento storico, recente o precedente (ho comprato un furgone per 12.000€, valore storico)
  • Valori correnti, (il furgone comprato per 12.000€ oggi sul mercato vale 5000€, il suo valore corrente è 5000€, se seguo questa logica il furgone viene scritto non più al prezzo negoziato per il suo acquisto ma al valore corrente di mercato)
  • Valore di sostituzione, costo che dovrei sostenere nel caso in cui volessi sostituire il bene (il furgone comprato a 12.000€, oggi sul mercato vale 5000€, ma se oggi dovessi sostituirlo ipoteticamente dovrei sostenere un costo di 13.000€)
valore di sostituzione)- …Ci sono molte alternative per quanto riguarda i valori di riferimento. Ma parlando di valutazioni si deve avereriferimento anche alla scelta fatta dal legislatore con riguardo alla moneta, come misura del valore:- valore nominale, come costo sostenuto al momento della negoziazione (12.000€ di 10 anni fa non solo glistessi di oggi, ad es per l’inflazione)- valore indicizzato, tenendo conto del tasso di inflazione (12.000€ costo storico, moltiplicato per un fattoredi indicizzazione per esprimerlo alla moneta indicizzata al momento di chiusura del bilancio).valori storici nominali.L’Italia ha adottato un sistema contabile aIl D.Lgs. 127/91 postula un sistema dei valori formato da:- costi dei fattori misurati da uscite numerarie (uscita di cassa immediata o dilazione di pagamento)- ricavi di prodotto misurati da entrate numerarie (entrata di cassa immediata o dilazione di pagamento)- operazioni in corso valutate in base al criterio di valore di sostituzione)- …Ci sono molte alternative per quanto riguarda i valori di riferimento. Ma parlando di valutazioni si deve avereriferimento anche alla scelta fatta dal legislatore con riguardo alla moneta, come misura del valore:- valore nominale, come costo sostenuto al momento della negoziazione (12.000€ di 10 anni fa non solo glistessi di oggi, ad es per l’inflazione)- valore indicizzato, tenendo conto del tasso di inflazione (12.000€ costo storico, moltiplicato per un fattoredi indicizzazione per esprimerlo alla moneta indicizzata al momento di chiusura del bilancio).valori storici nominali.L’Italia ha adottato un sistema contabile aIl D.Lgs. 127/91 postula un sistema dei valori formato da:- costi dei fattori misurati da uscite numerarie (uscita di cassa immediata o dilazione di pagamento)- ricavi di prodotto misurati da entrate numerarie (entrata di cassa immediata o dilazione di pagamento)- operazioni in corso valutate in base al criterio di

La competenza è fondato sul rinvio dei costi (salvo eccezioni)... compro merci non ancora utilizzate e quindi quel costo, non essendo di competenza (ha dato luogo a un'uscita numeraria ma non è ancora correlato ai ricavi realizzati), viene rinviato al futuro, "costi sospesi" misurati attraverso la variazione delle rimanenze.

Il costo storico trascende da ogni principio di valutazione, viene scelto dal legislatore ed è considerato "coerente" con la rappresentazione veritiera e corretta del capitale di bilancio e del reddito di esercizio.

Non c'è un principio generale o un articolo del CC che indica che il costo è il principio di valutazione, ma viene desunto dal fatto che è il criterio generale (= principio di valutazione declinato nelle singole poste).

Il costo viene assunto come criterio generale per le singole poste oggetto di valutazione dall'Art. 2426, quindi implicitamente assurge a livello di principio.

È stato scelto il costo perché è tendenzialmente oggettivo, semplice da accertare (lo trovo nelle fatture) e neutrale in relazione alla determinazione del risultato economico (non ha un margine di discrezionalità, di stima, è stato negoziato in precedenza).

Scelta della configurazione di costo: quali componenti alimentano il "costo di acquisto" e il "costo di costo di produzione"? Il costo come criterio si presta a essere configurato in varie forme, per indicare un acquisto bisogna stabilire cosa includere al suo interno (compro un furgone per 12.000€ e devo sostenere i costi di trasporto, compro un impianto e devo sostenere dei costi di collaudo per farlo entrare in produzione...), partendo dal costo di acquisto posso dover includere anche costi accessori collegati. Il costo delle rimanenze di prodotti finiti viene valutato non come valore di vendita (sono prodotti non ancora venduti, che vanno a aumentare il costo della produzione.

macroclasse A di CE e macroclasse C di SP) macosto di produzione,con il criterio di che racchiude una serie di costi … poi controllo il valore dipresumibile realizzo, ma solo per verificare per prudenza che non sia inferiore al costo (tengo il più basso).Con il D. Lgs 139/2015 sono stati inseriti tre nuovi criteri di valutazione, “new entry”, derivanti dai principicontabili internazionali IAS/IFRS:ammortizzato»,«Costo per- immobilizzazioni rappresentate da titoli- crediti e debiti- disaggio e aggio sui prestitiCosto ammortizzato non in termini di immobilizzazioni materiali ammortizzate, è un criterio che si fonda suuna logica prettamente finanziaria, ammortizzato perché prevede che ci sia una tecnica di matematicafinanziaria per dividere nel tempo un differenziale di valore. Es. compro un titolo a 90 e ho diritto allarestituzione a scadenza di 100 (= compro sotto la pari), è un titolo di investimento, il 10 di differenziale

è il guadagno sui 90 prestati, componente positivo di reddito. Il differenziale non è di competenza dell’anno incui viene incassato, anno di scadenza del titolo, MA è da ripartire lungo la durata del titolo. Il differenziale viene diviso in tutta la durata, non in modo lineare (10/anni di durata), ma secondo un criterio finanziario, con un tasso di attualizzazione. Viene ripartito nel tempo, valutando il titolo a un valore (tra 90 e 100) che tiene conto nel tempo della ripartizione del differenziale. Si ha implicitamente un processo di ripartizione (ammortamento) ma fatto su una logica finanziaria.

a pronti alla chiusura dell’esercizio»,«Cambio per attività e passività monetarie in valuta (mentre attività e passività in valuta «non monetarie» vanno iscritte al cambio vigente al momento del loro acquisto, della negoziazione). Es. compro merci da un fornitore americano e pago in dollari (scambio in valuta)

utilizzando uno scoperto di un c/c presso la Bank of America. Alla fine della negoziazione ho uno scoperto di c/c presso la Bank of America, che è una passività in valuta. Secondo questo criterio, alla chiusura del bilancio questa passività in valuta viene valutata in base al cambio del momento in cui chiudo il bilancio (cambio di chiusura, cambio a pronti alla chiusura dell'esercizio) anziché al cambio del momento dello scambio. value, Fair per gli strumenti finanziari derivati, involucro che comprende tante metodologie di valutazione, che possono essere sintetizzate come valore corrente (valore di mercato), che viene poi declinato in base alla tipologia di elemento in valutazione. Ragioneria Generale e Applicata Sistemi di Valori impiegati nel Bilancio d'esercizio Ad esito del sistema di valori si configura questa situazione: costo valori netto "Fair value" Rivalutazioni Rivalutazioni Economiche - monetarie Patrimonio al 5

comma 2423°di ordinazioneIl costo è l’elemento principale del superioriSistemaprospetto, è il criterio generale identificatodal 2426 per tutti gli elementi oggetto di Costoavalutate suvalutazione, assurge a livello di principio ammortizzatoincorsovalori costodi valutazione … valuto a costo.

PartecipazioniQuando mi sposto rispetto al costo? Lavoridi alA prescindere dalle new entry (costo Sistema inferiori • Perdite durevoli di valore di immobilizzazioniammortizzato, cambio alla chiusura, fair • Valore di realizzazione desumibile dal mercato “Fair value”per l’attivo circolantevalue), nel sistema del costo ci sonoimplicitemente dei valori che si discostanodal costo stesso.

Superiori al costo Inferiori al costo Eccezioni coerenti 637 di 98Parte bassa, sotto la linea orizzontale del costo, valori inferiori al costo:- valori che vengono svalutati nell’attivo circolante (destinazione economica di vendita) per il confronto trail

Il costo e il valore di presunto realizzo sono due concetti importanti da valutare. Il valore positivo da valutare è il minor valore positivo attribuito alle rimanenze finali. La svalutazione è una perdita presunta che viene inserita nel CE (Conto Economico) attribuendo il valore più basso alle rimanenze finali, che non bilanciano tutti i costi di produzione. La svalutazione è contenuta nella variazione delle rimanenze e rappresenta perdite durevoli di valore di elementi contenuti nell'attivo immobilizzato, come immobilizzazioni, perdite di capacità produttiva ed efficienza. Si considera il costo al netto della perdita durevole di valore, che è considerata durevole se non può essere ripristinata e se non è frutto di un'oscillazione momentanea del mercato. È importante notare che le svalutazioni dell'attivo circolante sono basate sul valore di mercato e indicano che tali attività sono destinate a essere vendute nel breve periodo. Le svalutazioni dell'attivo immobilizzato, invece, riguardano solo perdite durevoli di valore e indicano che tali attività sono destinate a restare in azienda per un periodo medio-lungo.

Parte alta, sopra la linea

orizzontale del costo, valori superiori al costo: - rivalutazioni economiche per deroga obbligatoria, 5º comma del 2423, in casi eccezionali e laddove cambia la destinazione d’uso (fabbricato che passa da capanno per gli attrezzi a magazzino industriale-commerciale, terreno ad uso agricolo che diventa a uso turistico) - rivalutazioni monetarie, solo se consentite da leggi speciali, es. disposizioni recenti (nominate nel bilancio di Calzedonia, rivalutazioni di marchi e altri elementi del patrimonio) che consentono ampie rivalutazioni Eccezioni coerenti al costo, per due elementi del patrimonio per il quale il legislatore prevede criteri di valutazioni che si discostano dal costo: - Partecipazioni immobilizzate in imprese controllate e collegate, l’Art 2426 prevede esplicitamente un metodo alternativo rispetto al costo, chiamato metodo del “patrimonio netto”, metodo specifico che presuppone che il valore di queste partecipazioni possa essere superiore o inferiore al costo.

Il costo ad esito del processo di valutazione. Queste partecipazioni, data la loro tipologia (immobilizzate in imprese controllate e collegate), possono essere valutate ancorando il valore della partecipazione al patrimonio netto della partecipata. L'azienda partecipante ha una influenza di tipo dominante nelle imprese controllate, può intervenire nelle scelte economiche e strategiche, la partecipante "comanda", quindi se la partecipata va bene (o male) il merito è della partecipante. Il metodo del patrimonio netto riflette in maniera immediata le performance della partecipata nel valore della partecipazione. Questo andamento è coerente con il costo 1 perché anche la partecipata adotta il principio del costo nel valutare le sue attività e passività, e di conseguenza il suo patrimonio netto, e 2 perché è previsto solo per la categoria di partecipazioni immobilizzate in imprese controllate e collegate, perché solo

Questo tipo di rapporto partecipa

Dettagli
A.A. 2022-2023
120 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sebastianotronco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Rossignoli Francesca.